[SB XLV] Il Bello e il Brutto e il “Tipo”
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I Bellissimi
E chi sennò? McCarthy ha impiegato un secondo per mettere nel cassetto il gioco di corsa e affidare le sorti della squadra nelle mani del 27enne da California, più che mai pronto a raccogliere la sfida per sfoderare una performance forse non perfetta in senso assoluto, ma molto prossima ad esserlo, considerato che si trattava del Super Bowl e che, ad essere torchiata con una tranquillità da far rabbia, è stata la prima difesa del campionato.
Il 24/39 per 304 yards, 3 TD e nessun intercetto (con rating di 111.5) messo insieme nel North Texas nonostante la rapida uscita di scena di Driver e la pass-rush avversaria è il definitivo attestato di nascita di una nuova stella del football contemporaneo.
Che non ci si sogni nemmeno di pensare che il trionfo dei Packs sia merito esclusivo dell’attacco. Il lavoro svolto da coach Capers nei due anni di controllo e trasformazione della difesa “green and gold” merita infatti altrettanta considerazione – come minimo. Ancor più che per le chiamate che hanno generato i tre turnovers-convertiti-in-21-punti che hanno deciso la partita, il suo merito è stato quello di riuscire a gestire l’attacco degli Steel Men nonostante la perdita di pedine fondamentali come i DBs Woodson e Shields: ciò è accaduto grazie all’inserimento dei backups Lee e Bush (quest’ultimo a segno pizzicando il secondo intercetto di Roethlisberger) e al cambiamento di strategia che ha visto incrementata la zone-coverage al fine di nascondere le scarse doti di copertura a uomo dei nuovi entrati. Il turnover-on-down che ha chiuso la partita è stata solo la ciliegia che ha reso perfetta una “torta” confezionata in modo magistrale da questo geniale chef della difesa.
Il Brutto
Il “Tipo”
Rubrica a cura del blog Mondo NFL