[NFL] Parola all’Insider: Buffalo Bills – Pietro Annovazzi e Andrea Milton Grandi

Rieccoci con un nuovo appuntamento della rubrica “Parola all’Insider”. Edizione un po’ particolare questa dato che avremo ben due insider dei Buffalo Bills, Pietro Annovazzi ed Andrea Milton Grandi.
Pietro è un Neurologo di 37 anni da Milano, padre di due bambini e appassionato di football sin da quando era ragazzino.
Milton è un ragazzo di 32 anni da Venaggio sul lago di Como, segue il football da quasi due decenni ed è un gran giocatore di Madden.

La prima domanda riguarda il perchè avete deciso di tifare i Bills, nonostante la loro storia un po sfortunata.

Pietro: La mia passione per i Bills risale a una sera di inizio Gennaio 93. La mia famiglia per Natale si era regalata l’abbonamento a Telepiù, e io, 15enne in vacanza dal liceo, facevo scorpacciate di sport in TV. Tra il curioso e chi deve in qualche modo far passare il tempo mi misi quindi a vedere la prima partita di football della mia vita, senza sapere che stavo per assistere a uno dei momenti più epici della storia di questo sport: The Comeback. Houston Oilers @ Buffalo Bills, la più grande rimonta di tutti i tempi, una delle più belle vittorie dei Bills. L’innamoramento nacque così, e negli anni -proprio per la storia sfortunata ma appassionante di questa franchigia- diventò amore vero: il gelo e il vento di Orchard Park, il fascino operaio di una blue collar city (non potrei mai tifare per squadre di posti alla moda come Miami o San Francisco), 4 superbowl persi di fila, la storia commovente di Chris Spielman, subire The Music City Miracle, 14 anni senza vedere i playoff: per me che sono sempre stato dalla parte dei Charlie Brown e dei Paolino Paperino, è la squadra da amare. E poi vuoi mettere che goduria quando i Charlie Brown finalmente vincono…

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Milton: Sono dell’idea che non sei tu a scegliere il team ma il team a scegliere te, ci son tanti piccoli aneddoti tante piccole cose che non potevano che finire col farmi tifare Bills, innanzitutto lo stemma, il charging bison è uno degli stemmi più caratteristici forti e riconoscibili di tutti, lo adoro, le prime immagini di football che ho in mente, avevo forse dieci anni sono degli highlight di un superbowl, di uno sport che sapevo si giocava in america ma di cui non sapevo niente, c’erano la squadra col bisonte e quella con la stella, ho subito detto che quelli col bisonte erano i miei preferiti, ma non sapevo niente di Buffalo, di Dallas ,di Superbowl, di football, poi ovviamente cresco e mi ricordo di quello sport, avevo la passione per la NBA al tempo, molto più facile da seguire..(non esisteva internet), ho deciso di dare un occhiata al football, ho comprato Madden 95 e ho rivisto quel bisonte che tanto mi piaceva, ma ancora non sapevo se e cosa avrei deciso di tifare, è solo qualche anno dopo che ho cominciato ad appassionarmi veramente, Madden era ancora la mia unica fonte di conoscenza dei giocatori e squadre. Compravo le copie di USA Today che arrivavano in edicola il giorno dopo per leggere le news, amavo i team con stadi aperti e clima freddo, e soprattutto amo le squadre con storie “avverse”, ho sempre odiato tifare e quelli che tifavano per i più forti solo perché vincevano, in ogni sport, piano piano,crescendo e poco alla volta,quella squadra un po’ sfortunata col bisonte sul casco mi è entrata nel cuore, solo un tifoso dei Bills o di pochissime altre franchigie sportive sa cosa significa appartenere ad una squadra in questo modo.   

Doug Marrone sarà per il secondo anno consecutivo l’HC del team. Il primo anno ha fatto vedere cose interessanti, soprattutto a livello difensivo, ma credi che possa essere l’HC giusto per tornare ai PO?

