[Week 13] Pittsburgh Steelers vs New England Patriots

nflPittsburgh Steelers – New England Patriots 33-10


Diciamocelo. Quando nella prima serie della partita Ben Roethlisberger ha lanciato un intercetto nelle manone di Mike Vrabel, e qualche minuto dopo Sammy Morris ha segnato il touchdown del 7-0, infiammando il pubblico, in molti abbiamo pensato “Ecco ci risiamo: i Patriots sono sempre gli stessi e gli Steelers si stanno smarrendo di nuovo.
La partita è finita”. Infatti: da quel momento non c’è più stata partita.
È stato come se gli Steelers avessero trascinato i Patriots in un vicolo buio, li avessero messi all’angolo e giù botte. Una dimostrazione pratica di cosa vuol dire giocare a football in dicembre; e non è che i Patriots non sappiano farlo, solo che quello visto a Foxboro è stato vero e proprio “Steelers Football”. Come ha detto Willie Colon, OL di Pittsburgh: “Noi prendiamo ogni partita come un match di pugilato fra pesi massimi”.
wardDopo l’intercetto iniziale e il successivo touchdown, tutto quello che New England è riuscita ad ottenere è stato un field goal nel secondo quarto, poi più nulla. Il braccio di Cassel, reduce da due prestazioni sopra le 400 yards, è stato fermato a 169; in tutto i Patriots sono stati limitati a 267 yards, in casa loro, e costretti a quattro palle perse; e, se pensiamo che questo attacco nelle ultime due partite aveva totalizzato 79 punti e più di 1000 yards, l’unica parola appropriata da dire è in inglese: impressive.
E dall’altro lato della palla l’attacco giallo-nero ha completato l’opera: Pittsburgh ha controllato la palla per più di 35 minuti, con drives lunghissimi da 11, 9, 14 e 10 giochi, spesso correndo dritto in faccia agli avversari, confidando che alla lunga la tattica avebbe fruttato. E lo ha fatto: su 11 terzi down gli Steelers hanno guadagnato 54 yards, in 9 quarti down giocati alla mano ne hanno prese 59: il totale è di 119 yards fra 3° e 4° down, con una media di 5.7 yards a portata. Di nuovo: impressive.
Steelers Football: “È quello che siamo” ha detto Hines Ward. E ora, in dicembre, dopo essersi in parte ripresi dagli infortuni, gli Steelers stanno cercando di ripetere il percorso che tre anni fa li ha portati al Superbowl: iniziare a giocare come piace a loro in inverno, quando le partite contano. Il calendario che hanno davanti è terribile (Cowboys, Ravens, Titans e Browns), ma sicuramente loro ci credono.
I Patriots, invece, qualche ragione in più per essere preoccupati ce l’hanno. Sorpassati la scorsa settimana dai Jets per il titolo divisionale, ora si trovano intruppati nel gruppone che lotta per una wild card, appaiati a squadre contro cui non sono messi così bene come Colts (hanno perso lo scontro diretto) e Dolphins (1-1 questa stagione). Il calendario che li attende è abbastanza facile (Seattle, Oakland, Arizona e Buffalo), ma bisognerà tornare agli standard di rendimento consueti e dimenticare in fretta la batosta di ieri: le palle perse, le penalità commesse, lo scarso rendimento degli special teams, l’impotenza dimostrata nelle situazioni di terzo down. Tutte cose inusuali per i Patriots ma che recentemente stanno iniziando a comparire; il record di 1-2 nelle ultime 3 partite ne è una dimostrazione, ed il fatto che le due (brutte) sconfitte siano arrivate contro Jets (la squadra avviata a strappare la division ai ragazzi di Belichick) e Steelers (un classico avversario da playoffs) non è un buon segno. Come ha convenuto anche Sammy Morris, urge un’inversione di rotta: “A questo punto della stagione, tutte le partite sono da vincere: è chiaro che, con una sconfitta ora, abbiamo un po’ più di pressione per la partita successiva”.
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Mauro Rizzotto

Più vecchio di quello che sembra, continua a sentirsi più giovane di quello che è. Fra una partita della sua Juve e una dei suoi Miami Dolphins sceglie la seconda. Fra una partita dei Dolphins e la famiglia... sceglie sempre la seconda. Vabbè, quasi sempre. Sennò il tempo per scrivere su Huddle dove lo trova?

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