La strada verso il Draft: K’Lavon Chaisson

Età: 20 – Ruolo: EDGE – College: LSU
Classe: RS Sophomore – Altezza: 6’4″ (1.93 m) – Peso: 254 lbs (115 kg)

Il nome di K’Lavon (da pronunciarsi come Kay-luh-vahn) Chaisson – come quello di letteralmente qualunque altro starter della LSU dei record – è salito alla ribalta in quest’ultima stagione, nella quale è stato inserito nel First Team All-SEC, grazie ai suoi 13,5 TFL e 6,5 sack nelle 13 gare giocate.

Il matrimonio tra Chaisson e l’ateneo di Baton Rouge fu precoce: la scholarship gli fu offerta, infatti, mentre frequentava solo il secondo anno della Houston North Shore High School, dove, tra l’altro, ancora non aveva giocato un singolo down. Ma i reclutatori di LSU diciamo che “si presero per tempo”, intravedendo le qualità di un ragazzo che, appunto, giocò solo due anni di high school football. Due anni che, però, furono bastevoli per fare di lui un recruit 4 stelle, appartenente alla top 50 dei prospetti dell’intera nazione. Ma, come detto, LSU giocò d’anticipo, non consentendo alle molte università che di lui si sarebbero interessate, di potergli offrire un posto in squadra.

Alla corte di Ed Orgeron iniziò subito con il piede giusto, giocando 12 partite nel suo anno da true freshman, di cui 3 da titolare, e chiudendo l’anno con 27 tackle, di cui 4,5 for-loss e 2 sack.

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Il suo secondo anno fu saltato a piedi pari, ottenendo la redshirt (ecco perché si presenta al draft essendo ufficialmente un sophomore), a causa di un brutto infortunio accorsogli durante il season opener al legamento crociato del ginocchio. Infortunio, questo, che è anche causa dell’unica “red flag” posta sul suo nome dagli osservatori NFL, che sono ben consci che un secondo infortunio dello stesso tipo allo stesso ginocchio, potrebbe terminare anzitempo la carriera professionistica del ragazzo.

Chaisson è un edge rusher – per essere più precisi si tratta di un outside linebacker da difesa a fronte dispari – che, nella sua finora breve carriera è quasi sempre partito allo snap da una posizione “outside tackle”, ossia prediligendo un posizionamento esterno rispetto alla linea offensiva, che gli consente di utilizzare la sua velocità e di non soffrire eccessivamente il divario fisico con gli OL.

Ottima, dunque, è l’esplosività della parte inferiore del suo corpo, che, legata ad una resistenza rara per un ragazzo delle sue dimensioni, fa di lui un pericolo costante per le linee offensive, lungo l’intero arco dei 60 minuti. Il suo corpo sembra proprio essere costruito per questo: braccia lunghe e mani “pesanti”, oltre a un corpo massiccio ma veloce. Per questo K’Lavon rappresenta una difficile assegnazione per qualsiasi offensive lineman, il quale più volte nella partita potrebbe vedersi aggirato dal suo avversario prima di riuscire a reagire.

Nell’ultimo anno Chaisson ha dimostrato di poter essere esplosivo sia partendo da una 2 che da una 3-point-stance, il che aumenta a dismisura la sua imprevedibilità e lo rende, perciò, un difensore difficilmente leggibile prima dello snap da parte del quarterback.
Nonostante sia principalmente un pass rusher, grazie alla sua agilità e flessibilità non fa particolare fatica a “scappare” in pass coverage, e si sente a suo agio anche in campo aperto.
Inoltre, malgrado abbia giocato meno di 30 partite al college, il suo football IQ sembra essere di altissimo livello, soprattutto per quanto concerne la lettura – e successiva difesa – delle corse.

Per valutare la leadership del ragazzo basterebbe probabilmente riferire che nell’ultima stagione ha vestito la casacca purple and gold numero 18, numero che, per l’ateneo di Baton Rouge, ha assunto un significato particolare dopo la vittoriosa stagione del 2003, e che, da allora, viene annualmente assegnato ad un giocatore di particolare carisma, oltre che qualità.

Per Chaissono, oltre al già riportato problema degli infortuni – infatti al legamento di due anni fa vanno aggiunti i fastidi fisici avuti quest’anno – c’è quello del suo fit in una difesa diversa dalla 3-4 utilizzata da Dave Aranda a LSU, nella quale lui agiva da linebacker esterno. Stiamo, infatti, trattando di un edge rusher, che però per poter giocare da difensive end in un front pari necessiterebbe come minimo di 6-7 chilogrammi in più, peso che dovrebbe riuscire ad aggiungere senza perdere la rapidità e la flessibilità che gli consentono di difendere anche in campo aperto e che fanno di lui un prospetto più versatile (e di conseguenza più appetibile) di altri edge rusher “monodimensionali”, come E.J. Epenesa o Yetur Gross-Matos.

Il NFL Prospect Grade di Chaisson (la scala di valutazione dei prospetti) è 6.88 che è il sesto valore più alto dell’intera classe draft, dietro a Young, Okudah, Brown, Simmons e Burrow. Anche per questo il suo nome è salito di quotazioni nell’ultimo periodo, ed è prevedibile che venga chiamato attorno alla metà del primo giro.

La squadra maggiormente indiziata ad accaparrarsi le sue prestazioni sportive è Atlanta, che sceglierà alla 16 e che necessita di un giocatore di questo tipo. Se i Falcons dovessero passare, alla 17 toccherebbe a Dallas, anch’essa alla ricerca di un edge rusher. Tra gli altri anche New England e Seattle cercano un giocatore con caratteristiche simili, ma, scegliendo più indietro, dovranno probabilmente accontentarsi di altro.

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