Uno sguardo al 2020: Detroit Lions

In una division che, sulla carta, vedeva i Green Bay Packers in netto vantaggio sulle concorrenti, i Detroit Lions speravano di poter avere una stagione positiva con l’head coach Matt Patricia, che oltre al curriculum portato da New England, non è mai riuscito a dare una propria impronta alla squadra.

COME DOVEVA ANDARE…

Ci si aspettava un anno di rivalsa per tutta la squadra: con un Matthew Stafford carico dopo l’infortunio della scorsa stagione e delle armi offensive di tutto rispetto. Marvin Jones, Golladay e Hockenson a ricevere e il rookie running back D’Andre Swift, per dare man forte al veterano Peterson. Avevo pronosticato un attacco in grado di poter giocare molto bene, con Stafford sano e in grado di poter smistare i palloni con tranquillità, coadiuvato da un gioco di corsa migliorato rispetto alla scorsa stagione. Proprio questa scelta, per me, avrebbe tolto pressione al Quarterback e aiutato la difesa, non proprio impeccabile, a respirare e a giocare con più campo a disposizione da difendere. La linea offensiva aveva viso due pezzi da novanta andare via in free agency: Glasgow e Wagner.

Era la difesa a far sorgere i dubbi maggiori: la linea difensiva aveva visto molti dei suoi veterani calare con le prestazioni. Non c’era, poi, la sensazione che ci fosse un edge rusher degno di questo nome in tutto il roster dei Lions, nonostante piccoli innesti qua e là. I linebacker erano stati rinforzati da Jamie Collins, mentre si puntava tantissimo su Jeff Okudah, rookie da Ohio State, come cornerback in grado di svoltare le secondarie. In off season, avevo pronosticato un record di 7 vittorie a fronte di 9 sconfitte con dei playoff molto difficili da raggiungere.

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…E COME È ANDATA

Le vittorie sono state solo 5 con una desolante ultima posizione nella division, non partecipando ai playoff per l’ennesimo anno (playoff che mancano dal 2016). Purtroppo, per i tifosi Lions, tutte le preoccupazioni poste in off season, si sono rivelate veritiere: una linea offensiva che è calata drasticamente di prestazioni e una difesa non in grado di reggere il campo contro gli attacchi avversari. In tutto ciò, ci si è messo anche un coaching staff che si è rivelato molto più carente delle aspettative: Patricia, infatti, non è stato in grado di dare un’identità alla squadra, anzi, ha fatto più danni della grandine.

Anche quest’anno non è bastato il solito Matthew Stafford a tirare la carretta: il numero 9, poi, giocherà in California, con una menta offensiva che si spera lo possa far finalmente vincere. I Lions dovranno prendere queste ultime stagioni, buttarle e ricominciare da capo, senza guardarsi indietro.

COSA HA FUNZIONATO…

Numero 1: Matthew Stafford ha fatto il suo, ancora una volta con tutto il peso della squadra sulle sue spalle. Il Quarterback ha chiuso la stagione con 4,084 yard lanciate, 64,2% di completi, 26 touchdown a fronte di 10 intercetti. Non una stagione fenomenale, ma, comunque, una stagione a livelli alti, soprattutto se si considera il talento che lo circondava.

Numero 2: il reparto ricevitori ha dato un’ulteriore prova di essere un punto di forza della squadra. Marvin Jones ha sfiorato le 1000 yard ricevute con 9 touchdown, mentre il tight end T.J. Hockenson, ha prodotto numeri molto buoni (723 yard e 6 td). Tutto ciò, con sole 5 gare giocate da Kenny Golladay, che era il primo ricevitore della squadra. D’Andre Swift ha fatto vedere cose interessanti, soprattutto quando è stato usato un po’ di più rispetto a Peterson, che, comunque, ha fatto il suo.

Numero 3: in difesa, l’innesto di Collins si è fatto sentire, ma è la stagione di Romeo Okwara a sorprendere. L’edge rusher ha chiuso la stagione con 44 tackle, 10 sack, 2 fumble forzati e un intercetto. Un anno davvero da ricordare e forse vera unica nota positiva della difesa. 

…E COSA NON HA FUNZIONATO

Numero 1: come ho già scritto, il coaching staff è stato carente sotto ogni punto di vista, facendo rimpiangere, a molti, Jim Caldwell. Matt Patricia ha dato prova di non essere, almeno per ora, adatto al ruolo di head coach in NFL: resta, comunque, un ottimo coordinatore della difesa.

Numero 2: La linea offensiva, come si pensava, ha sofferto le perdite in off season. Stafford ha subito 38 sack, il settimo Quarterback buttato a terra di più quest’anno. Non solo in protezione: la linea non ha aiutato nemmeno le corse, infatti i Lions sono stati terzultimi per yard corse a partita con solo 93,7 (primi in questa statistica i Ravens con 191,9 yard).

Numero 3: la difesa ha prodotto solo 24 sack, ponendosi nella parte bassa della lega. Ultimi per yard concesse a partita con 419, con una secondaria che ha sofferto fin troppo la partenza di Slay, non sostituito a dovere da Okudah. Il cornerback ex Ohio State ha subito pesantemente il cambio da college alla NFL, ma i Lions dovrebbero ancora puntare su di lui. Questo perché il cornerback è il ruolo più difficile da sviluppare nella lega: è molto difficile per i rookie giocare fin da subito bene.  

E ADESSO?

Adesso bisogna ricostruire. Con la partenza di Patricia cambia completamente il coaching staff con l’arrivo di Dan Campbell nel ruolo di head coach. La trade di Matthew Stafford ha lasciato un vuoto nei cuori dei tifosi Lions che hanno visto partire l’ultima “bandiera” della squadra. In off season, il nuovo general manager Brad Holmes, dovrà prendere delle decisioni importanti: in primis, decidere se puntare su Jared Goff (arrivato da LA nello scambio con Stafford) nel ruolo di Quarterback, o farsi ingolosire da qualche prospetto in uscita dal Draft. In free agency è andato via Golladay, ma per fortuna ha rinnovato Okwara. Lo spazio salariale, ad oggi, è sui 10 milioni di dollari, per questo si dovrebbe puntare sul Draft per iniziare una ricostruzione che potrebbe durare più di qualche stagione.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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