NCAA Preview 2019: BIG 12

Così come l’anno scorso oltre ai preview delle squadre NFL vi proponiamo anche quelli delle maggiori conference NCAA. La decima e ultima puntata dei nostri preview è dedicata alla BIG 12. 

Per ogni College della BIG 12 indichiamo ranking di preseason (Athlon Sport), Head Coach, record del 2018, le partite più interessanti, punti di forza e deboli, analisi dell’attacco, della difesa e i migliori prospetti.

Baylor Bears

Baylor Bears

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Preseason ranking: 36

Head Coach: Matt Rhule (3° stagione, 8-17)

Record 2018: 7-6

Partite da non perdere: Texas Tech (12 ottobre), at TCU (9 novembre)

Punti di forza: il motore propulsivo di questa squadra è senza dubbio l’attacco (ventiduesimo per total offense nella nazione la passata stagione), il quale ritrova otto degli undici starters e potrà ancora fare affidamento sulle mani del quarterback Charlie Brewer. Il running game sarà ancora una volta decisivo nell’attacco dei Bears: pur avendo perso JaMycal Hasty, infatti, Baylor ritrova John Lovett (oltre 5 yards a portata l’anno scorso) e Trestan Ebner e accoglie il redshirt freshman Craig Williams.

Punti deboli: La difesa, soprattutto sulle corse, è stata rovinosa nelle ultime due stagioni, e, sebbene rientrino sette dei dieci migliori tacklers della stagione scorsa, è lecito attendersi ancora qualche scricchiolio.  

Attacco: nonostante la perdita di Jalen Hurd (leading receiver della passata stagione), Charlie Brewer ritroverà il suo pacchetto ricevitori praticamente intatto: Denzel Mims, Chris Platt, Tyquan Thornton e Marques Jones saranno infatti tutti di rientro. La linea offensiva, che ritrova il centro Sam Tacklenburg e la guardia Johncarlo Valentin, ha avuto un comportamento alterno nella stagione scorsa: ottimo per il rushing game e non altrettanto nel garantire una tasca sicura a Brewer

Difesa: il reparto migliore è quello dei linebacker, capitanato da Clay Johnston (99 tackles l’anno scorso) e da Jordan Williams e completato dal senior Blake Lynch e dal sophomore Terrel Bernard. Nel passato è mancato un vero pass rusher, e le speranze sono riposte nel JUCO transfer Niadre Zouzoua e nel transfer da Texas A&M James Lockhart. La secondaria è stata la terza migliore della Big12 per passing yards concesse a partita, più per demeriti altrui che per effettivi meriti, visto che tale statistica ammontava a 242.

Prospetti: in attacco occhi sul quarterback Charlie Brewer, junior che nel suo anno da sophomor ha passato 3’019 yards con il 62% di completi e 19 touchdown, e ne ha corse 375 con 7 touchdown. In difesa il leader è il tackle James Lynch, junior che l’anno scorso ha chiuso con 40 tackle, di cui 9 con perdita di yards e 5.5 sacks.

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Iowa State Cyclones

iowa state

Preseason ranking: 24

Head Coach: Matt Campbell (4° stagione, 19-19)

Record 2018: 8-5

Partite da non perdere: Iowa (14 settembre), at West Virginia (12 ottobre), at Kansas State (30 novembre)

Punti di forza: ribaltando completamente lo stereotipo della squadra della Big12, i Cyclones hanno nella difesa il loro punto di forza, in particolare nella difesa sulle corse, che l’anno scorso è stata la quattordicesima nazionale, e, considerando i sei ritorni nel front 7, è probabile che si ripeta. Ulteriore punto di forza di questa squadra è il suo livello di esperienza: è infatti la squadra più “anziana” della Big12 e la sedicesima della nazione.

Punti deboli: l’attacco, già nel passato non ai livelli della Big12, si vede privato del suo miglior runningback – David Montgomery, ora un Chicago Bear – e del suo miglior ricevitore – Hakeem Butler, ora un Arizona Cardinal.

Attacco: il quarterback Brock Purdy, dopo le difficoltà iniziali, ha concluso egregiamente la sua prima stagione collegiale, e, se l’attacco di Iowa State vorrà fare un salto di qualità, sarà quantomeno necessario che egli mantenga il livello delle ultime otto gare della stagione scorsa. La linea offensiva rientra nella sua interezza, e questo, se non altro, è un buon punto di partenza per l’attacco. Il maggior indiziato a diventare il nuovo Hakeem Butler è il transfer da Arkansas La’Micheal Pettway (30 ricezioni e 499 yards l’anno scorso con i Razorbacks).