Doug Marrone Buffalo BillsMilton: La risposta per me è si, anche se non ho avuto il primo anno riscontri che mi aspettavo, comunque secondo me è un buon head coach, intelligente e con il carisma adatto. Parliamo di un coach offensivo, con un background importante soprattutto come offensive line guru, ha ricoperto brillantemente il ruolo di OL coach prima ai jets poi ai Saints,Saints dove è stato anche offensive coordinator con coach Sean Payton nell’anno in cui Brees ha fatto i numeri da record.Prima di finire a Syracuse e rimettere in carreggiata un programma allo sbando. Con questo bagaglio mi sarei aspettato qualcosa di diverso già alla prima season.
Hackett,il giovanissimo OC che ha lavorato con Marrone a Syracuse sinceramente mi ha un po’ lasciato perplesso,l’idea di base era,soprattutto una volta perso Kolb (chi lo ha firmato comunque poteva valutare la storia di infortuni),QB che poteva fare comodo lo scorso anno,quello di disegnare un playvook basato su una fast pace offence con una nettissima preponderanza al gioco di corsa,chiudendo molto il PB sui passaggi per Manuel ancora non pronto probabilmente alla velocità e fisicità delle difese NFL,questo modo di giocare però è presto risultato facile da capire anche per me figuratevi per le difese avversarie,oltretutto delle corse continue in situazioni di shotgun o pistol con Spiller,che non era assolutamente un fattore in situazioni dove sarebbe stato meglio avere un trattore anziché una Ferrari,ed anzi ha portato subito a problemi alla caviglia che si sono protratti tutta la stagione.
L’utilizzo di Spiller è la prima cosa che mi ha lasciato perplesso,infatti l’inesauribile Fred-EX si è rivelato essere più adatto al gioco,ma appunto un gioco facile da capire. Anche se i Bills sono stati secondi per yard corse totali,è frutto del numero di tentativi più alto della lega,secondo me,più che della efficacia del gioco di corse,YPA assolutamente nella media.
Un altro grosso limite è stata l’efficacia nei terzi down e in redzone dove siamo in entrambe le statistiche,tra le più importanti,una delle 4-5 squadre meno efficaci della lega.Manuel,messo sotto una pressione esagerata e non è sempre stato in grado di capire bene l’evoluzione dei giochi,fattostà che l’attacco,cioè la parte diretta dal coach mi ha molto lasciato perplesso.
Soprattutto mi sarei aspettato una stagione in crescendo della linea d’attacco sotto la guida del coach ma invece è stato il contrario.
Un’altra grossa lacuna del team,ahimè.sono stati gli special team,inguardabili.
Però il modo di gestire la offseason mi è piaciuto. È charo che DM si è messo fin da subito nelle mani del QB che lui ha scelto e voluto,un azzardo,ma anche dimostrazione di coraggio,non riguarda Manuel la domanda,quindi non giudico il QB,comunque in questa seconda stagione è stato fatto tutto per permettere al ragazzo di migliorare,è stato preso un QB coach,ruolo occupato prima da Hackett,lo stesso OC,è stato preso un nuovo senior offensive assistant di peso come Jim Hostler,è stato aggiunto un WR come Watkins (un fenomeno finora al training camp) in grado di aiutare qualsiasi QB,è stato sostituito Steve Johnson (ottimo WR ma con uno stile di route running difficile da decifrare non solo per i CB avversari ma a volte anche per il proprio QB) con un red zone target migliore come Williams,inoltre si è cercato di rafforzare la linea offensiva rendendola più grande e grossa,e aggiungendo armi nel backfield con Dixon e Brown oltre a Spiller e Jackson per contrastare eventual infortun e alzare il livello del gioco di corsa,cosa che dovrebbe autare Manuel a salire di livello.
Un’altra cosa che mi piace del coach è la scelta dei defensive coordinator. Pettine ha fatto benissimo,mettendo in piedi una difesa ultra aggressiva che si è rivelata tra le più efficaci della lega soprattutto nel contrastare i passaggi,meno bene,ma comunque meglio delle stagioni precedenti contro le corse,tanto da ottenere il posto da HC dei Browns,la situazione era assai complicata,essendo infatti offseason inoltrata quando pettine ha firmato per i Browns,qui secondo me abbiamo fatto una grande scelta affidando la difesa a Schwartz,non impeccabile come HC a Lions ma una mente difensiva assolutamente brillante,con un materiale eccellente su cui lavorare.
Penso il coach si giochi molto in questa stagione,dipenderà da lui,dal nostro QB soprattutto ma ci sono le armi per poter fare bene,inoltre la franchigia è in vendita e un nuovo proprietaro potrebbe arrivare e decidere di cambiare guida,a maggior ragione è una stagione decisiva per tutti.

