Wild Card 2023: Le pagelle

Blowout. Il ritornello che ha accompagnato tutto il fine settimana, e non ho scritto “Super” davanti a Wild card volontariamente. Perché come le tempeste che hanno spazzato gli Usa, allo stesso modo almeno in 4 delle 6 partite giocate ci sono state squadre spazzate via. Le palpitanti partite di play-off sono un’altra cosa che speriamo possano iniziare con i Divisional del prossimo fine settimana. Va detto che non metto “3” perché almeno i risultati che sono maturati sono stati sorprendenti: due delle scoppole clamorosamente inattese.

Wild card weekend 4

Ecco, sono stato spazzato via anche io come pronosticatore (il mio bracket lo potete ascoltare nella Newsletter della scorsa settimana): un 5 su 6 vergognoso come certe performance. “Saved by the Bills” (per semicitare una famosa serie tv anni Novanta). Vero, che non sono stato il solo e commentatori ben più qualificati del vostro (spero amato) prof sono caduti in colossali… inciampi. Io però non sono chi si crogiola nel mal comune mezzo gaudio. Mi rifarò? Difficile! Voto al prof come pronosticatore: 1!

Premessa: i voti come sempre sono personalissimi e basati anche su quelle che erano le mie aspettative oltre alle prestazioni, alle condizioni e agli avversari.

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Sabato: 3,5

Se si fa eccezione per i primi momenti della gara di Houston il resto del sabato non ha regalato emozioni. Due match a senso unico.

Houston Texans – Cleveland Browns 45-14

Texans 10
La partita perfetta sia in attacco che in difesa. Le uniche concessioni risalgono al primo quarto. Entusiasmo palpitante dal primo all’ultimo minuto. La freschezza percepibile in ogni sorriso, in ogni sguardo, tradotta perfettamente in lanci, placcaggi, tracce, situazioni. Coach Ryans ha eretto un monumento dove c’erano macerie appena un anno fa. E chi li ha sbeffeggiati per aver vinto quell’ultima rocambolesca partita nel 2022 vada a riguardarsi come ha giocato Stroud.

Browns 4
L’inizio è promettente. Cleveland evapora troppo in fretta però. Quella difesa che ha sorretto la stagione tra le mura amiche, fuori casa ripropone balbettamenti visti di frequente e ferali in un match di play-off. Non hanno la cilindrata per competere a chi romba più forte. Alla lunga non ci sono contromisure e l’incapacità di reggere all’attacco di Houston porta a commettere errori che affondano le speranze.

Kansas City Chiefs – Miami Dolphins 26-7

Chiefs 9
Al mio segnale, scatenate l’inferno. Li immagino racchiusi come il manipolo di gladiatori durante la regular season. Privi di troppe armi per scatenare quel che gli resta. Arrivato il segnale i Chiefs hanno aggiunto una marcia. La difesa ha confermato quanto di buono prodotto nella stagione regolare. Mahomes è tornato a correre in prima persona quando necessario. Rice si è issato a primo WR. Il cuore dei campioni (mai sottovalutarlo come mi ricordava un saggio compagno) ha fatto il resto.

Dolphins 3
Niente da fare. Pensavo in un colpo di coda. Una mossa nella manica di McDaniels non ancora mostrata durante l’anno. Niente di tutto questo. La difesa tiene abbastanza, nonostante le copiose assenze. Chi non si presenta è l’attacco. Screen, screen, screen. Che non portano da nessuna parte. Corse azzerate. Automatismi ghiacciati da una temperatura proibitiva. Ci hanno fatto divertire spesso quest’anno. Ma avevamo già visto il meglio.

Domenica: 6,5

Finalmente una bellissima partita, Lions-Rams ci regala le vibrazioni che sono mancate nelle prime tre wild card. Disastrosa, per demeriti Dallas la più abbordabile – per orari – in Italia dopo che è slittata Steelers-Bills.

Green Bay Packers – Dallas Cowboys 48-32

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Packers 10
Altro 10 in queste pagelle e non può essere altrimenti. I Packers sfoderano una gara da ufo. Annichiliscono totalmente su entrambi i lati della palla i Cowboys. C’è la sbavatura degli ultimi minuti in cui i texani segnano qualche punto, ma non tale da inficiare una performance da incorniciare per la squadra più giovane a centrare i play-off da quando sono saliti a 16 squadre nel 1978. Primo seed n.7 ad avanzare nella post season. E vincono fuori casa, per di più. Si regalano e ci regalano un secondo tuffo negli anni Novanta con un viaggio a San Francisco nel Divisional. Love gioca un match sopraffino in cui fa risaltare le qualità di molti suoi ricevitori. E vogliamo dire qualcosa di Aaron Jones? In Texas è sempre una furia.

