Vince Philadelphia per 37 a 17 la sfida di week 8 contro i Bengals al Paycor Stadium di Cincinnati. Burrow e compagni proprio non riescono a far contenti i numerosi tifosi locali accorsi allo stadio visto che dall’inizio della stagione hanno perso tutte le sfide casalinghe fin qui disputate (0-4); eppure la partita si era messe bene per gli uomini di Zach Taylor, oggi in tenuta tutta bianca, che hanno giocato nel primo tempo un buon football, almeno in attacco. Sì perché la difesa, invece, continua con la sua crisi infinita; l’attacco degli Eagles, eccezion fatta per il solo secondo drive del primo tempo, riesce sempre a mettere punti a referto. Alla lunga, la costanza offensiva degli ospiti costringe i padroni di casa a forzare le giocate per recuperare terreno e i tentativi di rimonta dei padroni di casa alla fine del terzo quarto si infrangono contro la secondaria ospite: i tre turnover saranno decisivi per indirizzare la partita a favore degli Eagles.
Burrow, come spesso accade, inizia subito con un drive vincente, grazie ad un TD pass verso Chase lanciato in scramble. I quick pass del QB di Cincinnati rendono l’attacco veloce e preciso, con piccoli ma costanti guadagni. Philadelphia invece, non parte forte e nel primo drive si deve accontentare di un calciare un field goal dalle 21 yard, non riuscendo a convertire un 3° e lungo dalle 21 yard avversarie. Anche Cincinnati, nel drive successivo, deve accontentarsi di un field goal, pur essendo arrivata in red zone. Il CB Slay, infatti, impedisce la ricezione del WR Burton, rookie da Alabama, per la prima vera azione difensiva di rilievo. I padroni di casa, sul 10 a 3, hanno l’occasione di allungare ancora, ma falliscono il field goal dalle 54 yard.
È il terzo errore sui precedenti tre tentativi da oltre le 50 yard che certifica lo scarso stato di forma del kicker McPherson il cui rendimento è molto al di sotto della media, nonostante il rinnovo di contratto avvenuto in estate. Philadelphia, a questo punto, inizia a fare sul serio e, grazie al running game sviluppato dal RB Barkley, si porta fino ad una yard dalla end-zone. Lo schema della tush-push, marchio di fabbrica della franchigia della Pennsylvania, è anche oggi inarrestabile e consentirà a Jalen Hurts di segnare il primo dei suoi tre touchdown di giornata. Finisce così il secondo quarto per l’intervallo lungo in perfetta parità, 10 a 10.
Alla ripresa del gioco, gli ospiti passano subito in vantaggio grazie a un drive di 70 yard percorse in 4 minuti e mezzo. È sempre Barkley la prima opzione di gioco, intervallata da lanci sul corto verso ricevitori, come Smith e Brown, e verso i Tight-End, come Calcaterra, che ricevono sempre con almeno 5 yard di separazione dagli avversari. Anche in questo drive è Hurts a segnare indisturbato, liberatosi grazie ad una finta per il 17 a 10 a favore degli ospiti. Burrow non sembra arrendersi, e guida i suoi fin sulla linea delle 4 yard. Nell’azione successiva il RB Chase Brown, fratello gemello della safety proprio dei Philadelphia Sydney Brown, riporterà in parità il punteggio sul 17 pari.
