Divisional 2022: A football game (Dallas Cowboys-San Francisco 49ers 12-19)

Una partita di football: così si può riassumere il Divisional tra i Dallas Cowboys e i San Francisco 49ers. Le due storiche rivali si sono sfidate senza esclusioni di colpi, mettendo in campo un football fisico e, passatemi il termine, di una volta. A farne da padrone le due difese, guidate da giocatori fenomenali e grandi coordinatori. La differenza l’ha fatta un drive lungo di San Francisco e i turnover di Dallas.

Il COMMENTO

Partiamo con Dallas: l’attacco non è stato in grado di mettere in difficoltà i 49ers, non riuscendo a trovare un giusto modo per bucare gli schemi di DeMeco Ryans. È vero che i Cowboys sono riusciti ad entrare in redzone, ma non hanno quasi mai rotto la difesa della squadra Californiana che è riuscita a mantenere i punti subiti davvero al minimo possibile. Molti tifosi e analisti dei Cowboys daranno la colpa di tutto ciò a Dak Prescott: vero il Quarterback non ha giocato al massimo e ha commesso due turnover che hanno ucciso dei drive incoraggianti. Nulla di dire, ma andiamo ad analizzare i due intercetti: nel primo Prescott subisce la pressione di Armstead ed è costretto a lanciare. In fretta cerca l’unica traccia che vede più o meno possibile e cerca Gallup. Il ricevitore, secondo il mio parere, è molto più colpevole del suo QB in questo caso. Invece di tornare verso il pallone, rimane fermo e si fa passare davanti il cornerback, che, come si dice, corre la traccia per lui. Risultato intercetto. Nel secondo turnover, invece, Prescott cerca Lamb in mismatch contro Warner. Il lancio sarebbe anche giusto, se non fosse per Ward, che capisce tutto e si ferma dove non si sarebbe dovuto fermare, deviando la palla e concedendo al linebacker un facile intercetto. Qui la colpa di Prescott è più evidente. L’attacco di Dallas, poi, ha smesso di correre quando Pollard ha lasciato il campo per un brutto infortunio alla gamba. Da quel momento, hanno perso un’arma fondamentale sui passaggi e i terzi down, e si è visto. Le ultime chance per il pareggio, poi, sono state veramente brutte da guardare. Un peccato, considerando il lavoro fatto da Dan Quinn nell’altra unit.

Sì, perché la difesa di Dallas ha fatto una partita davvero impeccabile nei primi due quarti della partita. Micah Parsons ha fatto spesso fatto visita al backfield di San Francisco portando costante pressione a Brock Purdy e mettendolo in difficoltà. Inoltre, e non so se un caso o una scelta tattica, i Cowboys hanno costretto a “rollare”, scusate l’anglicismo, spesso a sinistra e non a destra, dove aveva disintegrato Seattle una settimana fa. Inoltre, le corse sono state fermate continuità. Insomma, un lavoro sublime, fino al lungo drive di San Francisco che è stato un po’ lo spartiacque della partita da molti multi di vista. Vedremo se Dallas riuscirà a tenere con sé Dan Quinn, forte candidato per un posto da head coach. I Cowboys perdono ancora ai playoff, McCarthy esce di nuovo contro i 49ers, vera e propria bestia nera dell’head coach.

Partiamo con la difesa di San Francisco: beh che dire, ancora una volta la unit difensiva ha fatto un lavoro eccelle nel contenere un attacco molto incisivo come quello dei Cowboys. I 49ers sono riusciti a causare due turnover importanti che hanno permesso alla squadra di tenere il passo di Dallas. Inoltre, DeMeco è stato bravo a trovare degli schemi fantasiosi e adatto a una partita fisica, estremamente fisica e nella quale la pressione della linea non è stata incredibile. La squadra non ha subito big play e ha mantenuto a poche yard di guadagno molte delle ricezioni dei Cowboys (tolto il lancio su Lamb). Premio di MVP va a Fred Warner che è stato dominante su tutte e tre i livelli del gioco. Esemplare la copertura sul terzo down contro un ricevitore come Lamb. DeMeco Ryans, che San Francisco saluterà con tutte le probabilità, dimostra per l’ennesima volta, di essere uno dei coordinatori migliori della lega.

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Passiamo all’attacco: un primo tempo brutto, molto brutto. Ogni cosa provata sembrava senza ritmo e senza possibilità di essere efficace ed efficiente. Un po’ per la grande pressione della linea difensiva di Dallas, un po’ per i blocchi sbagliati sulle corse della stessa linea. I nove punti messi a segno son sembrati anche tanti considerato quanto fatto. Il secondo tempo cambia, con i blocchi che tornano una poesia per gli occhi ed Elijah Mitchell che prende più portate e mette in campo tutta la sua fisicità. McCaffrey si vede pochi, ma rimane fondamentale. Stessa cosa per Aiyuk e Deebo. Mentre Kittle fa una ricezione da circo e da il boost definitivo per mettere la freccia su Dallas. Per quanto riguarda Purdy, è stato tantissimo sotto pressione e si è visto. È stato fortunato in alcune occasioni (vedasi l’intercetto droppato da Diggs), ma anche bravo a non perdere la concentrazione e a restare in partita. Contro Philadelphia sarà una partita altrettanto fisica in cui mi aspetto lo stesso livello di pressione. Chissà se Shanahan proverà più bootleg verso destra per Purdy, dove lui brilla. San Francisco torna al Champions per il secondo anno consecutivo e il terzo in quattro anni. Ora la trasferta contro gli Eagles in una sfida che si prospetta molto, molto dura.

The Playbook Endgame: guida ai playoff 2022

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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