
[NFL] Adrian Peterson ad un passo dalla leggenda
«Nove yard a cosa?» Non ci ha creduto nessuno. Ma va bene così. Adrian Peterson si è concesso una piccola bugia in diretta. Anche se lui, come “Gesù viola”, le bugie non dovrebbe dirle. Dopo aver mancato per sole nove yard un record che resiste dal 1984, ben più dei 23 anni del magico 8,90 di Bob Beamon nel salto in lungo, All Day è stato portato fuori dal campo in trionfo da Jamarca Sanford. Eric Dickerson ha potuto gioire in salotto. Il suo primato va avanti. Un altro prode avversario si è fermato prima delle mitiche 2105 yard galoppate dall’allora secondo anno dei Los Angeles Rams. Peterson è stato il rivale più temibile. Fors’anche il più meritevole. Senza nulla togliere agli altri cinque componenti del “club delle 2000”.
- 2,105 – Eric Dickerson (LA Rams, 1984)
- 2, 097 – Adrian Peterson (Minnesota Vikings, 2012)
- 2,066 – Jamal Lewis (Baltimore Ravens, 2003)
- 2,053 – Barry Sanders (Detroit Lions, 1997)
- 2,008 – Terrell Davis (Denver Broncos, 1998)
- 2,006 – Chris Johnson (Tennessee, 2009)
- 2,003 – OJ Simpson (Buffalo Bills, 1973)
I Vikings dopo l’orrendo 3-13 del 2011, peggior annata della loro storia dal 1962, si sono aggrappati a Peterson. “Purple Jesus” che sul finire della scorsa stagione si era frantumato il ginocchio sinistro. Pietra tombale dell’annus horribilis minnesotiano. «Ritornerò in tempo per la nuova stagione» aveva promesso dal letto dell’ospedale dopo l’operazione. «Più forte di prima». Anche a questo non aveva creduto nessuno.
Un running back che si rifà il ginocchio ha vita dura nella NFL. Specialmente con le caratteristiche di Adrian.
Invece il 28 viola si è mangiato le tappe della rieducazione. Una progressione degna delle sue volate in campo. Pronto per la prima di campionato. Devastante in ogni corsa. Ha inanellato una sfilza di otto gare consecutive oltre le 100 yard. Ha ribaltato la logica, con i Vikings che grazie a lui (sei yard ogni pallone messogli tra le braccia) prima dell’ultima vittoria avevano una miglior media per portata (5.4 contro 5.2 yard) che per passaggio tentato (6.1 sui lanci e 5.4 sulle corse alla fine). Mister 2000 ha realizzato un’impresa sportiva epica.
È mancata l’ultima pennellata a una Cappella Sistina della palla ovale. Se avesse segnato su quell’ultima corsa contro Green Bay avrebbe superato quota 2105. Di tre yard. Sarebbe stato ancor più “leggenda”. Non è contro i Packers però che è sfumato il record: 199 yard quando hai come “mission” di correrne 208 sono uno sproposito. La settimana prima contro Houston piuttosto. Lì è mancato il quid per sprintare oltre Dickerson.
La favola di “Purple Jesus” non è meno nobile per questo. La determinazione. La voglia di non arrendersi. Il desiderio di essere il numero uno hanno spinto una squadra normalissima, come sono i Vikings 2012, oltre i propri limiti. Trentunesimi nel Power Ranking di Espn prima del kickoff della stagione. Nelle magnifiche 12 in questo fine dicembre.
Quanta benzina resta nel motore di Peterson dopo l’incommensurabile sforzo di domenica? Probabilmente sgoccioli, probabilmente Minnesota al Lambeau Field (alle 2 tra sabato e domenica) sarà spazzata via ancor più nettamente che in regular season, quando finì 23-14. Di certo All Day ci proverà. Perché non ha corso 2097 yard per non tentare. Per tirare il freno a mano proprio adesso. Servirà un aiuto dai suoi compagni di squadra, che dovranno replicare la prova perfetta del Mall of America.
Puntate un euro che proveranno a farlo. È ben speso. Perché dopo aver visto il loro condottiero dare tutto per portarli ai play-off vorranno ringraziarlo. E fargli dimenticare quelle nove yard, che nemmeno un titolo (strameritato) di mvp (ha portato la squadra a giocare al suo livello) potrebbe colmare. Se “Purple Jesus” poi ha in serbo qualche altro miracolo…
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