XFL: review di week 4

Nella XFL, dopo week 4, continua la cavalcata di Defenders e Roughnecks, mentre Vipers e Guardians sono ancora a secco di vittorie. Da registrare i 38mila spettatori di St. Louis.

Orlando Guardians vs Houston Roughnecks 16-44

Vittoria di larghe proporzioni, secondo pronostico, per gli imbattuti Roughnecks che continuano la loro corsa verso il titolo divisionale, ma i Guardians, pur nettamente battuti, mostrano segni di miglioramento rispetto alle precedenti partite.

Brandon Silvers mette le carte in tavola già al primo possesso e, partito dalle proprie 49 yard, copre le 51 rimaste con una serie di passaggi, l’ultimo dei quali di 21 yard per mandare in end zone Travell Harris. Il possesso passa ad Orlando ma, dopo aver conquistato un primo down con un bel passaggio per il TE Cody Latimer, Paxton Lynch tenta un passaggio laterale che finisce a terra e viene raccolto da William Likely che riporta il football in end zone. Terrell Buckley, head coach di Orlando, chiede il challenge, ritenendo il passaggio incompleto, ma dopo aver visionato l’instant replay, la crew stabilisce che il passaggio tentato da Lynch non é in avanti e quindi convalida il TD come fumble riportato in end zone. Il successivo possesso di Orlando si chiude con un punt cui segue un altro drive completamente aereo di Silvers che, con tre passaggi arriva sulle 49 di Orlando e da lì sfrutta la regola del doppio forward pass servendo Jontre Kirklin che a sua volta pesca Deontay Burnett con un TD pass di 49 yard. Houston conduce per 20-0 e siamo ancora nel primo periodo.

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Inizia il secondo periodo e i Guardians riescono finalmente a fermare una serie offensiva di Houston, costringendola al punt e, ritornati in possesso, riescono ad arrivare fino alle 18 di Houston dove, sul quarto e 8, Jos Borregales calcia tra i pali un field goal da 33 yard per il 20-3. La difesa di Orlando riesce per due volte a costringere i Roughnecks al punt, ma l’offense non riesce ad approfittarne e dopo un three & out, al successivo drive offensivo, Charleston Rambo, dopo aver ricevuto un passaggio di Lynch, perde la palla per un fumble forzato da Jordan Mosley e ricoperto da Sean Davis. A Silvers, partito dalle 42 di Orlando basta un passaggio per Jontre Kirklin per il TD del 26-3. Comincia a prefigurarsi una disfatta epocale per i Guardians ma, prima della fine del periodo, Orlando riesce finalmente ad andare in touchdown: succede che Hunter Duplessis, il kicker di Houston, calci il kick-off direttamente in end zone, cosa che per le regole XFL é una penalità che consegna la palla all’offense avversaria sulle proprie 45 yard. Da qui un Lynch in buona giornata con due passaggi, il secondo dei quali di 31 yard per Justin Smith manda i Guardians in end zone. Con la trasformazione da un punto si va sul 26-10. e si chiude il primo tempo.

Il secondo tempo, dopo un punt a testa, vede un big play di Paxton Lynch che dalle proprie 19 lncia per Charleston Rambo che riceve in profondità e corre in end zone per un TD da 81 yard. Sul 26-16 la partita sembra riaprirsi ma sul finire del terzo periodo Houston, con un drive impostato solo sulle corse, spende cinque minuti e arriva in end zone con una corsa di una yard di Dejoun Lee per il 32-16. I Guardians devono affrettare i tempi e finiscono per perdere la palla per un tentativo di conversione del quarto down fallito, che restituisce il possesso a Houston. Questa volta é Silvers che lancia il big play e serve Travell Harris per un TD da 51 yard. Segue un altro turnover on down di Orlando cui fa seguito il sesto TD di Houston, ancora grazie ad una corsa breve di Dejoun Lee che chiude la partita sul 44-16.

Nonostante il divario nel punteggio, é stata una partita piacevole in cui Orlando, oltre ai consueti problemi di tenuta della linea e a qualche errore di troppo, é riuscita anche a tentare di riaprire la partita. Se Houston ha dilagato nel finale, é stato perché i Guardians hanno tentato il tutto per tutto e rischiato molto.

La statistica finale di Paxton Lynch (18 su 30 per 267 yard 2 Td e nessun intercetto, ma 4 sack per 19 yard perse) fa intuire le potenzialità dell’offense dei Guardians se avesse una OL più affidabile. Houston sembra inarrestabile, ma aspettiamo di vederla contro avversari più difficili, come Washington e St Louis.

Seattle Sea Dragons vs San Antonio Brahmas 15-6

In un incontro che ha visto le difese prevalere sugli attacchi, vince con merito Seattle grazie all’esperienza del suo QB Ben DiNucci e della grande partita dei suoi ricevitori. Seattle ha giocato, come sua abitudine, privilegiando il gioco aereo che ha rappresentato il 67% dei giochi offensivi e DiNucci ha completato il 68% dei passaggi. Anche San Antonio ha impostato la partita sui passaggi, ma sarebbe più corretto dire che ha rinunciato al gioco di corsa che ha prodotto soltanto 21 yard in 11 tentativi. La chiave della partita sta tutta in questa comparazione tra le due offense e, se il punteggio non é stato mortificante per i giallo-neri, lo si deve alla solita prestazione gagliarda del defense team.

