XFL: review di week 5

La quinta giornata della XFL vede la conferma di Washington unica squadra imbattuta, la prima sconfitta di Houston e la perentoria rimonta di Seattle nella corsa alla semifinale. 

Seattle Sea Dragons vs Houston Roughnecks 21-14

Nel Thursday night di Week 5 termina l’imbattibilità dei Roughnecks per mano dei Sea Dragons che, dopo le due sconfitte iniziali, stanno finalmente confermando i pronostici che alla vigilia li vedevano protagonisti. La vittoria di Seattle é arrivata in concomitanza con la miglior prestazione stagionale della difesa che é riuscita a fermare il temibile gioco aereo di Brandon Silvers e compagni.

L’offense di Houston, contrariamente al solito, fa molta fatica nei primi possessi e, dopo un three & out consegna l football ai Sea Dragons sulle proprie 46. Da questa posizione favorevole, a Ben DiNucci bastano pochi tentativi per arrivare in red zone e poi concludere con una corsa personale di 20 yard in touchdown. Inizia il secondo periodo e Silvers conduce un lungo drive offensivo che lo porta fino alle 23 di Seattle, ma qui subisce un sack in seguito del quale perde il possesso della palla che viene recuperata da Anthony Brooks. Il turnover però non produce effetti perché DiNucci si fa intercettare un passaggio inteso per Blake Jackson da Sean Davis. Scampato il pericolo, Silvers prova a risaire il campo ma poco dopo aver superato la metà campo vede i suoi passaggi vanificati dal secondario di difesa di Seattle ed é costretto a ricorrere ad un buon punt di Race Porter che costringe i Dragoni a partire dalle proprie 10. Da qui però DiNucci si affida al proprio braccio e al talento dei suoi ricevitori e copre le 90 yard con una sequenza di passaggi completi a lunga gittata, l’ultimo dei quali, dalle 9 yard, manda in end zone Damion Willis. A questo punto Jim Haslett decide di andare per il bersaglio grosso e ordina la conversione da tre punti che DiNucci realizza con un passaggio per Juwan Green.

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Il terzo periodo si consuma senza segnature, con le due squadre costrette al punt. In realtà ci sarebbe il colpo di scena del secondo intercetto subito da DiNucci ad opera di Ayene Harris, ma poi Houston non va oltre un altro three & out. Si entra nel quarto periodo con Seattle che comincia a giocare col cronometro puntando sulle corse di Morgan Ellison e, in difesa, contrastando il gioco aereo di Silvers grazie agli ottimi interventi dei suoi DB. La partita sembra avviarsi ad una comoda vittoria dei verde arancio, ma nei minuti finali si accende la reazione dei Roughnecks che conquistano il possesso forzando un fumble di Ellison sulle 25 di Seattle  e, nel successivo drive, vanno in touchdown con una corsa di una yard di Max Borghi. Per Houston si riaccende la speranza, anche perché Ayene Harris realizza il suo secondo intercetto della giornata, il terzo di squadra, e restituisce la palla a Silvers. Quest’ultimo però spende invano i quattro tentativi per un turnover on down sulle proprie 38 da cui Seattle parte per andare ancora in end zone grazie a una corsa di Darius Bradwell per il 21-6.

Siamo ormai negli ultimi due minuti, ma Silvers non si arrende e confezione un passaggio per Justin Smith per coprire le 47 yard che lo separano dalla end zone. Segue la conversion da 2 punti per il 21-14 e naturalmente Wade Phillips ordina il “quarto e quindici” per conservare il possesso. L’azione riesce perché Silvers pesca Deontay Burnett per un guadagno di 17 yard, poi arriva fino alle 27 di Seattle per un pass interference di Bryce Thompson, ma deve arrendersi quando Niko Lalos intercetta il suo passaggio e chiude la partita.

Houston esce un po’ ridimensionata, ma cade comunque in piedi per il buon finale di partita, mentre Seattle rientra nella corsa ai play-off della division north.

St Louis Battlehawks vs Washington D.C. Defenders 20-28

I Defenders passano anche a St Louis e, conservando l’imbattibilità, consolidano la leadership della North Division.

I rossi capitolini mostrano fin dal primo possesso di voler impostare la partita sul proprio running game, il più efficace della lega, e affidandosi ad Abram Smith arrivano fino a una yard dalla end zone, ma il tentativo sul quarto e uno non riesce e la palla torna a St Louis che, partita da una posizione difficile, non può che ricorrere al punt. Il primo quarto termina senza segnature e, all’inizio del secondo periodo sono i Battlehawks a passare in vantaggio con un field goal di Donald Hageman da 36 yard al termine di un lunghissimo drive che si ferma sulle 18 di Washington per un quarto e 16. Il possesso passa a Washington e assistiamo al primo show di Abram Smith, il mattatore della partita, che partito dalle 32 , corre indisturbato per 62 yard sorprendendo la difesa degli azzurri. Segue la conversione da due punti grazie a un passaggio di Jordan Ta’amu per Josh Hammond.

