L’araba fenice (Buffalo Bills Vs New York Jets 32-6)

Complice un entusiasmo apparentemente ritrovato, probabilmente dato dall’avvicendamento tra Ken Dorsey e Joe Brady al timone della Offense, i Buffalo Bills riescono a sbarazzarsi con estrema facilità degli acerrimi rivali divisionali dei New York Jets, annichiliti con l’inequivocabile punteggio di 32-6, maturato al termine di un match dominato dal 1° all’ultimo istante di gioco, come comprovato dall’essere durato poco meno di 3 quarti.

L’inizio di partita è stato di quelli esplosivi: kickoff dei padroni di casa, ricezione del KR Xavier Gipson (il giocatore che all’OT aveva deciso il match di week 1), tackle violentissimo ma pulito ad opera del FB Reggie Gilliam, fumble forzato e pallone recuperato sulle 20 yard dei Jets dal TE Quentin Morris. L’attacco però, complice l’arcigna difesa avversaria, non è poi riuscito a capitalizzare a pieno il turnover: 3 giocate, 9 yard perse e pali centrati dal Kicker Tyler Bass. 3-0 e partita subito sbloccata.

Fino alla metà del 2° quarto di gioco abbiamo assistito ad un match completamente dominato dalle difese, con i padroni di casa che sono riusciti ad andare a segno solamente mediante i calci di Tyler Bass, 3 in altrettanti drive offensivi, merito di un Front-7 dei Jets che per l’ennesima volta si stava confermando un’autentica bestia nera per Josh Allen e compagni.  A poco più di 5 minuti dall’intervallo ecco il più classico dei “breakout point”: super intercetto del neo-CB dei Bills Rasul Douglas e palla consegnata nelle mani di Josh Allen proprio sulla soglia della redzone avversaria.

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Nemmeno 2 minuti dopo il RB James Cook riceveva il 2° TD della sua stagione, quello valevole del momentaneo 16-0. I Jets riuscivano però ad accorciare immediatamente, merito del TD segnato da Breece Hall al termine di un drive offensivo piuttosto “sgangherato”, tenuto in vita da un “fake punt” magistralmente convertito da Thomas Morstead e sospinto dal “roughing the passer” ingenuamente commesso dal DT Ed Oliver.  Le squadre rientravano così negli spogliatoi sul punteggio di 16-6 (two-point conversion fallita) in favore dei padroni di casa.

Al rientro in campo dall’intervallo, complice l’aver beneficiato del primo possesso offensivo della ripresa, i Buffalo Bills ponevano di fatto la parola fine sul match, merito dei 2 TD segnati a strettissimo giro di posta dall’ex di turno TY Johnson (catch&run da 28 yard) e dal 2nd year WR Khalil Shakir (catch&run da 81 yard). 29-6 e partita totalmente in ghiaccio. Quello ricevuto dal n°10, è stato solamente il 2° TD concesso dalla difesa dei Jets ad un ricevitore avversario nell’intera Regular Season, il 1° da quello segnato da Stefon Diggs proprio in occasione del match di week 1. 

Da quel momento in avanti si è entrati nel cosiddetto “garbage time”, nel quale Tyler Bass ha trasformato il 4° ed ultimo FG della sua giornata, mentre l’attacco dei Jets, da lì in avanti guidato dal 3rd QB Tim Boyle, ha messo in fila un punt, un fumble (forzato da Tyler Dodson e recuperato da Douglas), un altro punt (l’ennesimo) e un intercetto, catturato, manco a dirlo, dal solito Douglas, l’indiscusso MVP di giornata.

Il match si è così chiuso con il punteggio di 32-6 in favore dei padroni di casa, che non superavano quota 30 punti da ben 6 partite, mentre era capitato addirittura 3 volte nel corso delle prime 4 settimane di Regular Season.  La difesa dei Jets aveva invece subito 30 punti solamente in un’altra occasione, risalente alla sconfitta per 30-10 patita in quel di Dallas in week 2.

