Huddle Mailbag, risposte alle vostre domande #8

Vi diamo il benvenuto a questo nuovo appuntamento con Huddle Mailbag, la rubrica bisettimanale in cui rispondiamo alle vostre domande di qualsiasi natura legate al mondo dello sferoide prolato. Ringraziando i nostri lettori per le domande pervenute, come nell’appuntamento precedente in coda all’articolo troverete i metodi per contattarci e porgerci le vostre domande!

Angelo ci chiede:

Premessa: fino ad alcuni anni fa (non so se questa regola ci sia ancora) nella coppa Davis di tennis vigeva la regola che se per sorteggio la squadra A avesse dovuto giocare in casa contro la squadra B, qualora l’ultimo incontro tra le due medesime era stato disputato in casa di A, allora s’invertiva il risultato del sorteggio e si giocava in casa di B, e così via in futuro sempre alternando il paese ospitante indipendentemente dal responso dell’urna.
Se non sbaglio questa regola vale anche nella NFL durante la regular season quando si affrontano squadre di diverse division/conferenze.
Perché allora i Raiders anche quest’anno (esattamente come l’anno scorso) con i Jets hanno di nuovo giocato in trasferta?

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Dalla redazione risponde Emanuele

Perché l’anno scorso era in base alla posizione in classifica, quest’anno in base alla division. In quel caso bisogna avere due partite in casa e due fuori contro la stessa division, e contano quelle con cui hanno giocato meno recentemente in casa.
L’idea è sempre, ogni 8 anni si girano tutti gli stadi. Massimo ogni 6 per la stessa conference

Mauro ci chiede:

Volevo un parere sul quarterback della mia squadra cioè Matt Ryan. Ho visto il post di analisi fatta da Alberto sui tre intercetti contro i chargers. Negli ultimi tre anni Ryan ha alternato prestazioni eccellenti, non sempre risultanti in una vittoria (vedi ultima partita contro i Bucs), con altre molto negative (week 14 vs Chargers), quest’ultime stanno diventando troppe.
Tra le altre cose non mi ricordo più un ultimo drive “vincente; Quest’anno abbiamo avuto diverse volte l’opportunità di vincere la partita con un ultimo drive ma il risultato é stato un 4 & out, intercetto oppure un sack.
Nonostante io abbia avuto sempre massima stima in lui e credendo che sia stato sempre sottovalutato, purtroppo mi devo ricredere, penso che Matt non sia mai stato un quarterback “vincente” quindi ne sono deluso!
Cosa ne pensate a riguardo? Alla luce di un imminente cambio di General Manager, coaching staff ed una rebuilt della franchigia, voi confermereste Matt Ryan?
Secondo voi cosa sarà più probabile che accada, sarà riconfermato? Forse sono stato troppo duro ma sono molto deluso!

Dalla redazione risponde Alberto

Ciao Mauro,

partiamo dal fondo della tua domanda, ovvero qual’è lo scenario più probabile su Matt Ryan. Prima, però, tiriamo un sospiro di sollievo ora che questa via crucis di stagione è finita, portando perlomeno in dote una quarta scelta assoluta. La posizione al draft dei nostri Falcons è uno degli elementi chiave della tua domanda, perché se avessimo avuto una scelta decisamente più bassa le possibilità di salutare Ryan già da quest’anno sarebbero state minime. Atlanta invece sceglierà parecchio in alto, non sceglieva in top 5 da quando spese una terza assoluta proprio su Matty Ice e oggi, dodici anni dopo, è nella condizione di valutare come muoversi in vista del futuro. Quella scelta si potrebbe certamente spendere su un QB, così come potrebbe venire scambiata in caso di trade down o venire spesa su un giocatore di un altro ruolo. Insomma, tutte le opzioni sono sul tavolo, ora si tratta di vedere a chi spetterà il compito di vagliarle. Siamo nella fase calda delle interviste ai candidati e sicuramente l’esito di Matt Ryan dipenderà da chi Arthur Blank sceglierà come GM e Head Coach. Dal canto suo il nostro Owner ha detto che i futuri GM  e HC avranno carta bianca e licenza di far fuori chiunque, persino Julio Jones e Matt Ryan. Per capire se lo faranno dovremo aspettare la fumata bianca, intanto posso dirti la mia sul giocatore. Secondo me Matt Ryan ha ancora un paio di annate a livello alto, quanto alto dipenderà da a) il suo supporting cast b) il suo playcaller. Certo, questo vale per tutti i QB, ma ancora di più per uno come Ryan, e il motivo non è solo anagrafico. Per le sue caratteristiche tecniche Ryan è un giocatore stilisticamente incapace di trascinare un roster malfunzionante: non è abbastanza mobile per improvvisare in scramble e non ha un braccio abbastanza potente per inventarsi lanci che aprano da soli spazi a fondocampo. Negli ultimi anni Ryan ha giocato dal benino al male con qualche punta di “benissimo” in mezzo. Visti i problemi della squadra era francamente difficile chiedergli di più. Ryan però resta un QB integro fisicamente, preciso e incredibilmente intelligente, e questo ha sicuramente un valore in NFL.
Credo che se i Falcons azzeccassero la scelta del coordinatore offensivo e resettassero su livelli presentabili la difesa, Matty Ice avrebbe ancora in canna una se non due cavalcate playoff, soprattutto considerando il prossimo “svuotatutto” del roster dei Saints. Per questo, se stesse a me, lo terrei e proverei almeno per l’anno prossimo a rincorrere la postseason.