Seguono un punt a testa, poi St Louis comincia a risentire della pass-rush di Washington e subisce due sacks, il secondo dei quali provoca anche un fumble di McCarron ricoverato da Montae Nicholson sulle 17 di St Louis. Da questa posizione di partenza bastano due corse di Smith per andare di nuovo in touchdown; questa volta la conversione da due punti non va e si va al riposo con i Defenders in vantaggio per 14-3

Il secondo tempo comincia con un gran ritorno di kick-off di Darrius Shepherd che arriva fino alla linea delle 16 yard di Washington ma i tre tentativi offensivi non portano alcun guadagno a causa dell’ottima difesa avversaria e St Louis deve accontentarsi dei tre punti del FG di Hageman da 34 yard. Il possesso torna a Washington sulle proprie 27 e di nuovo Abram Smith, dopo una corsa breve di 3 yard, sorprende la difesa azzurra con una corsa in TD di 70 yard per il 20-6. Con quattordici punti da rimontare, McCarron decide di incrementare il running game finora trascurato, affidandosi alle corse di Brian Hill che conquista una trentina di yard con quattro portate, dando all’offense di St Louis quel minimo di imprevedibilità che permetta di sviluppare anche il gioco aereo. Ne consegue un drive ben bilanciato tra corse e passaggi che si conclude con un passaggio in end zone di 5 yard per George Campbell.

Con Washington avanti di otto punti si entra nell’ultima frazione e Jordan Ta’amu dimostra che può essere anche un valido passatore infilando tre completi di fila, l’ultimo dei quali per Lucky Jackson per 28 yard. Arrivati sulle 12 di St Louis, i Defenders coprono la distanza residua con due corse, la seconda delle quali porta D’Eriq King in TD. La successiva corsa di Ta’amu in end zone aggiunge altri due punti per il 28-12. A.J. McCarron però non é tipo da mollare anche in condizioni disperate e si inventa un drive aereo che in meno di due minuti, con quattro passaggi riporta i suoi in meta. L’ultimo passaggio é per Steven Mitchell per 50 yard di guadagno. Segue la trasformazione da due punti ancora con un passaggio per Mitchell e si torna a meno otto. Si entra negli ultimi due minuti con McCarron di nuovo in possesso a tentare il tutto per tutto ma, dopo quattro passaggi completi un passaggio inteso per Mitchell viene intercettato dal principe degli intercetti, Greg Joseph, al suo quarto intercetto stagionale che chiude la partita.

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MVP indiscusso della partita é stato Abram Smith con i suoi tre touchdown ma soprattutto con 218 yard in 23 portate che portano il suo bottino personale a 432 in cinque partite, ma ottima é stata la partita di tutto il defense team che per tre periodi su quattro ha fermato il temibile gioco aereo di McCarron.

Vegas Vipers vs Orlando Guardians 35-32

La partita spareggio tra le due cenerentole vede i Vipers vittoriosi di stretta misura dopo un duello giocato quasi tutto ad alta quota e con i due offense teams quasi perfetti grazie alla involontaria complicità di due difese a dir poco compiacenti. Le statistiche parlano chiaro: Passing game Vipers (20 su 28 per 269 yard 3 TD 0 intercetti), Passing game Guardians (27 su 34 per 303 yard 2 TD 0 intercetti ). Per i Guardians la statistica riguarda l’insieme delle prestazioni di Paxton Lynch e di Quinten Dormady, appena reintegrato nel roster. La partita, proprio per questo motivo e per il grande equilibrio, é risultata molto divertente e avrebbe senz’altro meritato un pubblico più numeroso dei 6000 spettatori presenti nel piccolo e fatiscente impianto di Las Vegas.

Orlando va subito in TD al suo primo possesso gestito da Paxton Lynch che gioca quattro buoni giochi di passaggio integrati dalle portate di un positivo Ja-Maine Martin e termina con una corsa di una yard di Quinton Flowers seguita poi dalla corsa di Martin per il punto addizionale. Dopo un punt a testa, il goco passa in mano a Luis Perez che manda in end zone Jeff Badet con un passaggio dalla linea delle 35 yard. Dopo un turnover on down di Orlando che non converte un quarto e e sei, i Vipers segnano ancora con una ricezione in end zone del TE Sean Price dopo che Perez aveva guadagnato sessanta yard grazie a due passaggi per John Lovett e due corse brevi dello stesso Lovett. Dal 14-7 si passa poi al 17-7 in virtù di un calco di Bailey Giffen da 36 yard, ma il successivo possesso di Orlando, guidato da Quinten Dormady, riporta sotto i Guardians grazie alla ricezione da 25 yard di Charleston Rambo a coronamento di un drive quasi tutto aereo. Un tentativo di Field goal da 56 yard fallito da Giffen chiude il primo tempo sul 17-13 per i padroni di casa.

