NFL Preview 2019: Dallas Cowboys

Dopo un 2018 coronato dalla terza apparizione alla post season in cinque anni, con un cammino che però si è nuovamente fermato al divisional playoff, i Dallas Cowboys si affacciano a questa stagione 2019 con l’obiettivo di fare ancora meglio, e cioè puntare dritto al Super Bowl, che manca in casa Cowboys dal 1995.

OFFENSE

dak prescott

Problemi di rinnovo a parte (Elliott, Prescott e Cooper sono tutti alla ricerca di un nuovo contratto), l’attacco sembra avere tutto o quasi per essere fra le più forti unità della Lega. Prescott non sarà un fenomeno ma è un vincente e comunque in due dei tre anni trascorsi in NFL il regista ex Mississippi State ha terminato con ottimi rating (104 il primo anno, quasi 97 il terzo), 45 touchdown, 12 intercetti e due convocazioni al Pro Bowl. Il gioco sulla terra sarà naturalmente incentrato su Zeke Elliott, il due volte leading rusher della NFL, a meno di sviluppi clamorosi (Elliott non ha partecipato al training camp per i già citati problemi di contratto). Alle sue spalle c’è il veterano Alfred Morris, già con i Cowboys nel 2016 e 2017, firmato come “assicurazione” per l’assenza di Elliott, mentre il resto del gruppo è decisamente inesperto, dato che Darius Jackson ha al suo attivo appena 6 portate in NFL, e gli altri runner, Tony Pollard e Mike Weber, sono due rookie. Le armi a disposizione di Prescott nel passing game sono invece sicuramente superiori a quelle di inizio 2018.

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Ora c’è un receiver numero 1, quell’Amari Cooper che dopo aver nel complesso deluso ad Oakland, in casacca Cowboys ha messo assieme, in 9 partite di regular season, 53 ricezioni per 725 yard e sei mete, più altre 171 yard in due gare di playoff. Oltre a lui c’è l’interessante Michael Gallup, atleta al secondo anno temibile anche sul profondo. Perso un altalenante Beasley, il posto di slot receiver è stato preso dall’esperto Randall Cobb, ex Packers.  Del gruppo receiver fanno parte anche Cedrick Brown, il tuttofare Tavon Austin e Noah Brown, famoso però soprattutto per i suoi blocchi. Il gruppo tight end trarrà naturalmente gran giovamento dal ritorno di Jason Witten dopo un anno passato, fra alti e bassi, come commentatore del Monday Night Football per la ESPN. Vero, Witten avrà 37 anni all’inizio della stagione, ma rimane il sicuro titolare e avrà anche il compito di fare da mentore al giovane Blake Jarwin. Altro giocatore da tenere d’occhio nel passing game sarà il rookie Pollard che di mestiere fa il runner ma che in NCAA si è rivelato un ottimo receiver e potrebbe rilevare Elliott come ricevitore in uscita dal backfield , un mestiere che onestamente Elliott ha dimostrato di non saper fare troppo bene.              

Ma il ritorno forse più importante per i Cowboys sarà quello di Travis Frederick, uno dei più forti centri del campionato, che ha ricevuto l’OK dai medici dopo aver perso l’intera stagione 2018 per recuperare dalla sindrone di Guillain-Barre, una rara malattia autoimmune. Col suo rientro sono quattro posti in linea già definiti, con Frederick centro, il fortissimo Zack Martin guardia destra, Tyron Smith tackle a sinistra e La’el Collins tackle a destra. L’unico punto interrogativo riguarda la posizione di guardia sinistra, ruolo che sarà conteso da Xavier Su’a-Filo e la seconda scelta dello scorso anno Connor Williams per un gruppo che, con Frederick, torna ad essere una delle più forti linee del torneo. Il reparto di coach Marc Colombo ha comunque anche parecchia profondità visto che il centro Joe Looney ha disputato un buon 2018 al posto di Frederick mentre le guardie di riserva saranno il perdente della lotta Su’a Filo-Williams e la terza scelta di quest’anno Connor McGovern. La prima riserva per i tackle sarà invece l’esperto Cam Fleming. 

