Il Super Bowl del 2020 – San Francisco 49ers

Dopo quattro anni siamo di nuovo qua. Stessa tensione, stessi avversari, stessa attesa che sembra non finire mai.
La cosa strana è che da quella notte di febbraio sembra sia passata una vita, ma allo stesso tempo i vividissimi ricordi fanno pensare che sia passato solo un mese o poco più. Per parlare di una singola partita, soprattutto così importante, sarebbe sbagliato limitarsi a una cronaca di quel giorno, ritengo sia fondamentale divagare un attimo per dare un po’ di contesto, per capire come ci si è arrivati a quel match. Naturalmente io mi concentrerò sui San Francisco 49ers, perché per quanto riguarda i Kansas City Chiefs se ne occuperanno altre persone sicuramente più qualificate di me.

Gli anni ’10 sono stati un periodo strano per la franchigia di San Francisco, visto che si è passati da un periodo di rilevanza con Jim Harbaugh in panchina (a proposito, ben tornato in NFL!) ad alcune stagioni che definire disastrose è un eufemismo. A ridar vita alle speranze dei tifosi ci ha pensato l’arrivo di Kyle Shanahan nel 2017, allora considerato un astro nascente del coaching in NFL. Nonostante inizialmente i risultati si sono confermati sui livelli degli anni immediatamente precedenti, l’arrivo a metà stagione di Jimmy Garoppolo sembrava potesse essere la scintilla destinata ad accendere il fuoco di questa squadra.

Come dimenticare poi la depressione che ha colpito nuovamente noi tifosi in Week 3 del 2018, quando proprio contro i Kansas City Chiefs Garoppolo si è procurato un infortunio all’ACL che ha distrutto prematuramente la stagione della squadra (e a mio parere l’intera carriera del quarterback)… Proprio per questo la stagione 2019 ha colpito come un fulmine a ciel sereno.
Nemmeno nei sogni proibiti di noi tifosi avremmo potuto immaginare un inizio da 8-0, e un record finale di 13-3 con annesso Seed #1 della NFC.

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Se penso a quella regular season sono tre i ricordi principali che mi tornano in mente:

  1. Quanto fosse forte e aggressiva quella difesa, probabilmente la miglior versione che io abbia mai visto in tutti i miei anni di tifo.
  2. Lo spettacolare 48-46 di Week 14 a New Orleans, partita chiusa con un Field Goal di Robbie Gould allo scadere, e che ritengo sia stata la miglior partita di Garoppolo in maglia 49ers.
  3. Lo stop sulla goal line di Dre Greenlaw all’ultima azione della partita vinta 26-21 in Week 17 a Seattle, azione che ha sancito la vittoria della division e l’ottenimento del primo seed della Conference.

Passando poi ai playoff, come in questa stagione gli ostacoli sulla strada per il Super Bowl sono state due squadre provenienti dalla NFC North, ma le similitudini finiscono qua, perché entrambe le partite di allora, contro Vikings e Packers, si sono rivelate tutto sommato tranquille, con i 49ers che sono partiti con il piede sull’acceleratore, tanto che ricordo di averle considerate chiuse già all’intervallo o poco oltre. Con il senno di poi, questa caratteristica di partire forte e limitarsi a controllare sul finale si è poi dimostrata fatale nell’occasione più importante.

Arriviamo infatti alla notte tra il 2 e il 3 febbraio 2020, a quel Super Bowl che per certi versi tormenta ancora i nostri sonni di tifosi. Andy Reid era ancora un perdente di successo, e Patrick Mahomes non era ancora lo spietato killer che oggi tutti conosciamo, non era ancora considerato degno di essere messo nella conversazione di GOAT. E poi c’è quel famoso adagio su come gli attacchi vincano le partite e le difese vincano i campionati… Quindi era tutto apparecchiato per una grande vittoria dei 49ers, una vittoria che avrebbe interrutto un digiuno che allora durava da 25 anni, no?

Non voglio concentrarmi troppo sulla cronaca, per quello basta cercare un qualsiasi video di highlight, ma più che altro sul rollercoaster emotivo che si è rivelata essere quella partita.
Ricordo come se fosse ieri lo sconforto già nel secondo quarto, sull’intercetto lanciato di Garoppolo tra le mani di Bashaud Breeland. Ricordo la vera e propria sensazione di sollievo quando già prima dell’intervallo siamo riusciti a pareggiare, e soprattutto quando alla fine del terzo quarto ci trovavamo in vantaggio per 20-10. Ok, forse questa volta ce l’avremmo fatta per davvero, dopo le infinite delusioni patite negli anni: il fumble di Kyle Williams nel 2011, il Super Bowl perso nel 2012, l’intercetto di Sherman nel 2013… Quello che ancora non sapevamo è che questa partita si sarebbe presto aggiunta all’elenco.

