NCAA Preview 2019: SEC – West Division

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA. Ottava puntata dedicata alla SEC e più precisamente alla West Division della Conference. 

Per ogni College della SEC – West Division indichiamo ranking di preseason (Athlon Sport), Head Coach, record del 2018, le partite più interessanti, punti di forza e deboli, analisi dell’attacco, della difesa e i migliori prospetti.

LSU Tigers

Louisiana State University lsu tigers

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Preseason ranking: 7

Head Coach: Ed Orgeron (4° stagione; 25-9)

Record 2018: 10-3

Match da non perdere: at Texas (7 Settembre); Florida (12 Ottobre); at Alabama (9 Novembre)

Punti di forza: All’inizio della scorsa stagione la sensazione – diffusa – era che i Tigers fossero a qualche anno di distanza dal competere dignitosamente nella SEC West, ma – avendo terminato il 2018 al No. 6 del ranking nazionale – le aspettative sono decisamente cambiate. Coach Orgeron è una delle personalità più magnetiche di tutto il College Football e saprà sicuramente tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi (soprattutto nel ruolo in cui ha sempre sfornato talenti: la linea difensiva) . La domanda è – e quando si parla di SEC è sempre la stessa – basterà per detronizzare Alabama?

Punti deboli: Il roster di LSU è profondo in tutti i ruoli tranne che per quanto riguarda la linea offensiva: lo scorso anno questa unit è stata la peggiore in tutta la SEC per sacks concessi (e la 106esima in tutto il college football). I deficit di questo reparto hanno fortemente limitato la possibilità ai Tigers di arrivare ancora più in alto.

Attacco: Per far fronte ai suddetti problemi offensivi, Orgeron ha “prelevato” dai vicini New Orleans Saints il suo nuovo passing game coordinator: il 28enne Joe Brady, del quale già si dice un gran bene. Nel ruolo di QB torna Joe Burrow che è apparso solido nella prima stagione con i Tigers ma che ha – ovviamente – risentito dei problemi della offensive line. Come di consueto per LSU, il talento nelle skill position è tanto e variegato: attenzione al RB freshman John Emery e alla crescita del sophomore WR Ja’Marr Chase. Sempre per quanto riguarda i WR, il go-to-guy dovrebbe essere il Junior Justin Jefferson, che ha chiuso la scorsa stagione con 54 catches per 875 yards e 6 TD.

Difesa: La linea difensiva è composta da mostri, a partire da Rashard Lawrence e Breiden Fehoko (che ritorna dopo un 2018 caratterizzato da un brutto infortunio). Da non sottovalutare anche l’apporto di due giovani nose tackle: Tyler Shelvin e Apu Ika. Il gruppo dei linebackers ha perso il proprio leader, Devin White, ora ai Bucs nella NFL, ma ritrova K’Lavon Chaisson che – suo malgrado – ha perso tutto il 2018 per un infortunio nella season opener. Jacob Phillips è il nome che verrà chiamato a sostituire Devin White nella posizione di middle linebacker e ha tutte le carte in regola per non far rimpiangere il suo predecessore. Non è un caso che LSU sia altresì conosciuta come “DBU” (defensive back university): ogni anno una – o più – stelle differenti. Quest’anno riflettori puntati su Kristian Fulton, Grant Delpit e il true freshman Derek Stingley. Quest’ultimo ha la possibilità di diventare un cornerback generazionale, l’ennesimo in uscita da Baton Rouge.

Prospetti: Rashard Lawrence è un senior e molto probabilmente già sotto la lente d’ingrandimento degli scout. Oltre a lui, il LB Jacob Phillips potrebbe decidere di lasciare LSU con un anno di anticipo se mantiene le aspettative che lo staff ripone su di lui durante questa stagione.

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Texas A&M Aggies

Texas A&M University

Preseason ranking: 10

Head Coach: Jimbo Fisher (2° stagione; 9-4)

Record 2018: 9-4

Match da non perdere: at Clemson (7 Settembre); vs Alabama (12 Ottobre); at LSU (30 Novembre)

Punti di forza: Da quando l’università ha fatto partire un jet privato da College Station in direzione Tuscaloosa per prelevare Jimbo Fisher e fargli firmare un contratto da 75 milioni di dollari – tutti, maledetti e garantiti-  in 10 anni, il mandato è stato uno solo: vincere il National Championship. La prima stagione è andata abbastanza bene per essere – appunto – la prima stagione, e il punto di forza di questi Aggies potrebbe essere la migliore familiarità nel sistema offensivo di Jimbo Fisher e difensivo di Mike Elko (trattenuto a suon di milioni).

