[W15] Il Bello e il Brutto e il “Tipo”

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Il Bello e il Brutto e il “Tipo”

Il Bello (da paura)

Michael Vick, quarterback, Philadelphia Eagles
Ero più che ben disposto a celebrare la strepitosa e decisiva performance che Ray Rice ha regalato ai suoi Ravens nella vittoria sui Saints, però, di fronte a quanto successo al New Meadowlands Stadium, non posso che ricollocare sull’ara dei grandi Mr. Vick. Benché la giocata decisiva nella fantastica rimonta degli Eagles sui Giants l’abbia messa a segno DeSean Jackson col TD da 65 yards su punt-return, è stato ancora una volta Vick a guidare Phila all’impresa.
Con New York dominante per 52 minuti, e dopo essere stato maltrattato e frustrato e imbarazzato con 3 sack e 11 duri colpi subiti in un primo tempo chiuso con soli 6 completi su 10 tentativi per 33 yards e con la paura di non arrivare sano al termine del match, alla fine il mancino da Virginia Tech è risorto dalle proprie sciagure chiudendo con 130 yards su corsa e 242 su passaggio con 4 TD complessivi (1 su corsa e 3 su passaggio) che hanno permesso ai Birds di segnare 28 punti da leggenda a meno di 8 minuti dalla fine dell’incontro. Semplicemente MV(ick)P.

Il Brutto (da nascondersi)

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Dan Carpenter, kicker, Miami Dolphins
Nella stagione altalenante, incerta, onestamente mediocre vissuta fin qui dai Fins, Carpenter era stato una delle poche luci in mezzo a un oceano di ombre. Più volte aveva tirato fuori dagli impicci i suoi, al punto da essere nominato Special Team Player dell’AFC per il mese di ottobre dopo le grandi prove offerte contro Packers (FG decisivo in overtime) e Bengals (5 FGs). Anche domenica contro i Bills il 25enne kicker da Montana, con Henne a boccheggiare come al solito e il running-game ancora una volta stagnante, ha trovato il modo di essere decisivo, più che mai decisivo: fallendo tutti e quattro i suoi field-goal – da 48, 61, 53 e 48 yards – Carpenter ha infatti condannato Miami a subire da Buffalo la sesta sconfitta in sette incontri disputati in casa e soprattutto ha dato al proprio team la certezza di mancare il torneo di postseason. Alé.

I “Tipi” (poco raccomandabili)

Antonio Smith, DE e Brian Cushing, LB, Houston Texans
Con i Titans avanti 21-3 sul finire del primo tempo, dopo un sack del DE Anderson su Collins, Smith inizia a “discutere” animatamente con la guardia di Tennessee Leroy Harris, rea di un placcaggio alle gambe sullo stesso Smith. Il confronto sembrerebbe rientrare fra i tanti, consueti “duelli” che si verificano fra le trincee durante ogni singolo snap, se non fosse che Brian Cushing, evidentemente frustrato per l’andazzo, per calmare l’animosità di Smith gli si avvicina per parlargli, col risultato però di far imbestialire ancora di più il suo compagno di squadra, che non appena può strappa l’elmetto del linebacker scagliandolo via con l’intento di un “confronto diretto” fra membri dello stesso team, confronto evitato dall’intervento di compagni e referee. Tutti si aspettavano il secondo round fra Andre Johnson e Cortland Finnegan, e invece… Beh, se non altro si ha la certezza che, quando giocano i Texans, qualche schiaffo volante è garantito. Meglio di niente.
 

Rubrica a cura del blog Mondo NFL

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Redazione

Abbiamo iniziato nel 1999 a scrivere di football americano: NFL, NCAA, campionati italiani, coppe europee, tornei continentali, interviste, foto, disegni e chi più ne ha più ne metta.

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