[NFL] Week 1: Intercetti da KO (Baltimore Ravens vs Denver Broncos 13-19)
Negli ultimi anni la rivalità tra i Denver Broncos e i Baltimore Ravens è andata sempre più in crescendo. Grazie alla presenza di grandissimi giocatori, dotati di notevoli personalità, sono andati in scena dei duelli epici. Quello di domenica sera, allo Sport Authority Field at Mile High, non ha tradito le aspettative, ma ha visto i due protagonisti più attesi, Peyton Manning e Joe Flacco, imbrigliati dalle difese che hanno letteralmente dominato la contesa, segnando gli unici touchdown della partita, finita 19 a 13 in favore dei padroni di casa.
Il primo tempo vede i due attacchi in forte difficoltà. Peyton Manning (24/40 per 175 yard) è apparso lento e oltremodo impreciso, sbagliando una serie di potenziali lanci decisivi, soprattutto sul profondo. Se le ultime partite dello scorso anno erano state un avvertimento, questa prima uscita stagione dimostra che il figlio maggiore di Archie è pienamente entrato nella fase calante della sua carriera. Non è andata certo meglio dall’altra parte, dove Joe Flacco (18/32 per 117 yard, 2 INT) ha giocato una delle sue peggiori partite. Pressato in continuazione dai pass rusher avversari, non è riuscito ad accendere il motore del suo attacco, che non è mai riuscito a mantenere il controllo dell’ovale per un periodo superiore ai cinque minuti.
Gli unici giocatori a segnare durante la prima frazione sono i kicker. Prima Brandon McManus centra i pali da una doppia distanza siderale, 57 e 56 yard, diventando il secondo kicker della storia a segnare due field goal da più di 50 yard nella stessa partita. Justin Tucker non è stato da meno e, con un calcio da 52 yard, ha contribuito a fissare il punteggio sul 3 a 6 in favore dei Broncos alla pausa lunga.
Il terzo quarto è l’atto principale per lo spettacolo messo in scena dalla difese, Jimmy Smith prima e Aqib Talib dopo, decidono che è venuto il momento di segnare punti pesanti. Il cornerback dei Ravens anticipa in salto Jordan Norwood, strappandogli la presa da sotto il naso, e si invola per 24 yard fino al touchdown che regala ai Ravens il primo vantaggio di giornata, sul 10 a 9. Potrebbe essere la giocata decisiva, perché Manning e l’attacco continuano a fare molta fatica, ma Flacco compie un errore madornale e permette ai Broncos di tornare in gara. A pochi secondi dalla fine del terzo periodo, il numero 5 lancia una palla molto debole a centrocampo che Talib non fatica a raccogliere nelle sue mani, per poi compiere 51 yard di slalom tra i giocatori di ambo le squadre e lanciarsi in end zone.
In una partita a basso punteggio sono proprio gli episodi a pesare e l’ultimo, decisivo a fini del risultato, è ancora Flacco, suo malgrado, a compierlo. L’ultimo drive è il primo costruito in maniera efficace dall’attacco ospite e il quarterback da Delaware, appoggiandosi a Crockett Gillmore, si porta dentro le 20 avversarie. Su un terzo &10 cerca ancora il suo tight end, ma l’accoppiata formata da David Bruton, ottimo nel marcare strettissimo Gillmore e mettere la mano tra la palla e il corpo dell’avversario, e l’ex Darien Stewart, rapace nell’arpionare l’ovale, chiude definitivamente i conti.
Inizio molto sofferto per i Broncos (1-0). Manning è molto lontano dai suoi tempi migliori e le formazioni avversarie non tarderanno ad accorgersene. Preoccupa non poco la tenuta delle linea offensiva che, ad onor del vero, schierava due rookie in posizioni cruciali. Manning non è più un giovanotto e i 4 sack subiti, massimo dal 2013, e i molti colpi presi durante la gara non fanno dormire sonni tranquilli ai tifosi. Se l’attacco non è parso in gran forma, lo stesso non si può dire per la difesa, che ha letteralmente malmenato l’offense avversaria coordinata da Marc Trestman. DeMarcus Ware e Von Miller hanno tormentato in continuazione la linea di Baltimore, mentre i loro compagni al centro hanno tenuto Justin Forsett a solo 3.2 yard a portata. Fondamentali anche i membri del secondario che, oltre ai due intercetti, hanno annullato il gioco aereo avversario, concedendo appena 100 yard. Settimana prossima, lo scontro con i sorprendenti Chiefs, darà sicuramente delle indicazioni sulle gerarchie divisionali.
Per i Ravens (0-1) la perdita maggiore non è tanto quella relativa al punteggio, ma piuttosto quella di Terrell Suggs, che si è lacerato il tendine di Achille e dovrà saltare tutto il resto della stagione. Già ampiamente detto della prova decisamente insufficiente dell’attacco, va sottolineata invece la prova eccellente della difesa. Dean Peas ha studiato un game plan basato sui blitz che ha mandato fuori giri l’attacco avversario, con un C.J. Mosley (6 tackle, 2 for loss, 2 sack, 1 PD, 2 QB hits) inarrestabile. Jimmy Smith ha oscurato Demaryus Thomas e, oltre all’intercetto ritornato, ha contribuito anche con 8 tackle. Impressionante anche la prova di Brandon Williams, una forza della natura in mezzo alla linea, dove ad ogni azione servivano due lineman per cercare di limitarne lo strapotere fisico. Se C.J. Anderson non è stato per nulla un fattore, gran parte del merito è dell’immenso numero 98. Settimana prossima si rimane sulla West Coast per una sfida assolutamente da vincere contro i Raiders.
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