UFL: il review di week 7

La settima giornata della UFL ha sancito un altro verdetto, con il passaggio dei Panthers alla post season. Nella conference XFL San Antonio e Saint Louis mettono la loro seria ipoteca, ma i Defenders non sono ancora fuori dai giochi.

Arlington Renegades vs Memphis Showboats 47-23

I Renegades spezzano finalmente la striscia di sconfitte con una vittoria netta e convincente contro gli Showboats che confermano la scarsa consistenza soprattutto nel gioco d’attacco.

E’ stata la grande giornata di Luis Perez, che in realtà si era ben disimpegnato anche nelle partite precedenti ma è stato finalmente supportato da tutta la squadra. Perez ha chiuso la partita con un eccellente 27 su 32 (84%) e una media di 9 yard/ att, ottenuta con la collaborazione del TE Sal Cannella, da anni tra i migliori TE delle leghe primaverili, che ha ricevuto tutti i nove passaggi a lui indirizzati per 72 yard e 2 TD e del RB DeVeon Smith che ha corso per 102 yard in 14 tentativi e ricevuto per altre 35 yard. La difesa di Memphis, di solito molto efficace, è stata travolta dall’attacco di Perez e compagni mentre l’attacco ha confermato le note difficoltà nel portare avanti l’ovale.

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Alla guida dell’offense giallo-blu ha cominciato troy Williams che in seguito ad un infortunio è stato avvicendato da Case Cookus. Complessivamente i due hanno realizzato un buon 66% di completi, ma con un guadagno di sole 216 yard e sono stati costantemente sotto pressione, collezionando due sacks a testa, a conferma della scarsa tenuta della linea d’attacco. Le cose per l’offense degli Showboats sono andate meglio nel finale di gara, quando i texani, ormai sicuri della vittoria, hanno ridotto la pressione difensiva.

Il primo possesso offensivo è di Luis Perez che dà subito a DeVeon Smith l’occasione per mettersi in luce con tre rush, poi comincia a guadagnare yard a suon di passaggi per Sal Cannella che va a ricevere anche il passaggio da 9 yard per il primo touchdown. Memphis incassa bene e reagisce con un buon drive che arriva fino alle 33 di Arlington e si conclude con un field goal di Matt Coghlin da 54 yard. Il secondo possesso offensivo dei Renegades si sviluppa a cavallo tra il primo e il secondo quarto e si conclude con un TD pass di 24 yard per Javinta Payton cui seguono due punti addizionali per il 14-3. Questa volta Memphis accusa il colpo e Troy Williams si fa intercettare da Tenny Adewusi che riporta l’ovale per 47 yard fino alle 24 di Memphis, posizione da cui Perez passa a Caleb Vander Esch che viene fermato a una yard dalla goal line. Ci pensa DeVeon Smith a correre la yard rimanente per il 21-3 che diventa 22-3 per effetto della conversione da un punto. Gli Showboats però reagiscono all’uno-due dei texani e riescono a segnare grazie a un pass di 14 yard di Williams per Daewood Davis. Seguono due drive senza esito e, sul finire del periodo i Renegades allungano con un calcio di Jonathan Garabay da 39 yard.

Il primo drive del secondo tempo è di Memphis che sulle 30 dei Renegades perde il possesso per un turnover on down. Stavolta il protagonista è Smith che prima ca un run da 47 yard, poi va a concludere con una corsa breve di una yard per superare la goal line. Segue un three & out degli Showboats cui Perez replica con un drive che termina con un passaggio di 33 yard per Payton appostato in end zone. Si va sul 39-9 e la partita è virtualmente finita ma Memphis ha il merito di non mollare e prima della fine del periodo Troy Williams in scrambling varca la goal line e con i due punti addizionali accorcia le distanze. Il quarto periodo, giocato senza tatticismi, vede prima il secondo TD personale di Cannella e infine la ricezione di Vinnie Papale su passaggio di Cookus per un TD da 8 yard che fissa il punteggio sul 47-23.

