USFL: review di week 3

La terza giornata della USFL vede una sola squadra imbattuta, i New Orleans Breakers, e una sola, i Memphis Showboats, ancora a zero vittorie.

Birmingham Stallions – New Orleans Breakers 31-45

I Breakers vanno contro il pronostico e fermano la corsa degli Stallions che sembrava inarrestabile. In realtà si tratta solo in parte di una sorpresa, visto che anche i Breakers venivano da due vittorie, ma il loro passo, specialmente nella prima giornata, non era sembrato così sicuro e le due vittorie erano venute sul finale e di stretta misura. Sono successe però due cose importanti a favorire la crescita di Nola: il maggior ricorso al running game grazie a Wes Hills, che ha corso per 191 yard e tre TD in 34 corse e, non meno importante, il fatto che McLeod Bethel-Thompson, nel seguito indicato come MBT, abbia definitivamente preso possesso delle chiavi dell’offense. Al di là dei numeri che in questa partita parlano di un 71,4% di completi per 283 yard e 3 TD, quello che impressiona é il carisma e la capacità di infondere sicurezza ai compagni.

Gli Stallions non hanno giocato male e sono stati in partita fino a metà del terzo periodo. Alex McGough ha fatto un rispettabilissimo 17 su 26 per 207 yard che non sono bastati perché é mancato quasi del tutto il gioco a terra, solo 46 yard in 14 tentativi. In più, la pass rush di New Orleans ha messo a segno quattro sacks mentre MBT ha finito la partita pressoché intoccato. In casa Stallions va rimarcata l’ottima partita del WR Davion Davis con 123 yard e un TD fatti con 5 ricezioni su cinque. MBT ha invece potuto distribuire i suoi passaggi su tutti i ricevitori a sua disposizione.

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Birmingham ha il primo possesso e parte subito forte con Deon Cain che riporta in touchdown per 82 yard il kick-off di Aubrey Jones. New Orleans risponde subito a tono e segna con un passaggio di MBT per Lee Morris che riceve sulle 12 e corre in end zone per un guadagno di 40 yard. La palla torna a McGough che lancia subito un passaggio per Davion Davis per un guadagno di 47 yard ma arrivato in piena red zone spende tre azioni a guadagno nullo e deve accontentarsi del field goal di Jones da 25 yard. Qui comincia il recital di Brian Hills che corre sei volte per più di cinquanta yard e va a segnare con l’ultimo rush da una yard. Nei minuti successivi i due attacchi si scambiano due punt, poi McGough si fa intercettare da Jerod Fernandez che viene fermato sulle 25 di Birmingham, ma i Breakers, nonostante la buona posizione di partenza, non riescono a guadagnare il primo down e ripiegano sul field goa che Matt Coghlin realizza da 37 yard. Dopo un punt degli Stallions la palla torna ai Breakers ma MBT si fa a sua volta intercettare da Donnie Lewis che viene fermato sulle 25 di New Orleans.

E’ la situazione speculare di quella che aveva portato al field goal di Coghin, ma Birmingham centra il bersaglio grosso e con una corsa di C.J. Marable segna il touchdown che porta al 17-pari. Nei quattro minuti scarsi che restano prima della pausa facciamo in tempo a vedere prima TD pass di 19 yard di MBT per Dee Anderson per il vantaggio di NO e subito dopo un passaggio di 19 yard di McGough per Jace Sternberger per il 24-24 che chiude il primo tempo.

Il terzo periodo comincia con i Breakers in possesso e vede ancora protagonisti Hills e il QB di New Orleans che completa il drive con un passaggio a Jonathan Adams che riceve sulle 10 e corre in end zone. La replica di Birmingham questa volta non produce punti perché, arrivati sulla linea di midfield sono costretti al punt. I Breakers partono dalle proprie 20 e, grazie a cinque corse di Brian Hills guadagnano 50 yard integrate da due passaggi ad Adams per altre 29. L’ultima yard la corre ancora Hills per il touchdown che porta a 14 punti il vantaggio dei bianco azzurri della Louisiana. Alex McGough però é uno stallone di razza e costruisce un drive tutto aereo che in sei giochi porta al passaggio finale per Davion Davis per il 31-38. Il successivo drive offensivo dei Breakers sembra destinato al punt dopo tre incompleti che portano Bethel-Thompson in una situazione di terzo e 20, ma su un tentativo di passaggio ad Adams arriva una penalità per pass interference della difesa Stallions che permette a New Orleans di riprendere la corsa verso la end zone avversaria che termina con il rush finale di due yard di Wes Hills. Con la trasformazione di Coghlin é il 45-31 che chiude la partita.