Difesa: La linea difensiva, con l’end JaQuan Bailey e i tackles Ray Lima e Jamahl Johnson, è una delle migliori della nazione. Il linebacking corp ha perso Willie Harvey, ma ritrova il tandem composto da Mike Rose e Marcel Spears (150 tackles combinati l’anno scorso). La secondaria, guidata dalla safety Greg Eisworth, vede il suo punto debole nel pacchetto cornerbacks, oltretutto privato in questa stagione di Brian Peavy e D’Andre Payne.

Prospetti: Brock Purdy, quarterback sophomore, potrebbe essere un interessante prospetto a giudicare dalla sua stagione da freshman chiusa con il 66% di completi e 2’250 yards passate. In difesa la scena viene spesso rubata dall’end JaQuan Bailey, uno dei migliori pass rusher della nazione e probabilmente il migliore della Big12: 8 sacks e 14 TFLs nella stagione scorsa.

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Kansas Jayhawks

kansas big 12

Preseason ranking: 108

Head Coach: Les Miles (1° stagione)

Record 2018: 3-9

Partite da non perdere: at Boston College (14 settembre), Kansas State (2 novembre)

Punti di forza: sicuramente a far ben sperare è l’arrivo di coach esperto e vincente come Les Miles. In attacco il punto di forza è il rushing game, che trova nel runningback Pooka Williams Jr. il suo interprete principale e negli esperti uomini di linea degli ottimi comprimari.

Punti deboli: Steven Sims e altri tre ottimi ricevitori sono andati: di fatto l’unico che torna del receiving corps dell’anno scorso è Daylon Charlot. La difesa, discreta sulle corse, è stata un completo disastro negli anni scorsi sul passing game esplosivo delle squadre della Big12, che l’hanno letteralmente fatta a brandelli.

Attacco: Les Miles non avrà certo il talento offensivo cui era abituato a LSU, però l’attacco dei Jayhawks non è poi da buttare. È probabile che lo starting quarterback sia il transfer da Pitt Thomas McVittie. La linea offensiva vede tornare Hakeem Adeniji e Malik Clark, i quali bloccheranno per l’interessante reparto runningback, che, oltre a Pooka Williams Jr., vede Khalil Herbert e Dom Williams.

Difesa: La secondaria è stato il principale problema dei Jayhawks negli ultimi anni: essa ruota attorno alle safeties Mike Lee e Bryce Tomeden, oltre che al cornerback Corione Harris. Il problema della difesa di Kansas è la profondità di roster nel ruolo di linebacker: infatti, oltre ai returning starters Azur Kamara e Drew Harvey c’è molto poco.

Prospetti: il runningback Pooka Williams Jr. è la stella dell’attacco nonché uno dei migliori runner della conference. Non prenderà parte alla prima gara (è stato sospeso per un episodio di violenza domestica del passato dicembre), ma è rientrato comunque in squadra ed è pronto a ripetere, se non migliorare, le 1’125 yards corse l’anno scorso, condite con 33 ricezioni per 289 yards.

Kansas State Wildcats

kansas state

Preseason ranking: 64

Head coach: Chris Klieman (1° stagione)

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Record 2018: 5-7

Partite da non perdere: at Kansas (2 novembre), Iowa State (30 novembre)

Punti di forza: la difesa è il punto di forza degli Wildcats: la pass defense è la migliore della conference e anche la difesa sulle corse è più che buona.

Punti deboli: l’attacco di K-State semplicemente non funziona: il running game è discreto, ma il passing game è del tutto inconsistente (ultimo nella Big12 e tra gli ultimi della nazione).

Attacco: sette sono i returning starters per il nuovo offensive coordinator Courney Messingham. Nonostante la perdita dell’ormai Denver Bronco Dalton Risner, la linea offensiva ritrova Scott Frantz e Adam Holtorf, e, infortuni permettendo, potrebbe essere una delle migliori linee della Big12. Il ruolo di runningback è coperto da James Gilbert e dal transfer da UNC Jordon Brown. Il quarterback Alex Delton si è trasferito a TCU, lasciando via libera a Skylar Thompson, il quale, per migliorare il passing game dell’anno scorso, potrà contare sui ritorni di Isaiah Zumber, Dalton Schoen e Nick Lenners, oltre che sul transfer da Michigan State Hunter Rison.

Difesa: la secondaria sarà guidata dal cornerback AJ Parker e dalla safety Denzel Goolsby. Il pacchetto linebacker manca un po’ di chili e centimetri data l’assenza di Justin Hughes per la rottura del legamento crociato. La linea è buona, ma dovrà migliorare i soli 18 sacks della stagione scorsa, e per fare ciò dovrà contare su Reggie Walker da un lato e Wyatt Hubert dall’altro.