Birmingham Stallions vs St Louis Battlehawks 30-26

La sfida tra le due franchigie attualmente più forti della Lega si è risolta con la vittoria di misura degli Stallions al termine di un entusiasmante testa a testa ricco di giocate di alto livello, ma anche di qualche errore marchiano che in un incontro, dall’una e dall’altra parte, a riprova dell’alto tasso di emotività.

Il confronto dei due team offensivi, dati statistici alla mano, è favorevole alla franchigia dell’Alabama che ha corso per 144 yard, a 5,54 yds/carry, contro le 64 yard corse da St Louis, media 4,27. Più marcato il vantaggio di Birmingham nel gioco aereo che ha prodotto 6,21 yard/att contro le 4,69 della franchigia del Missouri. I numeri potrebbero far pensare ad un dominio schiacciante di Birmingham che in realtà non c’è stato perché la statistica delle yard guadagnate non può, da sola, rappresentare quanto è successo sul campo. E allora vale la pena di seguire come si è sviluppata la partita.

La partita inizia con i due attacchi poco incisivi che non riescono a conquistare il primo down. Il secondo possesso dei Battlehawks però vede McCarron intercettato da A.J. Thomas che riporta la palla fino alle 32 di St Louis, posizione dalla quale gli Stallions costruiscono il primo touchdown con una corsa breve di C.J. Marable. Gli azzurri del Missouri, con molta fatica, impiegano quasi otto minuti per risalire il campo fino alle 20 di Birmingham ma poi devono accontentarsi di un FG di Andrè Szmyt da 38 yard per il 3-6. Il possesso torna agli Stallions che, a loro volta, impiegano più di otto minuti per arrivare entro le 10 di St Louis per poi affidare a Ramiz Ahmed il compito di calciare da 27 yard per il 9-3.

Il primo TD della giornata è dei Battlehawks: Darius Shepherd riporta il kick-off di Ahmed fino alle proprie 41. Qui A.J. McCarron fa un gran passaggio che Hakeem Butler riceve sulle 30 di Birmingham e porta fino alle 8 per un guadagno di 44 yard. Il resto lo fa Jakob Saylors con due corse brevi; con i due punti addizionali St Louis si porta in vantaggio per 11-9. Nei due minuti prima dell’intervallo Birmingham Adrian Martinez fornisce un saggio del proprio talento guidando un bel drive in cui con una serie di buoni passaggi guadagna 60 yard per chiudere con un TD pass da 5 yard per Deon Cain. La conversione da due punti riporta gli Stallions avanti per 17-11, ma negli 11 secondi rimasti McCarron arriva sulle 42 di Birmingham e lascia a Szmyt un difficile calcio da 61 yard che il kicker, in questa lega dominata da grandi calciatori, piazza in mezzo ai pali. 17-14 e si va al riposo.

Birmingham ha il primo possesso del terzo quarto ma dalle 23 di St Louis Ahmed fallisce un tentativo di field goal. I Battlehawks però arrivano all’interno del territorio avversario ma sono costretti al punt. Qui si verifica un episodio che poteva condizionare l’esito dell’incontro: sul punt di Hofrichter, il ritornatore, Isaiah Zuber muffs la presa. Sulla palla si avventa Jerome Kapp che poi viene placcato dallo stesso Zuber sulle 11. McCarron non si fa pregare e con due passaggi brevi manda in end zone Saylors. Trasformazione fallita e Battlehawks avanti 20-17. Gli Stallions riprendono il possesso e dopo un lungo drive di quasi nove minuti a cavallo tra terzo e quarto periodo, ripassano in vantaggio grazie a Marlon Williams che riceve un passaggio di 4 yard di Martinez per il 23-20.I falchi non ci stanno e McCarron copre 50 yard a suon di passaggi per poi lasciare a Saylors l’hand-off per una corsa di 7 yard oltre la goal line per il 26-23 dopo la trasformazione fallita. La risposta di Martinez non si fa attendere: dalle 40 passa a Kelvin Austin che riceve sulle 35 e si invola verso la end zone per il 30-26. Mancano ancora cinque minuti ma il punteggio non cambia più perché la difesa di Birmingham prende il controllo delle operazioni e riesce a spegnere i tentativi di reazione degli avversari.