Houston Gamblers – Memphis Showboats 30-26

L’altro spareggio della South Division, quello tra le due squadre a zero vittorie, se lo aggiudicano i Gamblers al termine di una partita dura e molto avvincente in cui le due squadre sono state sempre a stretto contatto. Memphis produce buoni risultati grazie al gioco aereo guadagnando quasi 300 yard, ma é molto carente nel gioco di corsa tentato solo 15 volte per un guadagno di sole 21 yard, e questo può aver certamente influito sul risultato finale. Molto più equilibrato il piano di gioco dei Gamblers che hanno corso per 27 volte con un guadagno di 132 yard e fatto un buon 22 su 36 per 233 yard con i passaggi di un Kenji Bahar che migliora di partita in partita. Importante é risultato il ritorno di Mark Thompson, il RB titolare della scorsa stagione, che ha corso per 81 yard per 21 tentativi, cui si aggiungono le 44 yard prese da T.J.Pledger. Tra i ricevitori si sono distinti Justin Hall tra i texani, con 90 yard e 2 TD e Ryan McDaniel, 71 yard e un TD tra gli Showboats.

Inizialmente le due squadre faticano ad avanzare e il primo quarto termina con un nulla di fatto. Sono i Gamblers a togliere per primi lo zero dal tabellone grazie ad un field goal di Nick Vogel da 45 yard, ma sono subito raggiunti del calcio di Brandon Wright da 35 yard. Rotto il ghiaccio con i tre punti, i texani impostano una sequenza di corse condotti da Thompson, Pledger e Bahar che li portano fino alle 41 di Memphis. Qui Bahar effettua un passaggio corto per Justin Hall che riceve e corre per 41 yard in touchdown. Memphis ribatte colpo su colpo e, guidata dai passaggi di Cole Kelley, arriva a una yard dalla meta per un quarto e uno che, a sorpresa, vede Alex Collins improvvisarsi quarterback e passare al TE JayJay Wilson appostato in end zone. Nel resto del primo tempo l’episodio più importante vede Houston a un passo dal touchdown, ma il passaggio di Bahar in end zone viene intercettato dal safety Lamont McPhatter.

Il terzo periodo comincia con i due attacchi incapaci di conquistare il primo down, poi al secondo drive offensivo di Memphis, Kelley si fa intercettare dal LB Jeremiah Tyler che riporta la palla fino alle 26 dei “Boats” Partiti dalle 13, i Gamblers vanno in touchdown con cinque rush di Mark Thompson, l’ultima delle quali di due yard. Il successivo kick-off viene riportato da Rashard Davis che, a seguito di un intervento del CB Donald Rutledge, perde il controllo del football che viene recuperato dal DE texano Tim Bonner. Partiti dalle 38 in territorio Memphis i Gamblers segnano ancora con un run di 15 yard di Thompson. Vogel fallisce l’extra point e si va sul 23-10 per Houston. Nel drive successivo Memphis accorcia il gap a 10 punti per effetto di un FG di Wright da 26 yard e poi cerca di mantenere il possesso tentando la realizzazione di un “quarto e dodici”, che però non riesce. Seguono tre drive senza esito e finalmente Memphis riesce a segnare un touchdown grazie a un passaggio corto di Kelley per Kerrith Whyte che riceve sulle 30 e corre in end zone. Dopo il calcio addizionale il punteggio é di 23-20 ma, dopo che Vogel ha fallito un FG da 40 yard gli Showboats vanno in vantaggio perché Kelley completa tre passaggi per Derrick Dillon, poi per John Mitchell e infine per McDaniel, pescato in end zone da 28 yard.

Mancano meno di due minuti, che sono sufficienti a un ottimo Kenji Bahar per imbastire una serie di passaggi, uno dei quali é un big play da 35 yard per il figlio di Doug Pederson, Josh, che riceve sulle 16 e poi arriva alle 6. L’ultimo passaggio é per il TD di Hall che riceve sulle 3 e va in meta per il 30-26 finale.

I Gamblers lasciano l’ultimo posto agli Showboats che certamente avranno modo di riscattarsi perché, a parte la disfatta contro gli Stallions, nelle altre due partite non hanno affatto sfigurato.

