Uno sguardo al 2023: Buffalo Bills

Nonostante avessero concluso il 2022 con l’ennesima qualificazione per la Postseason, alla quale si erano presentati con il seed n°2 nella AFC, i Buffalo Bills erano rimasti scottati dalla 2° eliminazione consecutiva nel Divisional Round Game, in quel caso ad opera di Joe Burrow e compagni, usciti trionfanti per 27-10 dal sempre ostico Highmark Stadium.  
Altra stagione, altra mancata qualificazione Super Bowl. Resettare tutto e ripartire.
Road to 2023.

COME DOVEVA ANDARE…

Con un QB del calibro di Josh Allen posizionato dietro al centro, un giocatore capace di esaltarsi nei momenti “clutch” di match e stagioni, l’obiettivo primario non poteva che essere quello di presentarsi tirati a lucido al “Grande Ballo”, quello da disputarsi in quel dell’Allegiant Stadium di Las Vegas l’11 febbraio 2024.

Niente e nessuno poteva distogliere la franchigia da questo obiettivo, nemmeno la presenza di alcune squadre, almeno sulla carta, decisamente più attrezzate: Eagles, Bengals e 49ers in primis, nonché di una Division, la AFC East, divenuta nel corso dell’offseason un’autentica polveriera pronta ad esplodere, a maggior ragione visto l’approdo di un certo Aaron Rodgers in quel della Grande Mela.

Pubblicità

…E COME È ANDATA?

A dir poco martoriati dagli infortuni per la 2° stagione consecutiva, come comprovato dall’aver perso a strettissimo giro di posta degli elementi cardine come Matt Milano, DaQuan Jones e Tre’Davious White, nonché dell’essersi presentati ai Playoff con un LB ormai in procinto di ritirarsi (Klein) e un CB da tempo immemore accantonato (Kaiir Elam), solo per citare alcune delle defezioni, Josh Allen & soci si sono per l’ennesima volta arenati al cospetto dei Kansas City Chiefs di Patrick Mahomes, dimostratisi capaci di violare il sempre temibile Highmark Stadium, manco a dirlo, nel Divisional Round Game.

La Regular Season dei Bills, comunque conclusasi con Record di 11-6, può essere sostanzialmente distinta in 3 tronconi differenti: un inizio tutto sommato incoraggiante (3-1 dopo le prime 4 partite), una porzione centrale semplicemente “tachicardica” (3-5 il record e nemmeno 2 partite vinte consecutivamente), ed un finale, quello coinciso con l’avvicendamento tra Ken Dorsey e Joe Brady al timone della Offense, semplicemente travolgente, come comprovato dall’essersi presentati in Postseason sull’onda lunga di 5 vittorie consecutive, ivi compreso il successo per 21-14 ottenuto sul campo degli acerrimi rivali dei Miami Dolphins in week 18, risultato valevole della conquista della AFC East per il 4° anno consecutivo.

Quella ottenuta nel Wild Card Game ai danni degli Steelers, annichiliti con l’inequivocabile punteggio di 31-17, è stata l’ultima vittoria della stagione 2023, nonché, come già precedentemente anticipato, l’unica della Postseason. Infatti, nonostante un match rimasto sostanzialmente in equilibrio per la totalità dei primi 3 quarti di gioco, la premiata ditta Patrick Mahomes – Andy Reid, ormai considerabile una sorta di cryptonite per i Bills, ha ancora una volta avuto il sopravvento sui malcapitati avversari, schierati in campo privi del WR n°2 (Davis), i LB n°1 e n°2 (Milano e Bernard), il presunto CB n°1 alla vigilia della stagione (White) e il CB n°2 (Benford). 27-24 il punteggio finale e squadra uscita dal campo a testa altissima.

COSA HA FUNZIONATO…

Sebbene a livello numerico parrebbe non esserci stata una differenza così marcata, la nomina di Joe Brady come OC ad-interim ha letteralmente svoltato la stagione in quel di Buffalo, complice un Josh Allen apparso nuovamente libero di punire le difese avversarie con le proprie gambe, in totale controtendenza rispetto al puro “pocket passer” che pareva voler costruire il suo predecessore Ken Dorsey. Dall’avvento dell’ex OC dei Panthers al timone, l’offense ha decisamente cambiato passo, iniziando a correre in maniera efficace e soprattutto mutando di volta in volta faccia a seconda delle peculiarità, o, meglio, delle carenze palesate dall’avversario di turno.  

L’O-Line ammirata nel 2023 può indubbiamente essere considerata come la migliore dell’intera “Era McDermott”, tanto per continuità quanto altrettanto (e soprattutto) per rendimento. Non è assolutamente un caso che Josh Allen sia stato vittima di appena 26.0 sack, il numero più basso tra tutti i QB con almeno 150 dropback all’attivo. Ancora più impressionante è in numero di sack direttamente imputabili all’OL, appena 12, il numero più basso nell’intera lega, lasciandosi alle spalle persino gli appena 14 concessi dalla tanto decantata OL dei Philadelphia Eagles. L’aver potuto godere della contemporanea presenza in campo della totalità dei 5 starter per più di 1.200 snap ha inciso (e non poco) sull’eccezionale livello di performance mantenuto per l’intera stagione, Postseason compresa.

