NFL Preview 2020: Los Angeles Chargers

Dopo una straordinaria stagione 2018, conclusasi però in maniera brutale in quel di Foxborough, i Chargers hanno approcciato la stagione 2019 con l’intento di migliorare il risultato della precedente annata. Per alcuni, l’obiettivo dichiarato era il Super Bowl. Ecco, diciamo che non ci siamo andati esattamente vicini. La squadra ha vinto cinque partite, mostrando tutta la sua atavica allergia a finire con successo partite punto a punto: delle undici sconfitte subite, ben otto sono arrivate con un touchdown o meno di scarto.

L.A. è in una posizione molto particolare, aggrappata ad una difesa certamente molto competitiva sulla carta, ma senza più la certezza di avere un veterano come Rivers dietro il centro, per la prima volta dal 2005. La battaglia per il ruolo di passatore titolare tra Taylor e la prima scelta assoluta Justin Herbert, e soprattutto il rendimento di chi lo agguanterà, è il vero ago della bilancia nella stagione dei Chargers.

OFFENSE

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ARRIVI PRINCIPALI – Justin Herbert (QB), Bryan Bulaga (RT), Trai Turner (RG).

PARTENZE PRINCIPALI – Philip Rivers (QB), Melvin Gordon (RB), Russell Okung (LT).

L’assenza di Rivers toglie stabilità e certezze ad un gruppo che ora si trova in mano a due giocatori ben diversi dal numero 17, per storia e caratteristiche.

Tyrod Taylor è arrivato nel 2019 da Buffalo come polizza assicurativa in caso di problemi fisici di Rivers, ed ora si trova in corsa per il posto da titolare (è oggettivamente il favorito, salvo sorprese). Taylor è sempre stato un quarterback molto disciplinato, ancorché mai spettacolare. Negli ultimi due anni a Buffalo, la sua media di yard guadagnate a lancio si è sempre collocata nella metà bassa della Lega, mentre fa eccezione la sua stagione 2015 (quinto in questa categoria). Al contempo, la sua percentuale di intercetti è sempre stata elite, al punto da risultare il migliore nella Lega nella stagione 2017. Se Taylor riuscirà a giocare una stagione nella media del ruolo, L.A. è indubbiamente una candidata ai playoff. Se non ce la farà, potrebbe ripetersi presto quanto visto a Cleveland, con Justin Herbert a giocare il ruolo di Mayfield.

Ho avuto modo di dire da più parti quanto la scelta dell’ex Oregon mi sia piaciuta poco; quel che è certo è che il ragazzo è ancora molto, molto acerbo, e non pronto ad essere un titolare NFL da subito.

Se non altro, il supporting cast è rimasto pressoché intatto, nonostante la partenza di Gordon. Ekeler è l’ennesimo undrafted free agent a brillare con la maglia dei Chargers, che hanno buone alternative come suo cambio in Justin Jackson e il rookie Joshua Kelley. Nel reparto ricevitori, la coppia da 1000 yard Keenan Allen-Mike Williams è molto ben assortita, anche se quest’ultimo ha problemi alla spalla che lo terranno fuori per qualche settimana. “Mike Dub” è diventato la deep threat che la dirigenza si pensava potesse diventare quando lo scelse in top 10 al draft 2017. Ha velocità sul profondo e fisico, ma ha mani oggettivamente questionabili, che lo portano a vincere molti meno duelli 50-50 di quelli che ci si aspetterebbe; lo scorso anno, il suo catch rate del 54% è stato il settimo peggior dato di Lega tra i giocatori con almeno 50 passaggi target.

Tra il rookie KJ Hill e Joe Reed, invece, potrebbe emergere una sorpresa nel ruolo di slot receiver. Di Hunter Henry, tight end, che dire: ha solo bisogno di tregua dagli infortuni per diventare uno dei migliori nel proprio ruolo.

Dove i Chargers sembrano molto migliorati è nella o-line, grazie agli arrivi di Bryan Bulaga e Trai Turner, che ancoreranno il lato destro della stessa. Dall’altra parte, le cose sono molto più nebulose, soprattutto nella posizione di left tackle. Uno tra Sam Tevi e Trey Pipkins vincerà il duello e sarà titolare: no bueno.

DEFENSE

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ARRIVI PRINCIPALI – Linval Joseph (DT), Kenneth Murray (LB), Chris Harris (DB)

PARTENZE PRINCIPALI – Jatavis Brown (LB), Adrian Phillips (DB).

Come sappiamo bene, la forza dei Chargers sta sugli esterni della linea difensiva; Bosa e Ingram sono un duo che ben poche squadre si possono permettere. L’arrivo di Linval Joseph colma una lacuna di dimensioni notevoli, cioè quella del defensive tackle. Lo scorso anno, i Chargers hanno terminato la stagione al 25esimo posto in DVOA contro le corse; Joseph (uno di quelli ad aver più impressionato i compagni in queste settimane di training camp) dovrebbe ridurre il problema, a patto che riceva anche un aiuto adeguato. Il rookie Jerry Tillery, suo pari-ruolo, ha avuto una stagione da rookie molto deludente, tra infortuni e rendimento: c’è tassativamente bisogno che contribuisca di più.