Punti deboli: Sebbene Mike Elko sia – pienamente e meritatamente – riconosciuto come uno delle migliori menti difensive di tutto il college football, lo scorso anno la difesa sui passaggi non è stata all’altezza di una pretendente alla SEC West, chiudendo al 107 posto su 130 squadre (e con soli 7 passaggi intercettati). Quest’anno la secondaria dovrà rimpiazzare i migliori 6 tacklers, non l’ideale dal momento che affronteranno – nell’ordine – Trevor Lawrence, Tua Tagovailoa e Jake Fromm.

Attacco: Kellen Mond ritorna come QB titolare ed è una buona notizia per Texas A&M perché il ragazzo è da subito entrato nelle grazie di Jimbo Fisher che – prima di essere un head coach di successo – è stato un guru dei QB. Gli Aggies dovranno rimpiazzare il loro migliore RB (Trayveon Williams) e l’indiziato numero uno per questo compito è il sophomore Jashaun Corbin che ha fatto già vedere di saper fare tantissime cose, anche ricevere fuori dal backfield. La unit dei WR è abbastanza solida con Kendrick Rogers e Quartney Davis. Uno dei giocatori fondamentali nel sistema di Jimbo è il tight end (vedi produzione dell’odierno Packer Jace Sternberger): in questo ruolo attenzione a Baylor Cupp che ha fatto registrare dei numeri atletici impressionanti.

Difesa: La linea difensiva di Mike Elko è ancorata da Justin Madubuike e Bobby “Tre” Brown, oltre al sophomore e All SEC Freshman Tyree Johnson come defensive end. Del reparto dei LB si sa poco o niente: l’unica certezza è Buddy Johnson, il resto della depth chart sarà più chiaro poco prima dell’inizio della stagione ma Anthony Hines e Ikenna Okeke potrebbero essere i titolari mancanti. Detto dei problemi della secondaria, per quest’anno gli Aggies sperano di poter contare su due ragazzi giovani: Elijah Blades e la safety Leon O’Neal.

Prospetti: Su Justin Madubuike si è già espresso Jimbo Fisher dichiarando che sarà sicuramente una scelta altissima al prossimo Draft. Non ci resta che osservare da vicino come evolverà la carriera di questo ragazzo.

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Mississippi Rebels

Ole Miss Rebels

Preseason ranking: 62

Head Coach: Matt Luke (3° stagione; 11-13)

Record 2018: 5-7

Match da non perdere: vs Texas A&M (19 Ottobre); at Auburn (2 Novembre); at Mississippi State (28 Novembre)

Punti di forza: Nonostante sia ufficialmente l’Head Coach da due anni, i Rebels (squadra e staff) possono essere considerati oggi – per la prima volta – il programma di Matt Luke. Infatti, era dal 2014 che Ole Miss non aveva 85 scholarship disponibili: tutto per le sanzioni della nefasta – almeno fuori dal campo – esperienza con Hugh Freeze. Che le cose a Oxford cominciavano a farsi serie si è visto subito dall’ingaggio dei due coordinator, entrambi ex head coach ed entrambi nomi caldi – e discussi – in un passato non remoto: Rich Rodriguez per l’attacco e Mike MacIntyre per la difesa.

Punti deboli: I Rebels dovranno trovare da subito un’identità, specialmente in attacco. Il sistema dell’ ex OC Phil Longo (ora a North Carolina) era un puro Air Raid, con Rodriguez l’attacco dovrebbe viaggiare comunque agli stessi ritmi elevati ma probabilmente sarà un po’ più bilanciato. Considerando che il talento in attacco sarà inferiore rispetto alla scorsa stagione, l’esecuzione delle chiamate di Rich Rod saranno decisive per il successo di Ole Miss.

Attacco: Chiavi in mano al QB Matt Corral – solo un anno fa  recruit di interesse nazionale – che ha già fatto vedere lampi del suo talento lo scorso anno e durante questa primavera. Scottie Phillips sarà il RB di riferimento dopo aver chiuso la scorsa stagione come uno dei migliori RB nella SEC, alle sue spalle il sophomore Isaiah Woullard e il freshman ed ex 5-star recruit, Jerrion Ealy che – nonostante sia stato inserito nei migliori 100 prospetti dalla MLB – ha scelto Ole Miss e una carriera nel football. Lo scorso anno i Rebels avevano uno dei migliori gruppi di WR della nazione, quest’anno sarà molto diverso con Elijah Moore e Braylon Sanders che da riserve dovranno passare ad un ruolo ben più importante.

