[NFL] Week 17: Philadelphia Eagles vs Dallas Cowboys 24-22

Nelle partite del pomeriggio alcuni record importanti sono caduti per merito di Peyton Manning (yards passate e punti realizzati in stagione), c’è stata l’ultima partita di Tony Gonzales (e per il secondo anno di fila) e sono stati emessi tanti verdetti che riguardavano la postseason: i Chargers l’hanno acciuffata grazie a un FG mancato (che però andava ripetuto), gli Steelers di conseguenza l’hanno vista svanire all’ultimo secondo (ma nessuno di loro ha incolpato gli arbitri di San Diego), i Packers hanno sbancato il Soldier Field e vinto la NFC North grazie a un paio di magate del rientrante Rodgers ed Arizona è rimasta fuori nonostante un ottimo record finale.

L’ultimo Sunday Night deve decidere la vincente della NFC East, un drammatico spareggio che però in settimana aveva perso uno dei principali protagonisti – Tony Romo – per infortunio.
Abbastanza comica la pretattica di Jerry Jones, degna del miglior Nereo Rocco, che aveva addirittura fatto intendere che Tony avrebbe potuto scendere in campo grazie a una cura che manco un santone indiano poteva inventarsi.
Questa è una delle rivalità più vecchie e “dure” della lega, le due franchigie non si amano e non fanno niente per nasconderlo
Chi deve sostituire il buon, ma vituperato Romo? Kyle Orton, un discreto quarterback che in America chiamano “Journeyman”, per aver giocato con tante franchigie NFL, come Chicago, Denver e Kansas City.

A quasi tutti è apparso ormai segnato il destino dei Cowboys contro i rinati Eagles dal gioco velocissimo, tanto che un loro “Condensed Game” offerto da GamePass è molto simile alla partita reale, se non fosse per le pause pubblicitarie.
91166 spettatori gremiscono il Texas Stadium con l’obiettivo di acciuffare finalmente quel posto nei playoffs che manca da una vita, si spera che per una volta la difesa (statisticamente la peggiore della NFL) riesca a contenere l’attacco di Chip Kelly per dare così una possibilità a Orton.
Il QB da Purdue inizia molto bene con promettente 3 su 3, purtroppo DeMarco Murray perde il pallone sulle 23 degli Eagles dopo un placcaggio di Mychal Kendricks (mostruosa la sua partita) vanificando l’ottimo drive di apertura.

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Philadelphia risponde con una serie brillante di azioni, ma un terzo e 19 non viene convertito mandando in campo Henery per il 3-0 che rompe il ghiaccio a metà primo quarto.
Dopo un punt di Dallas gli Eagles si mettono in marcia con un drive di 88 yards che culmina con un passaggino di 3 yards per McCoy, che indisturbato entra in meta ed il 10-0 è cosa fatta.
In voloA metà secondo quarto Orton pesca nel flat il rookie TE Escobar, che con un’acrobatica piroetta dopo la ricezione atterra in endzone per il 10-7 che riaccende il Texas Stadium. Dallas poi costringe Philadelphia al punt, ma l’illusione dura poco perchè Kendricks intercetta Orton e con due passaggi di Foles per il TE Celek gli Eagles allungano il passo sul 17-7 quando manca 1:19 al termine del primo tempo.
Ma i Cowboys non mollano e riescono a portarsi in raggio da field goal, Dan Bailey centra i pali dalle 44 yards e tutti vanno a bersi un thè caldo.

Alla ripresa delle ostilità l’attacco Eagles rimane in campo tre azioni, Orton orchestra un altro buon drive, ma un 3rd e 8 non viene convertito e i Cowboys si devono accontentare di un FG dalle 43 che però li avvicina ulteriormente agli avversari.
La difesa di Dallas fa un altro piccolo capolavoro, Foles viene brutalizzato da un’azione furiosa di Hatcher che lo costringe a perdere l’ovale, Ware è abile a prenderne possesso dando ai texani un’occasione d’oro sulle 20 di Philadelphia.
Purtroppo però tre giochi fanno guadagnare solo tre yards e così i Cowboys devono mandare in campo Bailey per il terzo FG consecutivo, il tabellone segna 17-16 per gli ospiti a 5 dalla fine del terzo quarto.

LeSean McCoy
LeSean McCoy

Alla fine del periodo, con la palla sulla yard e con un 4th e 1 Chip Kelly decide di non prendersi 3 punti facili e lascia in campo il suo attacco, ma la QB sneak di Foles viene eroicamente fermata da Ware e Carter; otto giochi dopo gli Eagles restituiscono la cortesia, deviando sulla linea di scrimmage un passaggio per Murray su un 4th e 1 sulle proprie 40.
Philadelphia mette in piedi un drive perfetto, McCoy corre 7 volte, e quando mancano 6 yards alla meta Bryce Brown coglie di sorpresa la retroguardia texana correndo in touchdown e portando così a più 8 il vantaggio degli ospiti a 6 minuti dal termine.
Orton è in trance agonistica nel successivo drive con un 4 su 6 per 80 yards, le ultime 32 percorse fino in endzone da Dez Bryant dopo una slant; Dallas ora è indietro di soli 2 punti!
La trasformazione da 2 è obbligatoria, ma il passaggio per lo stesso Bryant cade incompleto, mancano solo 4 minuti alla fine della stagione e alla difesa dei Cowboys viene chiesto un ulteriore immenso sforzo.