Prospetti: il senior difensive end Reggie Walker è il giocatore di maggior interesse di questo team, l’anno scorso ha chiuso con 7.5 sacks e 12.5 tackles for loss.

Oklahoma Sooners

Oklahoma

Preseason ranking: 6

Head Coach: Lincoln Riley (3° stagione, 24-4)

Record 2018: 12-2

Partite da non perdere: at UCLA (15 settembre), Texas (12 ottobre), at Oklahoma State (30 novembre)

Punti di forza: l’attacco ha perso otto degli undici starters, a partire da Kyler Murray e Hollywood Brown, ma nonostante ciò, con l’arrivo di Jalen Hurts e il ritorno di CeeDee Lamb, esso sarà il massimo punto di forza di questa squadra. Non arriveranno le 570 yards e 48 punti a partita dell’anno scorso, ma il talento offensivo non manca e con tutta probabilità vedremo un altro grande attacco di OU.

Punti deboli: la difesa resterà il punto debole dei Sooners, dopo l’orribile stagione passata in cui sono stati la 114esima total defense della nazione, e, nonostante ben nove starters facciano ritorno, sarebbe utopico attendersi una differenza drastica rispetto all’anno scorso.

Attacco: L’attacco di OU, come detto, sarà “buono, ma non come l’anno scorso”. Il problema principale è la è la perdita dell’intera linea offensiva fatta eccezione per il centro Creed Humphrey, il che non aiuterà certo Hurts ad avvicinarsi alle cifre dei suoi due predecessori. I runner saranno Kennedy Brooks e Trey Sermon, che, con buona probabilità, supereranno anche quest’anno le 2’000 yards corse combinate. Il receiving corps ha perso la stella Hollywood Brown, ma ritrova, oltre a CeeDee Lamb, il senior Lee Morris e il junior Grant Calcaterra, oltre ad un interessante trio di freshmen (Theo Wease, Jadon Haselwood e Trejan Bridges).

Difesa: la difesa invece sarà “scarsa, ma non come l’anno scorso”, ed ecco perché, nonostante la perdita di talento offensivo, questa versione dei Sooners potrebbe essere addirittura meglio di quelle passate. Il leader difensivo sarà il linebacker Kenneth Murray, al cui fianco agirà il junior Bryan Mead. La secondaria, guidata da Parnell Motley e Tre Norwood, è molto esperta ed è proprio da essa che ci si attende il principale salto di qualità.

Prospetti: in attacco il prospetto principale è il junior ricevitore CeeDee Lamb, che sarà senza dubbio il target principale per Hurts, e che potrebbe approdare in NFL già al termine di questa stagione. In difesa occhi su Kenneth Murray, linebacker di puro talento che però, nei primi due anni al college, ha alternato giocate strepitose a sanguinose amnesie.

Oklahoma State Cowboys

Oklahoma State

Preseason ranking: 31

Head Coach: Mike Gundy (15° stagione, 121-59)

Record 2018: 7-6

Partite da non perdere: at Tulsa (14 settembre), at Texas Tech (5 ottobre), Oklahoma (30 novembre)

Punti di forza: l’attacco è senz’altro il punto di forza di questa squadra, capace l’anno scorso di segnare una media di 38 punti a gara e di superare le 500 yards di guadagno medie. La linea offensiva è il reparto più completo, con la combinazione dei possibili All-Big12 Johnny Wilson e Marcus Keyes.

Punti deboli: la difesa, in linea con lo standard della Big12, è un vero problema: 453 yards e 33 punti subiti di media a gara. L’intero front se n’è andato, a partire dal pass rusher Jordan Brailford, e anche parte del linebacking è da ricostruire.

Attacco: in primis va analizzata la situazione quarterback: il transfer da Hawaii Dru Brown è l’indiziato numero uno per il posto da titolare, ma sia il redshirt freshman Spencer Sanders che il freshman Brendan Costello saranno coinvolti nella lotta. Il pacchetto ricevitori dei Cowboys è forse il migliore della Big12: Tylan Wallace rientra dopo una stagione da 96 ricezioni e 12 touchdown, così come Dillon Stoner e Landon Wolf. Il running game, dopo la partenza di Justice Hill, sarà affidato a Chuba Hubbard.

Difesa: la difesa, come detto in apertura, è praticamente tutta da ricostruire. L’unico reparto che pare offrire qualche garanzia è la secondaria. Il cornerback AJ Green guiderà un reparto che vede la presenza, tra gli altri, del CB Rodarius Williams e delle safeties Malcolm Rodriguez e Jarrick Bernard.