Difesa: Con MacIntyre al comando si avrà probabilmente il passaggio ad una difesa 3-4 guidata dal senior nose tackle Benito Jones, dal senior Josiah Coatney e dal junior Tariqious Tisdale. Per i linebacker su tutti Mohamed Sanogo e il promettente Jacquez Jones, da verificare chi partirà negli altri ruoli. Situazione ancora da definire per la secondaria – reparto che ha fatto fatica lo scorso anno – con i cornerback che saranno i talentuosi ma discontinui Myles Hartsfield e Jaylon Jones.

Prospetti: In termini di talento, i Rebels sono forniti. I più pronti al salto nei pro sono probabilmente i due defensive lineman senior Benito Jones e Josiah Coatney.

Mississippi State Bulldogs

sec Mississippi State University Bulldogs

Preseason ranking: 30

Head Coach: Joe Moorehead (2° stagione: 8-5)

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Record 2018: 8-5

Match da non perdere: at Auburn (28 Settembre); vs Mississippi (28 Novembre)

Punti di forza: Bob Shoop ha dimostrato con i fatti di essere uno dei migliori defensive coordinator non solo della SEC, ma di tutto il college football. Le sue difese hanno caratteristiche ben definite che restano intatte anche con l’inevitabile turnover dovuto alle graduation o al passaggio nella NFL (tre prime scelte nell’ultimo draft). La unit di Coach Shoop sarà molto giovane ma non peccherà certo in talento fisico e tecnico. Se l’attacco dovesse fare il salto di qualità che tutti a Starkville si aspettano i Bulldogs potrebbero essere la squadra guastafeste della SEC West.

Punti deboli: Difficile considerare come punto debole quello che è a tutto gli effetti il punto di forza del tuo head coach, ma è inevitabile che ci si aspetti di più dall’attacco di Joe Moorhead. A sua discolpa ed anche a parziale spiegazione della carenza di numeri offensivi, c’era un QB – Nick Fitzgerald– inadatto al gioco pass-oriented dell’ex offensive coordinator di Penn State. Quest’anno Joe Moorhead potrà – finalmente – plasmare il suo quarterback e questo dovrebbe bastare per rendere più efficace l’attacco dei Bulldogs.

Attacco: Il Junior Keytaon Thompson ha chiuso la primavera come primo QB per Mississippi State ma poi Tommy Stevens ha deciso di riunirsi con il proprio ex offensive coordinator trasferendosi da Penn State. Questo innesto ha – ovviamente – rimesso in discussione la gerarchia e la battaglia è dunque riaperta. Il RB Kylin Hill ha tutto per essere uno dei migliori nella SEC e, inoltre, Mississippi State può contare sul ritorno di dei tre migliori WR della scorsa stagione: Guidry, Mitchell e Thomas. Esperienza anche nella offensive line guidata dal centro e leader Darryl Williams.

Difesa: Sostituire Simmons, Sweat e Abraham non sarà facile. Nella linea difensiva spazio ai senior Lee Autry e Kendell Jones ma attenzione anche a Fabien Lovett, un ragazzo sul quale i coach si dichiarano entusiasti. Tra i defensive end può essere l’anno di Chauncey Rivers, ragazzo protagonista della docu-serie televisiva “Last Chance U” sul mondo dei Junior College passato anche da Georgia. Il reparto più forte per Coach Shoop sembra essere quello dei LB con Erroll Thompson (attenzione a lui) Leo Lewis e Willie Gray. Per la secondaria un nome su tutti, Cam Dantzler: è senza dubbio il miglior cornerback in squadra e uno dei migliori nella SEC.

Prospetti: Sinceramente in difesa c’è l’imbarazzo della scelta, a dimostrazione del grandissimo lavoro di Bob Shoop: il LB Erroll Thompson è un giocatore che – sono convinto – farà letteralmente sbavare gli scout NFL, lo stesso si può di dire del CB Cam Dantzler.

Arkansas Razorbacks

arkansas university razorbacks

Preseason ranking: 70

Head Coach: Chad Morris (2° stagione; 2-10)

Record 2018: 2-10

Match da non perdere: Texas A&M (28 Settembre); vs Auburn (19 Ottobre); vs Mississippi State (2 Novembre)

Punti di forza: Difficilmente vedremo i Razorbacks competere per uno dei primi positi nella SEC West per questa stagione, ma la direzione è decisamente quella giusta. Chad Morris (ex OC di Clemson e HC di SMU) ha dato una svolta ad un programma che si era impantanato durante gli ultimi anni della gestione Bielema. Come? Recruiting in primis – soprattutto nello stato del Texas dove la faccenda è seria – ma anche con investimenti per lo staff e nelle infrastrutture.

