Partita al cardiopalma (Baltimore Ravens vs Cincinnati Bengals 35-34)

È successo di tutto al M&T Bank Stadium di Baltimora, dove i Ravens hanno avuto la meglio sui Cincinnati Bengals per 35 a 34. Mancano pochi secondi alla fine della partita. Il WR Chase riceve un millimetrico pass del QB Burrow segnando il touchdown del momentaneo 34 a 35. Basterebbe un calcio per portare la partita ai supplementari, così come avvenuto in week 5, ma Burrow, invece, fa subito segno di voler tentare la conversione da due punti. Il passaggio è incompleto, in un’azione su cui pesano clamorosi errori arbitrali e la partita si conclude qui.

I Bengals hanno dilapidato un vantaggio di 14 punti, ottenuto grazie all’ennesima suntuosa prova di Burrow e di Chase che chiudono la gara con numeri sensazionali; eppure è arrivata l’ennesima sconfitta. Come al solito, dopo il risultato, si aprono i soliti processi e la ricerca del colpevole. Dopo ben 10 partite, è ormai palese l’incapacità della difesa e del DC Lou Anarumo di proporre una minima copertura al passing game, vero tallone d’achille del reparto, a cui aggiungere la solita carrellata di tackle mancati, un vero incubo, specie considerando il TD segnato dal WR Wallace che percorre 84 yard rompendo addirittura 3 placcaggi.

In casa Ravens, invece, la vittoria rende quasi certa la possibilità di giocare la post-season, vista la debolezza delle altre franchigie nella AFC. I Ravens puntano al primo posto della Division, da contendere ai Pittsburgh Steelers, purtuttavia, anche la difesa allenata dal DC Zach Orr ha dimostrato una fragilità, specie in secondaria, che non sembra in grado di competere con gli attacchi di squadre solide e che rischia di costringere Baltimore a cercare di vincere le partite segnando un punto di più degli avversari.

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La partita è iniziata sempre con la solita costante: touchdown dei Bengals nel primo drive giocato, ad opera del RB Chase Brown, per il momentaneo 7 a 0. Dopo il primo 3&out da parte dei Ravens, Burrow gioca un 4 &3 dalle 41 yard. Nella stagione precedente, i Bengals non avrebbero avuto timore di far calciare il kicker McPherson, ma evidentemente non hanno più fiducia nelle sue capacità di realizzare un field goal oltre le 50 yard visti i precedenti errori commessi in questa stagione. Il tentativo di conversione del down non riesce e Baltimore può partire da una buona posizione di campo. Proprio in questo drive, Lamar e compagni pareggiano grazie ad una ricezione del WR Agholor, libero di ricevere in end zone a causa di una mancata comunicazione tra il LB Pratt e il CB Taylor-Britt. La fase centrale del match sorride agli ospiti che si portano sul 21 a 7 grazie a due touchdown consecutivi, il primo ad opera del TE Hudson che riceve palla dalle 3 yard a conclusione di un bel drive e il secondo grazie alla cavalcata del WR Chase che si invola per 70 yard dopo aver ricevuto il pallone. Anche la difesa sembra in palla, perché i Ravens sono costretti al punt per tre volte di seguito.

Sembra, perché da quel momento in poi cambierà l’inerzia della partita a favore dei locali: un fumble causato dal RB Chase e ricoperto dai Ravens sulle 30 yard dei Bengals, consentirà a Lamar e soci di riportarsi sotto e girare l’inerzia della partita. Per Henry è un gioco da ragazzi, infatti, segnare il 21 a 14 correndo una yard. Il touchdown del 21 a 20 è ad opera del WR Wallace, eroe di giornata per i Ravens (oltre a Lamar Jackson) che riceve la palla e si invola per 84 yard evitando almeno 3 tackle avversari. Justin Tucker, il kicker di casa, sbaglia il punto addizionale diventando un vero problema per i Ravens in questa stagione e i Bengals sono ancora in vantaggio. Anzi, potrebbero allungare di altri 3 punti, ma anche in questo caso evitano di calciare per giocare un 4&2 dalle trentaquattro yard. Tentativo fallito e turnover on down per i Bengals a cui seguirà il touchdown di segnato dal TE Andrews. Lamar, mettendosi in proprio, riuscirà a convertire il tentativo da 2 punti. Da qui in avanti la partita diventa spettacolare per entrambi gli attacchi. I Bengals rispondono con una bomba ricevuta e portata in end zone da Chase, i Ravens segnano ancora con il WR Bateman, grazie a un passaggio cestistico di Lamar che ha dimostrato un tocco notevole, e infine, ancora Chase riceve un pass millimetrico di Joe Burrow, in una finestra che solo il QB neroarancio riesce a vedere, per il definitivo 34 a 35. La mancata conversione da due punti, come detto, condannerà gli ospiti definitivamente.