La difesa, diretta in prima persona dallo stesso Sean McDermott, ha, nonostante i sanguinosi infortuni patiti, mantenuto un livello di performance decisamente importante, “rifiorendo” nuovamente in seguito all’aggiunta di Rasul Douglas, il CB acquisito dai Green Bay Packers proprio in prossimità della Trade Deadline. Il neo n°31 è prontamente diventato un elemento imprescindibile per il reparto difensivo della squadra, tanto da aver concesso ai pass catcher fronteggiati appena 228 receiving yard e nemmeno un singolo TD, a fronte di 4 palloni deviati, 4 intercetti (di cui 1 riportato direttamente nella endzone avversaria) e 2 fumble recuperati. La squadra ha chiuso la Regular Season al 6° posto per punti segnati a partita (26.5) e per yard di total offense prodotte (374.5), nonché al 4° posto per punti concessi (18.3) e al 9° per yard concesse a partita (307.2).

Il 2023 è stato anche il “breakout year” di alcuni “sophomore” facenti parte della Draft Class del 2022. Stiamo ovviamente parlando del RB James Cook, autore di 1.567 yard di total offense e 6 TD, nonché del LB Terrell Bernard, inserito nella starting lineup in virtù della dipartita di Tremaine Edmunds ed inaspettatamente responsabile di una stagione semplicemente “monstre”, consistente di 143 total tackle, 10.0 TFL, 6.5 sack, 5 palloni deviati, 3 intercetti e 3 fumble recuperati. Meritano una menzione d’onore anche il CB Christian Benford, saldamente in possesso del titolo di CB n°2, come pure lo Slot Receiver Khalil Shakir, esponenzialmente migliorato con il passare delle settimane. 

… E COSA NON HA FUNZIONATO

Impossibile non partire dalla quantità di sfortuna che si è nuovamente accanita contro il reparto difensivo dei Bills, quasi immediatamente privato di alcuni elementi cardine come il CB n°1 Tre’Davious White, l’All Pro LB Matt Milano e il 1-Tech DaQuan Jones (rientrato solamente nell’ultima settima di Regular Season), senza menzionare un Von Miller apparso solamente un lontanissimo parente del difference-maker ammirato durante tutto il corso della carriera (0 sack e appena 3 QB hit in 14 partite). Oltre alle sopracitate pesantissime defezioni, la difesa ha pagato a caro prezzo il drastico calo di performance della coppia Hyde-Poyer, per anni uno dei punti (se non IL punto) di forza dell’intero reparto difensivo, nonché uno dei tandem di Safety più completo e meglio amalgamato dell’intera lega. Hyde, in particolare, è passato dall’essere un assoluto incubo per i QB avversari, molto spesso addirittura restii nel lanciare nella sua direzione, al divenirne uno dei bersagli preferiti.

L’aver confermato Ken Dorsey alle redini del reparto offensivo, nonostante una prima stagione decisamente scadente, ha pesato (e non poco) sui disastrosi primi 2/3 di Regular Season. Il Front Office si è per l’ennesima volta dimostrato esageratamente restio nel “tagliare i rami secchi”, tanto nei confronti del coaching staff quanto altrettanto nei confronti dei singoli giocatori, anche quando l’evidenza parrebbe fugare qualsivoglia sorta di dubbio.

Pubblicità

Il WR Stefon Diggs, comunque artefice di una Regular Season da 107 ricezioni, 1.183 receiving yard e 8 TD, ha per la prima volta in carriera dato segni di cedimento, come comprovato dal non aver mai sfondato il fatidico muro delle 100-yard i nessuna delle ultime 13 partite stagionali (playoff compresi), nonché dall’aver lasciato cadere a terra qualche pallone di troppo.

Troppo elevato anche il numero dei turnover commessi dalla Offense, essendosi i Bills posizionati all’8° posto dell’intera lega per maggior numero di palloni regalati agli avversari. Josh Allen, infatti, oltre ad aver lanciato 17 intercetti, ha anche commesso 7 fumble, ai quali vanno ulteriormente aggiunti i 4 palloni lasciatisi scivolare dalle mani dal RB James Cook, un giocatore non nuovo ad errori di questo genere. 

…E ADESSO?

Nonostante la siano reduci dal 4° titolo divisionale consecutivo, a coronamento della 5° double digit win-season consecutiva, il più immediato futuro dei Buffalo Bills appare al momento parecchio nebuloso. La squadra si era infatti presentata in Offseason con addirittura 40 milioni sopra il cap consentito e parecchi free agent potenzialmente da rinnovare. Il Front Office, nella figura del GM Brandon Beane in particolare, è stato costretto a salutare diversi giocatori importanti, quali il CB Tre White, le Safety Jordan Poyer e Micah Hyde, il Centro Mitch Morse e l’edge rusher Leonard Floyd, solo per citare quelli più rilevanti.  

Per rientrare nel cap, avendo di conseguenza modo di operare, è stato nuovamente ristrutturato il contratto di Josh Allen, così come sono stati ridiscussi quelli di Dawson Knox e soprattutto di Von Miller, il quale, da professionista qual è sempre stato, ha accettato un deciso taglio di stipendio, puntando tutto sui bonus legati alle prestazioni.  Dopo le rifirme dell’edge rusher A.J. Epenesa, del DT DaQuan Jones e della Safety Taylor Rapp, seguite a ruota dalle aggiunte dei vari Morrow, Hollins, Trubisky e Samuel (la firma sinora più “altisonante”), il Management ha ora spostato lo sguardo sulla 3 giorni di Detroit, la sede dell’ormai incombente Draft, al quale i Bills si presenteranno con la bellezza di 11 pick.

Per i Buffalo Bills l’imperativo sarà uno e uno soltanto: porre basi solide per il futuro, evitando qualsivoglia “progetto” in favore di giocatori pronti a contribuire sin da subito, tanto quantitativamente quanto qualitativamente.   

Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.