ELF: review di week 3

Week 3 della ELF conferma Rhein Fire, Vienna Vikings, Tirol Raiders e, a sorpresa ma non troppo, Stuttgart Surge a punteggio pieno.

Cologne Centurions – Hamburgh Sea Devils 17-34

Prima vittoria dei Sea Devils in casa dei Centurions apparsi ancora alla ricerca del migliore assetto offensivo. Come nelle precedenti uscite, la compagine renana ha dimostrato una buona impostazione difensiva, ma fa ancora fatica a muovere la catena ed offre ancora scarsa protezione al QB. Contro i Sea Devils Jacob ha subito 7 sacks, che hanno portato a 17 il totale dopo tre partite. Gli amburghesi, da parte loro, sembrano ancora lontani dai livelli dei primi due anni, ma a Colonia si é rivista in parte la difesa che negli anni scorsi era stata la caratteristica distintiva della squadra anseatica. I Diavoli di mare hanno distribuito i giochi offensivi in modo equilibrato tra corse e passaggi, mentre i Centurions non hanno praticamente mai corso: 17 corse per sole 28 yard nette, anche per effetto dei dieci tackles for loss che la difesa amburghese gli ha inflitto.

La prima serie offensiva é dei Centurions che falliscono un tentativo di field goal di Jens Appelt da 49 yards.  Amburgo risponde con un drive impostato sulle corse di Simon Homadi, impreziosito da un passaggio di Preston Haire per Malik Stanley per un guadagno di 31 yard. Sarà poi un run di 7 yard di Lucas Harting-Candido a chiudere in touch down il drive. I Centurions ci riprovano, ma Gerald Ameln commette un fumble per effetto di un intervento di Maurice Wright. Il turnover però non produce danni perché Amburgo deve ricorrere al punt.  Dylan Jacob inizia bene il drive con buoni passaggi per Valentin Roediger e Paul Lenhardt, ma si ferma alle porte della red zone e sul quarto e otto si affida ad Apelt, che questa volta non sbaglia. I rossoblu anseatici replicano, a loro volta, con un calcio di Eric Schlomm da 27 yard e si riportano a +7.

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Il secondo tempo inizia con le difese in cattedra a fermare l’attacco avversario, ma i Sea Devils fanno qualcosa di più: il punt di Daniel Schuhmacher viene bloccato ma ricoverato da Johannes Wieding, safety di Cologne, che viene placcato sulle 29 dei Centurions. Ad Haire basta un passaggio di 19 yard per Benjamin Mau perché il resto lo fanno le corse di Homadi e di Jakob Michaelsen oltre che dello stesso Haire che corre le ultime tre yard per varcare la goal line. L’offense dei Centurions non ingrana, e allora ci pensa la difesa a tener viva la partita grazie al DT cubano Jahn Lara-Perez che intercetta un passaggio di Haire e riporta in end zone per il 9-17. I diavoli incassano, ma meditano vendetta e, al successivo possesso di Colonia, é la volta di Jacob ad essere intercettato da Deion Harris che riporta l’intercetto in end zone per il 24-9 che, siamo nel quarto periodo, mette virtualmente fine alla partita perché nel tempo che resta i Centurions non riescono ad andare oltre il punt mentre Amburgo mette a segno un altro TD con un run di Haire e nel finale un FG di Schlomm da 34 yard.

Tirol Raiders – Barcelona Dragons 29-13

Lo “spareggio” tra le due franchigie leader della Central Conference se lo aggiudicano i tirolesi con una partita giocata sempre in vantaggio a causa di un gioco d’attacco ben bilanciato tra corse e passaggi. In termini di yard guadagnate, le due squadre hanno avuto rendimenti molto simili, 293 yard i Raiders, 241 i Dragons, ma la differenza a favore dei neroargento é arrivata dal running game con 158 yard contro le 35 dei catalani. Protagonisti Tobias Bonatti e Sandro Platzgummer con 88 e 59 yard rispettivamente per le corse, ma anche il QB Christian Strong con il suo 68% di completi ha fatto ancora una gran partita, con la collaborazione di Jarvis McClam con le 169 yard guadagnate con 8 ricezioni.