Punti deboli: La situazione del QB titolare è ancora indefinita. Entrambi i QB che hanno giocato lo scorso anno – Cole Kelley e Ty Storey – si sono trasferiti al termine della stagione. Nonostante nessuno dei due fosse particolarmente adatto all’attacco up-tempo di Morris, la loro partenza ha costretto Arkansas ad attingere pesantemente dal transfer portal, infatti, sono arrivati Ben Hicks – che ha già giocato per Morris a SMU- e Nick Starkel da Texas A&M: entrambi ragazzi con esperienza che si giocheranno il posto fino all’ultimo allenamento disponibile.

Attacco: Detto della lotta serrata per il posto di QB titolare, i Razorbacks vedranno già da subito a lavoro i frutti del loro recruiting: sono infatti quattro (!!) i WR al primo anno con concrete possibilità di giocare. Su tutti Trey Knox e Shamar Nash. A fianco a questi partirà titolare l’esperto Deon Stewart. Inoltre in attacco, i Razorbacks potranno contare sul rientro dei loro tre migliori RB; ci aspettiamo grandi cose da questa unit, guidata dall’ex JUCO Rakeem Boyd. Poca, al contrario, esperienza nel reparto della offensive line: un problema che potrebbe avere ricadute negative sulla stagione di Arkansas.

Difesa: Durante la Spring Game erano quattro i senior titolari sulla linea difensiva: Gabe Richardson e Dorian Gerald come DE e McTelvin Agim e T.J. Smith come tackles. Il defensive coordinator John Chavis – nome leggendario nella SEC – potrà contare tra LB il miglior placcatore della scorsa stagione: De’Jon Harris. L’utilizzo di una difesa prevalentemente a base  4-2-5 – dove in pratica si sostituisce un LB con un DB – prevede una notevole profondità nella secondaria: Montaric Brown e Jarques McClellion saranno i cornerback e Kamren Curl e Joe Foucha le safety titolari. Attenzione anche al true freshman Devin Bush: la recluta più quotata nella classe 2019 di Arkansas.

Prospetti: Il defensive tackle McTelvin Agim ha flirtato per un bel po’ di tempo con l’idea di dichiararsi per il Draft 2019, ma tornerà a Fayetteville per l’ultimo anno e sarà il perno della difesa dei Razorbacks.

Auburn Tigers

Auburn tigers sec

Preseason ranking: 20

Head Coach: Gus Malzahn (7° stagione; 53-22)

Record 2018: 8-5

Match da non perdere: vs Oregon (31 Agosto); at LSU (26 Ottobre); vs Alabama (30 Novembre)

Punti di forza: Se l’attacco dei Tigers è stato spesso incostante, la difesa messa in campo da Kevin Steele è quanto di più vicino ad una garanzia si possa desiderare e avere una linea difensiva così forte ed esperta non pone limite alle speranze dei Tigers. In particolare Derrick Brown – un potenziale All-American – Marlon Davidson e Nick Coe. Da stabilire chi sarà il quarto componente di questo reparto ma la profondità non manca.

Punti deboli: Sentitosi messo troppe volte – ma non completamente a caso – in discussione, Gus Malzahn tornerà a chiamare le giocate offensive dei suoi Tigers per la prima volta dal 2016. Ora, non è detto che questo possa rappresentare un vero e proprio punto debole per Auburn ma è sicuramente un punto cruciale per la direzione del programma: Malzahn non avrà più scusanti alla fine di questo 2019. Se le sue idee avranno lo stesso impatto che ebbero una decade fa, ad Auburn non manca certo il talento per insidiare le prime della classe nella SEC.

Attacco: Bo Nix – true freshman e figlio d’arte – sarà il QB titolare dei Tigers dopo aver superato il redshirt freshman Joey Gatewood. Nix è considerato uno dei migliori QB della sua classe ed è probabilmente molto più adatto alle idee offensive di Malzahn di quanto non lo fosse Jarrett Stidham. Pur nominando lo starter, l’head coach cercherà ugualmente di trovare spazio anche per Gatewood che – grazie alle sue caratteristiche fisiche – potrebbe tornare utile in determinate situazioni. Il RB JaTarvious “Boobee” Whitlow è candidato a superare il muro delle 1000 yards stagionali, dietro di lui due freshman di belle speranze dallo Stato della Florida: DJ Williams e Mark Anthony Richards. Tra i WR merita una menzione Anthony Scwartz, un ragazzo che ha rinunciato ad una probabile carriera olimpionica come runner e che da una dimensione differente all’attacco di Auburn grazie – appunto – alla sua velocità.

