XFL: review delle semifinali

Le due partite di semifinale della XFL, oltre alla qualificazione per il Championship del 13 maggio, hanno anche decretato i campioni delle Division North e South.

South Division Championship

Houston Roughnecks – Arlington Renegades   11-26

Risultato a sorpresa al TDECU Stadium di Houston dove i Renegades, arrivati alla finale di Division con un record negativo di quattro vittorie e sei sconfitte, hanno superato i favoriti Roughnecks che avevano dominato la regular season. Va subito chiarito che i Renegades, nonostante le difficoltà in regular season, hanno meritato la vittoria e la qualificazione al Championship per il semplice motivo che hanno giocato meglio di Houston nella partita più importante.

La trasformazione della franchigia di Arlington nel finale torneo si deve in gran parte all’arrivo, dopo week 6, di Luis Perez, il QB veterano delle leghe di primavera, che ha rigenerato il gioco offensivo di una squadra che già vantava una delle difese più forti del campionato. L’evoluzione data da Perez al gioco aereo fino ad allora carente, ha avuto l’effetto di migliorare anche il gioco di corsa per effetto della minor prevedibilità delle giocate offensive. Ne é risultato che, oltre alle 289 yard guadagnate con i passaggi, Arlington ne abbia totalizzate anche 157 con 30 portate La partita di Perez é stata pressoché perfetta, specialmente nel primo tempo, quando i Renegades hanno prodotto il break: la statistica di Perez parla di 19 completi su 27 tentativi (70%) per 289 yard e 3 TD passes.

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Tra i ricevitori JaVonta Payton ha fatto la parte del leone con 5 ricezioni su 5 per 121 yard e 2 TD mentre il RB De’Veon Smith ha totalizzato 94 yard in 24 rushes. La difesa é stata molto efficace nel contrastare il temibile gioco aereo di Houston che é stato limitato a sole 104 yard. I Roughnecks hanno loro malgrado confermato una netta flessione di rendimento riscontrata nella seconda parte della regular season dopo la brillantissima partenza.

La cronaca

I Renegades hanno il primo turno d’attacco e lo sfruttano nel migliore dei modi guadagnando 75 yard per concludere con un passaggio di Perez per Payton per 14 yard un drive quasi tutto impostato sulle corse di De’Veon Smith e perfezionato da tre giochi di passaggio. La trasformazione da due punti non va e la palla passa a Houston che guadagna solo 35 yard per poi fallire un quarto tentativo. Un three & out a testa chiudono il primo periodo e all’inizio del secondo Dallas colpisce ancora: due corse di Smith e Brian Herrien per avanzare di 9 yard, poi Perez serve ancora Payton che riceve e corre in end zone per il suo secondo touch down. La conversione da due punti é ancora un passaggio completato per Payton che porta i Renegades sul 14-0.

I Roughnecks finalmente si scuotono e, con Cole McDonald in cabina di regia, conducono un buon drive prevalentemente impostato sulle corse e concluso con un rush di una yard di Jeremy Cox cui si aggiungono i due punti addizionali per una ricezione di Deontay Burnett. Sul 14-8 la partita si riapre, ma i Renegades provano a richiuderla immediatamente andando a segno per la terza volta. Il kick-off di Aubrey Jones cade prima della target zone con conseguente penalità che consegna la palla ad Arlington sulle 45 di Houston. A Perez bastano quattro giochi per coprire le 45 yard, questa volta grazie a un run di 18 yard di Brian Herrien seguito da due passaggi da 14 yard ciascuno per LuJuan Winningham e poi per Brandon Arconado. Prima della chiusura del primo tempo i Renegades segnano ancora un field goal da 31 yard con Tyler Russolino perché Perez dopo un buon drive che lo ha portato in red zone, fa due incompleti che costringono a calciare sul quarto down.

In vantaggio di quindici punti, i Renegades entrano in modalità controllo, con la difesa che scoraggia i tentativi di gioco aereo di McDonald. In particolare si distingue De Vante Bausby al quale ricordo di aver visto effettuare almeno tre interventi di pass breakup oltre, come vedremo, ad un intercetto. I Roughnecks riescono comunque a provocare un fumble di Tyler Vaughns durante un ritorno di punt, riconquistando l’ovale sulle 28 dei Renegades. Da lì con tre giochi di corsa McDonald arriva sulle 7 ma subisce un sack che lo riporta indietro di 7 yard. Sul quarto e dieci non resta che affidarsi al piede di Aubrey Jones e accontentarsi di tre punti. Il quarto periodo vede ancora Houston costretta al calcio di allontanamento e, verso la fine subire il già citato intercetto di Bausby che darà ai suoi il possesso per un altro field goal di Russolino.

Si chiude con la cerimonia di premiazione in cui Dany Garcia, co-proprietaria della XFL, consegna a Bob Stoops il trofeo di Campione della South Division.

North Division Championship

D.C. Defenders – Seattle Sea Dragons   37-21

L’incontro più atteso del week-end tra le due squadre più convincenti della stagione regolare laurea i Defenders meritatamente campioni della North Division.

