Super Bowl LVIII: San Francisco 49ers

I San Francisco 49ers, il cui nickname si riferisce al 1849, anno in cui iniziò la “Corsa all’oro” in California, iniziano l’attività nel 1946 nell’ambito della AAFC (All America Football Conference) una lega professionistica attiva dal 1946 al 1949 in concorrenza con la NFL fino alla fusione con quest’ultima avvenuta nella stagione 1950, stagione in cui inizia la loro militanza nella NFL E’ una delle franchigie più vincenti nella storia della NFL con cinque Super Bowl vinti tra il 1982 e 1l 1994, ai quali si aggiungono due Titoli di Conference nel 2012 nel 2019 oltre, naturalmente, a quello di questa stagione.

Nel ventunesimo secolo, pur non raggiungendo il Lombardi Trophy, ha comunque vinto per ben sei volte il titolo della propria Division e tre volte il Championship della National Conference. Negli anni d’oro dei cinque Super Bowl vinti con i Niners hanno giocato autentiche leggende come Joe Montana, Jerry Rice, Steve Young, il DB Ronnie Lott.

Quello di domenica sarà il loro ottavo SB e sarà la rivincita di quello perduto nella stagione 2019/20 proprio contro i Kansas City Chiefs.

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Regular season e Playoff

Quest’anno i 49ers sono partiti con il chiaro intento di tornare a mettere le mani sul Lombardi Trophy ma, dopo una stringa di cinque vittorie, sono incappati in tre sconfitte consecutive contro Cleveland, Minnesota e Cincinnati, per poi riprendere la marcia trionfale che li ha portati al titolo della West Division e al seed 1 della NFC con il record di dodici vittorie e cinque sconfitte.

Il gioco offensivo, nel corso della regular season, è stato molto bilanciato con 499 corse e 491 tentativi di passaggio e i rendimenti, tanto nelle corse quanto nel gioco aereo, sono stati molto alti: 4,79 yard/carry che li vedono al quarto posto nella specifica graduatoria, e 8,93 yard/attempt oltre al 6,7% diTD per pass attempt, dove sono i migliori della lega.

Il defense team, a sua volta, è tra i migliori della NFL contro i passaggi: con 22 intercetti comandano la graduatoria insieme ai Bears e con 84 PD risultano quinti nella relativa graduatoria. Con 48 sacks sono al settimo posto nella specifica graduatoria che vede i Chiefs secondi con 57. Contro le corse non è tra le migliori difese, concedendo 4,1 yard/carry agli avversari, ma in questa graduatoria i Chiefs, con 4,5 yard concesse, stanno un po’ peggio.

Nelle due partite di playoff San Francisco ha vinto in rimonta, e soffrendo, prima contro i sorprendenti Green Bay Packers che hanno ceduto soltanto nel quarto periodo dopo aver chiuso il terzo con sette punti di vantaggio, poi contro i Detroit Lions che avevano dominato il primo tempo chiudendolo in vantaggio per 24-7. In entrambe le occasioni è venuto fuori il carattere della grande squadra, capace di non perdersi d’animo e reagire.

Le due partite di post season hanno anche confermato l’estrema duttilità dell’attacco dei 49ers che contro i Packers ha puntato molto sul gioco aereo (62% dei giochi offensivi), ma ha ottenuto i migliori risultati correndo, 4,6 yard/carry, mentre contro i Lions ha privilegiato il gioco di corsa (52% dei giochi) ottenendo 4,7 yard/carry, ma anche un miglior rendimento nel gioco aereo (8,32 yard/att e 65% di completi), a ulteriore dimostrazione che un valido gioco di corsa influisce positivamente anche sul gioco aereo.

Roster

Vediamo chi sono i protagonisti più attesi in una compagine ricca di grandi talenti.

