Sunday boring Sunday (Detroit Lions vs Cleveland Browns 10-13)

I Lions tornano a casa dopo 2 week in AFC North con un misero bottino, nonostante 2 gare combattute fino alla fine. Dopo il pari di Pittsburgh, Detroit domenica era di scena a Cleveland o believeland come più vi aggrada. Oltre ai tifosi Browns, ormai divisi tra pro Baker e anti Baker, (magari fossero solo queste le cause che dividono la popolazione mondiale di questi tempi) ad attendere Dan Campbell e franchigia anche il tipico autunno dell’Ohio. Freddo, pioggia e tanto grigio.

La gara parte molto equilibrata e il primo soporifero quarto finisce in parità. 0-0 il punteggio e 1-1 gli intercetti. Cleveland è malata, ha paura di sbagliare, soprattutto contro una squadra che non vince dal novembre scorso. Le cose si mettono un po più sul divertente quando Jarvis Landry si improvvisa qb, riceve lo snap e corre in endzone per il vantaggio Browns. Tra sbadigli e incredulità la gente di Cleveland inizia a scaldarsi. Fa bene, infatti di li a poco Nick “batman” Chubb andrà a meta con il suo sesto td rush di stagione.

In mezzo a tutto questo Mayfield si vede un pochino di più rispetto alla gara disastrosa di Foxborough. 124 yds lanciate rispetto alle 73 di domenica scorsa sono poca cosa, ma pur sempre un segnale di ripresa. I lunghissimi e interminabili ultimi due quarti regalano a Detroit la speranza di vincere la gara, gettando nel terrore l’assonnato tifoso Browns. Con 14 portate, 136 yds corse e un td, D’andre Swift è l’eroe di giornata per i Lions. Sarebbe bello vedere questo talento in una squadra con una o-line forte nei blocchi. Il field goal di Rosas fisserà il punteggio sul 10-13 finale.

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Leader per Cleveland sarà il solito Chubb con 22 corse, 130 yds guadagnate e 1 td pass, inconsueto per lui. Al contrario wr Landry con il suo td rush metterà a referto un pessimo 4 su 8 e appena 26 yds pass guadagnate. Se da una parte qb Boyle (Goff out) realizza un 15 su 23, 65.2% di completi e 2 intercetti dall’altra arriviamo al vero leit motiv di casa Browns. Baker Mayfield. Ieri per il numero 6, sofferente alla spalla sinistra dalla gara contro Houston, un misero 15/29, 51.7% di completi, 176 yds pass, 1 td e 2 brutti intercetti.

La dawgpound è spaccata in 2 ormai. Chi lo sostiene, ricordando ai deboli di memoria la sfilza di quarteback stellari e risultati mediocri prima di Bakerone. E chi sostiene che, dopo aver sacrificato OBJ e padre, BM debba finalmente cambiare passo e diventare il vero trascinatore di un attacco ottimo ma che è il vero malato da guarire. Affidarsi sempre alle corse di Chubb e Hunt non può trascinare la stagione alla ormai lontana postseason e nei momenti importanti, di solito a fine gara, quando il punteggio è in bilico e si attende la giocata risolutrice alla Aaron Rodgers, la dawgpound anti Baker crede che il suo qb non abbia la forza o il coraggio di chiudere la partita. 21° in passing yard con 2166, 41esimo in percentuale di completi con un fioco 64% e cosa più allarmante 24esimo con soli 10 td pass in 11 week. Così non va. Che sia lui la falla in attacco? Eppure lo scorso anno tutto girava diversamente. Come si spiega allora l’ultimo posto in division con un misero 6-5?

Quest’oggi, come ormai è di consuetudine a Cleveland, un familiare è sceso in campo per difendere il suo amato. Emily Wilkinson, moglie di Baker si è fatta sentire sui social in difesa del marito. Insomma il cielo su Cleveland e su Berea è grigio come quello di ieri pomeriggio contro Detroit. E meno male che era Detroit.

Domenica c’è il Sunday night football contro Baltimore che ieri ha vinto di misura e con fatica a Chicago, senza Lamar Jackson. Prova del nove per i Browns e per il suo perennemente sotto accusa qb Baker Mayfield.

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Giorgio Bianchini

Ideatore de “Le storie della NFL” e amministratore di Tutto Football NFL, ritengo che il football sia talmente bello da dover andare aldilà dell’appartenenza ad una franchigia. Papà fiero di un giovane wide receiver, con il quale vivo e mi nutro di football americano.

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