Una cosa che mi ha fatto storcere il naso è stata la presa di  Jim Schwartz come Defensive Coordinator. Ai Lions la sua difesa ha sempre fatto acqua nonostante l’ottimo materiale. Sbaglio io o hai fiducia in lui

Pietro: Sono pienamente d’accordo a metà con te (F. Garzya).
Il leitmotiv difensivo della prima parte della offseason era strapparsi i capelli per la dipartita di Jairus Byrd, perdita sicuramente importante, ma inevitabile e non vitale (alcune delle partite più convincenti dell’anno scorso le abbiamo giocate senza di lui). Il vero problema è che se ne è andato Mike Pettine, con cui la difesa era diventata un punto di forza ed eravamo tornati ad avere una pass rush bella arrembante come piace a me. Su questo sono d’accordo con te: il cambio di DC può essere un problema.
E’arrivato Schwartz, reduce da 4 stagioni su 5 con record negativo ai Lions. Ma da Head Coach, non da DC. Da DC ai Titans ha alternato ottime annate (le prime 2 e le ultime due) a disastri. Non ha sempre fallito, in particolare quando ha avuto giocatori giovani e affamati (come i nostri) ha fatto anche bene. Certo, avrei preferito fosse rimasto Pettine.

EJ Manuel quest’anno dovrà dimostrare qualcosa di importante egiustificare la prima scelta spesa su di lui. Quest’anno avrà pure un playmaker offensivo come Sammy Watkins. Cosa pensi del QB e della trade fatta per prendere Watkins?

Sammy WatkinsPietro: La trade fatta per Watkins è la classica mossa di una squadra che sa che gli manca solo un giocatore per essere da playoff. Effettivamente dando un occhiata al roster dell’anno scorso si poteva pensare di essere sì a un giocatore di distanza dai playoff, ma purtroppo questo giocatore non è un WR: è il QB.
EJ ha il braccio, ma la sua prima stagione è stata più di ombre che di luci. E’ un giocatore fragile fisicamente e mentalmente: ha dimostrato di non essere in grado di reggere la pressione nella tasca, non legge rapidamente le opzioni anche perché va troppo presto in scramble, e siamo finiti a ridurre all’osso il nostro playbook –con le ovvie conseguenze negative- per non complicargli troppo la vita. Il braccio c’è, è la testa che manca. Da lui mi aspetto un miglioramento da questo punto di vista. Il problema è che non vedo come le scelte fatte in offseason possano aiutarlo a superare le sue difficoltà mentali.
Mi spiego. Abbiamo dato via Stevie Johnson, un ricevitore esperto e da >1000 yard all’anno per prendere un rookie che per quanto elettrizzante (e in effetti lo è) e potenzialmente superiore a Johnson possa essere, resta comunque un rookie. Per dire quanto è difficile adattarsi alla lega professionistica: nella storia della NFL solo 9 ricevitori rookie sono andati oltre le 1000 yard. Questa trade non mi sembra una mossa per aiutare EJ, piuttosto aumenta la pressione sulle sue spalle. E il non avere più la prima scelta l’anno prossimo ti priva di un piano B se EJ dovesse fallire (a meno di colpi di scena clamorosi in free agency). Aiutare la crescita di EJ per me avrebbe voluto dire o una trade up per arrivare a Jake Matthews a puntellare la linea offensiva regalando fiducia e tempo a EJ nella tasca, o restarsene calmi al nono posto e draftare un TE con le mani di fata come Ebron, la perfetta valvola di sicurezza per i QB in ansia da prestazione.
Spero però di sbagliarmi e che Watkins sia il decimo del club over 1000. Poi se il ginocchio di quell’armadio a sei ante di Kouandjio tiene (questa scelta al draft mi è invece piaciuta molto) con Chris Williams, Cordy Glenn e Eric Wood la linea è bella solida. Considerati anche i tre ottimi RB (altra bella scommessa l’arrivo in free agency di Brown) abbiamo un potenziale offensivo mostruoso in cui EJ può fare un’ottima figura. E soprattutto nei ruoli chiave di attacco abbiamo tutti giocatori giovanissimi, il che può significare aprire un’era… Ma forse sto correndo troppo

Il reparto dei Running Back è secondo me uno dei più dubbiosi dell’intera NFL. Potenzialmente Fred Jackson e CJ Spiller sono un tandem di altissimo livello ma gli infortuni li hanno sempre fermati. Pensi che si possa ancora puntare su di loro o si dovrà fare tabula rasa dopo questa stagione?