Cowboys 2
Delle stecche è quella che fa più rumore. E che probabilmente avrà le conseguenze maggiori, perché erano alte le aspettative di Dallas. Perché giocavano in casa. Perché Green Bay sulla carta non era insormontabile. Sulla carta. Le contromisure sono tardive e insufficienti. La fossa scavata dagli errori precedenti troppo profonda. L’agitazione fin dal principio del defensive coordinator Quinn è stata sintomatica. Difficilissimo difendere Prescott. Impossibile giustificare McCarthy. Il divario di preparazione è sembrato abissale.

Detroit Lions – Los Angeles Rams 24-23

Lions 8
Dopo più di trent’anni passano un turno di play-off. Stanno togliendo parecchie ragnatele dall’armadio delle soddisfazioni. L’attacco ha funzionato a strappi. Come nell’ultima porzione di stagione regolare. Quel che mi ha impressionato è stata la ferocia superiore ai Rams nel colpire duro hanno fatto pagare ogni yard ai Rams, mentre Los Angeles non è riuscita a placcare con continuità per togliere certezze a dei Lions sicuramente in missione.

Rams 7
Passato un burrascoso primo tempo in cui paiono non avere sacchetti per arginare la corrente azzurra, nel secondo tempo disinnescano l’attacco Lions e si mettono in posizione per un sorpasso che sembra possibile. Riescono a tenersi lontani dagli errori più dolorosi (turnover e penalità) quasi fino all’ultimo, quando per sopperire a quell’inezia che li rimanda indietro nell’ultimo drive servirebbe più coraggio. Per portarla a casa bisognava osare. Anche a fine primo tempo, ad esempio. Ed essere perfetti. McVay stavolta non lo è stato. Nulla toglie a una buona prestazione e una grande stagione. La mia ammirazione per Nacua è a livelli stratosferici.

Lunedì 4,5

Altra giornata con due gare senza storia. Non sono più severo solo perché la storia di Tampa Bay è gustosa. Resta il fatto che non è stato un lunedì che ricorderemo.

Buffalo Bills – Pittsburgh Steelers 31-17

Bills 7,5
Fin qui, tutto bene. Brillanti? Non troppo, in realtà, ma dovevano vincere e hanno vinto. Credete sia banale dopo quanto abbiamo vissuto tra Dallas e Philadelphia? Io no. Per questo il voto è ampiamente positivo. Chiaro che le imperfezioni devono essere limate contro Kansas City, pena cedere ancora una volta a Mahomes e soci. Magari per un momento finissero gli infortuni, non sarebbe male.

Steelers 6
Per come si era messa in avvio la sufficienza è doverosa. Non sbracano, anzi, rimettono più o meno a tiro i Bills, solo che non hanno la potenza di fuoco per poterli prendere. Del resto non ce lo si aspettava nemmeno e tra le tante batoste che si sono viste nelle wild card questa è la meno sorprendente e neanche particolarmente dura da buttare giù. Mason dopo l’intervallo lungo trova anche un po’ di ritmo.

Tampa Bay Buccaneers – Philadelphia Eagles 32-9

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Buccaneers 10
Do 10 lo stesso, anche se sarebbe un 9,5 per i tantissimi drop che hanno un po’ sporcato la prestazione. Ma il mezzo punto in più lo dedico a Mayfield. Partita sublime la sua. Con il consueto carattere e senza gli errori. Bravo, bravissimo. Si toglie una bella soddisfazione anche coach Bowles. Sono due eroi inattesi di questo weekend. I più inattesi di tutti. Tutto questo praticamente senza usare più di tanto Evans e Godwin.

Eagles 1
Che fossero in rottura prolungata era chiaro. Ho creduto però al sussulto. Alla voglia di emergere che contraddistingue i campioni. Non ci sono stati neanche lontanamente. Così tanti placcaggi sbagliati in una partita di play-off non penso di averli visti mai. Prestazione difensiva imbarazzante. E non è andato meglio l’attacco. E non solo per l’assenza di AJ Brown. A Tampa in regular season avevano corso sui Bucs: sembrano ere glaciali fa. Anche la linea offensiva è collassata. Da metà stagione in poi non ha più funzionato nulla. Sirianni dovrà capire quel che è successo nello spogliatoio.

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