Nel quarto quarto infatti, la marcia dei Chiefs è stata inesorabile, con tre drive consecutivi terminati con un touchdown. Sarebbe impossibile parlare di quel Super Bowl senza nemmeno citare quella che è stata un’enorme sliding door sul finale di partita: l’overthrow più famoso degli ultimi lanci, quel passaggio da 45-50 yard di Garoppolo verso Emmanuel Sanders, con il pallone che termina tristemente la propria traiettoria a terra, diverse yards avanti rispetto al ricevitore e vicino alla linea di end zone.
Quel completo avrebbe cambiato le sorti della partita? A primo istinto verrebbe da rispondere con un convinto sì, ma con il senno di poi io non ne sono sicurissimo. Il risultato sarebbe stato 27-24 per i 49ers con un minuto e mezzo da giocare, e se nella storia reale sappiamo che quel drive è stato poi concluso con un altro touchdown, in questo scenario ipotetico sarebbe bastato quantomeno un field goal per pareggiarla, contro una difesa ormai alle corde da diversi drive.

Chiuso questo doloroso viaggio nei ricordi, mi è sorta spontanea una domanda: come sono cambiati i San Francisco 49ers rispetto ad allora?

Sicuramente oggi sono una squadra più esperta, e alcuni ragazzi che quell’anno erano rookie oggi sono le colonne portanti di questa squadra: Deebo Samuel, Nick Bosa, Dre Greenlaw. Aggiungiamo anche Geroge Kittle che allora era al terzo anno, e Fred Warner al secondo.
In totale i giocatori presenti a roster sia allora che oggi sono 10, con Arik Armstead, Ross Dwelley, Kevin Givens, Kyle Juszczyk e Mitch Wishnowsky che si aggiungono ai già citati.
Se guardiamo la difesa, la pass rush di allora era senza alcun dubbio molto più efficiente, mentre per la secondaria oggi c’è un chiaro vantaggio. Mettendo tutto sulla bilancia, io continuo a preferire, anche se solo leggermente, la difesa del 2019.

In attacco invece non c’è paragone. Sono in dubbio sulla offensive line, perché in nessuna delle due versioni mi piace particolarmente, ma per il resto la differenza di talento è abissale, perché per quanto sia stata una bella storia Raheem Mostert non è al livello di Christian McCaffrey, e nessun ricevitore di allora vale quanto valgono Deebo Samuel e Brandon Aiyuk oggi.
Cosa dire del quarterback? In comune Jimmy Garoppolo e Brock Purdy hanno il fatto che nei loro anni a San Francisco sono stati forse i quarterback più polarizzanti della lega, tra fan e detrattori. Per spiegare perché io preferisca Purdy a Garoppolo, citerò Charvarius Ward, cornerback in campo nel 2019 per i Chiefs e che invece quest’anno difenderà i colori dei 49ers.
In un’intervista recente infatti ha candidamente ammesso che il piano partita di Kansas City, dal punto di vista difensivo, si basava sul chiudere lo spazio al gioco di corsa degli avversari e lasciare la palla in mano a Garoppolo… Non certo un attestato di stima. Se guardiamo l’efficienza del QB attuale invece, sia durante la regular season che i playoff, credo che Steve Spagnuolo dovrà inventarsi qualcosa per riuscire a metterlo in difficoltà, magari prendendo spunto da ciò che i Baltimore Ravens hanno fatto durante l’ultima notte di Natale.

Voglio chiudere questo articolo rivolgendo un appello a tutti gli appassionati di football, ma anche a chi più in generale è interessato alle sorti del mondo in cui viviamo: tifiamo tutti 49ers.
Considerando ciò che è successo anche solo a poche settimane di distanza da quel Super Bowl, tra pandemia, guerre e inflazione, è palese che a qualunque forza guidi il nostro universo non sia piaciuto il risultato di quella partita. Abbiamo finalmente l’occasione di rimettere le cose a posto…

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Non so voi, ma io non voglio rischiare di vedere cosa potrebbe succedere in caso di ulteriore sconfitta dei San Francisco 49ers.

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Marco Bonezzi

Appassionato di Football e tifoso dei San Francisco 49ers dalla fine degli anni '00. In attesa del primo anello da tifoso, scrivo e parlo di Football NFL ovunque me ne sia data la possibilità.

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