Tra i catalani buona ancora la partita di Connor Miller e del suo trio di ricevitori: Joshua Johnston, Theodor Landstrom e Jordi Torrededia. E’ possibile che i catalani non abbiano giocato la palla a terra perché costretti fin dall’inizio a inseguire e quindi a rischiare giocate che permettessero di guadagnare terreno velocemente, dal momento che sabato scorso, a situazione invertita, usarono molto sia Molina che Monton i loro validi RB.

Il primo possesso é dei Raiders, che vanno subito a varcare la goal line con un run di una yard di Tobias Bonatti dopo che con un sapiente mix di corse e di passaggi Strong aveva guadagnato settanta yard. L’offense catalana sta in campo solo due minuti e deve calciare un punt che restituisce la palla a Strong. Inizia un altro drive che, a piccoli passi, porta fino alle 37 di Barcelona dove Strong, subito dopo l’inversione di campo, effettua il passaggio che manda Jarvis McClam in end zone per 37 yard di guadagno. Trasformazione fallita e tirolesi avanti 13-0. I Dragons tornano finalmente in possesso e questa volta Conor Miller fa vedere di che pasta é fatto: un paio di corse di Monton e Molina e, soprattutto, quattro passaggi completi l’ultimo dei quali per 20 yard manda Johnston in end zone. Neanche il tempo di esultare e Strong, dopo un run di 4 yard di Lukas Haslwanter effettua un gran passaggio per McClam che coglie di sorpresa tutta la difesa catalana e vola in end zone per un TD da 72 yard. Segue una fase in cui l’offense Raiders tira un po’ il fiato, ma Miller e compagni, a loro volta, non riescono ad approfittarne.

Comincia il secondo tempo e Miller completa quattro buoni passaggi portando i suoi nella red zone avversaria, ma qui un suo passaggio viene intercettato da Christoph Nizlnader sulla linea delle 7 yard tirolesi. Strong gestisce il drive appoggiandosi soprattutto alle corse di Bonatti e Platzgummer, intercalate da quattro passaggi nel medio raggio. Consumati sei minuti, i tirolesi attraversano ancora la goal line con il solito Bonatti che corre le ultime 11 yard. Sanin fallisce il PT1 e si va sul 26-6. Sotto di 20 punti Miller é costretto a forzare il gioco aereo e, dopo una buona sequenza di passaggi arriva a due yard dalla goal line ma, complice una penalità per offensive pass interference, deve tornare indietro e usare, senza successo tutti e quattro i tentativi.

I Raiders ormai si limitano a gestire il cospicuo vantaggio, ma i Dragons non mollano e Miller si mette a passare completi per Landstrom e Johnson fino al TD pass da due yard per lo svedese che, per effetto del punto addizionale, porta il punteggio sul 26-13. Giusto per non correre rischi, a quattro minuti dalla fine, Strong porta la palla in area da field goal e questa volta Niklas Sanin non fallisce il FG da 41 yard del 29-13 finale.

Conferma dei Raiders ma Dragons tutto sommato non troppo ridimensionati, che pagano la cattiva partenza.

Leipzig Kings – Fehèrvàr Enthroners 47-24

Vincono i Kings come da pronostico, grazie alla maggiore esperienza, ma gi ungheresi tengono il campo con orgoglio contro i più quotati avversari.  Se si guardano i numeri, si scopre che gli Enthroners hanno fatto più strada dei Kings, coprendo 360 yard contro 339 e con un cospicuo numero di yard, 207, guadagnate su corsa. Ciononostante, la vittoria di Lipsia, costruita nei primi due periodi e consolidata nel terzo, non é mai stata in pericolo, neanche nell’ultimo periodo in cui gli ungheresi hanno superato tre volte la goal line approfittando del rilassamento dei gialloverdi.

