[W15] Miami Dolphins vs Tennessee Titans

nflMiami Dolphins – Tennessee Titans 24-27
 
A Nashville si affrontavano due squadre che sapevano di giocarsi una bella fetta di speranze di qualificazione ai playoffs, ma che erano comunque consapevoli che quelle stesse speranze non erano poi molte. Dopo la partita, curiosamente, non è cambiato molto: le speranze di post season rimangono sempre poche, visto che sia i Titans che i Dolphins si trovano intruppati in un gruppone di 6 squadre con record di 7-7, con una partita di svantaggio da Broncos e Ravens, che oggi come oggi si aggiudicherebbero le due wild card.
Tralasciando gli incroci e le combinazioni possibili in classifica, per cui può ancora succedere di tutto, fra i due contenedenti quella uscita meglio dalla sfida è  senza dubbio Tennessee. Non tanto per la vittoria in sé, che pure conta, e parecchio: il  risultato finale è maturato solo all’overtime, al termine di una gara alterna in cui nessuna delle due squadre ha particolarmente brillato. No, i Titans ne sono usciti meglio perchè, seppur di poco, sono riusciti a dare qualcosa di più in campo e ad essere più lucidi fuori, cioè nelle scelte del coaching staff.
Guardando le cifre, infatti, la superiorità è dalla parte di Miami: i Dolphins hanno totalizzato più yards (468 contro 364) e primi down (23 a 19), hanno tenuto la palla per più minuti (34 contro 29), passato di più (347 yards contro 236) e corso quasi uguale (121 yards a 128) nonostante la presenza dello spauracchio Chris Johnson (104 yards su 29 portate). Sfortunatamente hanno anche commesso più penalità (8 contro 4) e, a parità di fumbles, Chad Henne ha lanciato 3 intercetti contro l’unico di Vince Young. Ed uno, in particolare, è stato quello – sanguinoso – in overtime che ha consegnato il pallone ai padroni di casa nella metà campo dei Dolphins, ed ha consentito loro di riuscire a mettere il field goal della vittoria.
Se la chiave di volta della partita è stato, quindi, l’intercetto di Griffin nel supplementare, la ragione della vittoria di Tennessee è stata nella costanza di rendimento che ha comunque mantenuto in tutto l’incontro. I Dolphins, invece, hanno viaggiato a strappi, partendo subito bene con l’intercetto di Vontae Davis sul primo passaggio di Vince Young, convertito in 3 punti da Carpenter, ma continuando in modo discontinuo ed alternando buone giocate a cose orribili, come le quattro palle perse. Chad Henne (29/46, 349 yards, 1 TD e 3 int) sta indubbiamente continuando nel suo processo di apprendimento, chesta dando senza dubbio buoni frutti, ma nel frattempo è soggetto agli errori tipici di ogni giovane quarterback; e per i Dolphins, che non hanno le armi sufficienti in attacco per rimediare ai propri errori, ciò si traduce in problemi. In proiezione futura è sicuramente confortante vedere che quando Henne gioca bene gioca davvero bene, con un braccio potente e preciso ed una presenza in campo che si inizia a sentire; intanto però l’anno sembra essersene andato, salvo clamorose sorprese, e per Parcells ed i suoi uomini è il caso di iniziare seriamente a pensare ai rinforzi che il prossimo anno dovranno necessariamente arrivare a rinforzare il roster.
I Titans, come detto, sono stati più costanti e, alla fine, sono sembrati la squadra più  forte. Vince Young (14/27, 236 yards, 3 TD, 1 int e 24 yards corse in 2 tentativi) ha confermato anche contro Miami i notevoli progressi compiuti ed il fatto che il suo recupero come giocatore possa dirsi completato: i 3 passaggi in touchdown lanciati rappresentano il suo career-high. Chris Johnson è stato la solita minaccia costante anche se non è riuscito ad essere esplosivo come al solito; la difesa di Miami è comunque una delle migliori contro le corse, ed è riuscita a contenerlo abbastanza bene, eliminando in particolare le sue lunghe e caratteristiche sgroppate solitarie: la sua corsa più lunga è stata di 14 yards, e la sua media complessiva si è fermata ad un normalissimo (per lui) 3,6 yards per portata: nonostante ciò, questa è stata la sua nona partita consecutiva sopra le 100 yards e la possibilità di superare le 2000 yards in stagione è ancora teoricamente aperta. I ricevitori non hanno ottenuto cifre clamorose: il migliore è stato forse Justin Gage, che ha segnato due dei 3 touchdown dei Titans, ma il più coinvolto è stato Bo Scaife, che per 5 volte (40 yards totali) è riuscito a capitalizzare le note difficoltà della difesa Dolphins a contenere i tight end avversari. E anche la difesa, pur se costretta dai Dolphins a stare in campo a lungo, ha saputo limitare i danni al momento giusto e, soprattutto, approfittare degli errori degli avversari.
La parita chiave per i Titans è la prossima, quando la sera di Natale arriveranno a Nashville i lanciatissimi Chargers, e solo una vittoria consentirebbe ancora qualche speranza: c’è da scommettere che, in caso contrario, non ci sarà una gran voglia di farsi gli auguri.
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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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