Super Bowl LVII: Analisi del roster dei Philadelphia Eagles

Dopo il trionfo al Super Bowl della stagione 2017, gli Eagles hanno vissuto alcune annate discrete, che hanno portato a fugaci apparizioni alla post season, e un campionato disastroso, al termine del quale fu dato il benservito al coach del titolo Doug Pederson. Al suo primo anno, il nuovo capo allenatore Nick Sirianni ha riportato Philadelphia ad un record positivo poi, in questa stagione, le Aquile hanno stupito tutti facendo registrare il miglior record della NFC e ottenendo poi un meritato accesso alla finalissima della NFL.  

OFFENSE

L’impianto di gioco c’era già, leggi una linea offensiva fortissima ed un ottimo running game, poi sono arrivati l’innesto del receiver A.J. Brown e, soprattutto, la grande stagione del regista Jalen Hurts che, in un anno, da quarterback discreto è diventato uno dei registi più efficaci della NFL salendo dal ventiduesimo al quinto posto come QB rating. Grazie a tutte queste componenti gli Eagles vantano il terzo attacco della Lega sia in fatto di punti che di yard guadagnate.

Oltre alle prestazioni come lanciatore, Hurts (1) ha anche portato in dote ben 13 touchdown su corsa, la migliore prestazione della NFL dietro alle 17 mete messe a segno dal runner di Detroit Jamaal Williams. Naturalmente la performance di Hurts è stata favorita da un gruppo di ricevitori di prim’ordine. All’ottimo Devonta Smith (6) e al tight end Dallas Goedert (88), si è aggiunto in offseason A.J. Brown (11) che in questo 2022 ha ricevuto qualche palla in meno del collega Smith (88 contro 95) ma alla media davvero notevole di 17 yard per catch (e 11 touchdown). Quez Watkins (16) ha mantenuto il ruolo di terzo receiver ma ha visto la sua produzione scendere da 43 a 33 ricezioni, mentre del gruppo ricevitori fa parte anche l’ex Colt Zach Pascal (3) la cui presenza però è stata nel complesso marginale.

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Con 55 palle catturate, il tight end Goedert non ha i numeri dei due receiver principali, ma ha anche saltato per infortunio ben 5 gare e rimane uno dei miglior interpreti del ruolo nella NFL. Ancora fra i tight end, Jack Stoll (89) è utilizzato praticamente solo come bloccatore mentre il rookie Grant Calcaterra (81) ha vissuto una stagione quasi da fantasma con appena cinque ricezioni. Nel gioco aereo di Philadelphia hanno per altro dato una mano importante anche i runner Gainwell, il più affidabile degli RB come ricevitore, e Sanders.

Il running game non è stato letale come nel 2021 ma è risultato comunque il quinto della lega con un guadagno di oltre 2500 yard via terra. Miles Sanders (26), autore di due mete nella finale di Conference contro San Francisco, è reduce da una stagione in cui ha corso 269 volte alla media notevolissima di quasi 5 yard a portata, ma in finale sarà naturalmente fondamentale anche l’apporto nel running game di Hurts, spalla permettendo, visto che la difesa dei Chiefs non è esattamente impermeabile alle corse dei QB avversari. Il parco running back è poi completato da Kenneth Gainwell (14) e dal piccolo ma possente Boston Scott (35): i due in stagione regolare hanno portato palla più o meno lo stesso numero di volte con il primo che però è stato chiamato in causa molto più frequentemente nel passing game.