In evidenza tra gli Enthroners il QB Jerod Evans che ha fatto un buon 13 su 22 per 149 yard e tre TD, ma ha anche corso dieci volte per 97 yard. Degno collaboratore é stato i WR americano Jay Griffin con 124 yard e un TD in 6 ricezioni. Tra i giocatori ungheresi si sono distinti anche i due RB Erik Madaras con 57 yard nette in dodici corse, e Kende Rathony, 48 yard in 9 tentativi. In casa Kings bella prova di Kenyatte Allen, il QB che ha passato poco, solo 15 volte per 12 completi 186 yard e 2 TD, coadiuvato dal connazionale Steven McShane che tra corse e ricezioni ha portato alla causa 175 yard e 3 TD.

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I Kings hanno costruito la vittoria nel primp periodo con due segnature la prima su run di McShane, la seconda sempre per una corsa di 2 yard di Ollie Bahr. Alla seconda segnatura i magiari rispondono con un Big play di Evans che fa un pass di 62 yard per Griffin. Nel secondo periodo arriva il terzo TD dei sassoni per un rush di una yard di McShane protagonista insieme a Bahr di un drive tutto terrestre. Poi, fino al termine, solo scambi di punt tra i due attacchi. Lo strattone definitivo Leipzig lo dà nel terzo periodo, mettendo a segno tre touchdown: il primo arriva da un intercetto ai danni di Evans effettuato dal DE Aslan Zetterberg che poi riporta la palla in end zone per 30 yard, il secondo per un passaggio di Allen per McShane per 60 yard, e il terzo per un passaggio di 15 yard di Allen per Leander Winter. Sul 41-6 la furia gialloverde si placa e Fehèrvàr rialza orgogliosamente la testa andando a sua volta in meta prima con un passaggio di Evans per Levente Toth, poi con un passaggio di 18 yard per il ricevitore spagnolo Benjamin Plu, ex Barcelona Dragons, e infine con una corsa di 13 yard di Kende Rathony.

Vienna Vikings – Prague Lions 69-21

I campioni esordiscono in casa con una manifestazione di potenza che fa il paio con quella del primo tempo del turno precedente contro i Thunder. Questa volta però non si sono limitati al primo tempo, ma hanno tenuto il piede sull’acceleratore per tutta la partita. Per i Lions, che pure hanno una difesa di buon livello, non c’é stata nessuna possibilità di opporsi allo tsunami gialloviola.

Come d’abitudine, i Vikings hanno distribuito i giochi in modo equilibrato tra corse e passaggi guadagnando rispettivamente 320 e 347 yard. Performance da record per il QB Christopher Helbig che ha completato 23 passaggi su 28 ( 82,1%) per 362 yrds e 4 TD con la collaborazione del WR Jordan Bouah che ha guadagnato 145 yard con 9 ricezioni e 3 TD. Sul fronte del running game sono emersi ancora il RB finlandese Karri Pajarinen con 139 yard e 1 TD e Florian Wegan con 135 yard e 2 TD.

I Lions hanno risposto con il 14 su 24 per 184 yard di Shazzon Mumphery, che ha anche corso per 52  yard nette e con una bella performance del WR americano Victor Wharton che con 8 catches ha guadagnato 125 yard.

Primi due drives dei Vikings e due touchdown, il primo di Helbig che corre per 2 yard, il secondo con un passaggio di Helbig per il TE Florian Bierbaumer. Inizia il secondo quarto ed Helbig manda in end zone Jordn Bouah con un passaggio di 4 yard ma lo 0-20 scuote i cechi che riescono a segnare con Mumphrey che corre per una yard ma in precedenza aveva fatto un’altra corsa di 51 yard. La reazione dei Vikinghi é brutale: un rush di Wegan di 7 yard per il 27-7 poi, dopo un punt di Marek Hrubon, Helbig piazza un’altra bomba di 44 yard per la ricezione da TD di Bouah. Prima della chiusura del tempo la connection Helbig-Bouah produce un altro TD da 30 yard

Si torna in campo e la musica non cambia: Helbig gestisce un drive tutto aereo che chiude correndo personalmente l’ultima yard. Il terzo periodo si chiude sul 48-7, ma nel quarto arriva prima il touchdown di Pajarinen con una corsa di una yard, seguito da un gran passaggio di Mumphery che serve Victor Wharton per un TD da 65 yard. Ormai le difese sono saltate e i due attacchi imperversano, così arriva il TD di Wegan con una corsa di 65 yard subito seguito dalla terza segnatura dei Lions per un passaggio di 39yard di Mumphery per Josef Janota. La sarabanda si chiude con il TD del 69-21 per effetto del ritorno di kick-off di Exavier Edwards per 91 yard oltre la goal line.