Questo è il mio ragionamento “lucido”, da GM del discount. Il mio lato da tifoso, meno razionale, mi dice anche che io Ryan non l’ho mai amato. L’ ho apprezzato, gli ho voluto bene, l’ho ammirato, ma non l’ho mai amato sportivamente come ho fatto con altri QB. Si tratta essenzialmente di gusti stilistici (stravedo per i gunslinger) e anche per una questione di carisma: non dubito che Ryan ne abbia, ma a me come tifoso non è mai arrivato davvero. Per questo, dopo 12 anni inizio ad avere sempre più voglia di nuovo, di un quarterback giovane da veder crescere, a cui affezionarmi dall’inizio come per motivi anagrafici miei non ho potuto fare con Matt.

Dega ci chiede:

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Ciao ragazzi, spero siano state delle buone feste, siamo in zona playoff quindi la mia domanda da nflista di base vi chiedo: tra i New England della perfect season 2007 e questi Chiefs chi vincerebbe?
E poi la domanda personale, ditemi la vostra su Julian Edelman.
Vi ringrazio per la risposta e per tutto il materiale che riuscite a produrre per farci apprezzare al meglio questo bellissimo sport.

Dalla redazione rispondono Emanuele ed Eugenio

Edelman nasce come QB al college, e si adatta poi come WR. Le sue capacità fisiche (soprattutto nella rapidità) e la comprensione del playbook dei Patriots (dove l’esperienza da QB l’ha sicuramente aiutato) e delle difese avversarie lo hanno reso il perfetto slot receiver per Brady. Nella pratica ha scalzato Welker nella depth chart dei Patriots molto velocemente. Tanto da fare andare via il “povero” Wes in FA ai Broncos di Manning. In quel sistema, fatto molto di lettura delle leve contro il difensore e l’intesa di Brady, ne hanno fatto la certezza nei terzi downs nel 3&3-3&5. Sempre libero, pochi drop. Non è magari stato il più fisicato, il più veloce, ma è stato sempre una costante spina del fianco. Ora ha 34 anni e a fine carriera e non gli si può più chiedere niente. Ma 3 anelli li ha vinti..e in uno c’è il suo nome scritto in grande.

Dirti chi delle due squadre avrebbe prevalso sull’altra è davvero difficile perché confrontare due team distanti 13 anni tra loro porta con se molte insidie. Per ovviare al problema ho chiesto aiuto al fedelissimo sito Whatifsports in cui ho simulato undici volte la partita ed in nove partite di queste è risultata New England la vincitrice.
Ecco il risultato in media tra tutte le simulazione:

mailbag Patriots - Chiefs

Lorenzo ci chiede:

Come mai i tifosi dei Bills hanno striscioni con scritto Bills mafia?

Dalla redazione risponde Eugenio insieme a Marco di BuffaloBillsBakersItaly

Ciao Lorenzo, ti ringrazio per la bellissima ed interessante domanda. Il tutto è nato da un drop clamoroso di Stevie Johnson in momento estremamente importante della partita nel 2010. Il giocatore stava passando un periodo piuttosto delicato ed ha fatto, al termine della partita, un tweet in cui imprecava Dio perché nonostante le sue preghiere gli aveva fatto fare questa figura.

tweet johnson

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La cosa era immediatamente scemata ma il giorno successivo, praticamente dopo un’intera vita per come funziona Twitter, Schefter ha ripreso il twit scatenando l’ira delle persone verso il giocatore. Molti tifosi si sono mobilitati in difesa di Johnson iniziando a prendere in giro Schefter su Twitter con l’hashtag SchefterBreakingNews postando con esso foto di notizie vecchissime. Dopo qualche segnalazione, probabilmente provenuta da Schefter, il venerdì successivo il gruppo che aveva iniziato questa iniziativa iniziò ad usare l’hashtag BillsMafia perché agli occhi di Schefter erano cattive persone. Il tutto andò in sordina fino a Luglio quando Nick Barnett lo riprese. Dopo di lui anche altri giocatori della squadra del tempo iniziarono ad utilizzarlo così come leggende del calibro di Andre Reed. Da quel momento diventò quasi un’icona inizia a capeggiare tra tutti i tifosi dei Bills e divenendo una royalty del team. I creatori sull’onda hanno creato il logo e depositato la proprietà del trademark grazie al quale raccolgono soldi per beneficienza verso il Roswell Park Comprehensive Cancer Center ed altri attività locali.