Se c’è una cosa che non manca agli Eagles è il talento nelle trincee, offensiva e difensiva. La linea di attacco è capitanata da Jason Kelce (62), fratello del Travis Kelce che gioca tight end a KC e, direi, sicuro Hall of Fame a fine carriera. Isaac Seumalo (56) è la guardia di destra mentre Landon Dickerson (69) è la guardia a sinistra. Tackle sul lato sinistro giocherà Jordan Mailata (68) mentre a destra c’è un altro grandissimo interprete del ruolo, Lane Johnson (65), il cui unico difetto è quello di visitare un po’ troppo spesso l’infermeria (secondo molti addetti ai lavori quella delle Aquile è semplicemente la più forte linea offensiva della NFL). Le prime riserve sono il tackle Jeff Driscoll (63), che può giocare sia a destra che a sinistra, le guardie Andre Dillard (77) e Sua Opeta (78) e il centro di riserva Cam Jurgens (51) sul quale il coaching staff degli Eagles ha grandi aspettative quando il trentacinquenne Kelce deciderà di appendere il paraspalle al chiodo.

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DEFENSE

I 70 sack messi a segno dalla difesa degli Eagles sono la seconda miglior prestazione per una difesa nella storia della NFL, dietro solo al mostruoso 72 fatto segnare dalla mitica difesa dei Bears di Buddy Ryan del 1984 (e Chicago raggiunse quel totale con una gara in meno). Pensate che la squadra che ha “saccato” più volte il regista avversario dopo Philadelphia è proprio la sua avversaria di domenica, cioè Kansas City, fermatasi però a 55, e che, nel 2021, lo stesso reparto difensivo degli Eagles aveva totalizzato appena 29 sack, la peggior prestazione di Philadelphia dal 1975.

A differenza di KC però gli Eagles impiegano maggiormente i defensive linemen, allineandone spesso tre più due edge rusher sulla line of scrimmage. Quando la difesa di coach Jonathan Gannon utilizza i tre down linemen, titolare come nose tackle è il veterano Linval Joseph (72), che dopo aver pazientemente atteso la chiamata di un team NFL fino a metà novembre (i Chargers non avevano infatti rinnovato il contratto con l’esperto tackle alla fine del 2021), ha colto al volo l’offerta di Philadelphia. Altro atleta usato come nose tackle è il gigantesco Jordan Davis (90), la prima scelta degli Eagles nel passato draft. Con l’arrivo di Joseph, Davis ha di fatto perso il posto da titolare ma che è chiaro che il futuro appartiene all’ex Georgia che potrà sicuramente far tesoro del poter giocare insieme ad un veterano esperto.

Ai lati di Joseph i titolari dovrebbero essere Fletcher Cox (91) e Javon Hargrave (97). Cox ha messo a segno 7 sack ma il 2022 è stata probabilmente la sua stagione peggiore mentre Hargrave è stato lasciato andare forse un po’ troppo frettolosamente dagli Steelers nel 2020 e a Philadelphia, dopo una prima annata con alti e bassi, ha avuto una crescita di rendimento esponenziale. La filosofia della dirigenza in verde per i linemen è stata quella di avere una rosa ampia ed esperta, e infatti oltre al terzetto di titolari, in linea ruotano il versatile Milton Williams (93), in grado di giocare sia tackle che end, e una vecchia conoscenza dei tifosi NFL, Ndamukong Suh (74). A 36 anni Suh non è più il temibile lineman degli anni con Detroit e Miami, ma dopo un 2021 deludente in quel di Tampa Bay, sta fornendo un buon contributo anche se naturalmente con un utilizzo limitato. A livello tattico, quando Philadelphia opta per due soli linemen, Davis e Joseph si accomodano in panchina e i vari Suh, Williams, Cox e Hargrave si spartiscono i due posti a disposizione.

Gli edge rusher più impiegati sono Haason Reddick (7) e Josh Sweat (94), capaci di mettere a segno 27 sack in due. Reddick è per la terza stagione consecutiva in doppia cifra a livello di sack e con 16 ha stabilito in questo 2022 il record in carriera. Sweat non è stato devastante come Reddick nella pass rush ma è sicuramente più valido nel contrastare le corse. La prima riserva dei due è il veterano Brandon Graham (55) che per motivi di età viene centellinato da coach Gannon, ma che, come numero di sack in stagione, ha eguagliato Sweat, il quale però in regular season ha giocato un centinaio di snap in più. Chi invece ha un po’ deluso fin qui è stato Robert Quinn (98), arrivato a metà stagione dai Bears con cui lo scorso anno aveva giocato alla grande raggiungendo quota 18 sack. Finora l’ex Chicago è stato utilizzato poco ed ha avuto un rendimento modesto. Della rotazione degli end, ma impiegato soprattutto nei down di corsa, fa parte anche il giovane al secondo anno Patrick Johnson (48).