Stuttgart Surge – Milano Seamen 40-26

I Seamen perdono nella loro prima trasferta contro i Surge, ma é bene precisare per chi avesse pensato ai Surge dell’anno scorso, che quella di questa stagione é una squadra che non ha nulla a che vedere con quella. Si tratta di una compagine che ha ingaggiato i migliori giocatori delle squadre della GFL e in particolare dei pluri titolati, anche in Europa, Schwäbisch Hall Unicorns.

Il commento completo della partita, lo potete trovare qui👇

Seconda sconfitta per i Milano Seamen nella ELF

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Hevetic Guards – Munich Ravens 10-39

La sfida tra le due matricole vede la schiacciante vittoria dei bavaresi che hanno dominato la fase centrale dopo un inizio molto promettente degli svizzeri.

Il primo quarto é dominato dalla squadra di casa che, affidandosi al running game e in particolare alle corse di Silas Nacita, mette a segno un touch down con un run di 4 yard dello stesso Nacita concedendo ai Ravens soltanto due primi downs e una trentina di yard. Il secondo periodo inizia sulla falsariga del primo, con i bavaresi incapaci di avanzare, che cercano di opporsi all’offense avversaria che nel frattempo ha perso molto dell’iniziale baldanza perché il buon gioco a terra non é adeguatamente supportato da un gioco aereo che possa intimidire la difesa dei Ravens. Così, dopo tre tentativi falliti dalla linea di una yard, le Guards devono ripiegare sul fied goal che Nils Jonkmans mette a segno da 18 yard. E a questo punto, siamo a sei minuti dalla fine del primo tempo, la partita, che sembrava tutto sommato sotto il controllo dei rossi, é cambiata radicalmente perché improvvisamente Chad Jeffries, il QB dei Ravens che finora si era visto poco, ha cominciato a lanciare passaggi completi soprattutto all’indirizzo del suo connazionale Markell Castle.

Il sodalizio tra i due yankees produce due drive in cui i Ravens conquistano complessivamente più di 170 yard e mettono a segno due TD, il primo per un passaggio di 32 yard per Castle, il secondo, ancora di Castle che riceve e varca la goal line per un guadagno di 90 yard.

Al ritorno in campo Jordan Barlow, il QB degli Helvetic Guards, cerca senza successo di ricorrere al gioco aereo e il possesso torna ai Ravens che vanno ancora a segno, manco a dirlo con una ricezione di Castle per 16 yard di guadagno. Il buon Nacita cerca di caricarsi la squadra sulle spalle agendo anche da passatore e colleziona tre completi senza però chiudere il down. Nel drive successivo Jeffries decide di far tirare il fiato a Castle e gestisce qualche buon gioco di corsa affidandosi a Tomiwa Oyevo e un paio di passaggi in cui seleziona prima il TE Marlon Malki per un guadagno di 17 yard e infine l’altro TE Sebastian Kurrer per un TD pass da 55 yard.

Il terzo periodo si chiude sul 32-10, ma il parziale é impressionante: 195 yard guadagnate su passaggio e 37 su corsa dai neroazzurri contro 33 yard degli svizzeri. Il quarto finale vede in campo un po’ di seconde linee dei Ravens  che vanno ancora a segno con un passaggio di Lukas von Stumpfeld per Mo Riedinger.

I Ravens portano a casa la loro prima vittoria e confermano di avere un offense molto efficace, mentre per le Guardie svizzere c’é ancora molto da lavorare, specialmente sul gioco aereo.