Notevole la partita di Lamar Jackson con 290 yard lanciate con un 25 su 33 e ben 4 Touchdown (come all’andata). Limitato nelle corse, con sole, si fa per dire, 33 yard, riesce a trovare con facilità i suoi ricevitori con guadagni mediamente pari o superiori alle 11 yard: Andrews e Bateman, in particolare, ciascuno con 1 TD e 6 ricezioni per 68 yard il primo e 54 il secondo, Wallace con il Touchdown di 84 yard. Henry, sempre poco efficace contro i Bengals, corre per “sole” 68 yard.  L’attacco di Baltimore ha avuto il merito di capitalizzare i 3 turnover subiti dai Bengals (un fumble e 2 on downs) segnando 21 punti. Lamar Jackson sta davvero dimostrando una maturità nella gestione del gioco che non aveva mai avuto in carriera e si candida come favorito al titolo di MVP. Ancora in panne la difesa, eccezion fatta per il front four e in particolare il DT Nnamdi Madubuike, autore di 3 sack. La secondaria rischia di essere la zavorra che può far naufragare le ambizioni di Super Bowl dei Ravens e qualcosa a livello di soluzioni tattiche dovrà essere studiato.

È tornato il Burrow dei tempi d’oro, quello del 2021, concentrato e implacabile nonostante una offensive line che, specie nel ruolo di guardie non riesce a tenere, concedendo ben 40 pressure, ma la prestazione del duo Burrow-Chase è l’unica buona notizia. Mette a referto ben 428 yard con 34 su 56 e 5 touchdown. In week 5 scrivevamo: “Difficile immaginare si possa perdere con queste statistiche, eppure così è” Ci pare questa frase possa valere anche per questa partita. In questa stagione quando una squadra, ad eccezione dei Bengals, ha segnato almeno 33 punti ha vinto 38 partite su 39, mentre i Bengals  sono 2 su 5 in tali condizioni.

Ja’marr Chase monumentale con 264 yard e 3 Touchdown; riceve ben 11 palloni su 17 target. Gesicki, Hudson, Chase Brown, Iosivas e Burton completano il reparto. Difesa dai due volti: insuperabile nei primi minuti e inconsistente negli ultimi 20 dove i Bengals hanno subito ben 28 punti. Per questo motivo non ci sentiamo di criticare la scelta di giocare i quarti down né il tentativo di conversione da due punti, perché affidare il proprio destino al proprio reparto migliore sembra la scelta più razionale. La scelta finale ha ancora più senso considerando quello che è successo nel precedente Monday Night tra Kansas City e Tampa Bay: I Buccaneers, infatti, pur optando per la soluzione conservativa, si sono ritrovati a perdere lo stesso in overtime al primo drive di gioco, perché l’attacco non ha più ricevuto il pallone.

La difesa dei Bengals è la seconda peggiore della lega e il DC Anarumo sembra non avere più idea di come risolvere la situazione che ormai è evidente rimarrà tale fino a fine stagione, quando verosimilmente ci sarà un cambiamento di coaching staff difensivo. Questa sconfitta non compromette le flebili speranze di playoff dei Bengals che hanno ancora molti scontri diretti per cercare di agguantare una wild card, anche se d’ora  in avanti non potranno più sbagliare.

Se Lamar continua a giocare così, Baltimore sarà sicuramente protagonista a gennaio e la più credibile avversaria dei Chiefs, ma i prossimi due mesi devono essere utilizzati per migliorare i meccanismi della secondaria, che forse avrebbe avuto bisogno di un rinforzo prima della trade deadline.

Per maggiori approfondimenti e riflessioni, vi invitiamo a seguire Roarcast, il podcast italiano dei Cincinnati Bengals.

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