Philadelphia decide che è il momento di premere l’acceleratore; Jalen Hurts prima pesca A.J. Brown per 23 yard e poi, dalle 45 yard lancia verso Devonta Smith che riceve la palla poco prima della fine della end-zone. 24 a 17 per gli ospiti e tutto da rifare per i padroni di casa. La difesa di Cincinnati viene colta, di nuovo, impreparata contro il passing game avversario, cosa che, invece non accade agli ospiti. Aumenta la pressione su Burrow che viene fermato per il primo turnover (on down) sulle proprie 39 yard. Di nuovo palla agli avversari che allungano con un field goal dalle 49 yard per il 27 a 17. Ci sarebbero ancora i margini per tentare di accorciare le distanze, ma il lancio sul WR Chase è intercettato dalla safety C.Gardner-Johnson che raccoglie fortunatamente il pallone smanacciato dal CB Rodgers. La partita, di fatto finisce qua. Philadelphia gestisce il gioco aumentando il divario di altri 10 punti. Hurts fa tris di touchdown e il kicker Elliott, dopo un fumble del TE Gesicki, fissa il punteggio sul definitivo 37 a 17.
Tre running touchdown per Jalen Hurts; se non è un record, poco ci manca. Completa 16 su 20 per 236 yard, a tratti con estrema facilità. Zero sack, zero Qb hit, pochissime pressure grazie alla sua linea che ha retto anche se non al completo. Trova i suoi ricevitori con costanza sul medio-lungo: DeVonta Smith 85 yard ed un touchdown, A.J. Brown con 84 yard e, infine, il TE Calcaterra con 58 yard. Il game plan è basato sulle corse di Barkley che con 22 portate, percorre ben 108 yard. Quando Barkley non guadagna da solo il down, Hurts non fa fatica a trovare i suoi WR che ricevono sempre quasi indisturbati. Solo 4 incompleti in tutta la gara. Da queste due righe emerge la pochezza della difesa di Cincinnati. Difesa tosta quella degli Eagles. Front-seven che annulla il già debole gioco di corsa avversario e secondaria in crescita nel secondo tempo, con i cornerback Mitchell e Slay su tutti.
Ce la mette tutta Joe Burrow, con 234 yard, 26 su 37 ed un Td pass. Primo tempo veramente notevole con 160 yard; nel quarto quarto invece i turnover lo mettono ko, lui come tutta la squadra. Senza il supporto del WR Higgins, fuori per un risentimento, si appoggia molto sui TE Gesicki, autore di una ricezione spettacolare e miglior ricevitore per i Bengals, ed All. Chase solo 57 yard ed un TD; si fa notare il rookie Burtun con una bella ricezione di 41 yard, che meriterebbe maggior spazio in ottica di una futura sostituzione di Higgins. Iosivas 0 ricezioni su tre target. Quello che ancora manca è il gioco di corsa; solo 58 yard in tutta la partita per una media di 2,9 yard per portata. Incommentabile la difesa, non riesce a contenere il gioco di corsa, come invece aveva fatto contro Baltimore, né a mettere pressione ad Hurts. Prova della Secondaria imbarazzante e disarmante, vero tallone d’achille del reparto. Troppa separazione tra i Wr avversari ed i CB.
Philadelphia, dopo la sofferta vittoria con i Saints e la sconfitta contro i Buccaneers, ha inanellato tre vittorie consecutive e sembra aver trovato un buon ritmo. Hurts può vantare una solida OL nonostante le assenze e il rientro dei WR titolari fa vedere quanto grande sia il potenziale offensivo di questa squadra. Se la difesa regge, così come alla lunga ha dimostrato, la franchigia della Pennsylvania ha tutte le carte in regola per presentarsi da favorita ai play-off.
Discorso diverso per i Bengals, questa partita è stato lo spartiacque che ha sancito definitivamente l’impossibilità di questa squadra di rispettare le aspettative della offseason e puntare a un risultato importante. Non basta un buon Burrow a far funzionare un attacco che, senza un gioco di corsa affidabile, non riesce da solo a vincere le partite. La difesa ha dimostrato di non avere possibilità di risolvere le sue problematiche in questa stagione e il futuro per il defensive coordinator Lou Anarumo si prospetta plumbeo.
Questa partita doveva fornire delle risposte a entrambe le squadre per il futuro ed effettivamente le risposte sono arrivate: ottimo rilancio per gli Eagles e ritorno con i piedi per terra per i Bengals.