Con questa vittoria di importanza capitale, tanto per la classifica quanto soprattutto per il morale, i Buffalo Bills, attualmente “in the hunt” con un record di 6-5, si riscrivono prontamente alla corsa per un posto ai Playoff, sebbene il cammino sia tutt’altro che in discesa, complici un calendario infernale e la miriade di sconfitte intra-conference sinora accumulate.

I Jets invece, complice l’aver incassato addirittura la 3° sconfitta consecutiva, hanno visto assottigliarsi le proprie chance di qualificazione alla Postseason, sebbene una schedule non particolarmente proibitiva (almeno sulla carta) di qui in avanti, abbinata al possibile rientro a sorpresa di Aaron Rodgers, lascino ancora spazio ad una flebile speranza.

Il cambio di OC sembra aver immediatamente portato i frutti sperati, essendo l’attacco dei Bills apparso decisamente più fluido, più armonioso e nettamente più variegato.  Sono ricomparse le motion pre-snap, così come le corse designate del QB e il ricorso alle RPO. La quasi totalità dei giocatori offensivi, chi più chi meno, è stato coinvolto a dovere, complice un Josh Allen apparso nuovamente in fiducia e nettamente più consistente, come comprovato da una pocket presence e da un decision making decisamente migliorati. Il n°17 ha concluso il match con 20/32 passaggi completati, 272 passing yard, 3 TD e 1 intercetto, quello indolore scaturito dall’hail mary pass tentato in chiusura di 1° tempo.   

L’O-Line ha disputato una partita sontuosa, al punto da aver concesso alla feroce D-Line dei Jets la miseria di 1.0 sack e 4 ulteriori QB hit, un numero irrisorio se paragonato ai 13.0 sack, 10 ulteriori QB hit e 66 pressioni complessivamente ammassate nei precedenti 3 confronti diretti.

Con uno Stefon Diggs apparso decisamente sottotono, complice l’asfissiante marcatura di “Sauce” Gardner, sono saliti in cattedra i vari Shakir (1° 100-yard game in carriera), Ty Johnson, James Cook (oltre 100 yard di total offense) e l’ormai noto Dalton Kincaid, il leading receiver con 6 palloni catturati.

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Dall’altro lato di barricata, sono state appena 92 le net-yard prodotte via aerea da Zach Wilson & Co, ivi comprese le 18 risultanti dal “fake punt” completato dal punter Thomas Morstead. La linea Offensiva è stata letteralmente dominata dalla D-Line avversaria, al punto da aver costretto Wilson prima e Boyle poi, a subire nientepopodimeno che 6.0 sack, 8 ulteriori QB hit e 30 pressioni complessive.  Il running game è risultato totalmente inefficace, come comprovato dalle appena 63 yard prodotte via terra, alla misera media di 3.5 Y/A.

Garrett Wilson, l’indiscusso motore trainante dell’attacco aereo dei Jets, è stato completamente annullato dal CB Rasul Douglas, finendo per completare appena 2 ricezioni per 9 yard di guadagno.  Stesso dicasi per Allen Lazard, nemmeno in grado di completare una singola ricezione. Nonostante gli oltre 30 punti subiti, la difesa si è ancora volta confermata come fiore all’occhiello della squadra, nonché l’unico reparto a cui aggrapparsi nei momenti di maggiore difficoltà.

La prossima settimana, per la precisione la 12° di questa Regular Season, i Jets saranno impegnati nell’inusuale, nonché “nuovo di zecca”, Black Friday Game, nella cui occasione riceveranno la visita di un’altra avversaria divisionale, quei Miami Dolphins attualmente in testa alla AFC East con un record di 7-3, in virtù della vittoria per 20-13 ottenuta nel match casalingo contro i redivivi Las Vegas Raiders.

I Bills invece, prima di poter godere di una quantomai attesa settimana di bye, saranno attesi da una sfida, quella in programma al Lincoln Financial Field di Philadephia, che definire proibitiva suona quasi come un eufemismo. Gli Eagles, infatti, nonostante saranno impegnati questa notte in quel di Kansas City, sono attualmente issati in testa alla NFC forti di un record di 8 vittorie e 1 sola sconfitta.  

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