[NFL] New Orleans Saints 2013

Grazie agli amici di “Quel che passa il convento”  ecco la presentazione della stagione NFL 2013 squadra per squadra.
Ventitreesima squadra analizzata i New Orleans Saints.

Il 2012 è stato un anno alquanto strano per i Saints, come è normale che lo sia quando il tuo Head Coach è squalificato (che lì, dall’altra parte dell’oceano, significa semplicemente che non può avere nessun contatto con alcuna persona facente parte dell’organizzazione) ed occupa il tempo aiutando ad allenare la squadra del figlio undicenne. E’ semplice dire che in campo ci vanno i giocatori ed il risultato dipende molto dalle loro prestazioni, ma il risultato di una singola partita è legato al lavoro organizzativo e preparatorio di un anno intero, e quando ti viene a mancare il capo, colui che sta alla radice di ogni decisione (e per di più al suo posto si sono alternate diverse persone), è normale che ci sia delle ripercussioni. Ma ora Sean Payton è tornato al comando ed i Saints sono senz’altro tra i migliori candidati al trofeo di squadra più migliorata rispetto all’anno precedente.

Oltre al ritorno del genio offensivo di Payton, il coaching staff di New Orleans ha avuto un altro significativo cambiamento, specie perché questo ha portato ad una nuova strategia difensiva con il passaggio all’amata 3-4 di coach Rob Ryan, reduce dall’ottimo lavoro svolto in quel di Dallas (da dove forse è stato mandato via un po’ troppo prematuramente, specie consdierati i tanti infortuni affrontati l’anno scorso). E se per alcune squadre questo cambiamento può sembrare più un seguire la nuova moda vincente dell’NFL, volendo cambiare anche quando non si hanno gli uomini giusti, per i Saints questo non sembra vero perché il materiale a disposizione sembra potersi facilmente adattare alla difesa fronte 3.

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L’attacco partirà come al solito da Drew Brees, stella polare di questa squadra e uomo guida in campo e fuori, uno dei migliori 5 QB della lega senza se e senza ma, in grado di far sembrare migliore di quello che realmente sia la sua offensive line e di tirar fuori stagioni da 1000 yards anche da WR mediocri. Per quanto riguarda proprio la OL, è andato via il LT Bushrood, esempio di giocatore che Brees, con il suo rilascio veloce e la sua grande abilità a leggere le difese avversarie, ha fatto sembrare migliore della realtà e proprio per questo non c’è grossa preoccupazione per chi lo sostituirà, se il sempre infortunato Charles Brown, il rookie terzo giro Terron Armstead o l’eterno bust Jason Smith. Il resto della linea varia dal molto solido per quanto riguarda la parte centrale (con la guardia Evans che è tra le primissime della lega) al sufficiente (il RT Strief), ma almeno per quanto riguarda la pass protection le preoccupazioni non sono molte.

Per il gioco di corse c’è sempre il dubbio che le difficoltà dell’ultimo anno dipendano più dalle prestazioni dei running back in sé che dalla linea: andato via Ivory (non che fossero molte le volte in cui era sano ed arruolabile), quest’anno è forse l’ultima possibilità per l’ex primo giro Mark Ingram per dimostrare di non essere stata una scelta sprecata e riuscire a rimanere sano ed a produrre, in caso contrario bisogna sperare che Pierre Thomas stia lontano dall’infermeria perché altrimenti ritorneranno ad essere i soliti Saints unidimensionali che vedono così castrato il loro attacco.

Pure tra i ricevitori si spera di riuscire a mantenere un minimo di garanzia fisica perché anche qui la scorsa stagione ha visto un gran numero di piccoli e grandi infortuni, con il TE Jimmy Graham che ha giocato menomato (ed è stato così il TE con di gran lunga il maggior numero di drop di tutta la lega). Il fatto che il WR numero 1 Marques Colston inizi la stagione in PUP list non porta sicuramente all’ottimismo. Oltre all’eterno Lance Moore, ora è il momento che si facciano avanti i giovani ricevitori di questa squadra: Joe Morgan (sperando che rimanga lontano dai DUI), Nick Toon o magari il rookie Kenny Still.

Non bisogna naturalmente dimenticare la più pericolosa arma tattica a disposizione della mente offensivamente più “perversa” delle lega, quel Darren Sproles che solo anagraficamente risulta un RB ma che è più un WR aggiunto, che riesce a sfruttare gli screen in maniera esemplare, che è in grado di allinearsi in diverse posizioni e che è un autentico incubo per i defensive coach avversari: in pratica il prototipo del “nano malefico” tanto amato dai tifosi della sua squadra ed odiato dai tifosi avversari.

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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