L’origine del nome delle franchigie NFL

NFC North

Chicago Bears

Nel 1921, la squadra allora chiamata Decatur Staleys restò nell’Illinois, ma si spostò a Chicago ed inizialmente mantenne il soprannome per onorare il proprio sponsor, la Staley Search Company. Quando il giocatore simbolo del team, George Halas, acquistò la franchigia l’anno successivo, decise però di cambiare nome. Dato che la squadra di baseball, che giocava le partite casalinghe nel medesimo Wrigley Field, era nominata Cubs, cuccioli, Halas decise di omaggiarli per il favore con qualcosa che esplicitasse il richiamo, ma anche la diversa statura dei giocatori. Da qui Bears, orsi.

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Detroit Lions

George A. Richards comprò i Portsmouth Spartans e li trasferì a Detroit nel 1934, rinominandoli in Lions, probabilmente in richiamo alla squadra di baseball, i Tigers, che aveva vinto 101 partite ed il titolo quell’anno. La spiegazione ufficiale cita: “Il leone è il re della giungla e noi speriamo di essere i re della Lega”. Non sempre le cose vanno come si vorrebbe, però…

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Green Bay Packers

Il fondatore della squadra, Earl Lambeau lavorava presso la Indian Packing Company, successivamente diventata Acme Packing Company, e chiese al proprietario dell’azienda di “sponsorizzare” la squadra di Green Bay per avere le divise, oltre che dar loro la possibilità di giocare. Nonostante l’azienda in seguito fallì, il soprannome Packers rimase intatto.

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Minnesota Vikings

Bert Rose, il general manager della squadra quando questa entrò nella NFL nel 1961, raccomandò il soprannome Vikings ai piani alti perché “rappresentava sia una personalità molto forte che ha desiderio di vincere sia la grande tradizione del Nord”. La franchigia divenne, inoltre, la prima nella storia dello sport professionistico americano con il nome dello stato e non della città di appartenenza, Minneapolis.

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Alessio Salerio

Scopre il football nella notte dell'upset di Phoenix del 2008, se ne innamora quattro anni dopo grazie ai medesimi protagonisti. Ideatore della rubrica "Colori, episodi, emozioni", negli anni cambiata di nome, non nella sostanza.

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5 Commenti

  1. Credo che nei Pats ci sia un errore o forse volevi scrivere in altro modo… i Pats non si sono mai trasferiti a New England (semmai nel New England), ci sono sempre stati. Il Massachusetts fa parte del New England.

    1. Hai perfettamente ragione Alessandro, ho sbagliato ad esprimermi. La prima parte del nome è cambiata da Boston a New England, mentre la seconda è rimasta invariata in Patriots. Sulla questione geografica hai detto giustamente tu, non era voluto il refuso. Grazie mille per la segnalazione.

  2. Ottima l’idea della spiegazione del nome di tutte le squadre. Una cosa sola: Houston, storicamente, aveva una franchigia chiamata Oilers: come mai non se ne fa cenno nel pur dettagliato articolo?

    1. Grazie per la segnalazione e per l’apprezzamento Maurizio. Gli Houston Oilers si trasferirono a Tennessee ed infatti, nella parte dedicata ai Titans, trovi una loro citazione, pur non spiegata per lasciare spazio alla franchigia di Nashville. La franchigia venne chiamata Oilers dal primo proprietario, K. S. “Bud” Adams, per “ragioni sentimentali e sociali”. Questo perché Bud era presidente dell’Adams Resources & Energy Inc, un importante fornitore di petrolio e gas naturale.

    2. Grazie per la segnalazione e per l’apprezzamento Maurizio. Gli Houston Oilers si trasferirono a Tennessee ed infatti, nella parte dedicata ai Titans, trovi una loro citazione, pur non spiegata per lasciare spazio alla franchigia di Nashville. La franchigia venne chiamata Oilers dal primo proprietario, K. S. “Bud” Adams, per “ragioni sentimentali e sociali”. Questo perché Bud era presidente dell’Adams Resources & Energy Inc, un importante fornitore di petrolio e gas naturale.

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