Happy farewell (Cleveland Browns vs Pittsburgh Steelers 14-26)

Chiunque segua questo magnifico sport, non importa se da 1 anno o 10, sa quanto siano speciali i division matches. Quello andato in scena nel MNF della week 17 è stato più di un semplice scontro divisionale, c’er un che di nostalgico nell’aria, un qualcosa che ha trasformato una semplice partita di football in qualcosa che resterà sempre nei cuori dei tifosi, non solo quelli della Terrible Towel, amanti della palla ovale.

Si perché la sfida che ha visto contrapporsi ancora una volta i Cleveland Browns ed i Pittsburgh Steelers è stata anche la partita d’addio di Ben Roethlisberger che da 17 stagioni è il Quarterback giallo-nero. In tutto questo tempo a Pittsburgh, Big Ben è diventato il Qb più vincente nella storia della franchigia (163), quello con più vittorie casalinghe (91) e con più pass Td (416). Arrivato nel 2004 si impone immediatamente diventando l’ OROY di quell’anno, di li in poi la sua carriera è un continua inanellamento di successi personali e di squadra, viene scelto 6 volte al Pro Bowl, diventa l’ottavo Qb ad aver passato il maggior numero di touchdowns ed il quinto per yards lanciate di tutti i tempi. Porta nella Steel City ben 2 Super Bowl senza far mai registrare una singola stagione un record negativo.

Quale modo migliore di un’ultima corsa per dare l’addio ad leggenda se non con un division match, che può valere i play-off per gli Steelers, in quello che ha chiamato casa per quasi vent’anni? La sfida ha inizio e per quasi tre quarti viene dominata proprio dai padroni di casa che, grazie all’imponente lavoro difensivo (45tkl, 9sack, 11pass, 2int), annichilisce il già misero attacco dei Browns. Ad aprire le danze è proprio Big Ben (24comp, 46att, 52.2%, 123yds, 1Td, 1int) pesca in end zone il solito Diontae Johnson (15tar, 8rec, 31yds, 1Td). Nonostante il primo touchdown della partita arriva su passaggio, i ricevitori di Pittsburgh faticano ad incidere ed ancora una volta tocca a Najee Harris caricarsi la squadra sulle spalle, esattamente come ha dovuto fare per l’intero anno. 28 att, 188 yds ed il Td vittoria, certificano una volta di più l’assoluto dominio di questo rookie.

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Dall’altra parte della linea di scrimmage i Browns provano quantomeno la sensazione di esserci anche loro sul campo. Il povero Mayfield (16comp, 38att, 42.1%, 185yds, 2Td, 2int) però passa più tempo a terra che in piedi, quando non è impegnato a rialzarsi ed a leccarsi le ferite, l’ex Heisman Trophy Winner prova a fare il possibile per riaprire una partita a senso unico. Il che però risulta più impossibile di una mission impossible anche perché quelle poche volte in cui il Qb di Cleveland ha il tempo di lanciare, i suoi ricevitori li droppano tutti. Le sole note positive per i Browns arrivano dalla linea difensiva (47tkl, 2sack, 9 pass, 1int) e da l’unico a cui sembra importare qualcosa della partita, il runningback Nick Chubb, che a forza di stiff arm mette a referto 58 yds che valgono come l’oro per Clevend. Nonostante la sterilità dell’attacco i Browns riescono, complici le tante penalties regalate, a portarsi sul 13-16 ad un minuto e dieci secondi dalla fine, neanche il tempo di crederci però Harris segna il touchdown che assegnerà la vittoria agli Steelers. Negli ultimi secondi accade qualcosa che sembra fatto di proposito per permettere a Roethlisberger di dare sul campo l’ultimo saluto all’Heinz Field, infatti dopo l’ennesimo intercetto della difesa giallo-nera, Big Ben entra in campo in lacrime, va al centro del campo e chiama il suo ultimo snap.

Non ci sarebbe potuto essere modo migliore per dare l’ultimo saluto ad un giocatore che è diventato leggenda e che ora diventerà un’icona. Pittsburgh ringrazia il suo Big Ben. Big Ben ringrazia la città di Pittsburgh. Una favola è giunta al termine, la favola di un quarterback che è diventato il simbolo di una città. Ed allora Farewell Big Ben.

Roethlisberger’s out.

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