Al Lincoln Financial Field i Philadelphia Eagles hanno avuto la meglio sui New York Giants, imponendosi con il punteggio di 20-13. Nessuna delle due squadre aveva nulla da chiedere a questa partita. Eagles già campioni divisionali e già certi del seed numero due in NFC, mentre i Giants (3-14) forse l’unico interesse che potevano realmente avere era quello di non vincere un’inutile partita per scivolare ulteriormente nella board del prossimo Draft.
La Partita
Poco, pochissimo da dire. Gli Eagles hanno deciso di far riposare tutti i titolari, così al suo primo start in carriera, il QB Tanner McKee aveva il compito di guidare l’attacco di Kellen Moore, ad aiutarlo nel backfield Kenneth Gainwell nell’insolito ruolo di RB1. Il giovane QB, prodotto di Stanford University, mette a referto un’altra convincente prestazione, dopo l’esordio della scorsa settimana, chiudendo con 27 su 41 per 269 passing yards e 2 TD serviti rispettivamente ad Ainias Smith, rookie WR proveniente da Texas A&M ed E.J. Jenkins, entrambi al primo catch in endzone delle rispettive carriere NFL. Da segnalare l’elevato coinvolgimento nel gioco di passaggio e non solo del TE Dallas Goedert, rientrante da un infortunio che l’aveva relegato in IR nel corso delle ultime settimane, unico “titolare” che Sirianni ha ritenuto opportuno fare giocare, al fine di farlo rientrare in ritmo.
L’unico TD dei Giants è stato messo a segno da Malik Nabers, star rookie WR autore di una stagione meravigliosa (109 ricezioni per 1197 yards) nonostante a lanciargli lo sferoide si siano alternati Daniel Jones, Tommy De Vito ed in ultimo Drew Lock, non esattamente tre futuri hall of famer. Da Nabers e dall’altro rookie di Purdue, il RB Tyrone Tracy Jr., dovrà partire l’ennesima ricostruzione della franchigia della grande mela. Questo in estrema sintesi ciò che è successo, ora parliamo di ciò che non è successo e di ciò che potrà succedere.
Commento e scenari
Non è successo che Saquon Barkley abbia stabilito l’all time record di yard corse da un running back in una singola stagione regolare, gliene mancavano 101, una quantità più che abbordabile al netto dell’avversario domenicale, ma coach Nick Sirianni ha preso la più complicata delle decisioni e l’ha tenuto a riposo. Sarebbe stato indubbiamente bello poter celebrare questo storico traguardo per il ragazzo, ma per farlo si sarebbe dovuto mettere a rischio non solo lui, ma un’intera offensive line, che non vedeva l’ora di poter tirare il fiato per arrivare intatta e rigenerata all’imminente wild card game. Insomma, ci ho riflettuto a lungo, ma non riesco a dire con convinzione se la decisione presa da Sirianni sia stata quella giusta o quella sbagliata; tuttavia una cosa è certa, Sirianni sobbarcandosi questa decisione ed alleggerendo il giocatore dal peso della scelta, si è comportato da Head Coach e ciò gli fa onore. Gli Eagles arriveranno così al primo turno di playoff, in cui fronteggeranno i temibili Green Bay Packers, senza infortuni e con una settimana di pseudo-bye alle spalle.
I Giants hanno perso e probabilmente a tifosi e front office va benissimo così, chiudono la loro stagione con un record che vale la terza scelta assoluta al prossimo Draft in cui dovranno cercare di colmare le numerose lacune presenti a roster, a partire dal Quarterback, passando dal rafforzamento di un’offensive line ad oggi decisamente mediocre e puntellando la secondaria nei ruoli di safety e corner back. Guardando gli scenari possibili non sarà scontato per i Giants riuscire a mettere le mani su un QB di prima fascia, la classe in uscita dal college non sembra particolarmente talentuosa nel ruolo ed a precedere i Giants nella board ci saranno i Tennessee Titans ed i Cleveland Browns, due franchigie teoricamente altrettanto affamate di quarterback, che potrebbero decidere di spartirsi i due prospetti più interessanti del ruolo: Cam Ward dai Miami Hurricanes e Shedeur Sanders dai Colorado Buffaloes, figlio dell’iconico (ed ingombrante) Coach Prime. Dovessero andare così le cose, i Giants si troverebbero alla tre con la possibilità di chiamare giocatori di valore assoluto nettamente superiore, come il fortissimo Edge di Penn State Abdul Carter o il regnante Heisman Trophy Travis Hunter, eclettico WR/CB di Buffalo, dovendo tuttavia attendere i giri successivi per scegliere il nuovo Franchise QB, chissà che l’owner John Mara non decida di giocare d’anticipo in free agency o di salire nella board puntando la prima assoluta di Tennessee, appuntamento ad Aprile.
A cura di Riccardo Spada, Fly Eagles Fly Italia