Milton: Durante lo scorso draft i Bills han fatto di tutto per salire nel secondo giro con l’obiettivo di prendere Carlos Hyde,questo la dice lunga sul prototipo di giocatore che Buffalo vuole avere assolutamente a roster,detto ciò credo comunque che il reparto sia messo bene,Spiller sta bene,al top ed utilizzato nel modo giusto potrebbe avere il medesimo impatto di Charles a KC,mi aspetto una stagione di alto livello da lui,abbamo declinato una offerta degli Eagles per lui,vuol dire che si punta molto sulle sue caratteristiche di velocità ed elusività uniche.
Fred ha 33 anni ma è arrivato relativamente tardi in NFL con meno KM nelle gambe di molti suoi coetanei RB,presumo però sia la sua ultima stagione,finora non ha mai mostrato cali di rendimento e ha sempre giocato ad un livello tra il buono e l’eccellente,inoltre è il vero leader dell’attacco e con Kyle Williams di tutta la squadra,ha ancora qualcosa da dimostrare e finchè ci sarà sappiamo di poter contare su di lui ed avere una resa di alto livello.
Non sono solo loro due però,quest’anno abbiamo ampliato fin da subito il parco runnngback aggiungendo altre due pedine di valore,Dixon dai 49ers è un RB grossissimo,estremamente potente,un classico short yardage back in grado all’occorrenza anche di giocare fullback,ma soprattutto con un buon valore anche come receiving back cosa che ne aumenta la duttilità e il valore,un’altra presa interessante è Bryce Brown,parliamo di un giocatore in grado di correre sotto i 4.4 a 223 libbre,un RB che attacca il gap e prende yard,ha una media n 2 stagioni agli eagles di 4,6 yadrd in 190 portate,se migliora la protezione della palla può essere lui quel runningback che forse cerchiamo.
Abbamo 4 RB buoni,in grado d correre,correremo molto di gameplan,è chiaro,e correremo molto perché vedremo molta no-huddle,qundi più snap,e non è setto che vedremo magari anche 2 RB in campo contemporaneamente.Avere 4 uomini freschi da alternare mi pare una buona idea,soprattutto ricordando l’anno scorso quando vedevo Spiller giocare su una gamba sola.

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Il fronte a quattro della difesa è molto interessante e presenta nomi di altissimo livello. Ma in questa offseason si è contraddistinto in negativo un giocatore, Marcell Dareus, terza pick assoluta del 2011. Fino ad ora a mostrato ottimi numeri in campo divenendo un elemento prezioso. Cosa ti aspetti da lui da ora in avanti?

Pietro: Il fronte a quattro è tra i top 5 della NFL, ha però un problema: non ha profondità di roster. E se si fa male Marione Williams o se Marcell Dareus resta fuori per i problemi disciplinari che pendono sulla sua testa (o se ciò che è successo in offseason condiziona il suo rendimento) le alternative non sono nemmeno decenti, e con l’infortunio di Kiko Alonso anche dietro a quei 4 siamo un enorme punto interrogativo.
L’anno scorso la nostra difesa è stata la decima della lega per yard concesse, ma solo la ventottesima sulla corsa. Se la pass rush è (partito Pettine: era?) il nostro forte, molto si deve migliorare (anche e soprattutto a partire dal front 4) sullla run stop. L’arrivo di Brandon Spikes era una buona mossa in quest’ottica, ma l’infortunio di Alonso ha scombinato tutti i piani. La speranza è che Preston Brown sia così buono come dai camp sembra emergere e che Spikes sia un giocatore da tre down più di quanto finora abbia fatto vedere.
Leggo dai report del training camp che Dareus è tornato a mille, è chiaro che lui è il futuro, speriamo anche lui come EJ riesca a lavorare bene sulla testa. Certo è che, oltre ai numerosi Williams in campo, questi Bills si distinguono anche per la quantità di giocatori da sistemare psicologicamente: EJ, Dareus, Mike Williams, Seantrel Henderson, Bryce Brown. Speriamo di avere un buon psicologo, e soprattutto speriamo che non arrivino altri infortuni

