
Super Bowl LVII: Dalla panchina degli Eagles
E’ finito da poco uno dei Super Bowl più belli del ventunesimo secolo, e certamente il più emozionante ed incerto per la soddisfazione degli appassionati neutrali e per i rischi delle coronarie dei rispettivi tifosi. Per gli Eagles questa partita arrivava a coronamento di una stagione esaltante molto al di là delle aspettative della vigilia e conclusasi con una sconfitta che, se lascia l’amaro in bocca per quello che avrebbe potuto essere e non é stato, va accettata sportivamente con la convinzione di aver dato il massimo contro un’avversario fortissimo. E’ stata soprattutto la partita in cui i due quarterback hanno duellato a distanza ad altissimo livello per aggiudicarsi il titolo di MVP
Per i colori della Città dell’amore fraterno la partita comincia nel migliore dei modi. Il primo drive offensivo mostra un attacco che pare incontenibile e termina con un tuffo in end zone di Jalen Hurts. Ora però il possesso passa a Patrick Mahomes e la difesa sarà chiamata a fermare l’MVP stagionale, che però conferma di aver meritato il riconoscimento servendo il TD pass di 18 yard per il solito Travis Kelce. Si ritorna in possesso per un drive che, viziato da un pass interference offensivo in partenza, si conclude con un punt. L’ovale torna nelle mani di Mahomes che, in vista della red zone incappa in un incompleto costringendo i suoi al field goal che Butker manda sul palo sinistro.
Scampato il pericolo del sorpasso, torniamo in possesso dell’ovale e, subito dopo il cambio di campo, Hurts, da metà campo lancia il primo big play della giornata con un pass in end zone di 45 yard per A.J. Brown. La difesa costringe i Chiefs a un “three & out” e si ritorna in possesso per cercare di aumentare il vantaggio, ma sul terzo e uno appena passata la metà campo, l’OL commette una falsa partenza e nel successivo tentativo Hurts commette fumble, l’ovale viene ricoperto e riportato in end zone da Nick Bolton. Pareggio 14-14 e tutto da rifare, ma nel drive successivo Sirianni fa, come spesso ha fatto in passato, una scelta coraggiosa. Sul “quarto e cinque” sulle 44 di Kansas City, invece di calciare, decide di affidarsi al suo QB che risponde presente e guadagna in scrambling 28 yard per arrivare sulle 16 di KC. Poco dopo su un “quarto e 2” sulle 8 dei Chiefs i verdi guadagnano un altro primo down grazie ad un “neutral zone infraction” della linea dei Chiefs e Hurts può segnare il suo secondo TD correndo le quattro yard rimaste. E’ il periodo migliore per gli Eagles che vedono premiato il coraggio del loro HC e la versatilità di un eccellente Jalen Hurts. Sulle ali dell’entusiasmo, la difesa riesce a fermare Mahomes costringendo i rossi al punt e, prima della chiusura del tempo, portano a dieci le lunghezze di vantaggio con un field goal da 35 yard che Jake Elliott mette in mezzo ai pali.
Il primo drive offensivo del secondo tempo é di KC e, come temevamo, Mahomes gestisce al meglio il proprio attacco puntando sulle corse della coppia Isiah Pacheco e Jerick McKinnon e terminando con la TD run di Pacheco per il 21-24. E’ evidente che il vantaggio di tre soli punti non é sufficiente e si deve rispondere per ristabilire le distanze, ma il possesso di Phila comincia sotto cattivi auspici quando Miles Sanders, ricevuto un passaggio di Hurts, perde l’ovale che viene raccolto e riportato in end zone ancora da Nick Bolton. La booth review però induce il referee a considerare il passaggio non completo e quindi ad annullare turnover e TD. Scampato pericolo, il drive continua, ma l’attacco fa molta più fatica ad avanzare. Hurts subisce anche un sack e dopo quasi otto minuti deve accontentarsi di un FG che Elliott trasforma da 38 yard. Sotto di sei punti, il 15 rosso va a caccia della segnatura pesante e, dopo una serie di completi a beneficio di JuJu Smith-Shuster, completa l’opera con un TD pass di 5 yard per Kadarius Toney che porta in vantaggio i Chiefs per la prima volta.
Nelle file degli Eagles però non c’é più la sicurezza messa in mostra nel primo tempo e il drive successivo si risolve in un “three & out” con l’aggravante che il punt di Arryn Siposs viene ritornato da Toney per 65 yard fino alle 5 di Phila. Da lì Mahomes, dopo un incompleto, al terzo e goal, serve in end zone Skyy Moore per il TD che porta a otto i punti di vantaggio dei Chiefs. Sembra tutto perduto, ma l’immenso Hurts, arrivato sulle 47 di KC, si inventa il secondo big play della serata e serve con un passaggio di 45 yard DeVonta Smith che esce dal campo sulla linea delle 2 yard, per poi andare a concludere con il suo terzo TD personale, al quale farà seguirà la corsa in end zone per i due punti addizionali del pareggio: 35-35.
Siamo ancora vivi, ma la difesa deve riuscire a fermare Mahomes che ha cinque minuti per segnare ancora. E Mahomes giocando col cronometro e affidandosi alle corse di Pacheco arriva al “two minutes warning” sulle 15 di Phila, quindi in facile raggio di field goal. Siamo sul “terzo e otto” sulle 15 e Mahomes lancia un incompleto, ma la crew sanziona un holding difensivo dubbio che vale il primo down e permette ad Andy Reed di far calciare il FG vincente quando restano solo 4 secondi.
Sarebbe cambiato qualcosa senza quella chiamata degli arbitri? Probabilmente no, ma Butker avrebbe calciato il FG lasciando un minuto e mezzo ad Hurts per giocarsi il tutto per tutto e chissa… Che dire? Patrick Mahomes va ad occupare a pieno titolo il posto sul trono lasciato vacante da TB12, ma che grande QB é diventato Jalen Hurts
+ che il fumble di Hurts per me la vera topica degli eagles è stato l’errore degli special team sul ritorno di Toney. Purtroppo in una gara equilibrata basta un dettaglio per cambiarne le sorti.
Peccato perchè gli eagles affrontavano dei Chiefs sicuramente meno forti di quelli con Hill e con mahomes non al 100 %.
Rimango dell’idea che gli eagles hanno tutto per rifarsi i prossimi anni e spero che non inizi un nuovo regno tipo quello di brady…coi chiefs perchè renderebbe il tutto molto noioso….