Difesa: Detto della superba linea difensiva, il reparto dei LB è guidato dai junior K.J. Britt e Chandler Wooten con Zakoby McClain e il freshman Owen Pappoe a giocarsi l’ultimo posto disponibile nella formazione titolare. La secondaria e – in particolare – la difesa sui passaggi lunghi è stato uno dei punti deboli della difesa di Steele lo scorso anno. Il miglioramento dovrà partire da Noah Igbinoghene (11 passaggi interrotti la scorsa stagione) e dal sophomore Christian Tutt.

Prospetti: Molti a dire la verità, ma è impossibile non citare Derrick Brown: una futura prima scelta.

Alabama Crimson Tide

Alabama Crimson Tide sec

Preseason ranking: 1

Head Coach: Nick Saban (13° stagione; 146-21)

Record 2018: 14-1

Match da non perdere: at Texas A&M (12 Ottobre); vs LSU (9 Novembre); at Auburn (30 Novembre)

Punti di forza: L’imbarazzo della scelta c’è ed è innegabile, ma il reparto dei WR fa veramente impressione: Jerry Jeudy – 68 catches per 1315 yards e 14 TD – è un prospetto generazionale e potenzialmente migliore dei fortissimi WR usciti precedentemente da Tuscaloosa (Calvin Ridley, Amari Cooper), Henry Ruggs III e Devonta Smith – autore del famoso TD in overtime che ha sancito la vittoria del titolo di Alabama due anni fa – sarebbero il go-to-guy in praticamente tutte le altre scuole della nazione. Da non sottovalutare il sophomore Jaylen Waddle che ha vinto il premio per il miglior Freshman nella SEC lo scorso anno.

Punti deboli: Alabama viene da una dura sconfitta in finale contro Clemson. Forse la più dura dell’era Saban, non tanto per la sconfitta in sé (perdere contro Clemson ci stava) ma per il modo in cui è arrivata. Totalmente dominati. Nei mesi successivi Saban ha lavorato tantissimo – anche pubblicamente – per ribadire l’importanza del “fattore Alabama” a questo è seguito un esodo di allenatori – verso ruoli o contratti migliori – e giocatori – verso la NFL – che ci dona una squadra e uno staff completamente differente, tanto da far sembrare che sia passata un’eternità da quella famigerata notte di inizio gennaio a Santa Clara, California.

Attacco: Agli ordini di Tua Tagovailoa dell’offensive coordinator Steve Sarkisian, i Crimson Tide schiereranno un reparto potenzialmente devastante. Con Jalen Hurts trasferitosi ad Oklahoma, dietro Tua abbiamo Mac Jones e il fratellino del QB hawaiano Taulia Tagovailoa. I RB saranno Najee Harris – un ex 5 star recruit – e Brian Robinson, pronto ad esplodere. La linea offensiva è guidata dal junior Alex Leatherwood e da Jedrick Willis.

Difesa: Quinnen Williams – uno dei giocatori più devastanti di tutto il college football nel 2018 – è andato. L’eredità è nelle mani di Raekwon Davis  e del sorprendente freshman DJ Dale. Il trio dei linenacker è composto da Dylan Moses – 86 tackles e second team All-American la scorsa stagione – e dai lunghissimi outside linebacker, Anfernee Jennings e Terrell Lewis. La secondaria fatta a fette da Trevor Lawrence in finale, ha voglia di rivincita: i cornerback titolari saranno Trevon Diggs e dal sophomore Patrick Surtain II – un potenziale fenomeno che ha giocato minuti importantissimi la scorsa stagione. Dietro di loro un altro giovane prospetto che la chance di lasciare il segno: Josh Jobe. Le safety saranno Xavier McKinney – un leader in campo e fuori – ed il senior Jared Mayden.

Prospetti: Con la certezza di lasciarmene diversi alle spalle, dico Jerry Jeudy – ribadisco: un talento generazionale- e, ovviamente, Tua Tagovailoa.

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Guido Semplici

College Football - Co-Host di Scusate il CFB, mi trovate anche su Podcast Verso il Draft e su Twitter.

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