Philadelphia Stars – Pittsburgh Maulers 13-21

Risultato a sorpresa a Detroit, dove l’offense dei Maulers segna il primo touchdown della stagione e i Maulers battono i più quotati Stars. Ora, non é che improvvisamente l’offense team giallonero abbia cambiato faccia: i numeri dicono che le cose vanno un po’ meglio, ma c’é ancora tanto da lavorare, però in questa occasione il gran lavoro della difesa e le prestazioni eccellenti dello Special team hanno contribuito in maniera determinante.

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Cominciamo dai numeri: l’attacco di Pittsburgh ha guadagnato 67 yard col gioco aereo, frutto di 10 completi su 18, ma ha fatto bene nel gioco a terra dove ha guadagnato 135 yard in 31 azioni di corsa. Non sono cifre esaltanti ma, cosiderato che i ritornatori di kick-off e di punt hanno guadagnato in questa partita complessivamente 181 yard, l’attacco ha potuto partire sempre da buona posizione. E’ rimasto il problema di arrivare fino in fondo, ma il nuovo kicker Chris Blewitt, ingaggiato tre giorni prima, ha fatto il resto mettendo a segno tutti e cinque i field goal che ha calciato. A proposito del reparto difensivo credo che si possa affermare che con Khyava Tezino e Reuben Foster i Maulers, 42 tackes in due nelle tre partite giocate, abbiano la coppia di linebacker più forte dell’intera USFL.

Gli Stars deludono per la seconda partita consecutiva, confermano di avere in Case Cookus un gran bel QB con i suoi 23 su 36 per 238 yard,ma di avere un gioco d’attacco troppo pass oriented. Aver corso solo 18 volte per guadagnare solo 18 yard non può non aver inciso anche sull’efficienza del gioco aereo. Sugli scudi per i Maulers, oltre alla già citata coppia Tezino-Foster, anche il DE Olive Sagapolue con un sack e un fumble forzato, e i ritornatori Isaiah Hennie 67 yard di PRet 17 di KO ret, e Josh Simmons 97 yard di KO ret.

Eppure la partita si era messa bene per Philadelphia che al primo possesso va subito in touchdown con Corey Coleman che riceve sulla linea delle 2 e varca la end zone per un TD da 24 yard. Il kick-off di Aguilar é raccolto da Isaiah Hennie sulle proprie 18 e riportato fino alle 35 di Phila. A Trey Williams basta arrivare fino alle 28 per lasciare a Blewitt il calcio da 46 yard. Da questo momento comincia la sofferenza dell’attacco giallo rosso, fermato dalla difesa Maulers e costretto al punt. Complice una penalità commessa dal kicking team, Pittsburgh parte dalle proprie 48 e arriva sulle 26 di Phila dove tocca ancora a Blewitt prendere i tre punti con un calcio da 50 yard. Il copione si ripete con un three & out degli Stars: il punt viene riportato da Hennie fino alla linea di midfield. Da lì con un paio di passaggi corti e le corse di Grosheck e London Pittsburgh arriva sulle 16 ma deve ancora calciare. Blewitt non si fa pregare e segna comodamente da 24 yard per il vantaggio dei Maulers per 9-7. Palla ancora agli Stars che si schiantano ancora contro il muro giallonero, non é la “steel courtain” per carità, ma nel suo piccolo si fa rispettare. Altro punt di Aguilar e altro ritorno di Hennie che raccoglie sulle proprie 28 e riporta fino alle 20 degli Stars. Le tre portate di Grosheck e London non vanno oltre la linea delle 16 e tocca ancora a Blewitt segnare da 34 yard. Nel turno seguente gli Stars riescono a segnare a loro volta un field goal con Luis Aguilar da 23 yard.