Prospetti: il senior AJ Green è il ragazzo di maggior talento dei Cowboys, sia sul campo, che in classe. Gran difensore sull’1vs1 che ha l’unico difetto di intercettare pochi palloni, limitandosi, il più delle volte, a deviarli, senza rischiare la presa.

Texas Longhorns

 

texas big 12

Preseason ranking: 11

Head Coach: Tom Herman (3° stagione, 17-10)

Record 2018: 10-4

Partite da non perdere: LSU (8 settembre), Oklahoma (12 ottobre), at TCU (26 ottobre), Texas Tech (29 novembre)

Punti di forza: l’attacco ha prodotto molto l’anno scorso (411 yards e 31 punti a partita) e la leadership di Sam Ehlinger si farà sentire ancora di più in questa stagione.

Punti deboli: la difesa, al 67esimo posto nazionale per total defense nella scorsa stagione, è probabile che faccia un ulteriore passo indietro, vista la presenza di soli tre returning starters. La difesa è giovane e probabilmente non ancora pronta per resistere agli attacchi delle squadre della Big12.

Attacco: nonostante l’uscita di Lil’Jordan Humphrey, Ehlinger ritroverà le mani di Collin Johnson, Devin Duvernay e Joshua Moore. Alla linea, guidata dal centro Zach Shackelford, è stato aggiunto il transfer da Georgia Tech Parker Braun. Il sophomore Keaontay Ingram sarà il runningback principale, dopo una stagione da 708 yards e 3 touchdown.

Difesa: nella secondaria il senior safety Brandon Jones dovrà guidare un reparto composto per la maggior parte da freshmen e sophomore, come le due safeties BJ Foster e Caden Sterns, ambedue mandate nella mischia l’anno scorso da true freshmen. Il vero problema sono i cornerback: i due sophomore, presumibilmente titolari, Anthony Cook e Jalen Green sono quasi esordienti, e, qualora si infortunassero, la panchina offrirebbe poche alternative. La linea è il reparto che ha perso più tasselli: l’unico veterano rimasto è Malcolm Roach, cui verranno affiancati il senior Gerald Wilbon ed il redshirt freshman Keondre Coburn.

Prospetti: Sam Ehlinger è ovviamente il ragazzo da tenere d’occhio, dopo l’eccellente stagione dell’anno scorso chiusa con 3’296 yards passate, 25 TD-pass, 482 yards corse e 16 touchdowns. Ci si aspetta molto da lui, e i media non fanno che ripeterglielo: deve vincere l’Heisman, la Big12 e puntare ai playoff. Vedremo se sarà in grado di sopportare la pressione.

TCU Horned Frogs

tcu big 12

Preseason ranking: 37

Head Coach: Gary Patterson (19° stagione, 167-63)

Record 2018: 7-6

Partite da non perdere: Texas (26 ottobre), Baylor (9 novembre), at Texas Tech (16 novembre)

Punti di forza: TCU ha avuto l’anno scorso la miglior difesa della Big12: la secondaria ha concesso solo 199 yards a partita su lancio, e il front è stato strepitoso sulle corse. L’ossatura della difesa è rimasta (quasi) intatta, ed è quindi lecito attendersi un altro grande anno.

Punti deboli: l’attacco l’anno scorso è stato un completo caos. 4’779 yards totali di guadagno e meno di 24 punti a partita (107esimo scoring offense della nazione). Probabilmente migliorerà, ma la mancanza di un vero quarterback titolare non fa ben sperare.

Attacco: la situazione quarterback in casa Horned Frogs è alquanto intricata. La speranza dell’attacco è che Justin Rogers riesca a liberarsi dai problemi fisici che lo hanno tenuto fuori per tutta la stagione passata. Se ciò non dovesse accadere, la scelta ricadrebbe sul transfer da Kansas State Alex Delton. E se anche Delton non dovesse andar bene, l’unica via sarebbe gettare nella mischia il freshman Max Duggan. Anche il resto dell’attacco è in fase di lavori in corso, eccezion fatta per la linea offensiva, che vede quattro returning starters su cinque. Tra i ricevitori torna Jalen Reagor, che però, al momento, è l’unico elemento fondamentale di tale reparto.

Difesa: la nickel defense schierata per la maggior parte degli snap da TCU a dato i suoi frutti nella stagione scorsa, con un pacchetto cornerbacks strepitoso, capitanato da Jeff Gladney. Hanno perso tre dei quattro migliori linebackers: l’unico rientrante è Garret Wallow. Nella linea, spazio a due pass rusher di assoluto livello come Corey Bethel e Terrell Cooper.

