[NFL] Cinque squadre “inguardabili” nel 2012

JACKSONVILLE JAGUARS (record 2-14)

Summary: partiti con la speranza di aver finalmente iniziato l’opera di ricostruzione, i Jaguars hanno invece messo insieme la peggior stagione dalla loro nascita nel 1995.
Il regista Gabbert, la loro prima scelta nel draft 2011, ha mostrato pochi miglioramenti dopo una prima stagione da rookie deludente e, come ciliegina sulla torta, è arrivato nel settimo turno l’infortunio che ha fatto terminare anzitempo la stagione dell’unica vera arma offensiva a disposizione di coach Mularkey, il runner Jones-Drew.
Dopo di lui si sono cimentati nel ruolo Jennings, Owens e Parmelee, ma nessuno si è rivelato una buona alternativa al titolare e, nonostante una discreta prova della linea offensiva, il trentesimo posto nel ranking sul rushing game è lì a dimostrarlo.
Discorso diverso invece per il reparto ricevitori che senza dubbio ha in Short e Blackmon due prospetti interessantissimi. In difesa ancora gli infortuni l’hanno fatta da padrone (i Jaguars hanno avuto il numero record di 22 atleti finiti in injured reserve), però anche tenendo conto di questa attenuante, non è giustificabile l’inettitudine di una pass rush che probabilmente faticherebbe anche contro molti team NCAA.
Un dato significativo a questo proposito: i 20 sack messi a segno dai Jaguars sono nettamente il peggior dato delle 32 squadre NFL, ben cinque in meno del penultimo team della graduatoria, gli Oakland Raiders. Se comunque, nonostante il grave handicap dell’assenza di pass rush, la difesa sul passaggio non è stata terribile, lo stesso non si può dire di quella sul rushing game, terminata trentesima.
E per la serie piove sul bagnato, gli special teams sono riusciti a fare pure peggio, visto che fra punt, punt return, kickoff e kickoff return, Jacksonville non ha piazzato nessuna sua unità prima del ventisettesimo posto.

Jaguars
Blaine Gabbert

Ragioni di ottimismo: magari nei prossimi anni i Jaguars non vinceranno molte partite, ma i loro tifosi potrebbero aver di che divertirsi: i ricevitori Cecil Shorts (al secondo anno) e il rookie Blackmon sono partiti col freno a mano tirato poi però hanno terminato la stagione in netto crescendo ed hanno permesso a Jacksonville di essere uno dei sei team ad aver due wideout con almeno 865 yards ricevute e potrebbero un domani rinverdire i fasti della coppia Jimmy Smith e Keenan McCardell che a cavallo fra la fine degli anni ’90 e l’avvio del nuovo millennio fecero ammattire i secondari avversari.
Inoltre quando la tua arma migliore in attacco (leggi Jones-Drew) va k.o. c’è sempre la speranza che l’anno dopo le cose vadano meglio, anche perché in linea offensiva gioca quell’Eugene Monroe che è ormai diventato uno dei migliori tackle della NFL a ventisei anni non ancora compiuti.
In difesa è arrivato, a stagione inoltrata, lo specialista dei sack Jason Babin, che avrà il compito di migliorare l’inesistente pass rush però, con 33 primavere sulle spalle quando inizierà il prossimo torneo, l’ex Eagles necessariamente può essere solo una risposta a breve termine.
Per il resto la difesa ha giocatori bravi e piuttosto giovani come il tackle Alualu, il linebacker Poszlusny e l’ottimo cornerback Cox, però dopo un 2012 da dimenticare, tutto il reparto dovrà cambiare registro se Jacksonville vorrà tentare di restare in scia ad un team ormai solido come gli Houston Texans e ad uno emergente come gli Indianapolis Colts.

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