Kiko Alonso salterà quasi sicuramente tutto il 2014. Nigel Bradham e Preston Brown paiono i papabili sostituti. Chi pensi che sarà lo starter al suo posto? E cosa pensi delle secondarie, possono essere finalmente un fattore??

Fred Jackson Buffalo BillsMilton: Credo toccherà principalmente a Bradham sostituire Kiko,Bradham è uno dei miei giocatori preferiti,si tratta di un atleta strepitoso per il ruolo,ha faticato però finora per tanti motivi,però sono convinto che sia il linebacker ideale per la difesa di coach Shwartz,credo saranno esaltate le caratteristiche di Bradham come weakside,inoltre,cosa ancora più importante secondo me,è cambiato l’atteggiamento mentale,l’anno scorso ha fatto degli errori fuori dal campo che ne hanno rallentato la crescita,quest’anno è arrivato concentrato e assolutamente pronto a guadagnarsi la fiducia dei coach,i quali non hanno mancato di sottolinearne la nuova attitudine e il rendimento fin dagli OTA,credo che di base sarà lui a sostituire Kiko sia di base che nei sub-packages contro i passaggi.
Occhio però anche a Preston Brown,il ragazzo è stato il leader della difesa di Louisville,una dell più dure del college football,entra al draft come progetto di run-stuffer linabacker,con lacune in copertura che lo potrebbero limitare ad un ruolo di two-down linebacker.
In effetti parliamo di un personaggio di 250 libbre,macchina da placcaggi,ma succede che fin da subito durante gli OTA e i rookie camp viene schierato titolare in nickel-packages e succede che si mette a collezionare azioni positive a ripetizione,inclusi deflections e intercetti,si è parlato di Brown allo stesso modo nel quale un anno fa parlavamo di Alonso,qundi credo veramente che il ragazzo sia veramente buono e pronto a guadagnare sempre più snap durante la stagione,forse non a Brandon Spikes,del quale sembra il naturale erede,che al momento è una certezza nel cuore della base defense dei Bills ma a scapito di Keith Rivers,veterano mezzo bust,ma pur sempre linebacker strongside capace di produrre ad un buon livello.
Con Alonso out c’è comunque una buona qualità e quando tornerà forse potremo vantare un reparto veramente competitivo,al momento però siamo un po’ corti,occhio a Jimmy Gaines,UFA che sta facendo vedere cose interessanti.
Per quanto riguarda le secondarie,lasciato partire Byrd,scelta secondo me giusta,visto le pretese e visto i rinnovi forse ancora più importanti imminenti per gente come Glenn,Dareus o Gilmore,il peso delle secondarie ora grava soprattutto su Stephon Gilmore e Aaron Williams.
Secondo me siamo in buone mani,Aaron Williams ha faticato parecchio due anni come cornerback,ma lo spostamento a safety lo ha aiutato parecchio,producendo una annata eccellente.Nonostante cominci la quarta stagione deve ancora compiere 24 anni e la sua prima stagione da safety mi ha ricordato molto l’annata da rookie di Byrd,se continua così può tranquillamente ereditarne la leadership in breve tempo,tant’è che è stato già prolungato di altri 4 anni il suo contratto originale.
Gilmore invece deve compiere un ulteriore salto di qualità per assumere lo stato di elite cornerback che secondo me gli appartiene,è solo questione di tempo e di lasciare alle spalle gli infortuni che lo scorso anno ne hanno frenato la crescita portandogli via praticamente mezza stagione,c’è una discreta profondità come cornerback,c’è McKelvin reduce dalla sua migliore stagione finora,il quale,giocasse sempre a questi livelli saremmo molto più tranquilli ma purtroppo ha deluso troppo e per troppe stagioni per essere completamente convinti di poter contare su di lui ad alti livelli,è arrivato Corey Graham,uno che ha giocato tanto e bene a Baltimore,può giocare corner,può giocare nickel e può giocare free safety,è un leader ed è un ragazzo da Buffalo che ha scelto d giocare davanti alla sua famiglia e ai suoi amici e di sicuro avrà uno stimolo ulteriore.
Gli elogi per Robey non sarebbero abbastanza,è un cornerback udersized ma ha saputo giocare ad un livello molto alto,ha una passione per il gioco che compensano chili e centimetri,inoltre è un portento a blitzare il qb e creare situazioni complicate per chi lancia.
Con loro spendo due parole per un cornerback che credo abbia tutto per esser un buon titolare nel giro di 2-3 stagioni,preso al quarto gro da Duke, Cockrell ha quel qualcosa che credo gli farà avere una lunga e produttiva carriera.
Dove invece non son pienamente tranquillo è lo spot di safety opposto a Willams,Searcy non è un titolare consolidato anche se ha fatto vedere buone cose,le ha fatte soprattutto come ibrido linebacker ed è parso abbastanza fuori come deep cover safety,potremmo ovviare appunto con Graham,o avere qualcosa di buono da Duke Williams,un freak atleticamente,ma ancora acerbo,(giocatore che a me comunque piace parecchio per le doti ibride corner/safety hard bitter) o da Ladler,un long sleeper preso come undrafted rookie ma che ha fatto intravedere potenzialità.
C’è da dire una cosa,il livello di linebacker e defensive end anche se non eccezionale,ma comunque discreto come credo sia il nostro può giocare ad un livello decisamente più alto,anche molto alto,se la linea riesce a vincere costantemente i propri assegnamenti,e noi abbiamo al momento,anche se non tantissima profondità,una linea con tre probowler e un ragazzo da double digit sacks,qui siamo messi veramente bene e tutta la difesa potrebbe giovarne.

