Una vera e propria “Ugly win” quella dei Cincinnati Bengals, ottenuta ai danni dei New York Giants al Metlife stadium per 17 a 7.
Una partita mai decollata fino in fondo, dove entrambe le franchigie hanno fatto fatica a segnare punti, limitate non solo dalle difese avversarie ma, anche, e soprattutto, dai propri errori. I Giants si presentano abbastanza incerottati: Kayvon Thibodeaux non è della partita, così come il WR1, Malik Nabers, ed il RB1, Devin Singletary, mentre i Bengals stanno pian piano recuperando tutti gli uomini del reparto difensivo ad eccezione del CB Dax Hill in IR per un season-ending.
Cincinnati, come già accaduto contro Washington e Baltimore, segna un touchdown nel drive iniziale grazie ad una corsa del QB Joe Burrow. L’ex LSU, partendo dalla linea della metà campo, si invola indisturbato sul lato destro del campo visto che la secondaria era disposta, invece, sul lato sinistro ove si stavano sviluppando tutte le tracce dei wide receiver. L’azione sembra quasi inspirata dalla lunga corsa di Daniel Jones, il QB dei Giants, che, in uno scontro divisionale contro i Philadelphia Eagles, percorse quasi tutto il campo cogliendo di sorpresa la difesa avversaria, prima di cadere su sé stesso a poche yard dalla end-zone. Questa è stata la prima e anche l’unica azione di rilievo accaduta nei primi due quarti di gara. Seguiranno, infatti, ben 9 punt intervallati da un intercetto del LB Pratt, lesto a raccogliere la palla dal maldestro tentativo di lancio del QB Daniel Jones pressato dal DT BJ Hill, ex Giants.
Al rientro dagli spogliatoi, New York, nel tentativo di rifarsi sotto, si prende subito il rischio di giocare un 4 down dalla linea delle proprie 38 yard: il pass verso il WR Robinson non è completato anche grazie alla bella giocata difensiva del CB Mike Hilton e la palla ritorna in possesso degli ospiti. Sembra fatta per i Bengals che possono iniziare l’azione da una posizione molto vantaggiosa, ma anche questa volta i Bengals non affondano il colpo in quanto il RB Zac Moss, apparso piuttosto in ombra domenica sera, perde il controllo dell’ovale riconsegnando la palla ai padroni di casa sulla linea delle 26 yard. Ne seguirà un bel drive condotto da Daniel Jones grazie all’apporto delle corse del RB di riserva T.Tracy. La 5° scelta da Purdue, segnerà il touchdown del pareggio per il momentaneo 7 a 7. Joe Burrow risponde finalmente con un bel drive dove riesce a pescare molto bene i WR Chase ed Higgins, portandosi a poche yard dalla end zone. Una penalità commessa dalla left guard Volson, vanifica il touchdown segnato su corsa dal RB Brown. Nell’azione successiva, la perdita di terreno causata dal sack subito ad opera del sempre pericoloso DT Lawrence II costringe gli ospiti a calciare un field goal dalle 37 yard che il K McPherson metterà a segno. Cosa che non riesce al collega Greg Joseph, che sbaglia un field goal dalle 47 yard. Con il punteggio fissato sul 10 a 7 per gli ospiti, i Giants hanno ancora la possibilità di rifarsi sotto; possibilità ancora una volta disattesa da un turnover on down visto il lancio incompleto verso il WR D.Slayton, ben marcato, stavolta, dal CB Turner. Cincinnati chiude la partita con un touchdown del RB Chase Brown dopo che lo stesso, nell’azione precedente, aveva perso il pallone finito fuori dal campo prima che un difensore potesse recuperarlo. Poco prima è degno di nota lo scramble di Burrow che completa un passaggio sotto pressione da una situazione di 3&12 verso il Wr Iosivas che riceve il pallone prima di uscire dal campo. Per i Giants, le residue speranze di recuperare 10 punti, con un minuto e 52 secondi ancora da giocare, si infrangono con il secondo field goal sbagliato, dalle 45 yard, dal kicker di casa.
Discreta la prova di Daniel Jones con 22/41 per 205 yard e 1 intercetto. Tanta volontà, anche se poca sostanza: non ha mai quel guizzo capace di superare le situazioni di difficoltà, soprattutto quando è costretto a lanciare. Il QB dei Giants è anche il rushing leader con 56 yard di corsa per 11 portate. Pesa ovviamente l’assenza di Nabers: l’unico in grado di dare profondità al gioco offensivo di New York. Ottima la prova del RB di riserva, Tracy Jr, che oltre a percorrere 50 yard con 1 TD, ne riceve altre 57. Sempre di altissimo livello la prova della linea difensiva, che mette a segno 4 sack, 7 tackle for loss, 7 QB hits e ben 25 pressure. Burrow è costretto a sparacchiare il pallone molte volte, rischiando almeno 3 volte la penalità di intentional grounding.
Buona la prova di Burrow, non tanto per le 208 yard lanciate, con 19 su 28, ma per il touchdown segnato su corsa. I soliti noti Tee Higgins e Ja’marr Chase ricevono con rispettive 77 e 72 yard, anche il WR3 Iosivas si mette in mostra con una ricezione, delle due totali, decisiva a pochi minuti dalla fine della partita. L’apporto dei tight end è molto limitato, con il solo Erick All che riceve 2 target per sole 10 yard complessive. Qualche segnale di miglioramento si torna a rivedere in difesa che lascia ai Giants un solo touchdown. Degna di nota la prestazione dell’ex di turno BJ Hill con autore di 2 QB hits, 2 pass deflection e 7 tackle. Rispetto alle precedenti partite molto meglio la prova della secondaria, anche se ancora molto fallosa.
Preoccupante la prova di Giants; la stagione rischia ancora di rivelarsi mediocre visto il record non positivo di 2-4 e le tre sconfitte casalinghe. Il problema è che non si notano ancora segnali che possano far presagire una chiara inversione di tendenza. Seppure le assenze di giocatori chiave abbiano influito, non si vede nella fase offensiva un disegno che possa lasciare sperare per il futuro. Daniel Jones ancora una volta ha dimostrato tutti i suoi limiti ed è evidente che, se si vuole continuare a puntare su di lui, bisogna circondarlo di molti playmaker di livello che non lo costringano a giocate che non fanno parte del suo repertorio.
Cincinnati prende questa vittoria come un brodino per un malato. Seppur la squadra abbia dato l’impressione per tutta la partita di riuscire in qualche modo a portare a casa il risultato, non è mai riuscita a staccare decisamente gli avversari nel punteggio, dando l’impressione di giocare più per non perderla che per vincerla.
Se i Bengals vogliono sperare di avere un ruolo nei prossimi playoff devono trovare continuità di gioco e risultati, inanellando un filotto di vittorie nelle prossime partite, a partire dal derby dell’Ohio che li attende domenica prossima.
Per maggiori approfondimenti e riflessioni, vi invitiamo a seguire Roarcast, il podcast italiano dei Cincinnati Bengals.