DEFENSE

cowboys defense

Coach Marinelli ha svolto un lavoro fantastico in questi anni e le sue difese hanno quasi sempre reso più del reale valore dei singoli. Quest’anno l’ex marine avrà ancora più scelta soprattutto in linea, perché all’eccellente DeMarcus Lawrence  che anche nel 2018 è stato un incubo per le linee avversarie (10,5 sack per lui) si è aggiunto quel Robert Quinn la cui carriera sembrava ormai sul viale del tramonto e che invece a Miami lo scorso anno ha messo assieme 38 tackle, 6,5 sack e due fumble provocati. Se la NFL permetterà al super recidivo Randy Gregory di rientrare dopo la quarta squalifica, ci sarà un’altra presenza temibile a cui va aggiunta l’ex prima scelta del 2017 Taco Charlton. Da non sottovalutare inoltre anche Dorance Armstrong, al secondo anno da Kansas, un altro atleta che potrebbe dare un contributo importante in una rotazione che dovrebbe consentire a Marinelli di avere uomini sempre freschi in campo per tenere sotto costante pressione il passing game avversario. In mezzo Maliek Collins e Antwaun Woods dovrebbero essere i titolari, con il versatile Tyrone Crawford che potrebbe vedere spesso il campo soprattutto nelle situazioni di passaggio. Anche qui la rotazione è sicuramente interessante con il rookie seconda scelta Trysten Hill, Christian Convington e Kerry Hyder.

Per il gruppo di linebacker, in almeno due casi Dallas sembra essere a posto per i prossimi anni: il rookie Vander Esch ha disputato una stagione strepitosa, con i suoi 176 tackle ed un viaggio al Pro Bowl, e il middle linebacker Jaylon Smith, al suo secondo anno di NFL, ha giocato più o meno allo stesso livello. Il posto di strong side linebacker sarà invece una delle battaglie più interessanti del training camp con Sean Lee che dopo l’ennesima stagione caratterizzata dagli infortuni, vedrà il suo ruolo pesantemente ridimensionato. Lee sarà in lizza con Chris Covington per l’ultimo posto fra gli starting linebacker con Justin March-Lillard e Kyle Queiro a fare da riserve. Joe Thomas, schierabile anche da strong side linebacker, sarà con ogni probabilità la riserva di Smith come middle linebacker

Nel secondario non manca invece qualche punto interrogativo: Byron Jones, spostato lo scorso anno da safety a cornerback, ha vissuto una grande stagione ed è stato convocato per il Pro Bowl, mentre l’altro cornerback titolare, Awuzie finora si è dimostrato un buon giocatore ma nulla più. Alle loro spalle Anthony Brown, Jourdan Lewis ed il rookie Michael Jackson sono atleti solidi, con Lewis che dovrebbe essere schierato nel delicato ruolo di slot cornerback. Xavier Woods sarà invece la free safety titolare ed è atteso ad una grande annata mentre per il posto da strong safety è stato ingaggiato George Iloka che però non sembra essere molto meglio del titolare dello scorso anno Heath. 

COACHING STAFF

jason garrett

Jason Garrett sarà al suo nono anno “completo” da head coach e sotto la sua guida i Cowboys hanno avuto una sola stagione perdente arrivando inoltre tre volte ai playoff senza però mai superare il secondo turno. Stavolta però l’approdo alla post season e poco più non basterà al vulcanico presidente Jerry Jones che sogna una nuova cavalcata verso il Super Bowl. Il nuovo coordinator dell’attacco sarà Kellen Moore, ex quarterback in NFL con Detroit e Dallas, che avrà il compito di dare un po’ di imprevedibilità al gioco offensivo dei texani ma è alla prima esperienza in un ruolo così importante. Il nuovo coach dei QB è invece una vecchia conoscenza dei tifosi dei Cowboys, quel Jon Kitna che durante la sua carriera in NFL durata ben 15 anni ha giocato per la compagine con la stella sul casco dal 2009 al 2011.

Defensive coordinator sarà ancora Rod Marinelli la cui carriera come coach è iniziata addirittura nel 1976 a Utah state. Marinelli ereditò nel 2013 la peggior difesa della NFL e l’ha trasformata in una unità con cui è sempre difficile fare i conti e che è progressivamente migliorata in questi anni, con il 2018 che è stata la miglior stagione visto che la difesa texana si è piazzata al sesto posto come punti subiti e al settimo come yard concesse. Lo staff sotto Marinelli è notevole, con Kris Richard, uno degli artefici della Legion of Boom a Seattle, come coach dei defensive backs e coordinatore del passing game difensivo, e Leon Lett, uno degli artefici dei tre Superbowl vinti negli anni ’90, che si occuperà dei defensive tackle. Curiosità: uno degli assistenti della linea di difesa sarà Andrè Gurode, che in carriera fu però un ottimo centro proprio con i Cowboys dal 2002 al 2010 con ben 5 apparizioni al Pro Bowl.  

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Record previsto: 12-4

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I nostri voti

Offense
Defense
Coaching Staff

Dopo un 2018 coronato dalla terza apparizione alla post season in cinque anni, con un cammino che però si è nuovamente fermato al divisional playoff, i Dallas Cowboys si affacciano a questa stagione 2019 con l’obiettivo di fare ancora meglio, e cioè puntare dritto al Super Bowl, che manca in casa Cowboys dal 1995.

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