La strada verso il Draft: J.J. McCarthy

Età: 21 – Ruolo: QB – College: Michigan
Classe: Junior – Altezza: 6’2” (1.83 cm) – Peso: 219 lbs (99 kg)

J.J. McCarthy è il QB della classe Draft 2024 sul quale i giudizi si dividono maggiormente, e con questo articolo cercheremo di descrivervelo al meglio e a spiegarvi il perché.

Partiamo col dire che J.J. – che sta per Jonathan James – McCarthy è il quarterback più giovane della classe Draft, 1 anno più giovane di Drake Maye, 2 di Caleb Williams, addirittura 3 dei vari Daniels, Penix Jr., Nix e Rattler. Per questo si tratta di un QB che non ha ancora concluso la propria maturazione e che, per il sistema in cui è stato impiegato a Michigan, non ha mostrato per intero le proprie potenzialità.

Il punto fondamentale per la mancanza di un “giudizio univoco” sul suo nome è proprio questo: J.J. è un talento uscito dall’high school come prospetto 5 stelle, che ha “vinto” la competizione per diventare QB1 a Michigan e che ha guidato i Wolverines al loro primo titolo nazionale dal 1998. Ma, lo ha fatto con una scarsa produzione, in quanto il gameplan di Michigan prevedeva molte più corse che passaggi ed è sempre stato più un game manager che un uomo copertina per i giallublù di Ann Arbor. E quindi la domanda scontata è: la sua scarsa produzione è dovuta solo al fatto che non gli fosse richiesto di più, oppure al fatto che non la possieda nella sue corde?

Pubblicità

Vediamo cosa, dai suoi tape piuttosto “scarsi” si può comunque evincere.

J.J. McCarthy è un maestro nella navigazione della tasca: sa essere leader della sua linea e del suo attacco ed è molto bravo a “percepire” la pressione e a “gestirla” senza andare in affanno, muovendosi bene e scaricando sui checkdown prima di subire il sack.

L’arm talent è decisamente sufficiente: lanci a tutto braccio se ne sono visti pochi nei suoi tre anni di carriera, ma in quest’ultima stagione ha dimostrato più volte di possederlo, affidandocisi soprattutto quando forzato ad uscire dalla tasca e lanciare off-platform. Da questo punto di vista la sua miglior prova è arrivata contro Alabama nella semifinale nazionale giocata quest’anno al Rose Bowl, quando è riuscito più volte a creare a gioco rotto grazie al suo braccio e alla sua capacità di movimento.

Anche l’atletismo non è da sottovalutare: non è un dual threat QB ma, ancora una volta, soprattutto perché non gli è mai stato chiesto di esserlo. Non parliamo di un potenziale corridore à la Jalen Hurts, ma di un QB che sappia sfruttare le proprie gambe per guadagnarsi il down (à la Joe Burrow) quando le letture saltano.

Gli altri punti deboli sono, ad ora, l’anticipazione nei lanci, ancora non così affinata, e le letture post snap, forse ancora non di assoluto livello – la lettura pre-snap è spesso buona: si è spesso trovato a pescare proprio essa pochi secondi dopo lo snap; in alternativa, preferisce il checkdown a tentare una nuova lettura.

Considerando quindi la giovane età e la scarsa esperienza come passatore, si tratta di un prospetto (parola ideale) che va preso, appunto, in prospettiva, con l’idea di farlo crescere alle spalle di un veterano, ma che possiede tutte le caratteristiche per poter diventare, nel giro di uno o due anni, uno starter NFL.

I nostri voti

READYNESS
BIG GAME EXPERIENCE
POTENZIALE

J.J. McCarthy è un prospetto (parola ideale) che va preso, appunto, in prospettiva, con l’idea di farlo crescere alle spalle di un veterano.

Merchandising Merchandising

Articoli collegati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio
Chiudi

Adblock rilevato

Huddle Magazine si sostiene con gli annunci pubblicitari visualizzati sul sito. Disabilita Ad Block (o suo equivalente) per aiutarci :-)

Ovviamente non sei obbligato a farlo, chiudi pure questo messaggio e continua la lettura.