L’uomo che non ti aspetti (Tampa Bay Buccaneers vs New Orleans Saints 27-36)

Sfida divisionale molto interessante tra i Saints e i Buccaneers: una partita sulla carta che pendeva verso la squadra di Arians e Tom Brady. I tre turnover del numero 12 hanno condizionato molto la gara aiutando i Saints a controllare la partita. Il touchdown del quarto di Grayson, sembrava potesse far tornare la partita nelle mani di Tampa. Ma un ottimo e inaspettato Sieman e la difesa dei Saints, sono stati in grado di riportarsi avanti e chiudere poi la partita sul punteggio di 27 a 36. New Orleans perde per la stagione Winston, ma trova una vittoria fondamentale. Tampa si ferma un attimo, ma senza perdere troppe convinzioni sui propri mezzi.

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IL COMMENTO

Tampa ha approcciato la partita nella maniera giusta dal punto di vista della difesa secondo me: limitare il più possibile l’arma principale dell’avversario, ovvero Alvin Kamara. Il running back, infatti, è stato ben contenuto, non riuscendo quasi mai a liberarsi e a produrre big play, né su corsa, né su passaggi. Molto del merito va alla linea difensiva, soprattutto dei defensive tackle Vita Vea e Suh, che hanno molte volte, distrutto la giocata offensiva dall’interno.

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La stessa linea, che è il punto focale di tutta la difesa, non è stata in grado di portare la stessa pressione sui passaggi: dato fondamentale, perché sappiamo tutti che il reparto cornerback dei Buccaneers ha sofferto molti infortuni ed è, nettamente, il punto debole della squadra. Col tempo a disposizione, i ricevitori dei Saints sono stati in grado di liberarsi bene e garantire ricezioni facili. I linebacker, col ritorno di Lavonte David, hanno fatto il loro sulle corse, chiudendole bene, ma hanno, anche loro, sofferto i tagli al centro del campo dei ricevitori veloci di New Orleans. E finché è rimasto in campo Winston, le corse del Quarterback hanno messo in difficoltà tutto il reparto, che non riusciva a chiudere gli spazi centrali, lasciando praterie. Le secondarie hanno sofferto, come ho detto prima, soprattutto per la mancata pressione della linea difensiva, anche se le safety hanno tentato di dare supporto per tutta la partita.

L’attacco di Tampa Bay non è stato esplosivo come al solito, determinati, secondo me, le assenze di Antonio Brown e Gronkowski, che danno entrambi, troppi mismatch a disposizione. Non che senza di loro non ci siano armi, anzi. I vari Mike Evans, Godwin sono sempre un pericolo per la difesa avversaria. Il problema, in questa partita, è stata la totale assenza di corsa da parte sia di Fournette che di Jones, non dando la possibilità di controllare il cronometro. Così facendo, l’attacco è stato monodimensionale per tutta la partita, con il solo Tom Brady in grado di fare danni alla difesa. La linea offensiva non è stata in grado di aprire i varchi necessari e non ha protetto al massimo Brady per tutta la partita. Il numero 12 non ha giocato male nel complesso, riuscendo a trovare bene i suoi target, specialmente Mike Evans e Godwin. Quel lancio mancato proprio su Evans rimane come tasto dolente della partita, forse più dei tre turnover (2 intercetti e un fumble), perché avrebbe potuto cambiare l’inerzia della gara. Nonostante gli errori, Tom era anche riuscito a portare in vantaggio la squadra nel quarto quarto, è stata poi la difesa a non essere in grado di stoppare l’attacco avversario. Solita ottima partita dei ricevitori, non solo Evans e Godwin, ma anche gli altri se la sono cavata bene. È mancato il supporto sia dai running back sia dai tight end. I Buccaneers entrano nella settimana di bye, sperando di recuperare sia Sherman sia Gronkowski per la partita contro Washington.

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I Saints sono stati autori di un’ottima partita, forse la migliore che potessero fare contro un avversario del genere. Partiamo dalla difesa che è stata in grado di fermare tutte le corse di Tampa Bay, togliendole dagli schemi offensivi di Arians. Oltretutto, ha messo pressione a Brady in momenti decisivi della gara, come sul finale e come sullo strip sack di Cameron Jordan. Le secondarie forse sono state il punto più basso della partita, con Lattimore che ha sofferto tantissimo Mike Evans sul profondo e con Garden-Johnson che è stato spesso battuto, e nonostante l’intercetto, non ha fatto per nulla una bella partita. PJ Williams è l’autore della giocata decisiva della partita, con un ottimo intercetto in copertura.

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In generale, non si può dire molto a una difesa che è stata in grado di creare tre turnover contro Tom Brady, anche se quella copertura completamente mancata sul touchdown di Grayson grida ancora vendetta e rischiava di vanificare un’ottima partita complessiva.

L’attacco non è stato in grado di far correre benissimo Kamara, ma la linea ha tenuto benissimo contro una delle difensive line più forti della lega, lasciando tempo e spazio a Sieman per lanciare. Peccato, un vero peccato, per l’infortunio di Winston: Jameis stava giocando davvero molto bene, tranquillo e sereno, stava smistando bene il pallone e sfruttando bene il campo lasciando libero al centro per correre benissimo. Proprio su una di queste corse, su un horse collar tackle di White, Winston rischia di essersi rotto il legamento crociato del ginocchio. Da li è entrato in campo Sieman che aveva due lavori da svolgere: far girare la palla e non commettere turnover, sperando nelle giocate dei ricevitori e di Kamara. Direi che il lavoro è stato svolto alla grande, anzi, ha fatto anche di più di quel ci si aspettava.

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I ricevitori non hanno portato tante yard, ma si sono liberati bene nel mezzo del campo, in momenti davvero davvero delicati. Staremo a vedere come andrà la stagione d’ora in avanti, con probabilmente Hill e Kamara a tirare la carretta offensiva per tutto l’anno. Una cosa sulla gestione del cronometro di Payton: non mi sono per nulla piaciuti quei due lanci a fine partita che hanno fermato il cronometro quando i Saints, avrebbero potuto correre e bruciare molto più tempo, prima di mettere a segno il field goal del soprasso. New Orleans ospiterà Atlanta, in una sfida divisionale che non è mai banale.

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Emiliano Guadagnoli

Sono un grande appassionato di football Nfl, seguo questo fantastico sport dal 2012. Sedotto e abbandonato da Kaepernick, tifo i San Francisco 49ers. Scrivo anche sui prospetti con la rubrica "La strada verso il Draft"

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