Concludo chiedendo ad entrambi una previsione per la stagione e cosa volete vedere di positivo in questo 2014?

Pietro: Siamo in quella fase della stagione in cui sono molto chiari i “se” che condizioneranno il successo o meno della squadra. Di tutte, l’incognita massima riguarda EJ e l’attacco: se l’attacco gira siamo da playoff; anche perché Miami e i Jets hanno problemi più grandi dei nostri e i Patriots sono a mio modo di vedere in fase calante. Io però temo che troppi “se” saranno disattesi e dovendo fare una previsione dico che finiremo 7-9.
Se mi chiedi quello che vorrei vedere però la risposta è facile: vorrei vedere la mia squadra giocare anche a Gennaio.

Milton: I Bills hanno molto per fare bene ma andranno bene o male in base al livello di gioco di Manuel,potremo difendere e correre bene ma non basterà,se Manuel non sarà un QB almeno più che sufficiente,tralasciando l’incognita infortuni che di solito a Buffalo non è cieca ma ci vede benissimo,e considerando i primi 7 giorni di training camp penso siamo un team che oscillerà tra sette e nove vittorie,una differenza minima ma abissale in quanto sette sarebbe una stagione assolutamente negativa e nove una stagione positiva,io mi sbilancio e dico 9-7 ma non credo basterebbe per la wildcard .
L’importante è vedere progressi continui dal quarterback,dai rookies soprattutto,riuscire a invertire trend e negatività che circondano la franchigia da almeno 13 anni e presentarsi come squadra da temere per il prossimo futuro.

Ringrazio entrambi, Pietro e Milton, per la interessante chiaccherata e per il tempo concesso per parlare dei Bills. L’appuntamento è per la prossima uscita della nostra rubrica!

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Se qualcuno volesse essere protagonista di una intervista sulla sua squadra, può contattarmi tramite i metodi Facebook e Twitter che trovate nel riquadro “About the Autor” sotto.

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Luca Domenighini

24 anni, amante dello sport a stelle e strisce. Appassionato fino al midollo di football, sia quello NFL che quello NCAA. Tifoso dei Denver Broncos da una calda mattina di Agosto di metà anni 2000 quando ESPN Classic ripropose il primo Super Bowl di Elway. Tifo sfegatato per i Duke Blue Devils, sì esiste una squadra di football a Durham.

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