Chiefs alla quinta vittoria consecutiva! (Denver Broncos vs Kansas City Chiefs 9-22)

Per i Chiefs una vittoria che crea morale e permette di mantenere serenità e concentrazione al livello giusto. Una vittoria che allontana i demoni dalle menti, una vittoria che crea distanza rassicurante su Broncos e Raiders in ottica divisionale e che non permette ai Chargers di pareggiare i conti in vetta alla AFC West.

Kansas City si colora di rosso nella partita del Sunday Night Football e con un successo di squadra si sbarazza di Denver.

Successo di squadra perchè è difficile attribuire la vittoria ad un unico reparto: lo special team è tagliente, mentre la difesa che nella prima fase di stagione era il punto debole della formazione di Reid oggi diventa una robusta ancora di salvezza alla quale potersi aggrappare. Giusto così, perchè il reparto difensivo dei Chiefs stava nettamente sotto-performando rispetto alle sue possibilità ed ora che la ripresa è stata ben avviata la navigazione può procedere con più scioltezza e meno pressioni.

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Poi c’è l’attacco. Quel gruppo pazzesco di atleti in grado di far sognare, di appassionare e incantare migliaia di amanti della disciplina prolata. Quel reparto che ha bullizzato le difese dell’intera lega per mesi e mesi sotto le bombe di Mahomes e che oggi, quando i Chiefs segnano “solo” una ventina di punti, sembra sempre tradire le aspettative e deludere chi guarda.

Forse ci eravamo abituati troppo bene. O forse erano loro ad aver messo in mostra troppa bellezza sotto i riflettori e nel momento in cui si sono presentati alla folla senza trucco, nè ritocchi, sono apparsi normali e quindi brutti…

Smantellare record e impilare numeri contro natura ha i suoi vantaggi, sì, ma quando poi giochi posizionandoti sulla falsa riga di un modello tutto sommato modesto senza necessariamente comportarti da super eroe non sei più interessanti. Anzi, hai un problema! Devi averlo di sicuro un problema perchè altrimenti non si spiega la motivazione del regresso.

La parte più sorprendente della fenomenale carriera di Patrick Mahomes è stata la facilità con cui sembrava interpretare la posizione più importante in questo sport. Ma questa è esattamente la motivazione per cui tratti del suo attacco, che a volte si aggira intorno alla ventina di punti, attira così tante preoccupazioni e domande in merito al suo rendimento. Motivo in più se questi venti punti giungono nella settimana dopo la Bye Week che, normalmente, ha sempre visto i Chiefs di Mahomes segnare una marea di punti. Che poi, in tutto questo, Mahomes è il primo ad esprimere perplessità sugli scarsi profitti del suo attacco mettendoci una buona dose di autocritica nel post-partita. Quindi Mahomes è ben consapevole del fatto che i suoi numeri altalenanti non potranno eventualmente condurre i Chiefs al terzo Super Bowl di fila e per questo si danna l’anima nel ritrovare quel ritmo folle che lo poneva al di sopra delle possibilità umane. Ma serve calma e c’è ancora molto tempo davanti per testare tutte le varie alternative. Avere fretta nell’ottenere i risultati oggi creerebbe solo dinamiche decrescenti negli sviluppi del team, del resto un pò come successo ad inizio stagione; oggi conta il risultato, conta vincere, e poi quando sarà il momento giusto entreranno anche le giocate alla Mahomes che ribaltano il campo a piacimento del QB e dei tifosi.

Quella dei pochi punti offensivi è una tematica che tesse la sua trama all’interno di questa striscia positiva di cinque vittorie consecutive e si estende in modo familiare sul successo per 22-9 contro i Denver Broncos. Dopo il touchdown offensivo del primo quarto, che puntualmente arriva da cinque settimane, l’attacco si è arenato mentre lo special team impattava duro e la difesa sfoggiava una fenomenale attitudine al playmaking che è definitivamente esplosa nel pick 6 da 75 yard di Daniel Sorensen. Intercetto pesante sul 4th & 2 dei Broncos a ridosso della end-zone avversaria e corsa roboante verso la gloria. Partita chiusa lì.

Teddy Bridgewater, che si preparava alla rimonta nell’ultimo periodo, va KO.

Steve Spagnuolo gli mette pressione al momento giusto ingannando le volontà del quarterback che deve così arrendersi alle urla dell’Arrowhead Stadium. Bridgewater, al  netto dei due intercetti subiti domenica sera, mette insieme un buon totale nei suoi numeri (22/40, 257 yard, 1 TD) ma questi, se trasformati in concretezza sul campo, hanno la consistenza del cotone che si sfalda ad ogni tocco.

La prestazione di Bridgewater trova fondamenta nelle gambe di Javonte Williams, 102 yard su corsa più altre 76 in ricezione e 1 touchdown. Il running back dei Broncos, nel mezzo del pesante carico di lavoro affidatogli, perde e recupera un fumble. Insomma, fa tutto lui con il buon aiuto di Jerry Jeudy (4 ricezioni per 77 yard). C’è anche un discreto contributo di Patrick Surtain II e del suo intercetto difensivo, ma oltre a questo e ai 9 tackle di Kenny Young non c’è molto da aggiungere sulla prova di Denver.

Che dire, un record di 6-6 altrove, quasi ovunque in NFL, sarebbe pressoché ottimo in chiave playoff. Ma nella divisione dei Broncos non vale nulla di più che un ultimo posto. Le cose possono cambiare ed aggiustarsi nel giro di breve perchè il distacco dalle concorrenti nella division non è così proibitivo, solo che Denver non offre molta fiducia a chi guarda e allo stato attuale delle cose sembra tecnicamente difficile poter vedere i Broncos nella imminente post-season. Il calendario dei ragazzi del Colorado, però, non la pensa allo stesso modo visto che le prossime tre uscite saranno contro Lions, Bengals e Raiders: qui serviranno tre vittorie per non doversi trovare alle ultime due partite (contro Chargers e Chiefs) con il cuore in gola. Sembra difficile, ma l’impresa non è impossibile.

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A conti fatti, la stagione dei Denver Broncos inizia domenica prossima!

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Alex Cavatton

@AlexCavatton sport addicted dal 1986. Amministratore di Chicago Bears Italia. Penna di Huddle Magazine dal 2018. Fondatore di 108 baseball su Cutting Edge Radio. Autore dei progetti editoriali: Chicago Sunday, Winners Out, RaptorsMania, Siamo di Sesto San Giovanni, Prima dello snap. Disponibili su Amazon

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