Uno sguardo al 2023: Houston Texans

Dopo tre stagioni da dimenticare, in cui la squadra rossoblù aveva messo assieme appena 11 vittorie totali, il 2023 doveva rappresentare un punto di svolta per i Texans. Nuovo head coach, quel DeMeco Ryans che tornava a Houston dopo aver fatto molto bene come giocatore, nuovo qb, C.J. Stroud scelto per secondo assoluto in un draft 2023 che aveva portato in Texas anche il quotatissimo end Will Anderson, draftato subito dopo Stroud, con Houston che si accaparrava due dei primi tre giocatori scelti in assoluto. Vista l’inesperienza in alcuni ruoli chiave era difficile prevedere una svolta immediata ma la scorsa estate nel sud del Texas si respirava un’aria decisamente più ottimista.

COME DOVEVA ANDARE…

Oltre a Stroud e Will Anderson, il GM Caserio aveva portato alla corte di coach Ryans alcuni colpi di mercato molto interessanti: il tight end Dwight Schultz, il receiver Robert Woods, il runner Devin Singletary, la guardia Shaq Mason, il defensive tackle Sheldon Rankins e la safety Jimmie Ward. Inoltre, la squadra poteva contare su alcuni giocatori, quasi tutti giovani, di valore come il runner Dameon Pierce, il receiver Nico Collins, il fortissimo tackle Laremy Tunsil, la safety Jalen Pitre ed il cornerback Derek Stingley.

Nonostante questi buoni elementi il quadro nel complesso non era certo incoraggiante: nel 2022 Houston era stata penultima per yard guadagnate e terz’ultima per yard concesse, con la sola difesa sul passing game che aveva dato qualche segnale di vita (per altro nel 2021 i Texans avevano complessivamente fatto ancora peggio), per cui il compito di Ryans era anche quello di invertire un trend di negatività che la franchigia si portava dietro da tempo, complici, non bastassero i problemi sul campo, le vicende giudiziarie di quello che una volta era stato il volto della franchigia, Deshaun Watson. Di positivo c’era una division non certo trascendentale con i Texans che venivano dati in lizza per il secondo posto dietro a Jacksonville, anche se non in grado di puntare ai playoff

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…E COME E’ ANDATA

Forse neppure il più sfegatato tifoso dei Texans avrebbe sognato una stagione così positiva con il team a vincere la division, C.J. Stroud ad aggiudicarsi il titolo di offensive rookie of the year e Will Anderson a conquistare il premio di defensive rookie of the year.

I primi passi del nuovo campionato non erano però stati dei migliori: con Stroud che doveva un minimo acclimatarsi alla NFL ed un running game non pervenuto, Houston iniziava con due ko in casa di Baltimora e fra le mura amiche con Indianapolis. Le due settimane seguenti vedevano però i Texans battere nettamente i Jaguars, favoriti alla vigilia per vincere la Division, poi la stessa sorte veniva riservata ai sempre temibili Steelers.

Quindi iniziava il poker di gare contro i team della NFC South, in cui Houston perdeva contro le compagini meno quotate, cioè Atlanta e soprattutto una Carolina in evidente difficoltà, e vinceva contro Saints e Buccaneers. Contro Tampa, Stroud eguagliava il record di TD pass lanciati da un rookie in una partita NFL con 5 e stabiliva il nuovo record per yard passate sempre da un esordiente con 470. Le successive vittorie contro Cincinnati ed Arizona facevano ulteriormente salire le quotazioni del team di Ryans che poi però perdeva in casa contro i rivali di Jacksonville, vinceva con Denver, quindi subiva una sonora batosta in quel di New York sponda Jets in una gara in cui Stroud pativa un infortunio alla testa che l’avrebbe tenuto fuori per due partite. La sfida successiva in casa di Tennessee, con Case Keenum come regista, era uno dei match chiave della stagione, con i Texans che riuscivano a vincere in overtime 19-16 prima di perdere contro Cleveland alla Vigilia di Natale. Con Stroud nuovamente in cabina di regia, Houston superava poi agevolmente i Titans fra le mura amiche poi, in una bellissima gara da dentro/fuori, espugnava Indianapolis, nel match che sanciva il ritorno dei rossoblù ai playoff, dopo quattro anni.

Uno Stroud strepitoso demoliva i Browns nella wild card, ma poi la difesa dei Ravens si rivelava un osso troppo duro e la stagione dei texani terminava in quel di Baltimora, un k.o. che nulla toglieva alla fantastica annata dei ragazzi di Ryans.

