Scampoli di preaseason (Cleveland Browns vs Cincinnati Bengals 14-31)

Ultima partita stagionale per i Cincinnati Bengals che salutano il proprio pubblico con una vittoria per 31 a 14 contro i rivali divisionali Cleveland Browns.

Solitamente l’“Ohio Battle”, il derby tra le due franchigie dell’Ohio, è sempre molto sentito sia sugli spalti che in campo, ma non questa volta, perché, vista la posta in palio, la partita assomiglia di più ad un incontro di pre-season. Cleveland, infatti, ormai certa del 5° seed, schiera le seconde linee preservando molti titolari – Joe Flacco, Amari Cooper e Myles Garrett su tutti – dal rischio infortuni, mentre Cincinnati, essendo matematicamente eliminata dalla corsa playoff, non ha obiettivi da raggiungere se non quello di ben figurare davanti al proprio pubblico e chiudere la stagione con un record positivo.

Il match, pertanto, non offre spunti di particolare interesse, se non per qualche statistica degna di nota. Già nel primo quarto Cincinnati segna due touchdown con il RB Mixon portandosi 14 a 0, mentre Cleveland, con il back-up Driskel, vecchia conoscenza in casa Bengals, non riesce a muovere la catena: 1 intercetto, 4 punt ed un altro intercetto prima di chiudere l’intervallo con palla in mano. Le squadre vanno a riposo sul punteggio di 24 a 0. Dopo Mixon, il 3° Touchdown di giornata è ad opera del WR rookie Iosivas, scelto al 5° giro, a cui si aggiunge un field goal del kicker McPherson. La partita continua con questo leitmotiv anche per tutto il terzo quarto in cui Cincinnati si porta sul 31 a 0 grazie al secondo TD pass di giornata ancora segnato dal WR Iosivas, sennonché, nell’ultimo quarto, in cui i Bengals schierano anch’essi le seconde linee, Driskel riesce finalmente ad essere più consistente e a segnare due touchdown consecutivi entrambi grazie al WR Bell, per il definitivo 31 a 14.

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Cincinnati chiude la stagione regolare con molti rimpianti. Dopo l’infortunio di Joe Burrow, la squadra, con un record parziale di 4-3, ha lottato fino a domenica scorsa per un posto ai playoff offrendo anche spunti interessanti. Il back-up QB Browning ha mostrato doti non comuni e soprattutto una determinazione che ha contagiato tutti i compagni di squadra; potrà essere una valida alternativa a Joe Burrow quando si presenterà l’occasione. Anche il rookie RB Chase Brown ha fatto vedere alcune buone giocate, candidandosi al ruolo di primo back-up per le prossime stagioni o, addirittura, a sostituire Mixon, oggi 111 yard di corsa, come starter. Il running back di Oklahoma, pur festeggiando oggi il suo 49° TD su corsa, 2° miglior risultato di sempre di franchigia superando il mai dimenticato Rudi Johnson, sembra essere in fase calante, soprattutto nelle azioni in cui deve tagliare. La OLine dei Bengals è sembrata ancora in affanno; non riesce ad evitare 3 sack neanche alla linea difensiva di riserva di Cleveland.

Difesa oggi ingiudicabile considerando che Driskel sembrava essere arrugginito e privo di target di livello. Menzione per Tayler Boyd che ha ricevuto, forse, l’ultimo pass per 4 yard con la divisa dei Bengals, droppandone un altro, come avvenuto troppo spesso questa stagione. Verrà ricordato per le 512 ricezioni (4° assoluto) o per i due drop velenosi, il primo al SuperBowl e l’ultimo contro Houston in week 10 compromettendone il risultato e forse l’accesso ai playoff? Oltre a Boyd potrebbero salutare anche altre star come il CB Awuzie, il RT Williams e soprattutto il WR Higgins, di cui l’ottimo Iosivas è sembrato essere il potenziale sostituto. I tifosi sperano cada la testa dell’offensive lineman coach Franck Pollack che non è riuscito negli ultimi tre anni a costruire una linea in grado di proteggere adeguatamente Burrow e di dare solidità al gioco di corsa, pur avendo a disposizione personale esperto e vincente composto da ben 3 vincitori di Super Bowl del calibro di Karras, Cappa e Brown Jr, ma di questo se ne parlerà ampiamente in post-season.

Ancora meno significativa l’analisi della partita per i Cleveland Browns, la cui testa è già alla Post-Season che li vedrà affrontare gli Houston Texans. Davvero una stagione straordinaria per i ragazzi allenati da coach Stefansky, candidato al Coach for the year, che hanno saputo far fronte ad una lista di infortuni senza precedenti mantenendo una compattezza e una solidità tale da diventare una potenziale contender. L’innesto del redivivo Joe Flacco con 1.600 yard in sole 5 partite, per una media di 320 yard a gara, contro le 1.100 di Watson in 6 gare, è stato sicuramente determinante e risolutivo nel dotare la franchigia di un passing game a tratti devastante, grazie alle armi a disposizione da affiancare al running game che contraddistingue da sempre il game plan della franchigia. I WR Amari Cooper, Elijah Moore e il TE David Njoku stanno macinando yard su yard, con Cooper che ha raggiunto, per la prima volta in carriera, le 1250 yard in 15 apparizioni con una media di oltre 17 yard per ricezione. L’appuntamento è per sabato 13 gennaio a Houston che i Browns hanno già sconfitto per 36 a 22 in week 16, anche se in quella occasione i Texans erano privi di Stroud ed erano guidati da Davis Mills.

La difesa dei Browns sarà sicuramente l’ago della bilancia di quella sfida, puntando a far tremare le gambe al rookie QB che ha fin qui condotto una stagione straordinaria che lo porterà probabilmente ad aggiudicarsi il premio di Offensive Rookie of the Year.

Questi Browns hanno sicuramente il talento e l’esperienza per giocarsi alla pari il divisional, l’ultima apparizione risale al 2020, e a quel punto mirare al Championship che non disputano dal 1989. Gli infortuni sono stati importanti in questa regular season, ma non è detto che questa post-season non riservi altre sorprese gradite alla Dawg Pound.  

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