McCoy corre due azioni e su un 3rd e 4 stavolta è Holloway a placcare Foles per un sack e la palla ritorna in mano a Orton e compagni nella bolgia del Texas Stadium.
Chiamatela maledizione, deja-vu, sfortuna o incapacità, ma nell’azione successiva al punt che rende il possesso a Dallas sulle proprie 32, c’è tutta la storia di questi Cowboys degli ultimi anni, una storia che ha visto fallire la creatura di Jerry Jones nei momenti veramente importanti, nel mese di dicembre, quando in palio c’è la stagione, quando non c’è un domani.
Orton riceve lo snap in shotgun, 3 passi indietro e lancio velocissimo per Miles Austin che sta tagliando verso il centro, ma la palla è indirizzata troppo dietro il WR ed è bravissimo il CB Boykin a fare quel passo in avanti per intercettare l’ovale e mandare in frantumi tutta la stagione di Dallas.

Pensate che i Cowboys dal 1997 ad oggi hanno un record complessivo di 136-136, le ultime tre stagioni da 8-8, in molti la chiamano mediocrità per una franchigia che nei primi anni novanta ha vinto 3 Super Bowl dominando la lega.
Onestamente i Cowboys oggi non hanno disputato una brutta partita, la difesa ha giocato al di sopra delle proprie possibilità concedendo a Phila “solo” 24 punti, Kyle Orton ha fatto la sua onesta gara, mantenendo sempre in linea di galleggiamento la squadra e commettendo un unico vero errore, che però ha tagliato le gambe nel momento più sbagliato possibile.
Ma non si può pensare di avere successo ed essere vincenti dovendo dipendere da episodi come questo, la grande squadra non deve permettere a un lancio sbagliato o una decisione arbitrale di decidere la stagione.
La difesa è stata un colabrodo per tutta l’annata, l’attacco è stato troppo votato ai passaggi, tante colpe sono da attribuire al coaching staff ed anche a Jerry Jones e stavolta non c’è il povero Romo che si deve sciroppare tutte le critiche.

Brandon Boykin
Brandon Boykin

Gli Eagles quest’anno sono partiti 1-3 e poi 3-5, Chip Kelly è andato subito sotto processo: “il sistema Oregon non funziona nella NFL”, poi c’è stata anche l’incertezza nel ruolo di QB fino a che Vick non si è fatto male lasciando definitivamente spazio a Nick Foles che è stata la rivelazione dell’anno, subendo solo due intercetti e soprattutto guidando un attacco non semplice da gestire, con un ritmo altissimo e tutto in “no-huddle”, quindi con chiamate ed aggiustamenti da gestire direttamente sulla linea di scrimmage.
Se dobbiamo trovare un difetto nella gestione di Foles, spesso se il gioco non si sviluppa come previsto o se le letture sono difficili, non ha grossa capacità di improvvisazione e quindi tende a mangiarsi il pallone, a subire sack o a correre in maniera sconclusionata, la maggior parte delle volte con perdita di terreno
Certo la presenza di McCoy, Jackson, Celek, Avant, Cooper ed Ertz non è da buttare via, ma il personale va sfruttato per quello che è capace di dare e qui è stato bravo il coaching staff a trovare la ricetta giusta.

Così Philadelphia ha chiuso la stagione con un record di 7-1 vincendo quindi la NFC East a 10-6 con merito e diventando una mina vagante per questi playoffs, a cominciare dalla sfida di sabato notte a New Orleans, dove ci sarà da divertirsi.
Una menzione particolare anche per LeSean McCoy che ha vinto la classifica NFL di yards corse e si è dimostrato, come già detto in altre cronache, il running back più completo della lega, insieme forse a Jamaal Charles dei Chiefs.
Il tutto firmato Chip Kelly, che alla prima stagione nel football “dei grandi” si è fatto davvero onore, vediamo ora come gestirà i playoffs che, si sa, sono tutta un’altra storia.

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6 Commenti

  1. Autocorrezione, sabato si gioca a Philadelphia, non a New Orleans, mi scuso per il refuso

  2. Su Fox Sports 2 iniziano i playoffs della NFL… Secondo me la sfida da non perdere di questo weekend è Green Bay Packers-San Francisco 49ers… Domenica sera alle 22.30 in diretta

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