Statement Win (Miami Dolphins vs Buffalo Bills 20-48)

Merito di una prestazione pressochè perfetta nella totalità delle 3 fasi del gioco, tale da rendere l’Highmark Stadium un catino bollente, i Buffalo Bills riescono a portare a casa la più classica delle “statement win” a discapito degli acerrimi rivali dei Miami Dolphins, letteralmente annichiliti con il punteggio di 48-20 al termine di un match che pareva già fortemente indirizzato al rientro negli spogliatoi per l’intervallo.

Sebbene il punteggio finale potrebbe far pensare ad un match completamente a senso unico, a maggior ragione vista la presenza di Kyle Allen sul terreno di gioco nel bel mezzo dell’ultimo quarto di gioco, l’inizio di partita ha rispettato in tutto e per tutto le attese della vigilia, essendo le squadre andate consecutivamente a segno nei primi 5 drive offensivi, facendo presagire un canovaccio in stile Los Angeles Rams Vs Kansas City Chiefs del 2018 (54-51).

Nel solo 1° quarto le due squadre hanno infatti combinato 16 1st down, 8.6 yard x play e 233 yard di total offense, con i QB che hanno completato la totalità dei lanci tentati. Il primo incompleto lanciato da Josh Allen è arrivato dopo 4:25 minuti dall’inizio del 2° quarto di gioco. L’azione successiva è arrivato il TD pass del 21-14, il 1° dei 3 ricevuti dal solito Stefon Diggs.

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Le precedenti 2 segnature erano state marcate da Gabe Davis prima e da James Cook poi, regolarmente inframezzate dai 2 TD messi a referto dal rookie Devon Achane, un RB (o meglio, un “All-Purpose Back”) quanto mai elettrico e difficilmente arginabile. Da quel momento in poi, quasi come se qualche ingranaggio si fosse inceppato, la perfetta macchina quale pareva essere l’attacco dei Dolphins si è improvvisamente arenata, tanto da aver concluso gli ultimi 4 drive della 1° frazione con 3 punt e il fumble forzato dal LB Matt Milano e prontamente ricoperto dal compagno di merende Terrell Bernard.

Josh Allen e compagni non si sono certamente fatti pregare, andando a segno con Stefon Diggs prima e con il calcio dalle 53-yard del finora infallibile Tyler Bass dopo, valevole del 31-14 con cui le squadre sono a stretto giro di posta rientrate negli spogliatoi.

Potendo beneficiare del 1° possesso offensivo della ripresa, gli ospiti sono prontamente andati a segno al termine di drive semplicemente perfetto, coronato dal receiving TD messo a segno dello slot receiver Braxton Berrios. 31-20 (conversione da 2 punti fallita) e partita nuovamente riaperta.  Si è però trattato solamente dell’ultimo sussulto da parte di Tagovailoa e compagni, dato che i successivi 4 possessi hanno fatto registrare un intercetto (il 2° consecutivo catturato da Micah Hyde) e 4 “turnover-on-downs”.

Nel frattempo, Diggs completava la tripletta personale, non prima di aver letteralmente “frullato” il malcapitato Kader Kohou; Josh Allen coronava la sua “MVP-performance” con il 5° TD di giornata, questa volta segnato in prima persona al termine di uno scramble da 11-yard; e Tyler Bass centrava per la 3° volta i pali. 48-20, come già anticipato, il punteggio finale.

Con questa vittoria di importanza capitale, i Buffalo Bills, arrivati anch’essi a quota 3 vittorie, non solo riescono nell’intento di arrestare la corsa dei Dolphins, ma riconquistano anche il primato della AFC East, in virtù del momentaneo vantaggio negli scontri diretti.

I Dolphins invece, apparsi inarrestabili in questo primo scampolo di stagione, escono da questo confronto oggettivamente ridimensionati, nonché vogliosi di riscattare quanto prima questa sonora debacle, possibilmente già a partire dalla prossima settimana.

Sebbene Bills e Dolphins parrebbero le due chiare dominatrici della Division, ad ulteriore conferma di quanto paventato alla vigilia della stagione, tutte e 4 le compagini facenti parte della AFC East hanno attualmente un record di 1-1 negli scontri intra-divisionali, in virtù della vittoria dei Jets sui Bills, dei Patriots sui Jets, dei Dolphins sui Patriots e ovviamente dei Bills sui Dolphins, sintomo di una Division quanto mai competitiva e dove lo sgambetto è sempre dietro l’angolo.