Rhein Fire – Paris Musketeers 58-28

Continua la marcia dei Rhein Fire con una larga vittoria sui Paris Musketeers che, sebbene al primo anno di ELF, sono un complesso molto forte per la presenza di tanti veterani della lega. L’incontro, come prevedibile dalle caratteristiche delle due squadre, é stato combattuto ad alta quota. I renani hanno effettuato 49 giochi aerei sui 73 totali e, con 32 completi hanno guadagnato 496 yard nette e segnato otto touchdown.

I Musketeers non sono mai stati in condizione di fermare l’attacco avversario, ma hanno avuto la tenacia, e anche l’abilità, di fare il loro gioco. Zach Edwards ha completato sotto il 50%, ma con 17 completi ha coperto comunque 227 yard e passato per due TD. Paris ha anche cercato di sviluppare un gioco di corsa in alternativa ai passaggi, portando a referto 133 yard nette grazie a Jason Aguemon e Stephen Yepmo. Pur non entrando mai in partita, a causa della solita partenza a razzo dei Fire, sono riusciti a segnare quattro TD e a mostrare buone qualità.

Il primo tempo di Dusseldorf é impressionante: al primo possesso vanno in touchdown con un passaggio di Jadrian Clark a Justin Schlesinger, al secondo raddoppiano con una ricezione di Nathan Robitaille per 13 yard. I Musketeers si fanno vivi con un bel drive che per effetto di un buon ritorno di punt di Remi Bertellin, parte dalle 35 di Dusseldorf e Edwards completa con un TD pass per Adrià Botella-Moreno. Subito il TD, i padron di casa riprendono la marcia e vanno in end zone per la terza volta per una ricezione di Sergej Kendus di un passaggio di una yard.

Si cambia campo ma la musica é sempre quella suonata da Jim Tonsula e Clark serve ancora Schlesinger con un passaggio di 13 yard. Poi, ritornati in possesso in seguito ad un intercetto effettuato dal DB T.J. Morrison, passano ancora grazie ad un passaggio di Clark per Harlan Kwofie, toh, chi si rivede alla prima stagionale! Poco più tardi Clark, per effetto di un sack, perde il possesso ed Edwards ne approfitta per lanciare un completo per Bertellin per un TD da 52 yard. Clark si inventa un drive lampo e in meno di un minuto, con tre completi, manda in end zone l’ex Istanbul Rams Feli Manoka. Prima della pausa resta anche il tempo per un field goal di Sebastian van Santen per il 45-12

Il terzo periodo si apre con i Musketeers in possesso che con due passaggi completi per Sweet e Bertellin e una corsa di Stephen Yepmo arrivano sulle 24 dei Fire. Poi é lo stesso Yepmo a correre le 24 yard per superare la goal line. I Fire, forti del cospicuo vantaggio, hanno tirato i remi in barca ed Edwards ne approfitta per confezionare un drive che dalla linea di midfield porta i suoi sulle 11 di Dusseldorf. Poi é lo stesso Edwards a coprire le 11 yard rimaste. Nel periodo conclusivo Clark e compagni si rimettono a giocare e passano ancora, prima con un TD di Patrick Poetsch, che riceve da una yard, poi ancora con Manoka che riceve un pass da 19 yard per il 58-28 finale.

In chiusura é doverosa la citazione di chi ha permesso a Clark di guadagnare 496 yard in una sola partita: Nathan Robitaille 177 yard e 1 TD su 9 ricezioni, Harslan Kwofie, 104 yard e un TD su 7 ricezioni, Anthony Mahoungou 146 yard con 6 ricezioni per citare soltanto gli “over 100”.

Berlin Thunder – Wroclaw Panthers 36-27

Nella sfida tra due delle migliori squadre dell’intera lega e della East Conference, la grande difesa berlinese ha avuto ragione del passing game polacco che tanto bene aveva fatto nelle precedenti partite. I Panthers, con il povero Vitale sackato 9 (NOVE) volte, hanno visto azzerare il loro gioco aereo ma hanno ripiegato su quel fenomeno che risponde al nome in verità alquanto ostico, di Dawid Brzozowski, ultimo ad arrendersi con 223 yard conquistate in venti portate. A dirla tutta, nonostante i sack e la bassa percentuale di Vitale, anche il WR Tony Tate ha fatto la sua figura con 116 yard in 6 ricezioni.

