My Cause, My Cleats – Le scarpe personalizzate approvate dalla NFL

La NFL è spesso accusata di avere regole troppo rigide che impediscono ai giocatori di esprimere le proprie individualità. NFL è l’acronimo di No Fun League, scherzano alcuni, e la lega certamente a volte sembra proprio esagerare nell’applicare il regolamento.

“Excessive celebration”, dice il capo arbitro mentre una pioggia di fazzoletti gialli cade sul campo. Il giocatore che ha appena segnato il TD ha osato fare una coreografia simpatica insieme ai suoi compagni. “Fined” scrive la Lega annunciando la multa nella raccomandata spedita al giocatore che ha deciso di scrivere il soprannome del padre defunto nel cerotto nero appiccicato sotto gli occhi per rendere meno fastidiosi i riflessi della luce.

La NFL ha una rigida regolamentazione delle uniformi da gara (art. 3) e cerca di preservare per quanto possibile l’uniformità incaricando i cosiddetti “poliziotti delle uniformi” (spesso ex giocatori) di ispezionare l’equipaggiamento dei giocatori prima della partita. Cliccando su questo link potete trovare diversi esempi di violazioni.

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Le prescrizioni sulle divise sono, diciamoci la verità, cosa buona e giusta e servono a porre un freno alle pazzie di giocatori che spesso vogliono solamente farsi notare, dive che vogliono eccedere per il gusto di eccedere. Immaginate che brutto impatto visivo se ciascun giocatore potesse indossare le scarpe del colore che vuole, tanto per fare un esempio. Le uniformi si chiamano così perché, beh, sono simbolo di uniformità… il giocatore rappresenta la squadra e non sé stesso.

E allora le stravaganze per i giocatori sono limitate al pre-partita, quando si vedono scarpe personalizzate di ogni tipo. I giocatori più ricchi di tanto in tanto decidono che vale la pena pagare una multa e scelgono di violare il regolamento, ma per lo più la politica di rigidità della NFL ottiene il risultato sperato.

Certo poi vedi per tutto ottobre accessori rosa e per tutto novembre accessori “camo” e ti chiedi da quale pulpito la NFL si metta a fare la predica.

Ma diamo un taglio a questo lungo preambolo e veniamo al sodo. La NFL quest’anno ha deciso di dare un po’ di corda ai giocatori ed ha dato la possibilità per una settimana di indossare delle scarpe personalizzate e dedicate ad una causa che sta a cuore al giocatore.

Si tratta della campagna “My Cause, My Cleats”.

Tantissimi giocatori di tutte le squadre hanno deciso di partecipare all’iniziativa ed hanno dato l’incarico a Nike, Adidas, Under Armour o ad artisti indipendenti di personalizzare le loro scarpe in base alla causa che hanno deciso di sostenere. A sei giocatori dei Raiders le scarpe le ha personalizzate l’equipment manager Bobby Romanski.

scarpe
Le scarpe di Derek Carr

La NFL ha lavorato insieme al sito The Players Tribune per raccogliere le testimonianze dei giocatori che hanno deciso di partecipare a questa prima edizione dell’iniziativa.

Il TE dei Panthers Greg Olsen per esempio supporterà la sua fondazione “The HEARTest Yard”, dedicata a porre l’attenzione sui problemi cardiaci congeniti dei bambini (il figlio di Olsen ha rischiato di morire per un difetto cardiaco). Il S dei Chiefs Eric Berry punterà i riflettori sul linfoma di Hodgkin, malattia che è riuscito a sconfiggere recentemente dopo una dura lotta. Le scarpe del RB dei Cardinals David Johnson racconteranno la sua lotta contro il bullismo.

Alcune scarpe sono delle vere e proprie opere d’arte degne di finire in un museo d’arte pop, altre sono decisamente meno ispirate ma quel che conta in fin dei conti è il messaggio che si vuole trasmettere. I giocatori potranno mettere all’asta le scarpe utilizzate questa settimana per finanziare le cause che hanno deciso di supportare.

La NFL ha dedicato una pagina del sito ufficiale all’iniziativa e sui social media potete vedere le foto delle scarpe cercando l’hashtag #MyCauseMyCleats. Una bella galleria fotografica è stata pubblicata su The Players Tribune (LINK: http://www.theplayerstribune.com/my-cause-my-cleats/)

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Vi forniamo qualche link ai siti ufficiali di alcune squadre, dove potrete trovare qualche dettaglio sull’iniziativa e una descrizione delle cause supportate dai vari giocatori: Steelers – Raiders – Patriots – Redskins – Buccaneers – Rams –  Cardinals – Bears.

Nella galleria fotografica qualche modello che verrà calzato domenica.

Aaron Rodgers

Aaron Rodgers
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Mako Mameli

Appassionato di football americano fin dall'infanzia, gioisce e soprattutto soffre con i suoi Raiders e aspetta pazientemente che la squadra torni a regalargli qualche soddisfazione, convinto che sarà ancora in vita quando Mark Davis solleverà il quarto Lombardi Trophy. Nel tempo libero gioca a flag football e mette in pratica gli insegnamenti di Al Davis lanciando lungo ad ogni down... peccato che abbia una percentuale di completi peggiore di quella di JaMarcus Russell.
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