Profondo Roster 2023: Miami Dolphins

Tramontata in maniera definitiva l’era dei New England Patriots, la AFC East è diventata, nelle ultime tre stagioni, terreno di conquista per i Buffalo Bills. Quest’anno però i Miami Dolphins ed il loro attacco stellare sono una serissima minaccia al regno dei rossoblù di McDermott. Vero, nel primo scontro diretto, Allen e compagni hanno dominato, ma dopo 5 turni sono dietro in classifica e l’ultima di campionato li attende un viaggio per nulla agevole in quel di Miami. 

OFFENSE

Miglior attacco sul passaggio e sulla corsa, miglior attacco come punti segnati, miglior quarterback per yard lanciate e miglior ricevitore per yard ricevute (vero, alcune squadre hanno giocato una gara in meno ma la sostanza non cambia). In più, 70 punti segnati in una partita NFL per la prima volta dal 1966. Potrei andare ancora avanti ma credo di aver reso l’idea della performance mostruosa dell’attacco dei Dolphins finora.

Regista dalla panchina di questa impressionante macchina è l’head coach Mike McDaniel, allenatore in NFL dal 2005, a parte una pausa di tre anni, arrivato ai Dolphins dopo quattro anni passati ai 49ers alla corte di Mike Shanahan, che ha impostato il suo attacco sulla velocità di alcuni suoi elementi a partire dal folletto Tyreek Hill per poi proseguire con l’ultimo arrivato, il runner De’Von Achane.

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Regista in campo dei Delfini è invece l’ex Alabama Tua Tagovailoa, scelto da Miami come quinto assoluto nei draft del 2020. Il problema del buon Tua è stato finora soprattutto fisico (ha saltato almeno 4 gare in ogni stagione giocata fin qui), ma da un punto di vista statistico il nativo di Ewa Beach alle Hawaii è progressivamente migliorato sia a livello di QB rating che di yard per game, passate da 181 a 204 a 272, fino ad un sensazionale 322 (con un rating addirittura di 112) in questo 2023. Se vogliamo trovare un punto di critica, sicuramente il capitolo intercetti, visto che in cinque gare Tagovailoa è stato “pizzicato” cinque volte dalle difese avversarie.

Non è difficile intuire che il salto qualitativo del passing game dei Dolphins è arrivato grazie all’ingaggio di Tyreek Hill che dopo aver terrorizzato cornerback e safety con la maglia di Kansas City per cinque anni, dal 2022 è passato a Miami portando in dote in Florida la sua velocità abbagliante. Per ora dopo cinque turni, Hill è il leader in NFL per yard guadagnate con 651, alla media davvero notevole di 18,1 yard per catch. Le difese avversarie però non possono concentrare tutta la loro attenzione su di lui, perchè a disposizione di Tagovailoa c’è anche Jaylen Waddle, altro cliente davvero temibile (nel 2022 l’altro prodotto da Alabama ha chiuso con 1356 yard ricevute, buone per la settima prestazione nell’intera NFL). In questo 2023, Waddle è ancora un po’ sotto tono (“solo” 17 ricezioni e una meta con però una gara persa) ma, come detto, rimane un ricevitore assolutamente formidabile.

Terzi in fatto di catch sono il runner Mostert e una delle sorprese dell’anno, il receiver Berrios, giocatore che in maglia Jets era soprattutto utilizzato come ritornatore e che invece a Miami si sta rivelando un aiuto prezioso per Tagovailoa soprattutto sul corto (tanto per darvi un’idea, Berrios ha terminato la scorsa stagione con 18 ricezioni; ora è già a quota 15). Ancora nel gruppo receiver ci sono gli esperti River Cracraft e Cedrick Wilson, che hanno contributo rispettivamente con 6 e 5 palle catturate (sempre però con medie altissime, cioè 14,5 yard per ricezione per il primo 13,6 per il secondo). In estate i Dolphins hanno perso il tight end Gesicki finito ai Patriots e sostituito da Durham Smythe, atleta però più bravo nel bloccare che non a ricevere.

Il running game è stato per un paio di giornate nelle salde mani dell’ex 49ers Mostert, poi, nella terza settimana di campionato, è esploso Achane ed ora l’attacco di Miami fa davvero paura anche via terra. Mostert, che nel 2015 aveva già fatto una veloce comparsata con i Dolphins, ha trovato il successo in NFL piuttosto tardi in carriera, poi nel 2020 e nel 2021 non ha quasi giocato per via di due gravi infortuni. Dopo un buon 2022, Mostert sta disputando un’altra buona stagione con 58 portate per 314 yard e 7 mete ed è atleta davvero rapido. Se però parliamo di velocità pura allora naturalmente la mente corre al rookie De’Von Achane, prodotto da Texas A&M dove era anche un eccellente velocista (nel 2021 ha fatto parte della formazione All-American della 4×100). Alle Combine di Indianapolis, Achane ha corso le 40 yards in 4,32 secondi, quarta prestazione nella storia della competizione e poi non ha perso tempo nel lasciare il segno nella NFL. Dopo una breve apparizione contro New England, Achane è esploso contro Denver (18 corse, 203 yard e due touchdown più quattro ricezioni per 30 yard e altre due mete) per poi proseguire contro Buffalo e i New York Giants. Finora l’ex Texas A&M ha portato palla 38 volte per 460 yard, alla media assolutamente “fuori dal mondo” di 12,1 yard a portata (per darvi un termine di paragone il secondo in tale categoria è Breece Hall dei Jets con 7,2 che già è una media pazzesca). Sul finire della gara contro i Giants però, Achane si è infortunato al ginocchio e rimarrà fuori per qualche settimana (nei commenti pre draft, proprio la struttura fisica era il più grosso punto interrogativo riguardo Achane in un ruolo durissimo come il runner in NFL).