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Il problema per Wroclaw, oltre alla difesa avversaria, é arrivato dalla connection Donovan Isom- Robin Wilzek con il QB che con soli 15 completi su 28, ha guadagnato 364 yard, 209 delle quali dal giovane ricevitore tedesco che per due volte é corso in end zone, pressoché irraggiungibile dalla difesa di Breslavia. Il resto, come già detto, lo ha fatto il defense team in cui, per una volta, il protagonista non é stato il solito Kyle Kitchens “solo” un sack, ma il LB n°11 Ludwig Myrer, 3 sack per 14yrds di perdita inflitte, insieme all’altro LB Paul Seifert con 2 sack per 10 yard, un intercetto e 2 Pass break up. Ci limitiamo a citare solo le prestazioni più eclatanti di un reparto di altissimo livello.

Il primo drive di ciascuna squadra é di studio e non ha esito, poi Wroclaw arriva fino alla red zone ma viene fermata e si deve limitare al calcio di Jakub Aldas da 30 yard. La risposta di Berlino é fulminea, prima una corsa di 9 yard di Albert Wiesigstrauch, poi il passaggio a Robin Wilzek che riceve e corre in end zone per il TD da 63 yard. Da qui alla fine del periodo le difese, anche quella di Wroclaw non é affatto male, prendono il sopravvento e dobbiamo aspettare quasi fino a metà del secondo periodo prima di vedere il touchdown del WR n°4 Aron Jackson che riceve il passaggio di 7 yard di Isom. Matthew Vitale risponde con una bomba da 44 yard per Tony Tate, ma poi non riesce a conquistare un altro primo down e deve affidare ad Aldas il compito di calcire per i tre punti da 42 yard. Seguono possessi senza esito da entrambe le parti e si va al riposo sul 13-6 per Berlino.

I Thunder hanno il primo possesso del secondo tempo e lo sfruttano nel migliore dei modi: quattro corse di Tim Schulz per guadagnare circa 20 yard, poi Isom pesca ancora Wilzek per un pass da 36 yard. Restano 7 yard da guadagnare e ci pensa Max Zimmerman con un rush. Si va sul 19-6 perché il calcio di Jonas Schenderlein viene bloccato. L’offense Panthers sembra un po’ bloccata e i Thunder ne approfittano per aumentare il vantaggio con un FG di Schenderlein da 45 yard per il 22-6.

Vitale, sottoposto a grande pressione dalla pass rush berlinese, non riesce a spostare la catena e i Thunder, ripreso il possesso, segnano ancora con Jackson che riceve un passaggio da 22 yard e trasformano da due punti per il 30-6 che sembrerebbe chiudere la partita, senonché, siamo ancora nel terzo periodo, i polacchi hanno una reazione orgogliosa e, guidati da Brzozowski che non vuole saperne di arrendersi e corre per tre volte per 56 yard arrivano in territorio avversario dove Vitale riesce finalmente a servire ancora Tate per un TD pass da 40 yard

Si entra nell’ultimo quarto e lo show di Brzozowski continua: corre ancora nel mezzo per tre volte per altre 32 yard, l’ultima delle quali per superarel a goal line. Il vantaggio é sceso a 9 punti? Niente paura! La premiata ditta Isom Wilzek confeziona un TD da 61 yard che stavolta mette davvero fine alla partita che però riserva un ultimo ritorno di fiamma dei polacchi mai domi che segnano con Adrian Grodecki che riceve un passaggio di Vitale da 35 yard per chiudere con un onorevole 27-36.

Una partita divertente e molto combattuta tra due squadre che sembrano destinate a un bel campionato nella Conference apparentemente più dura (qui ci sono anche i Vikings).

 La classifica della ELF

classifica week 3 elf

Foto di copertina di Hannes Jirgal

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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