Il reparto linebacker ha subito un notevole restyling. Drue Tranquil è stato sicuramente il migliore nel suo ruolo almeno per quanto riguarda la difesa contro i passaggi. Dal draft è poi arrivato Kenneth Murray, per cui i Chargers hanno pagato un prezzo non indifferente con l’obiettivo di fare trade-up ed assicurarselo a fine primo giro. Murray è, sulla carta, il miglior linebacker dello scorso draft al pari di Patrick Queen, finito a Baltimore. Ha istinti, letture e mezzi atletici per diventare un ottimo linebacker sideline-to-sideline (cioè che, molto intuitivamente, ha l’agilità per coprire tutto il campo in orizzontale). Denzel Perryman sarà ancora il leader vocale della difesa, infortuni permettendo.

L’infortunio di Derwin James, che lo terrà fuori per tutta la stagione, è l’ennesimo colpo durissimo subito da questa squadra. James è il miglior difensore dei Chargers, e non averlo fa tutta la differenza del mondo, nonostante la secondaria abbia diversi playmaker. Sarà da capire come verrà sostituito: pare che possa tornare Jahleel Addae, attualmente free agent: auguri a noi. Dai Broncos è arrivato Chris Harris, uno dei migliori slot corner della Lega, ruolo in cui la squadra di Anthony Lynn aveva già Dez King, ora cambio di lusso. Con Casey Hayward ad occupare la posizione di primo cornerback, l’unico punto debole è probabilmente l’uomo dal lato opposto al suo, verosimilmente Michael Davis, che comunque si è rivelato prezioso come undrafted free agent.

C’è curiosità per vedere all’opera Nasir Adderley, promettente safety al secondo anno solo sulla carta, avendo perso quasi interamente il primo per problemi fisici. Il posto da titolare è comunque di Rayshawn Jenkins, che nel corso del suo secondo anno ha messo in mostra notevoli miglioramenti, soprattutto a livello di letture, limando anche i difetti di impulsività nel reagire alle giocate avversarie. In teoria, la coppia di safety titolare dovrebbe essere questa (con Dez King come alternativa nel ruolo di free safety, vi ha già giocato al college), ma, come detto, il coaching staff pare avere altri piani.

Se con il numero 33 la difesa è da top team, adesso non si può dire lo stesso. L’unico modo per tamponare la perdita è aumentare – e non di poco – la loro produttività statistica. Detto della difesa contro le corse, i Chargers sono ultimi per percentuale di palle recuperate e terzultimi per sack messi a segno. Sarà comunque durissima farlo senza un playmaker a tutto campo come l’ex Florida State.

COACHING STAFF

Il trio Lynn – Steichen – (offensive coordinator) Bradley (defensive coordinator) è lo stesso che ha chiuso la stagione scorsa. La promozione di Steichen al posto di Ken Whisenhunt, licenziato dopo una manciata di partite ha reso sicuramente meno prevedibile e più moderno l’attacco dei Chargers. Mi aspetto ancora più movimenti pre-snap, un maggior utilizzo del doppio running back e di Ekeler come ricevitore per sfruttarne l’abilità negli spazi.

Per quanto riguarda Bradley, l’ex allenatore dei Jaguars è spesso ancorato al proprio sistema (cover three) ed anche lui osa poco. Vorrei vedere più varietà di schemi e più coperture nascoste (disguised è il termine inglese) per sfruttare il ben di Dio presente nella secondaria.

Per quanto riguarda Anthony Lynn, l’attacco attuale è forse la versione più simile a quello che aveva a Buffalo. Vedremo un attacco sicuramente meno spettacolare ma più incentrato sulle corse e sul mantenere il possesso del pallone.

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BEST CASE SCENARIO  

Tyrod torna ad essere quello di Buffalo, la difesa conferma le aspettative e, complice un calendario non probante, i Chargers tornano ai playoff.

 WORST CASE SCENARIO

Tyrod è quello di Cleveland, Herbert viene chiamato a sostituirlo, ma il suo primo anno in NFL è un mezzo disastro. I Chargers scelgono in top 5 al prossimo draft.

Record previsto: 6-10

[review]

I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

È davvero difficile fare previsioni sulla stagione di una squadra con un quarterback che non gioca una partita ufficiale da titolare da quasi due anni e un rookie. Peccato perché i Chargers hanno punti di forza molto evidenti che potrebbero portarli alla post-season, e anche oltre. Ma il punto interrogativo sul prossimo QB titolare è, almeno per ora, davvero ingombrante.

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