D.C. Defenders vs Michigan Panthers 9-22

I Panthers si assicurano l’accesso alla post season vincendo nettamente contro i Defenders apparsi piuttosto dimessi.

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L’offense della capitale ha sofferto molto l’asfissiante difesa di Michigan che ha pressato e blitzato molto infliggendole 3 sack e 7 tackle for loss. Ai Defenders è poi mancato il gioco di corsa, solo 13 tentativi per  un guadagno netto di 58 yard. E’ andato meglio il passing game, con i 68% di completi che però ha prodotto solo 177 yard. Michigan ha prevalso soprattutto per merito dei suoi portatori di palla che in 31 corse hanno guadagnato complessivamente 187 yard alla media di 6,03 yard/carry con Matt Colburn finalmente assoluto protagonista con 137 yard in 16 portate. Le buone performances del gioco a terra hanno rimediato all’assenza dei due QB titolari, E.J. Perry e Danny Etling entrambi infortunati. Li hanno sostituiti Brian Lewerke, con risultati deludenti e poi Bryce Perkins che ha fatto un buon 11 su 13 per 116 yard. Decisivo, come sempre, Jeff Bates: il kicker ha realizzato i tre field goals che è stato chiamato a calciare, uno dei quali di 51 yard, distanza che per lui è ormai diventata quasi scontata.

La partita ha avuto le fasi più importanti nel primo quarto, quando i Panthers hanno prodotto il break con i primi due drive. Il primo drive è stato uno show di Matt Colburn che ha corso tre volte per 82 yard complessive. Il touchdown poi è arrivato da una corsa di 7 yard di Brian Lewerke seguita dal punto addizionale realizzato da Samson Nacua, il secondo fratello di Puca, che ha ricevuto in end zone. La replica dei rossi produce solo 40 yard e un tentativo di field goal da 43 yard che Matthew McCrane fallisce. La palla torna a Michigan ed è un altro TD che arriva con un run di una yard di Wes Hills. Sotto per 13-0, il buon Jordan Ta’Amu tira fuori il coniglio dal cilindro e dalle 30 pesca sulle 43 Ty Scott che riceve e copre tutto il campo per un TD da 70 yard: 13-6 che diventa 16-6 per effetto del primo FG di Bates da 51 yard. Da questo momento le due difese prendono il sopravvento e, a suon di punt si arriva alla fine del primo tempo, non prima però che Bates arrotondi il vantaggio con un facile calcio da 22 yard.

Con tutto il secondo tempo da giocare i Defenders potrebbero ancora recuperare il gap di 13 punti, ma è ancora Bates, con un calcio da 40 yard, a portare il punteggio sul 22-6. Dobbiamo aspettare l’inizio dell’ultimo periodo per vedere i rossi della Capitale entrare nella red zone dei Panthers, ma solo per un field goal di McCrane da 34 yard. Nel resto del tempo è un susseguirsi di punt dall’una e dall’altra parte e il risultato non cambia.

La certezza del passaggio ai play-off per i Panthers arriverà se i Roughnecks dovessero perdere la partita con i Brahmas che comincerà poco dopo mentre i Defenders dovranno tifare per Houston per non veder fuggire anche i Brahmas.

Houston Roughnecks vs San Antonio Brahmas 12-15

San Antonio agguanta la vittoria al fotofinish rimontando lo svantaggio in un quarto periodo con tanta determinazione, ma anche molta fortuna. Houston subisce la sconfitta beffa in quella che è stata la sua miglior prestazione stagionale.