L’uomo copertina del match è ovviamente stato Josh Allen, autore di una prestazione sostanzialmente perfetta, avendo concluso il match con quasi l’85% di completi, 320 passing yard, 5 TD (4 pass e 1 run) ed un QB rating immacolato di 158.3 punti. Il QB n°17 ha orchestrato un attacco quanto mai bilanciato tra running e passing game, cercando di diversificare i target al fine di coinvolgere tutte le armi a disposizione e non dare punti di riferimento alla difesa avversaria.  

Sono stati addirittura 8 i pass catcher ad aver completato almeno una ricezione, guidati, manco a dirlo, dal solito intramontabile Stefon Diggs, responsabile di 6 ricezioni (7 i target), 120 receiving yard e 3 TD (traguardo raggiunto per la 4° volta in carriera).

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Tutto ciò sarebbe oggettivamente stato impossibile senza una linea offensiva ancora una volta così performante. Allen ha infatti subito solamente 2.0 sack (entrambi ascrivibili alla categoria “coverage sack”) e 3 ulteriori QB hit, ad ulteriore riprova dell’eccellente lavoro svolto dai propri compagni.

Dall’altro lato della barricata, dopo aver completato i primi 7 passaggi tentati e guidato 2 drive semplicemente eccezionali, il QB Tua Tagovailoa è stato egregiamente limitato dal perfetto game plan studiato a tavolino dal DC Sean McDermott, consistente in un mix di “disguised coverage”, “simulated pressure”, “A-Gap blitz” e chi più ne ha più ne metta. Il denominatore comune? Creare confusione e smarrimento nelle testa del QB hawaaiano, semplicemente inarrestabile quando in grado di affidarsi alla prima lettura ma altrettanto vulnerabile quando costretto a dilatare le progressioni.

Il n°1, ha sì ammassato 281 passing yard e 1 TD, ma ha anche lanciato un intercetto e subito 4.0 sack e ulteriori 9 QB hit. Quest’ultimo è forse il dato maggiormente impressionante, a maggior ragione viste le prime 3 partite, nelle quali la linea dei Dolphins aveva complessivamente concesso la miseria di 1.0 sack e 3 QB hit, nonostante avesse affrontato pass rusher del calibro di Joey Bosa e Kkalil Mack (6.0 sack nella sola partita di ieri) in week 1 e la difesa “sack-leader” della AFC nella passata stagione (quella dei Patriots) in week 2.

Complice l’assenza del centro Connor Williams, nonché dell’infortunio occorso a Terron Armstead al tramonto della prima frazione di gioco, la D-Line dei Bills ha potuto allegramente banchettare sui resti dell’O-Line avversaria, con Rousseau, Oliver e Jones a farla da padrone, come comprovato dai 3.0 sack e dalle 5 QB hit messe a referto da questo trio.

A causa dell’ingente pressione proveniente dall’interno della linea, abbinata ai repentini cambiamenti di “look” operati dalla secondaria, l’attacco dei Dolphins è stato in grado di convertire appena 3 dei 13 3rd e 4th down fronteggiati, segnando appena 6 punti nei 5 possessi offensivi del 2° tempo. Hill e Waddle, i componenti della coppia di WR più esplosiva dell’intera lega, sono stati rispettivamente limitati ad appena 58 e 46 receiving yard con zero TD all’attivo. 

Se da un parte, McDaniel è stato oggettivamente “outcoached” da Sean McDermott, dall’altra Vic Fangio non ha saputo trovare la minima contromossa allo strapotere dell’attacco avversario, tanto che Josh Allen e Soci hanno segnato un TD in 5 dei 6 viaggi in redzone di giornata. 

Nel prossimo Weekend, i Buffalo Bills saranno attesi dalla trasferta londinese, dove troveranno dei Jaguars già “acclimatati” in quanto reduci dalla netta vittoria per 23-7 a discapito degli Atlanta Falcons, mentre i Miami Dolphins riceveranno la visita dei sin qui deludenti New York Giants, arenati in fondo alla NFC East (1-2) ma con una partita ancora da disputare, ovvero il MNF che si terrà questa notte al Lumen Field di Seattle.

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