Nel primo quarto si comincia con un three & out di San Antonio a cui Seattle replica con un lungo drive che si spegne sulle 19 dei Brahmas quando DiNucci fallisce la conversione di un quarto e 1. I primi punti arrivano sul finire del periodo per un field goal da 38 yard di Parker Romo che porta San Antonio in vantaggio. Seguono una serie di possessi senza esito finché, negli ultimi due minuti del primo tempo, DiNucci si inventa un drive da manuale e in poco più di un minuto guadagna 80 yard grazie a una corsa di 15 yard di Morgan Ellison e quattro passaggi per quattro ricevitori diversi: Blake Jackson, Jahcour Pearson, Josh Gordon e infine Juwann Green. Il tentativo di conversione da tre non va e restano una cinquantina di secondi che sono sufficienti a Jack Coan per arrivare sulle 39 dei Dragoni. Qui é bravo Romo a realizzare il field goal del 6-6 calciando da 57 yard.

La partita é ancora apertissima e il terzo periodo, dopo un punt a testa, vede Seattle passare in vantaggio al termine di un drive durato sette minuti grazie a un field goal di Dominik Eberle da 35 yard. A metà dell’ultimo periodo Seattle decide di affidarsi anche alle corse di Ellison e riesce finalmente ad avere ragione della difesa di San Antonio. Il touchdown arriva da una corsa breve del solito Ellison dopo una ricezione di Josh Gordon sulla linea di una yard. I Brahmas ce la mettono tutta per recuperare, ma dopo aver riconquistato il possesso grazie ad uno spettacolare intercetto del CB Luc Barcoo, gran partita la sua, devono arrendersi ad un turnover on down.

I Sea Dragons stanno arrivando? La risposta la notte tra giovedì e venerdì quando a Seattle saranno di scena gli Houston Roughnecks. I Brahmas invece cercheranno di rifarsi ricevendo all’Alamodome i Renegades per uno scontro tra due belle difese.

St. Louis Battlehawks vs Arlington Renegades 24-11

St Louis coglie la prima vittoria stabilendo il record di spettatori presenti: 38310 entusiasti per il ritorno del football pro e dei Battlehawks. Poi arriva la vittoria sul campo a coronare una giornata da ricordare. Va detto subito che la partita non é stata una passeggiata. I texani hanno confermato le note difficoltà nel gioco offensivo, ma hanno una difesa più che rispettabile che ha reso la vita difficile a McCarron e compagni.

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Il primo possesso é di Arlington che arriva fino alla linea di centrocampo e su una situazione di quarto e 2, tenta senza successo la conversione con una corsa consegnando l’ovale a McCarron in una posizione di campo favorevole. Il QB di St Louis si affida alle corse di un Brian Hill in buona giornata che conquista 26 yard in tre tentativi, poi con un passaggio ad Hakeem Butler arriva fino alle 10 dei Renegades e sul quarto e 5 lascia a Donald Hageman l’incarico di calciare per i primi tre punti. Per il resto del primo periodo e una buona metà del secondo le difese di entrambe le squadre riescono a fermare gli opposti attacchi e a provocare due turnover: il primo é dei Renegades quando un passaggio di Kyle Sloter inteso per LuJuan Winningham viene intercettato da Tre Watson sulle 26 di St Louis, ma McCarron si fa a sua volta intercettare un passaggio diretto ad Austin Prohel da Joe Powell che riporta la palla fino alle 23 di St Louis. Sloter però non riesce ad andare oltre la linea delle 19 di St Louis e si deve accontentare del field goal di Tyler Russolino che porta il punteggio sul 3-3. Tornato in possesso del football, McCarron riesce finalmente a completare un drive vincente impostato sulle corse di Mataeo Durant e Brian Hill oltre che sulle ricezioni di Prohel, per concludere con un TD pass di 27 yard per Darrius Shepherd. Segue la conversione da due punti realizzata da Hill che riceve in end zone il passaggio di McCarron.