Il terzo periodo vede i Vipers allungare per effetto di un touchdown di Rod Smith che conclude con un rush di una yard un lungo drive che Perez, contrariamente alle sue abitudini, gestisce prevalentemente sulle corse dello stesso Smith, erodendo più di cinque minuti. Orlando però replica subito dopo con una corsa di due yard di Martin dopo che Dormady ha guadagnato 71 yard alternando corse di Martin e passaggi distribuiti a diversi ricevitori. Il distacco resta di quattro punti e si va verso l’ultima frazione con Vegas in possesso. In poco più di cinque minuti Perez arriva a una yard dall’obiettivo, che viene raggiunto con un’altra corsa di Rod Smith. Vegas é avanti 29-19, ma Orlando non si arrende e ribatte colpo su colpo: una corsa di 2 yard di Devin Darrington conclude un bel drive in cui Dormady dimostra tutta la sua abilità di passatore servendo Cody Latimer e Charleston Rambo con due passaggi da 31 e da 20 yard. La conversione da un punto di Darrington riporta i Guardians a -3 e la partita, mancano 12 minuti alla fine, é tutt’altro che finita. I Vipers rimettono subito le cose a posto, giacché Perez, dopo aver consumato cinque minuti per risalire 67 yard di campo, arrivato sulle 25 di Orlando serve Jeff Badet per il touchdown del 35-26.

Un paio di minuti di tregua in cui le due difese fanno vedere che sono ancora in gioco e provocano un three & out a testa, poi Dormady, dopo due passaggi corti per scaldare il braccio, lancia un altro passaggio per Cody Latimer per coprire le 45 yard mancanti. Tentativo di conversione da tre punti obbligatorio, ma il passaggio per il TE Logan Carter cade incompleto e la partita finisce qui.

La partita ha confermato pregi e difetti delle due squadre. I Guardians hanno finalmente espresso le potenzialità dei loro passatori nonostante i 4 sack subiti complessivamente, perché hanno comunque goduto di maggior libertà. In ogni modo entrambe le squadre hanno mostrato buoni segnali di crescita che fanno sperare in una seconda fase del torneo più equilibrata.

San Antonio Brahmas vs Arlington Renegades 10-12

La sfida tra le squadre con le difese più aggressive, ma anche con gli attacchi meno prolifici, non ha smentito le previsioni della vigilia. C’é stato equilibrio per tutto il primo tempo fino all’infortunio che ha costretto Reid Sinnett, il QB che aveva iniziato come starter e stava facendo bene, ad uscire sostituito da Jack Coan che ha fornito una prestazione insufficiente. Il secondo tempo é stato un calvario per l’offense giallo-nera, che ha vanificato il buon lavoro della difesa.

I primi a mettere punti sul tabellone sono i Renegades, che chiudono il primo possesso offensivo con un field goal da 43 yard di Tyler Russolino dopo che Kyle Sloter, a 22 yard dalla linea del touchdown, viene atterrato da Ranthony Texada. La replica di San Antonio é limitata a un punt, ma la difesa riconquista subito il possesso quando Tenny Adewusi intercetta un passaggio di Sloter destinato a Tyler Vaughns. Partendo dalle 40 di Arlington, Sinnett conclude il drive con un TD pass di 6 yard per T.J. Vasher che poi riceve anche il passaggio per la conversione da un punto. Il successivo possesso dell’offense Renegades dura quasi otto minuti e arriva fino a 6 yard dalla meta, ma la difesa di San Antonio riesce a fermare l’ultimo passaggio e Arlington deve accontentarsi di un altro calcio di Russolino che non fallisce da 25 yard. Da qui fin quasi alla fine del periodo gli attacchi non riescono a guadagnare terreno e solo nell’ultimo minuto Jack Coan, che nel frattempo é subentrato a Sinnett, porta l’ovale a distanza da field goal che Parker Romo realizza da 45 yard.

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Il terzo periodo vede i Brahmas in possesso ma dopo aver guadagnato una cinquantina di yard Sinnett si fa intercettare da Joe Powell un passaggio inteso per Deon Yelder. Partito dalle proprie 2 yard dove era avvenuto l’intercetto, Sloter riesce a conquistare il primo down con un passaggio da 17 yard per Lujuan Winningham e da lì comincia la lunga marcia a base di corse di Kennetth Farrow e DeVeon Smith che in poco più di otto minuti porta al rush finale di una yard di Smith per il touchdown del 12-10. Manca ancora tutto il quarto periodo, ma le due squadre non riescono ad avanzare. La difesa di San Antonio respinge tutte le iniziative dell’offense biancoazzurra ma l’attacco non ha la necessaria lucidità per condurre a buon fine le proprie opportunità e incorre in due intercetti, il primo ad opera di Shakur Brown e il secondo, che di fatto chiude la partita, da Darren Evans.

Con questa vittoria i Renegades consolidano il loro secondo posto e ipotecano la semifinale mentre i Brahmas, dopo un inizio promettente, cominciano a pagare una certa inconsistenza della squadra d’attacco nonostante il defense team continui a fornire prove molto positive.

La classifica della XFL

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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