Si passa al secondo tempo con il primo turno d’attacco di Pittsburgh che per una volta parte dal proprio territorio ma tra passaggi completi di Trey Williams e corse del duo Grosheck-London arriva fino alle 17 di Phila dove, dopo due incompleti, Williams deve ancora cedere a Blewitt il compito di segnare il quinto FG da 35 yarda. Seguono un punt a testa, poi arriva il colpo finale della difesa giallonera: Cookus si prepara al passaggio ma viene placcato da Olive Sagapolu e perde la palla che lo stesso Sagapolu raccoglie e porta fino alle 18. Da una posizione di partenza neanche l’offense di Pittsburgh può permettersi di fallire e infatti, dopo una corsa breve di Grosheck e un penalty di cinque yard gentilmente offerto dalla difesa Stars che ha giocato in dodici, Williams serve a Bailey Gaither il TD pass da 8 yard. Stavolta Blewitt, a cui probabilmente le cose facili non piacciono, fallisce l’extra point e si resta sul 21-10. Si entra nel quarto periodo e gli Stars si avvicinano grazie a un calcio di Aguilar da 48 yard e poco dopo riescono a riconquistare il possesso per un fumble di C.J.Turner forzato da Adam Rodriguez. Potrebbe essere l’occasione per un clamoroso comeback di Philadelphia, ma Cookus si fa intercettare da Reuben Foster. I Maulers però non fanno molta strada e concedono agli Stars un’altra possibilità, ma Cookus, che non aveva demeritato, compromette il proprio rating facendosi intercettare da Ely Walker. L’ultimo tentativo di Philadelphia si ferma su un turnover on downs.

Vittora che dà morale ai Maulers ma non risolve le carenze offensive, sconfitta che fa molto male all’ego di Cookus e compagni che hanno molto lavoro da fare per ritornare competitivi.

Michigan Panthers – New Jersey Generals 13-28

L’imbattibilità dei Panthers si infrange contro i solidi Generals che fanno il break in un ottimo primo tempo per poi controllare il ritorno di Michigan nella ripresa. New Jersey si affida al suo collaudato running game giocando sulle corse il 64% dei suoi giochi offensivi affidati al solito Darius Victor, 68 yard e un TD, ma soprattutto al talento di scrambler del suo QB che corre 10 volte per 98 yard e un TD oltre a fare un bel 10 su 15 per 180 yard e 2 TD pass. I Panthers preferiscono ricorrere al gioco aereo ma i risultati sono poco brillanti: tra Josh Love e Carson Strong fanno un mediocre 19 su 40 per 151 yard.

I primi a sbloccare il punteggio sono i Panthers con un FG di Cole Murphy da 45 yard ma subito dopo i Generals replicano con un un touchdown di Victor in versione ricevitore che prende un passaggio corto di Johnson sulla linea di metà campo e corre in meta per un guadagno di 51 yard. La replica di Michigan non produce neanche il primo down e Kyle Kramer deve calciare il punt. DeAndre Johnson parte dalle proprie 20 e sorprende la difesa avversaria correndo per 71 yard, poi corre le 9 rimanenti per entrare in end zone. La palla torna ai Panthers ma Love la perde quando viene atterrato. Il fumble viene riportato il touchdown dal safety Mike Bell ma l’instant replay chiarisce che Love aveva rilasciato la palla in avanti e sancisce l’incompleto che permette a Kramer di calciare il punt. Il touchdown dei Generals arriva comunque ne drive successivo che Johnson gestisce da QB tradizionale dosando passaggi e corse per arrivare in campo avverso, poi sulle 35 di Michigan dà l’hand-off a Darius Victor che corre in meta.  Due possessi senza esito e finalmente i Panthers si fanno vedere: guidati da Carson Strong che ha sostituito Josh Love, coprono 80 yard con qualche corsa di Stevie Scott e una serie di buoni passaggi per finire con un passaggio a Trey Quinn che riceve sulle 19 e corre fino alla linea di meta .

Il terzo periodo fa registrare solo un field goal di Murphy da 30 yard arrivato alla fine di un lunghissimo drive gestito da Love tornato in cabina di regia con un mix di passaggi e di corse del duo Scott-Corbin. Tornato in possesso del football, Johnson subisce un sack da Garrett Marino e deve restituire l’ovale ai Panthers.

Il drive di Michigan però fatica a guadagnare yard, poi, arrivati in campo avverso i Panthers incorrono in un paio di penalità che li portano a una situazione di terzo e venti in cui Love finisce per farsi intercettare da D.J. Daniel. Tornato in possesso della palla Johnson dalle proprie 38 passa ad Alonzo Moore che riceve a metà campo e corre lungo la sideline fino alla end zone. Il punto addizionale di Nick Sciba fissa il punteggio sul 28-13 che non cambia più nei minuti finali.

Con questa vittoria i Generals raggiungono i Panthers al comando della divisione che risulta molto equilibrata con le altre due squadre a una vittoria di distanza.

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La classifica della USFL

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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