Simone ci chiede:

Non sono mai riuscito a capire esattamente come funziona la trade up e la trade down. Per esempio: se nel 2021 New England volesse acchiappare un QB al primo giro al draft, come potrebbe attuare una trade up? Grazie in anticipo per la risposta e complimenti a tutto lo staff di Huddle.

Dalla redazione risponde Mauro

Sì, sarebbe stato possibile. Le scelte al draft, come sappiamo, sono in tutto e per tutto un “bene” di proprietà di una squadra, che ne può fare quello che vuole: utilizzarla per scegliere un giocatore, in caso estremo anche non usarla (non mi risulta sia mai successo ma, in teoria, sarebbe possibile) oppure cederla.

Certo, New England potrebbe fare trade up ma: come si dà un prezzo a una pick?

La valutazione del valore di una pick è certamente soggettiva e influenzata da diversi fattori, ad esempio chi sarà possibile prendere con quella pick: se so che con la mia prima scelta posso prendere un prospetto di valore assoluto in un ruolo di cui ho necessità) il valore di quella scelta per me sarà comunque molto alto. Ma esiste anche un metro di misurazione più oggettivo, che cerca di quantificare in “punti” il valore di ogni pick, cioè la “Jimmy Johnson Draft Value Chart”. Sviluppato negli anni ’90 da Jimmy Johnson quando allenava i Dallas Cowboys, e poi leggermente affinato nel corso degli anni, il metodo prevede ad esempio che, se la pick numero 16 del primo giro vale 1000 punti, una squadra per averla mi dovrebbe offrire come minimo una serie di picks che, sommate, facciano 1000 punti (esempio: la 21 del primo giro, da 800 punti, e la 78 del terzo giro che ne vale 200). Ovviamente, si tratta solo di una base per aiutare a valutare oggettivamente le scelte: da lì in poi è tutta trattativa “commerciale”, entrano in gioco altri meccanismi, domanda e offerta, il valore dei giocatori, e si possono citare centinaia di casi in cui pick sono state scambiate con parametri non rispondenti alla Johnson Chart (ad esempio nel 2012 Washington, per avere la seconda scelta assoluta e scegliere Robert Griffin III, diede ai Rams le sue prime scelte del 2012, 2013 e 2014 oltre alla seconda scelta del 2012). Questa è la parte che separa un bravo GM da uno meno bravo, ma basta aver visto il finale di “Draft Day” per rendersene conto. E, certo, poi bisogna anche saper pescare con quella pick il giocatore giusto, ma questo è un altro discorso…
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Quiz bisettimanale in aggiunta all’articolo di Huddle Mailbag. La risposta migliore sarà pubblicata nella prossima uscita.  Abbiamo ricevuto la risposta corretta alla domanda di settimana scorsa. 

 “Il 22 Agosto del 1941 nasceva ad Englewood nel New Jersey Duane Charles Parcells. Il cognome vi farà sicuramente ricordare qualcosa mentre il nome passerà ovviamente nell’anonimato. Con il soprannome di “Big Tune”, affibbiatogli ai tempi dei Patriots ed una carriera leggendaria, che gli valse la Hall of Fame, avendo servito come head coach Giants, Patriots, Jets e Cowboys stiamo ovviamente parlando del mitico Bill Parcells. Tuttavia perché si faceva chiamare Bill visto che era nato Duane Charles?” 

Abbiamo ricevuto una risposta corretta da Marco: semplicemente aveva rubato il nome ad un ragazzo che gli somigliava e siccome Bill era un nome che gli piaceva decise di farsi “chiamare” così, diciamo un soprannome.. 

Ecco allora la nuova domanda: 

 “Quale cantante della Motown ha avuto un tryout con i Detroit Lions negli anni ’70?”

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Per contattarci e porci le vostre domande potete contattarci all’e-mail apposita mailbag@huddle.org e per i membri del gruppo telegram tramite #mailbag

Le migliori domande riceveranno risposta approfondita e ricercata nella nostra prossima uscita!

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Eugenio Casadei

Appassionato di calcio (Bologna) e trekking, segue il football assiduamente dal momento in cui vide giocare Peyton Manning con la maglia orange di Denver, divenire tifoso Broncos una naturale conseguenza. Scrive la rubrica settimanale "Indiscrezioni di mercato NFL" in offseason e la "Top Ten" in regular season con grande divertimento e passione.

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