Wild Card 2023: Preview Pittsburgh Steelers vs Buffalo Bills

Quello in programma domenica alle 19.00 ora italiana, valevole del pass per il Divisional Game della settimana successiva, sarà solamente il 4° incontro ai Playoff tra 2 delle franchigie storiche facenti parte della AFC, con i Pittsburgh Steelers usciti vittoriosi da 2 dei 3 precedenti confronti diretti. L’ultima sfida da dentro o fuori è risalente al Divisional Round Game del 9 gennaio 1996, quando gli Steelers dell’allora HC Bill Cowher si sbarazzarono in scioltezza dei propri avversari, sconfitti con l’inequivocabile punteggio di 40-21 al termine di un match sostanzialmente dominato dal primo all’ultimo secondo di gioco, complice una difesa capace di intercettare per ben 3 volte il QB Jim Kelly, nonché di limitare l’esplosivo attacco dei Bills alla miseria di 250 yard di total offense.

Dall’avvento di Sean McDermott in panchina, insediatosi in quel di Buffalo a partire dalla stagione 2017, I Bills sono usciti con l’intera posta in palio da 3 dei 4 match disputati, con l’ultimo confronto ufficiale, quello risalente alla passata Regular Season, portato a casa da Josh Allen & Co. con un sonoro 38-3, con il n°17 capace di ammassare la bellezza di 466 yard di total offense e 4 TD.

BUFFALO BILLS

Nonostante una prima parte di stagione pressappoco balbettante, al punto da essersi ritrovati con un record di 5-5 alla vigilia della “streak” di partite, a detta di tutti, più complicata dell’intera lega, i Buffalo Bills hanno poi terminato la Regular Season con un filotto di 5 vittorie consecutive, nonché con 6W nelle ultime 7 partite disputate, finendo per affacciarsi alla Postseason con la nomea di “squadra più calda del momento”. Postseason tuttavia conquistata solamente all’ultima giornata, in virtù della sorprendente sconfitta patita dai Jaguars sul campo dei rivali divisionali Tennessee Titans.

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Mediante la vittoria immediatamente successiva, quella ottenuta in quel di Miami nell’ultimo SNF della Regular Season, Josh Allen e compagni si sono assicurati il seed n°2 e la possibilità di giocare quantomeno 2 partite casalinghe, un dettaglio certamente non di poco conto viste le difficoltà riscontrate dagli avversari nel “violare” l’Highmark Stadium, come comprovato dall’aver perso davanti al proprio pubblico la miseria di 3 partite nelle ultime 2 stagioni.

La svolta della stagione è arrivata esattamente lo scorso 14 novembre, il giorno in cui Joe Brady, già parte del coaching staff con la carica di QB Coach, è stato nominato come nuovo OC o, meglio, come OC ad interim, in virtù del licenziamento del suo predecessore Ken Dorsey, ritenuto il principale colpevole delle inefficienze offensive della squadra. Dall’avvento dell’ex OC dei Panthers al timone, la offense ha decisamente cambiato passo, iniziando a correre in maniera efficace e soprattutto mutando di volta in volta faccia a seconda delle peculiarità, o, meglio, dei punti deboli dell’avversario di turno.  Il RB James Cook, tra l’altro convocato per il Pro Bowl, è letteralmente esploso, finendo per produrre 730 yard e 4 TD nelle ultime 7 partite stagionali. Lo stesso Josh Allen, rilegato da Dorsey nelle vesti di mero “pocket passer”, è ritornato a giocare a briglia sciolta, diventando un dilemma quasi irrisolvibile per i DC avversari: 278 rushing yard e 8 run TD sono i numeri prodotti dall’avvento dello stesso Brady.

La difesa invece, nonostante i sanguinosi infortuni patiti (Milano, White e Jones su tutti), ha ugualmente mantenuto un livello di performance decisamente importante, sebbene sia nuovamente “rifiorita” in seguito all’aggiunta di Rasul Douglas, il CB acquisito dai Green Bay Packers proprio in prossimità della Trade Deadline. Il neo n°31 è prontamente diventato un elemento imprescindibile per il reparto difensivo della squadra, tanto da aver concesso ai pass catcher fronteggiati appena 228 receiving yard e nemmeno un singolo TD, a fronte di 4 palloni deviati, 4 intercetti (di cui 1 riportato direttamente nella endzone avversaria) e 2 fumble recuperati.

La squadra ha chiuso la Regular Season al 6° posto per punti segnati a partita (26.5) e per yard di total offense prodotte (374.5), nonché al 4° posto per punti concessi (18.3) e al 9° per yard concesse a partita (307.2).

PITTSBURGH STEELERS

“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco” è il mantra che dovrebbe continuamente risuonare nella testa dei detrattori di Mike Tomlin, da 17 anni a questa parte ancora sul trespolo in attesa di una sua Regular Season conclusa con un record inferiore al 50%. Anche quest’anno, contro qualsivoglia pronostico della vigilia, Mike Tomlin è riuscito nel suo intento, finendo non solo per superare quota 50% di vittorie, bensì centrando una sorprendente qualificazione ai Playoff, l’11° della sua carriera da HC. Gli Steelers, arenati “in the hunt” con un record di 7-7 in seguito alle 3 sconfitte consecutive patite per mano di Cardinals, Patriots (2 avversari non certamente irresistibili) e Colts, sono ancora una volta riusciti a riemergere dalle proprie ceneri, vincendo le ultime 3 partite stagionali e beneficiando della già menzionata sconfitta dei Jaguars.