I due linebacker titolari sono l’ex Charger Kyzir White (43) e T.J.Edwards (57). Curiosamente quest’ultimo ha giocato meglio in regular season in entrambe le fasi del gioco mentre nei playoff sta disimpegnandosi meglio White. Dietro ai due titolari ci sono poi il rookie Nakobe Dean (17) e Christian Ellis (53). Soprattutto Dean ha ben figurato nelle rare occasioni in cui è stato chiamato in causa e anche se rappresenta il futuro della franchigia nel ruolo, difficilmente verrà utilizzato in modo estensivo nel Super Bowl.

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I due cornerback partenti sono l’ottimo Darius Slay (2) e James Bradberry (24), pescato dai free agent dopo essere stato tagliato dai Giants. Bradberry non varrà il compagno di reparto, ma è giocatore solido e, soprattutto, è decisamente meglio di qualsiasi altra opzione gli Eagles possedessero ad inizio stagione. Il terzo cornerback è Avonte Maddox (29), un buon giocatore che è il defensive backs con la più lunga militanza con gli Eagles, essendo in verde dal 2018. Maddox però quest’anno è stato bersagliato dagli infortuni ed ha saltato quasi metà stagione. Ancora della rotazione dei cornerback fanno parte anche Josh Jobe (28), Josiah Scott (33) e Zech McPhearson (27), con Scott che è stato utilizzato, con discreti risultati, in assenza di Maddox.

Anche il reparto safety ha potuto godere di un acquisto importante in offseason: dai Saints è infatti arrivato via trade Chauncey Gardner-Johnson (23), che a New Orleans giocava sia safety che slot cornerback ma a Philadelphia è stato decisamente utilizzato come safety. Gardner-Johnson è atleta dal comportamento talvolta sopra le righe (il ragazzo ha già all’attivo una rissa durante una partita con Javon Sims, un’altra in allenamento col ricevitore Michael Thomas e una terza zuffa solo sfiorata al termine di un Saints-Bucs con Fournette) ma è giocatore in ascesa e in stagione ha fornito ben sei intercetti pur avendo saltato cinque gare. L’altra safety titolare è Marcus Epps (22) che dopo un paio di annate come riserva è stato promosso titolare confermandosi un ottimo placcatore ma non riuscendo a mantenere lo stesso rendimento di prima in copertura. Nello schieramento degli Eagles, tra l’altro, normalmente è Gardner-Johnson che gioca più vicino alla LOS ed è più attivo contro la corsa mentre Epps gioca normalmente free safety. Il reparto è poi completato dal rookie Reed Blankenship (32), firmato come free agent dopo non essere stato scelto nei draft 2022, che dal dodicesimo turno di regular season in poi ha visto un utilizzo sempre più estensivo, avendo battuto la concorrenza del più esperto K’von Wallace (42) utilizzato di più invece negli special teams.

LA SORPRESA

Che Hurts potesse trarre giovamento dalla prima annata giocata interamente da titolare era probabile, ma il salto che ha fatto a livello di performance l’ex Oklahoma è stato davvero imprevedibile. Le statistiche come lanciatore non sono clamorose, ma la maturità con cui ha guidato l’attacco in verde e la possibilità di colpire le difese avversarie via terra e via aria l’hanno reso davvero temibile.   

LA DELUSIONE

Che Robert Quinn non potesse ripetere la strepitosa stagione 2021 era quasi una certezza, ma dopo 8 gare e più di un centinaio di snap con gli Eagles il suo bottino è di 0 sack e due hit sul qb avversario: facile ipotizzare che la dirigenza Eagles si aspettasse da lui decisamente qualcosa in più.

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