COSA HA FUNZIONATO…

Maggior numero di completi (319), di touchdown (23) e di yard lanciate (4108) per un rookie sono alcuni dei record di franchgia che Stroud ha battuto in una stagione di esordio che ha stupito un po’ tutti. Si, certo, le qualità dell’ex Ohio State erano note, ma che potesse essere così efficace sin da subito era onestamente difficile da prevedere. Dopo due stagioni incolori, il receiver terza scelta del 2021 Nico Collins è letteralmente esploso nel 2023 con 80 ricezioni per quasi 1300 yards (media 16,2 yard) e otto mete mentre il tight end Dalton Schultz si è rivelato un aiuto importante per Stroud e con 59 ricezioni (ma due gare saltate) ha confermato gli ottimi numeri fatti registrare in maglia Cowboys. Altra stagione da incorniciare è stata quella del ricevitore rookie Tank Dell che ha purtroppo perso un terzo di campionato per un brutto infortunio ma in undici partite ha portato a casa 47 ricezioni per 709 yards e 7 mete, e sarà sicuramente un’arma importante per Stroud negli anni a venire. Dopo aver iniziato la stagione in sordina, come riserva di Pierce, il neoacquisto Devin Singletary è diventato titolare a metà campionato, e pur con qualche alto e basso (negative le gare contro Tampa Bay, Jacksonville e Indianapolis, strepitose quelle contro Cincinnati, Arizona, Tennessee e il wild card contro Cleveland), ha stabilito il record della carriera per portate (216) e yard (898) in una stagione.

In linea offensiva, Laremy Tunsil ha confermato di essere uno dei migliori tackle del campionato, soprattutto nel passing game. Anche il suo collega a destra George Fant ha avuto una buona stagione, pure lui soprattutto come bloccatore sui passaggi e solida è stata anche l’annata della guardia destra Shaq Mason.

Una difesa che è passata dal trentesimo al quattordicesimo posto per yard concesse è stata trascinata dalle grandi prestazioni del linebacker Blake Cashman che dopo quattro stagioni per lo più anonime fra Jets e Texans, è stato fra i migliori di Houston in entrambe le fasi del gioco. Bene, anche se ancora con qualche amnesia di troppo, ha fatto anche l’altro linebacker Christian Harris, dopo una stagione di esordio decisamente deficitaria.

L’arrivo di Will Anderson ha dato nuova linfa alla pass rush rossoblù che ha visto un Jonathan Greenard finalmente in salute stabilire il record in carriera per sack in una singola stagione con 12,5 seguito proprio da Anderson con 7. Un contributo importante nel mettere pressione ai QB avversari è arrivato anche dalla coppia di tackle veterani Sheldon Rankins e Maliek Collins che insieme hanno messo a segno 11 sack risultando spesso efficaci anche nel running game.

Il cornerback Derek Stingley ha dovuto saltare 6 partite per un problema muscolare ma è stato il migliore del secondario avendo concesso appena il 48% di completi sui palloni lanciati nella sua direzione con, oltre a tutto, ben 5 intercetti. Bene ha fatto anche il veterano ex Steeler Steven Nelson, recordman del team con 1087 snap giocati, con poco più del 61% di completi concessi e 4 intercetti.      

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…E COSA NON HA FUNZIONATO

Dopo una stagione decisamente promettente da rookie, l’anno 2 del runner Dameon Pierce è stato deludente e dopo essere rimasto sotto le 50 yard guadagnate in cinque delle prime sette gare, il prodotto da Florida è stato out per tre partite per un guaio alla caviglia, poi è stato utilizzato come riserva di Singletary. Il receiver veterano Robert Woods è partito in maniera solida, con 12 ricezioni nelle prime due partite, poi però la sua presenza è stata, a parte un paio di gare, poco più che simbolica nonostante l’infortunio a Dell.

In linea offensiva al centro non hanno convinto né Michael Deiter né Jarrett Patterson mentre nel ruolo di guardia sinistra si sono alternati Kendrick Green, Juice Scruggs e Tytus Howard, tutti con risultati quantomeno rivedibili. Patterson e Scruggs hanno per altro l’attenuante di essere dei rookie per cui le difficoltà erano sicuramente più prevedibili. Particolarmente grave invece è il nuovo fallimento di un Howard che dopo essere stato la prima scelta di Houston nel 2019 non ha finora soddisfatto le aspettative e in più la sua stagione 2023 è terminata a fine novembre per un serio problema al ginocchio. Difficile invece trovare delle delusioni in una difesa che sulla corsa è passata dall’ultimo al sesto posto per yard concesse. Alla fine, forse, l’elemento negativo più appariscente è stato il rendimento deficitario del reparto sul passing game, con un gruppo di linebacker, da Perryman a To’oTo’o a Harris che ha patito per tutta la stagione, gli attacchi aerei avversari. Anche dalle safety titolari, l’esperto Ward e la seconda scelta del 2022 Jalen Pitre era sinceramente lecito aspettarsi qualcosa di più, con quest’ultimo che  in copertura non ha fatto meglio della sua stagione di esordio.  

E ADESSO?

Pochi mesi dopo essere passati dall’essere uno dei peggiori team della NFL al vincere la AFC South, i Texans hanno impostato l’offseason in modo decisamente aggressivo, con l’arrivo alla corte di coach Ryans di alcuni pezzi veramente pregiati, come il receiver Stefon Diggs, il runner Joe Mixon, il linebacker Al-Shaair, e gli end Denico Autry e Danielle Hunter, quest’ultimo uno dei più forti pass rusher degli ultimi anni. Vero, non sono più in rossoblù giocatori magari non di grandissimo nome ma di sicuro affidamento come Greenard, Singletary, Cashman, Collins e Rankins, ma nel complesso i Texans sembrano davvero pronti per un ulteriore salto di qualità. Vedremo se basterà per dare la caccia a Chiefs e Ravens. 

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