Il secondo tempo comincia con gli attacchi ancora un po’ pigri, ma al secondo possesso i Battlehawks operano il break che risulterà decisivo grazie a un rush di 15 yard di Hill, ottima la sua partita, che corona un altro drive ben bilanciato tra corse e passaggi. Sotto di 14 punti, Sloter deve forzare i tempi ma, dopo un paio di buoni passaggi, arrivato sulle proprie 40 yard si fa intercettare da Nate Meadors un passaggio inteso per Brandon Arconado. McCarron però non riesce a capitalizzare e restituisce il possesso ai Renegades dopo un three & out. Sloter questa volta gestisce il drive a suon di passaggi, uno dei quali di 41 yard per Caleb Vander Esch e, nel giro di cinque minuti mette DeVeon Smith in condizione di entrare in end zone con una corsa di una yard. La successiva conversione da due punti ad opera del TE Sal Cannella porta il punteggio sul 17-11 e riapre virtualmente la partita. McCarron però non ci sta e gestisce un altro drive da manuale affidandosi ancora alle corse di Hill e alle ricezioni di Prohel per poi concludere con un passaggio in TD da 25 yard per Hakeem Butler che dopo la conversione da un punto riporta il vantaggio a 13 punti. Ormai per St Louis non resta che amministrare il vantaggio grazie alla propria difesa, che provoca altri due turnover, prima con un fumble di Sloter provocato da un sack di Travis Feeney, poi con un intercetto di Silas Kelly su un passaggio inteso per DeVeon Smith.

Nonostante le difficoltà iniziali, St Louis porta a casa una convincente vittoria con un secondo tempo in cui, diversamente dal solito, ha sfruttato molto bene anche il gioco a terra. Per i Renegades, dopo la vittoria risicata e anche fortunosa di Orlando, la conferma di una buonissima difesa, ma anche di un offense non ancora all’altezza.

Washington D.C. Defenders vs Vegas Vipers 32-18

I Defenders conservano l’imbattibilità e la leadership della Division North battendo i Vipers sotto la pioggia, ma questa volta meno nettamente di quanto potrebbe suggerire il risultato finale. Nei Vipers, dopo i primi drive gestiti da Brett Hundley, ritorna Luis Perez al comando delle operazioni d’attacco e gioca finalmente una partita all’altezza della sua fama.

Per Vegas le cose si mettono subito male quando, alla prima azione Brett Hundley perde la palla sulle proprie 21 yard a seguito di un intervento di Davin Bellamy, un tipo certamente non nuovo a questo tipo di imprese. Washington non é squadra che si lasci scappare occasioni così favorevoli e va subito a capitalizzare il takeover con una corsa in end zone di D’Eriq King per 5 yard a coronamento di un drive tutto terrestre. Conversione da 2 fallita e palla ai Vipers che, guidati da Hundley, risalgono il campo per 61 yard in sette minuti ma, dopo che Hundley viene atterrato sulle 12 di Washington, devono accontentarsi di un field goal che Bailey Griffen fallisce da 33 yard. E’ la prima delle occasioni perdute che peseranno sul risultato finale. Dopo un possesso senza esito dei Defenders, i Vipers, con Perez che nel frattempo ha sostituito Hundley, arrivano fino alle 19 dei Defenders e sul quarto e quattro si affidano di nuovo a Giffen che questa volta non sbaglia. Comincia il secondo periodo e i Defenders vanno di nuovo in meta al termine di un drive prevalentemente impostato sulle corse di Abram Smith e di Jordan Ta’amu che si conclude con una corsa di 2 yard in end zone ancora di King. La conversione da due punti é un passaggio di Ta’amu per Chris Blair per il 14-3. Il possesso dei Vipers é condotto da Perez che si affida prevalentemente ai passaggi e, arrivato a 15 yard dalla meta, non riesce a servire Cinque Sweeting per il TD e deve accontentarsi del FG che Giffen realizza a 33 yard.

Il terzo periodo, dopo un turnover on down di Vegas, vede i Defenders accontentarsi di un FG di Matthew McCrane da 20 yard dopo essere arrivati alle 2 di Vegas dopo aver risalito il campo per 80 yard. Sul finire del periodo Washington aggiunge tre punti al suo bottino con un altro calcio di McCrane. Con Washington avanti per 20-6 si vanel quarto periodo e i Vipers tentano la rimonta con un bel drive in cui Perez infila una sequenza di cinque completi, l’ultimo dei quali serve Cinque Sweeting in end zone con un passaggio di 26 yard. La conversione da due punti non va e i Defenders nel loro turno di possesso consumano quasi otto minuti per poi mettere a segno un field goal da 26 yard che li riporta a nove punti di vantaggio. Perez tenta il tutto per tutto ma un suo passaggio per Sweeting viene intercettato da Santos Ramirez che lo riporta fino alla linea di midfield. Da lì con soli giochi di corsa per consumare il tempo, i Defenders arrivano sulle 32 di Vegas da dove D’Eriq King lancia il TD pass di 32 yard per il 29-12. Non é finita, perché Perez con due giochi e un paio di penalty a favore, manda ancora Sweeting in end zone con un passaggio da 25 yard. Prima della chiusura Washington perfeziona la vittoria con un altro FG di McCrane per il 32-18 finale.

Una partita divertente che ha confermato la solidità della squadra della capitale e la sua capacità di sfruttare tutte le occasioni. I Vipers perdono ancora per non aver saputo sfruttare tutte le occasioni, ma ci provano fino alla fine dimostrando di essere in crescita, ora che hanno ritrovato il loro QB.

La classifica della XFL dopo week 4

xfl standing week 4

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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