I Vikings espugnano il Nissan Stadium e continuano la loro sorprendente corsa verso i playoff al termine di una gara condotta con autorevolezza e determinazione.
La squadra di coach Kevin O’Connell ha mostrato tutte le sue qualità sfruttando le carenze della rimaneggiata secondaria dei Titans e annullando il running game avversario (33 yard concesse), confermandosi la miglior difesa contro le corse della Lega.
I Titans, invece, hanno mostrato ancora una volta di avere le basi per costruire un buon futuro ma ancora insufficiente per giocare alla pari di una buona squadra come i Vikings. Coach Callahan dovrebbe innanzitutto iniziare dalle basi ovvero insegnare al proprio RT Prince come allinearsi in modo da non incorrere nelle flag per illegal formation, ripasso che farebbe comodo anche agli altri elementi della OL. Il quinto RT schierato dai Titans in questa stagione non solo non è stato in grado di fermare l’emorragia a destra della OL ma è riuscito addirittura a compromettere il tentativo di recupero della squadra rendendosi responsabile di ben due penalità per illegal formation, che hanno annullato due big play di Levis, il primo splendido TD per Ridley e il secondo un possesso nelle 30 yard avversarie.
Come detto i Vikings hanno controllato bene il gioco nel primo tempo sfruttando la velocità e la tecnica di Jefferson e Addison, imprendibili per la secondaria dei Titans prima di ben tre starter (Snead, Diggs e Awuzie). Darnold (246 yard e 3 TD, uno su corsa) si è disimpegnato bene, nonostante una OL non eccellente, sfruttando l’enorme quantità di miss tackles della DL dei Titans, troppo imprecisa nella prima frazione di gioco. Un paio di penalità di Brownlee e la modesta prestazione di Baker, Gibbens e, soprattutto, Brown hanno aperto la strada all’offense dei Vikings che a fine primo tempo potevano solo recriminare per non aver sfruttato al meglio la superiorità tecnica vista in campo ed essere in vantaggio solamente 16-3.
In una Lega iper competitiva come la NFL se non sfrutti al meglio i momenti di superiorità rischi di ritrovarti con l’inerzia della partita ribaltata in pochi minuti e nel secondo tempo, infatti, la partita si è riaperta. Le chiavi del ritorno in corsa dei Titans sono state essenzialmente due. Innanzitutto una DL più aggressiva e precisa nei tackles che ha messo in grave difficoltà l’OL dei Vikings e reso meno brillante e più difficile il gioco di Darnold. Key, Simmons e Sweat sono stati protagonisti di ben dieci pressure nel secondo tempo minimizzando le lacune della secondaria.
Inoltre, Callahan ha finalmente capito che per arginare i problemi del lato destro della OL basta mettere il FB alle spalle del TE e dare maggiore tempo e spazio di lettura a Levis per colpire la profondità. Proprio su una di queste situazioni di gioco Levis (295 yards e 1 TD) ha pescato l’uomo venuto dal nulla Nick Westbrook-Ikhine per il TD pass da 98 yard che ha riportato riaperto la gara.
Il nuovo assetto offensivo dei Titans ha messo in evidenza le lacune difensive della secondaria dei Vikings, nonostante la prestazione eccezionale di Harrison Smith. I Vikings, però, svegliati dal ritorno degli avversari, hanno subito ristabilito le distanze con un drive condizionato dall’ennesima penalità di Brownlee per illegal contact, che ha vanificato un sack di Simmons con 8 yard di perdita su un 3&11. Il TD di Akers e le due gravi penalità del RT Prince hanno poi chiuso definitivamente la gara.
Un gara che sarà ricordata per il record di Justin Jefferson che con le 81 yard ricevute raggiunge quota 6.801 yards e supera Terry Holt (6.784) e Randy Moss (6.743) per il maggior numero di yards ricevute nei primi cinque anni di carriera NFL.