Mason Rudolph, il 3° QB in ordine temporale ad essersi avvicendato dietro al centro, è stato l’emblema di questa cavalcata finale, merito di 3 performance pressappoco eccellenti: 74% di completi, 719 passing yard, 3 TD, 0 intercetti, 118.0 punti di QB rating.  Un po’ come accaduto ai Bills, anche gli Steelers hanno optato per un avvicendamento nella posizione di OC, essendo Eddie Faulkner, il RB Coach dal 2019, succeduto al criticatissimo Matt Canada. A beneficiare maggiormente di questo cambio di Coordinator è stato, manco a dirlo, il RB Najee Harris, letteralmente esploso nelle ultime settimane. Basti pensare che le uniche 2 prestazioni stagionali da 100+ rushing yard le ha prodotte nelle ultime 2 partite: 122 yard e 2 TD nella vittoria con i Seahawks, 112 yard e 1 TD sotto il diluvio in quel di Baltimora. La squadra ha però concluso la stagione solamente al 28° posto per punti segnati (17.9 P/G) e al 25° per yard di total offense (304.3 Y/G).

Anche quest’anno è stata infatti la difesa a trascinare la squadra fuori dalle sabbie mobili della mediocrità, come comprovato dall’aver concluso la stagione al 6° posto per punti concessi a partita (19.1). Il cuore pulsante di questo lato del pallone è ancora una volta riconducibile alla figura di T.J. Watt, uno dei pochissimi difensori dell’intera lega capace di cambiare volto ad un intero reparto. Con i 2 messi a referto nell’ultima partita, il n°90 ha concluso la stagione come il leader dell’intera lega per n° di sack prodotti (19.0). Purtroppo per lui e per la squadra, l’infortunio al ginocchio patito nel 2° tempo della partita lo terrà fermo ai box quantomeno per la partita di domenica, essendo i tempi di recupero stimati in almeno 2 settimane (“best case” scenario).

CHIAVI TATTICHE

Sebbene i Bills si presentino alla partita con i chiari favori del pronostico, a maggior ragione visto il vantaggio del fattore campo e la poc’anzi menzionata sanguinosa assenza di T.J. Watt, gli Steelers rimangono un avversario sempre tignoso da affrontare, complice una difesa orchestrata in maniera egregia dallo stesso Tomlin, un autentico “Guru” della posizione. Il possibile ritorno in campo della Safety Minkah Fitzpatrick, “out” nelle più recenti 3 partite, potrebbe fare tutta la differenza del mondo, essendo altrimenti la secondaria veramente scarna di talento. Il 6 volte Pro Bowler sarebbe verosimilmente l’incaricato della marcatura di Dalton Kincaid, il Rookie TE che tanto bene sta facendo in questa stagione: 73 ricezioni, 673 receiving yard e 2 TD, al punto da essere diventato uno dei target prediletti da Josh Allen.

Ecco, parlando di “go-to-guy”, è impossibile non citare il nome di Stefon Diggs, che, sebbene apparentemente in calo nelle ultime settimane, potrebbe diventare un dilemma quasi irrisolvibile per la coppia di CB composta Joey Porter Jr. e Levi Wallace, l’ex di turno reduce da una stagione a dir poco complicata: quasi 600 yard e 7 TD concessi ai pass catcher fronteggiati.

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L’unica speranza di arginare il potenziale offensivo dei Bills, a maggior ragione visto lo stato di forma di Josh Allen, risiederà ovviamente nella capacità della D-Line di riuscire a portare costantemente pressione al QB n°17, sebbene l’assenza di Watt peserà come un macigno tanto sulla pass rush quanto altrettanto sulla run defense, essendo il n°91 un run stopper, nonché un edge setter, oggettivamente devastante.  Un matchup potenzialmente decisivo sarà quello che vedrà contrapposti Cameron Heyward, un interior rusher da oltre 80.0 sack in carriera, e il rookie O’Cyrus Torrence, autore di una prima parte di stagione indubbiamente promettente ma apparso decisamente in difficoltà nelle ultime settimane. 

Mi aspetto invece che gli Steelers, quando in possesso del pallone, possano impostare un game plan maggiormente incentrato verso il running game, a maggior ragione visto lo stato di forma del RB Najee Harris, nonché del background del loro OC. La difesa dei Bills, troppo spesso in difficoltà nel contenimento del running game avversario, beneficerà di un DaQuan Jones probabilmente al 100% della condizione fisica, essendo quella di domenica la 3° partita post rientro dall’infortunio. La sola sua presenza in campo, trattandosi di uno dei migliori “gap eater” dell’intera lega, dovrebbe permettere a Tyrel Dodson e Terrell Bernard (i 2 LB “undersized”) una maggiore libertà di azione.

Quando chiamato a lanciare, il QB Mason Rudolph potrebbe trovarsi molto spesso in seria difficoltà, essendo quella dei Bills la 4° difesa ad aver messo a segno più sack in questa stagione (54), complici il prezioso innesto di Leonard Floyd (10.5 sack) e la definitiva esplosione di Ed Oliver (9.5 sack). Nel qual caso Rudolph potesse costantemente beneficiare di una tasca pulita e sufficienti secondi per lanciare, il pericolo n°1 per la secondaria dei Bills sarà ovviamente rappresentato da George Pickens, uno dei ricevitori più “on fire” dell’intera lega: 195 yard e 2 TD nella vittoria con i Bengals, 131 yard in quella con i Seahawks.

2 eccellenti menti difensive come Mike Tomlin e Sean McDermott, 2 OC “saliti a bordo” a stagione in corso, una squadra, i Bills, con tutti i favori del pronostico e di conseguenza con una marea di pressione addosso, l’altra, gli Steelers, chiaramente sfavorita, priva del suo giocatore simbolo e già pregustante un potenzialmente clamoroso upset, sono gli ingredienti che andranno a comporre un piatto, il Wild Card Game di domenica, sicuramente appetitoso.

IT’S PLAYOFF TIME.

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