Heisman Watch 2019: Chuba Hubbard
Ogni settimana vi proponiamo l’Heisman Watch a cura di ESPN a cui aggiungeremo la scheda di uno dei giocatori che ne fanno parte o che potrebbero entrare in classifica nelle prossime settimane.
Dopo week nove ecco la TOP 9:
1. Joe Burrow, QB, LSU
2. Jalen Hurts, QB, Oklahoma
3. Chase Young, DE, Ohio State
4. Tua Tagovailoa, QB, Alabama
5. Justin Fields, QB, Ohio State
6. J.K. Dobbins, RB, Ohio State
7. Justin Herbert, QB, Oregon
8. Jerry Jeudy, WR, Alabama
9. Sam Ehlinger, QB, Texas
10. Rondale Moore, WR, Purdue
Tra i vari nomi che abbiamo fatto nelle scorse settimane per la corsa all’Heisman Trophy non potevamo non fare quello di Chuba Hubbard, forse il giocatote più in mostra nella spread offense di Mike Gundy.
Recruit 3 stelle (185cm per 93Kg) da Sherwood Park (Alberta, Canada) della classe 2017 nel suo primo anno a Stillwater non scende mai in campo e viene cosi “redshirtato”.
L’anno scorso parte nelle gerarchie dietro al titolarissimo Justice Hill, ma comunque ha l’opportunità di dimostrare le proprie potenzialità. I Cowboys chiudono la stagione con un record di 6-6 che vale l’invito al Liberty Bowl dove sconfigge la più quotata Missouri. Hubbard chiude la stagione con: 740 yard, 7 TD su corsa e 229 yard e 2 TD su ricezione, ottimi numeri per un backup RB.
Nel 2019, grazie anche alla partenza di Hill in direzione Baltimora (scelto con la pick 113 dai Ravens lo scorso aprile), Hubbard diventa il titolare dei Cowboys. Nelle prime 8 partite mette a segno la bellezza di 1416 yard e 16 TD, prestazioni che lo portano all’attenzione dell’intera nazione e il suo nome entra di diritto nella Heisman race.
La particolararità della spread offense di Mike Gundy aiuta tantissimo i giocatori come Hubbard a fare emergere il proprio talento (ricordiamo nei ultimi anni: Chris Carson, James Washington, Mason Rudolph etc che hanno beneficiato della cura Gundy).
Hubbard è un giocatore molto agile in spazi ristretti e ha alcune abilità di movimento alla playstation, molto efficace tra i placcaggi grazie alla sua rapidità ed elusività in spazi ristretti. Mantiene la velocità e accelera dietro l’angolo del placcaggio con grande successo, è agile e con un buon atletismo. La versatilità è stata evidenziata nell’anno da backup dove veniva usato anche come ibrido WR/RB e negli special team come ritornatore.
Blocker inefficace a cui non piace andare a testa alta al contatto e preferisce tagliare i blocchi usando i cut-block, gioca come uno più piccolo delle sue reali dimensioni. Vorrei vedere anche maggior impegno nel guadagnare yard dopo il contatto abbassando la spalla e iniziare il contatto quando un placcaggio sta arrivando.
Teoricamente potrebbe dichiarasi al prossimo draft alla fine di questa stagione, avendo trascorso 3 anni a Stillwater. Scelta che non penso farà, un’altra stagione sotto la guida di Mike Gundy gli sarà molto d’aiuto nello sviluppare le proprie potenzialità e colmare le lacune che ha al momento senza contare che ritornando nel 2020 avrebbe un’ultima occasione per provare a vincere.