Senza il rookie, coach McDaniel potrebbe utilizzare Chris Brooks o il più esperto Salvon Ahmed per far rifiatare Mostert, mentre dovrebbe essere prossimo al rientro anche Jeff Wilson, appiedato fin qui da un problema alle costole. Una piccola curiosità a livello statico riguarda il giovane Erik Ezukanma, che è a roster nei Dolphins come ricevitore ma ha finora portato palla 5 volte mentre non ha ancora effettuato alcuna ricezione.

La linea offensiva dei Dolphins è composta al centro ex Cowboy Connor Williams, finora il miglior bloccatore del gruppo sulla corsa, mentre le guardie sono a destra Robert Hunt e a sinistra Isaiah Wynn, che a differenza di Williams sta faticando nell’aprire varchi ai runner. I tackle sono Austin Jackson a destra e Kendall Lamm a sinistra, con quest’ultimo che sta sostituendo, nel complesso egregiamente, il fortissimo Terron Armstead che purtroppo anche quest’anno sta accusando pesanti problemi fisici, stavolta al ginocchio sinistro (ma l’ex Saint aveva già dovuto rinunciare all’inizio della stagione per problemi alla gamba e alla schiena).

mostert dolphins patriots

DEFENSE

La difesa non ha decisamente i numeri dell’attacco. Sulla corsa concede 4 yard a portata (esattamente a metà del gruppo), e anche sul passing game il reparto si trova nel gruppone a metà della lista. I Dolphins sono invece fra i team più temibili a livello di pass rush, visto che finora hanno messo a segno 17 sack; meglio hanno fatto solo Buffalo con 21 e Baltimore con 18.  In linea i tre titolari sono Christian Wilkins, Raekwon Davis e Zach Sieler. Dei tre Davis è quello che ha le maggiori caratteristiche di tackle, mentre Wilkins e Sieler sono adatti anche alla pass rush. Infatti i tre sono utilizzati insieme più che altro nelle situazioni di probabile corsa, mentre più spesso Wilkins e Sieler sono in campo da soli, affiancati dagli edge rusher Andrew Van Ginkel e Bradley Chubb.

Van Ginkel finora è il leader dei sack con 4, seguito da Sieler con 3.  Della rotazione degli interior linemen fa parte anche De’Shawn Hand, mentre gli altri edge utilizzati sono Emmanuel Ogbah e Jaelan Phillips. Quest’ultimo è reduce da due ottime stagioni, in cui ha messo a segno quindici sack e mezzo, e in effetti sarebbe uno degli edge titolari, ma un problema al muscolo obliquo l’ha finora limitato alla sola partita di esordio e ad uno spezzone contro Denver.

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I due linebacker titolari sono invece David Long Junior e Jerome Baker. Long è più spesso schierato sul lato forte dell’attacco mentre Baker è di solito il linebacker che rimane in campo nelle formazioni con molti defensive backs. Fino ad adesso Baker ha fatto meglio contro il passaggio mentre Long ha giocato in maniera più efficace contro la corsa.  Qualche veloce comparsata fra i linebacker l’ha fatta anche Duke Riley, che però dopo aver giocato una trentina di snap fra Denver e Buffalo, contro i Giants è tornato nel dimenticatoio.

Il secondario ha subito un colpo molto duro quando il cornerback Jalen Ramsey, acquisito in estate dai Rams e da anni uno dei migliori nel suo ruolo della NFL, è andato k.o. per un problema al ginocchio il secondo giorno di training camp. Ramsey dovrebbe rientrare fra la fine di novembre e l’inizio di dicembre, e il suo ritorno dovrebbe giovare non poco ad un gruppo cornerback che finora, a differenza delle safety, ha decisamente faticato nel passing game. I titolari sono Xavien Howard, normalmente schierato a sinistra, e Kader Kohou a destra. Quando Miami si trova a fronteggiare tre receiver invece sull’esterno giocano Howard e Apple mentre Kohou è lo slot corner. Il quarto cornerback è Justin Bethel, forse il migliore, seppur con un utilizzo limitato, di un gruppo che finora ha deluso.

La safety titolari sono Jevon Holland, che si sta confermando anche quest’anno atleta di sicuro valore e che spesso è schierato più vicino alla line of scrimmage, e DeShon Elliott che finora ha concesso pochissimo ai receiver avversari. Una peculiarità è che in una NFL in cui le safety sono chiamate sovente ad andare in blitz sui quarterback avversari, Holland ed Elliott invece non vengono utilizzati con tale incombenza. La terza safety è Brandon Jones, schierato titolare contro Buffalo per l’assenza di Elliott.

LA SORPRESA

L’ulteriore salto di qualità di Tagovailoa era nell’aria anche se forse non così facilmente prevedibile, mentre assolutamente imprevedibile era l’impatto devastante che ha avuto in NFL il runner Achane. Da appassionati di football, c’è da sperare che il guaio al ginocchio si risolva in fretta per vedere altre clamorose galoppate del piccolo ma compatto running back.

LA DELUSIONE

È l’unico defensive back dei Dolphins che abbia messo a segno un intercetto (l’altro è dell’edge rusher Ogbah) ed ha al suo attivo in carriera ben quattro partecipazioni al Pro Bowl, ma a trent’anni Xavien Howard sta disputando la peggior stagione della sua carriera, con il 70% di ricezioni e 216 yard concesse ai suoi avversari.       

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