Nonostante il primo tempo si sia chiuso in parità, la superiorità dei rossi si é manifestata fin dall’inizio. Washington ha confermato le qualità messe in mostra per tutta la stagione: una sostanziale omogeneità tra il rendimento dei team di offense e defense, entrambi di alto livello, e la capacità di giocare sia in possesso che in difesa con la stessa efficacia sia nel gioco aereo che in quello terrestre. Seattle, viceversa, é una squadra fortemente pass oriented e ha risentito della totale mancanza di un running game che potesse impensierire la difesa avversaria: i Sea Dragons hanno giocato 48 giochi di passaggio completandone 31 per 295 yard e tre TD, che sarebbero anche un buon risultato, ma hanno corso solo 5 (cinque!) volte per la miseria di 13 yard, un dato che basterebbe da solo a commentare il risultato finale.

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Washington, al contrario, ha effettuato 36 tentativi di passaggio, con 23 completi e 299 yard ccon 2 TD ma anche 2 intercetti, ma ha corso per 32 volte per 82 yard e 3 TD esprimendo un gioco più versatile che ha messo in difficoltà la difesa di Seattle più volte sorpresa da passaggi in profondità che trovavano il ricevitore libero in campo aperto. Così DiNucci e compagni sono riusciti a restare in partita nel primo tempo per poi incassare un uno-due micidiale nel terzo periodo che ha di fatto deciso la partita.

La cronaca

Si parte con Seattle che, arrivata nella red zone avversaria spende tre tentativi senza guadagno e si deve accontentare del field goal da 33 yard di Dominik Eberle. Washington risponde in modo quasi speculare, e dopo tre rush improduttivi fa calciare a Matthew McCrane il field goal da 24 yard per il pareggio. Un Ben DiNucci ancora un po’ freddo sbaglia un paio di passaggi e Seattle deve calciare un punt. Washington parte dalle proprie 31 e dopo qualche corsa di Abram Smith e un buon passaggio per Chris Blair, Jordan Ta’Amu completa per Lucky Jackson che raccoglie in profondità e corre in end zone per un TD da 44 yard. La risposta di Seattle é una bella serie di passaggi completi di passaggi di DiNucci che serve a turno tutti i suoi ricevitori lanciando poi il TD pass di 15 yard a Jahcour Pearson. E’ il momento migliore per i Dragoni che prima della fine del tempo riescono ad intercettare due volte Ta’Amu, prima con Sharif Miller, poi con Antoine Brooks, ma in entrambe le occasioni non riescono a trarre vantaggio dalla riconquista del possesso.

Il terzo periodo inizia con i Defenders che sfruttano il primo possesso offensivo andando a segnare con una corsa di una yard di Smith dopo aver guadagnato 75 yard combinando corse e passaggi in cui Chris Blair risulta e Briley Moore-McKinney risultano i target preferiti. Seattle non riesce a conquistare il primo down e deve restituire il possesso ai Defenders che mettono a segno il secondo touch down con un passaggio di Ta’Amu in end zone per il TE Ethan Wolf per 26 yard. Seguono i due peuti addizionali grazie a una ricezione in end zone di Alex Ellis. Seattle accusa il colpo e di nuovo é costretta al punt al quale Washington risponde con un altro touch down che arriva da un run di una yard di Cam’Ron Harris cui segue il punto addizionale di Smith che corre la yard necessaria.

Sul 30-9 la partita é virtualmente finita ma, in pieno garbage time, con le difese rilassate, assistiamo ancora a due touchdowns di Juwann Green per alleggerire il passivo di Seattle, intervallati da un altro TD rush di Cam’Ron Harris. Segue anche qui la cerimonia di premiazione ancora a cura di una Dany Garcia che da Houston é volata a Washington per rappresentare la proprietà della Lega su entrambi i campi sedi dei Championship.

L’appuntamento, dopo una settimana di sosta, é per sabato 13 maggio alle 20 (domenica 14 ore 02.00 per l’Italia) all’Alamo Dome di San Antonio dove Renegades e Defenders si disputeranno il primo titolo di campione della nuova XFL.

La qualificazione ai play-off dei Renegades aveva sollevato molte polemiche perché di fatto aveva estromesso dalla post season i St Louis Battlehawks che nella North Division avevano finito con sette vittorie e tre sconfitte. Le regole erano però note a tutti sin dall’inizio e anche nella NFL succede che una vincitrice di Division con un record negativo possa accedere alla post season a scapito di squadre con un record migliore.

Quindi, anche se può fare uno strano effetto, e non solo a noi europei, vedere in finale una squadra con un record negativo, ci prepariamo a gustarci una finale il cui esito e tutt’altro che scontato, e che dimostra che i valori in campo in questa lega sono più equilibrati di quanto non dica la classifica. Non dimentichiamo che l’unica sconfitta degli attuali dominatori del torneo é venuta contra la squadra col peggior record finale.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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