La partita è stata dominata dalle due difese, entrambe molto reattive e aggressive, ed ha avuto come protagonisti i due kicker in un torneo in cui i kicker si stanno rivelando tutti molto accurati. La difesa di San Antonio ha blitzato in maniera asfissiante producendo 6 sack per 35 yard inflitte, e 8 Tfl per 27 yard, mentre Houston, oltre a 2 sack e 6 TfL, ha forzato e ricoperto tre fumble e ha opposto al passing game dei Brahmas un intercetto e 4 PBu. Nelle file dei Roughnecks rientrava come starter Jarrett Guarantano, che non si è comportato affatto male, 11 su 18 per 121 yard, ma è stato atterrato sei volte e si è di nuovo infortunato. Qunten Dormady, dall’altra parte, ha molto sofferto l’abilità dei DB avversari ed ha chiuso con un modesto 10 su 24 prima di cedere il comando delle operazioni all’ex Cleveland Browns Kevin Hogan.

Così per tre quarti abbiamo assistito allo spettacolo offerto dalle difese, sì perché anche le difese possono offrire giocate spettacolari. Ma veniamo ai fatti

I Brahmas hanno il primo turno offensivo e partono a spron battuto: un Dormady ispirato con tre completi su cinque porta i suoi fino alle 8 di Houston, poi Lovett avanza ancora fino alle 3, ma quando sembra che debba arrivare alla meta incappa in un certo Ruben Foster LB con trascorsi nei 49ers, che gli forza un fumble subito ricoperto dal DL Glen Logan. Il drive di Houston arriva solo fino alle proprie 24 e Hunter Niswander deve calciare un punt che restituisce il possesso ai Brahmas sulle loro 36. Dormady conduce un altro buon drive che arriva ancora nella red zone di Houston ma Marques Stevenson commette un altro fumble forzato da Corn Elder e ricoperto da Donald Rutledge. Anche stavolta l’ottimo lavoro della difesa non trova riscontro nel team d’attacco che non va oltre il punt. Si entra nel secondo periodo e ancora i Brahmas entrano nella red zone avversaria ma arrivati sulle 8 yard devono accontentarsi del field goal che Ryan Santoso realizza da 26 yard. Con gli attacchi immobilizzati, anche San Antonio non riesce più ad avanzare come all’inizio, si arriva all’ultimo minuto del primo tempo, quando anche Houston rompe il ghiaccio con un calcio di J.J. Molson da 48 yard.

Il terzo periodo comincia con un three & out a testa, poi i Roughnecks riescono finalmente ad entrare nella red zone avversaria ma al quarto down devono accontentarsi di calciare e Molson realizza un calcio da 31 yard. L’offense Brahmas non riesce in tutto il terzo periodo a conquistare neanche un primo down e Houston allunga ancora grazie a un calcio di Molson, emulo di Jeff Bates, da 62 yard che porta il punteggio sul 9-3. L’attacco di San Antonio è in rottura prolungata e Houston, all’inizio dell’ultimo periodo, mette a segno il suo quarto field goal da sole 21 yard portando il proprio vantaggio a nove punti. Quando ormai sembra che i giochi siano fatti i Brahmas, con Kevin Hogan in regia, iniziano un lunghissimo drive che in 10 minuti e 18 giochi li porta fino a una yard dalla goal line: ci pensa John Lovett a superare, stavolta senza danni, il muro difensivo e ad entrare in end zone con l’ovale ben stretto tra le mani. Wade Phillips comanda, ovviamente, il tentativo di conversione da tre punti, dalle 10 yard e Kevin Hogan pesca in end zone il TE Cody Latimer, uno specialista in ricezioni vincenti in chiusura di partita (in week 2 aveva ricevuto da Garbers il passaggio per la vittoria contro Memphis a 3 secondi dal termine).

Restano però ancora due minuti abbondanti e Santoso deve restituire l’ovale ai Roughnecks. Il kick-off è ricevuto da Reggie Robertson che commette un fumble in seguito all’intervento di Bryce Thompson. La palla è ricoperta da Teez Tabor che la consegna al proprio attacco. I Brahmas si affidano prudentemente alle corse di John Lovett per piccoli avanzamenti e per far scorrere il tempo, poi arrivati sulle 32 lasciano a Santoso la responsabilità di un non facile calcio da 51 yard. Il kicker veterano non fallisce e i Brahmas portano a casa una vittoria in cui pochi credevano ancora.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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