Prospetti: Jalen Reagor è il talento offensivo più interessante (72 ricezioni e 1’061 yards l’anno scorso), mentre in difesa, come detto, il miglior prospetto è il cornerback Jeff Gladney.

Texas Tech Red Raiders

texas tech big 12

Preseason ranking: 59

Head Coach: Matt Wells (1° stagione)

Record 2018: 5-7

Partite da non perdere: Oklahoma State (5 ottobre), at Baylor (12 ottobre), TCU (16 novembre), at Texas (29 novembre)

Punti di forza: l’attacco di Matt Wells a Utah State l’anno scorso è stato il secondo per punti segnati a partita nella nazione: ciò non vuol dire che sicuramente Texas Tech scalerà la classifica degli scoring offenses, ma, semplicemente, che ci si possa aspettare qualcosa di meglio rispetto agli anni scorsi. Punto di forza è sicuramente, inoltre, la linea offensiva, che vede quattro returning starters.

Punti deboli: l’unico vero punto debole dei Red Raiders è il rushing game: il runningback principale dell’anno scorso, Da’Leon Ward, ha corso soltanto 341 yards, ed oltretutto ha lasciato Lubbock.

Attacco: L’attacco di TTU farà estremo affidamento sull’asse Alan Bowman – TJ Vasher. Il quarterback sophomore può contare su un’ottima linea e su un ottimo pacchetto ricevitori, tra i quali spicca lo stesso Vasher. Tra gli altri ci sono Seth Collins (32 ricezioni l’anno scorso) e un paio di interessanti sophomore. L’unico problema, dicevamo, è il rushing game, che verrà affidato a Armand Shyne e Ta’Zhawn Henry, chiamati a migliorare le pessime cifre della stagione scorsa.

Difesa: la difesa è tutto sommato buona. Il reparto migliore è quello dei linebacker, dove Jordyn Brooks e Riko Jefferson potranno nuovamente superare i 150 tackles. La secondaria è stata discreta l’anno scorso, e ritrova intatto il suo pacchetto cornerbacks, mentre entrambe le safeties andranno sostituite.

Prospetti: in attacco il prospetto più interessante è il quarterback Alan Bowman, sophomore che nella sua prima stagione collegiale ha fatto un’ottima impressione (69% di completi), finché non si è infortunato. In difesa la stella è il cornerback sophomore Adrian Frye, l’anno scorso 5 intercetti e 13 passaggi interrotti.

West Virginia Mountaineers

west virginia big 12

Preseason ranking: 58

Head Coach: Neal Brown (1° stagione)

Record 2018: 8-4

Partite da non perdere: NC State (14 settembre), Iowa State (12 ottobre)

Punti di forza: il nuovo coach Neal Brown offensivamente sarà sulla falsariga dell’ex coach Dana Holgorsen, ed è quindi normale attendersi che l’attacco dei Mountaineers, pur senza Grier e Sills, continui a brillare. Importante potrà risultare la profondità di roster nel ruolo di runnigback, dove entrambi i top rusher della passata stagione – Kennedy McCoy e Martell Pettaway – faranno ritorno.

Punti deboli: è un anno di transizione per West Virginia: la perdita del coach, la perdita del quasi-Heisman Will Grier e di David Sills, una linea offensiva che ha perso pezzi ed una difesa che, pur non subendo rivoluzioni, ha molto da lavorare, fanno dei Mountaineers un vero e proprio cantiere.

Attacco: il posto di Grier verrà presumibilmente assegnato all’ex Oklahoma Sooner Austin Kendall, anche se l’ex backup di Grier Jack Allison è ancora da considerarsi in lotta. I ricevitori sono praticamente tutti usciti (Sills, Jennings, Simms e Wesco), meno che il junior TJ Simmons, cui verranno affiancati Sam James, Tevin Bush e Jovani Haskins.

Difesa: anche in difesa ci sono dei problemi: l’unica safety rismasta è il senior JoVanni Stewart, accanto al quale troveranno posto i junior Sean Mahone e Jake Long, fino a questa stagione praticamente inutilizzati. Tra i linebacker sarà interessante studiare la crescita del sophomore Josh Chandler. Quello dei difensive end è probabilmente il gruppo più interessante, guidato dal sophomore VanDarius Cowan e dal junior Zach Sandwisch.

Prospetti: il giocatore più interessante è probabilmente la safety JoVanni Stewart, ragazzo sotto taglia per il ruolo (173cm), usato spesso anche da linebacker, e capace, a prescindere dalla posizione in campo, di risultare decisivo.

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