Il QB è il giovane Brock Purdy, n°13; l’ex “Mr. Irrelevant” dovrebbe aver finalmente convinto anche i più scettici sulle sue qualità. Nella regular season ha completato il 69,4% dei passaggi per 4280 yard e 31 TD che rappresentano il 7% sui tentativi di passaggio e lo pongono in testa alla relativa graduatoria. Il QB rate è stato di 113 punti, il migliore in assoluto tra i QB. Altro giocatore fondamentale è il RB n°23 Christian McCaffrey, a mio parere personale il miglior Running Back della NFL per la grande intelligenza oltre che per le caratteristiche tecnico-atletiche; con 1459 yard in 272 portate guida la graduatoria dei runners con 5,4 yard/carry. McCaffrey ha poi guadagnato altre 564 yard con 67 ricezioni su 83 target.

Tra i ricevitori spiccano su tutti il n°11 Brandon Ayuk con 1342 yard guadagnate con 75 catches su 105 targets, il n°19 Deebo Samuel con 60 catches su 89 target e 892 yard, e il TE n°85 George Kittle con 65 ricezioni su 90 target per 1020 yard di cui 483 guadagnate dopo la ricezione. E’ d’obbligo una menzione particolare della OL nel suo complesso, indispensabile per ottenere risultati eclatanti sia nelle corse che nei passaggi e che ha indotto i pochi detrattori irriducibili di Purdy a sostenere che dietro una linea così qualunque QB otterrebbe i suoi risultati.

Tra i giocatori del team di difesa spiccano: il DE n°97 Nick Bosa, con 11 sack, 16 tackle for loss e 2 fumble forzati, il CB n°7 Chavarius Ward, autore di 5 intercetti, uno dei quali riportato in TD, e 23 passBU, e il LB n°54 Fred Warner con 4 intercetti, 11 passBU, 132 placcaggi complessivi e 4 fumble forzati. Degni di attenzione tra i difensori anche il LB n°57 Dre Greenlaw con 120 tackle totali e il CB n°2 Deommodore Lenoir che ha al suo attivo 3 intercetti e 10 PassBU.

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Le chiavi della partita

Quello di domenica prossima sarà uno scontro tra titani in cui i 49ers potranno affidarsi alle corse di McCaffrey per tenere in apprensione la difesa di Kansas City e favorire anche il gioco aereo. Nella partita contro Detroit abbiamo visto anche un coraggioso Purdy guadagnare in scrambling 48 yard per conquistare preziosi primi down nel frangente più delicato della partita. Questo potrebbe essere un fattore in più a favore del gioco offensivo.

La difesa dovrà guardarsi dalle incursioni di Isaiah Pacheco che è diventato un’importante arma nell’arsenale offensivo dei Chiefs. I 49ers non fanno una pass rush esasperata, e questo è un bene quando si affronta Patrick Mahomes che è particolarmente abile sotto pressione a trovare il ricevitore lasciato inevitabilmente libero nei blitz. Meglio controllare a uomo i ricevitori e presidiare la zona di corto/medio raggio in cui i passaggi di Mahomes a tipi come Travis Kelce possono fare molto male.

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Francesco Di Taranto

Nato a Foggia, nel 1953, risiedo a Brescia dal 1987 e in precedenza ho abitato a Bologna, dove mi sono laureato in Ingegneria Elettronica. Ho cominciato a seguire il football dalla notte del Super Bowl 1982 vinto da san Francisco sui Cincinnati Bengals. Terminato il servizio militare, nell'aprile '82 ho cominciato a seguire assiduamente, a Bologna, alle partite dei Doves e dei Warriors. Per alcuni mesi, nel 1984, ho partecipato agli allenamenti di una squadra bolognese in formazione, gli Atoms, che sarebbero poi diventati Phoenix San Lazzaro, che ho poi dovuto lasciare a causa del trasferimento per motivi di lavoro. Da allora non ho più smesso di seguire il football, sia professionistico (NFL e poi USFL, AAF e quest'anno XFL), sia dilettantistico in Italia, ma anche in Germania, grazie ai video in streaming della GFL

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