[NFL] Week 17: St.Louis Rams vs Seattle Seahawks 6-20

Per il terzo anno consecutivo, e la quarta volta in cinque anni, i Rams chiudono la propria stagione a Seattle, dove collezionano la decima sconfitta consecutiva negli ultimi dieci anni, terminando con un record di 6-10 che risulta essere il peggiore della gestione Fisher.

Forti della straordinaria vittoria ottenuta in casa contro i Campioni in carica un mese e mezzo fa, i Rams hanno cercato di piazzare il colpaccio anche al Centurylink Field, ma non è bastata la super prestazione difensiva del primo tempo ad arginare il ritorno dei Seahawks che, dopo essere stati lasciati a zero nel primo tempo, si sono rifatti nel terzo e quarto quarto segnando i venti punti che li hanno portati alla vittoria finale per 20-6 e che gli sono valsi il primo posto nella graduatoria NFC e, di conseguenza, il diritto a disputare tutte le partite dei playoff in casa.
Dicevamo di un ottimo primo tempo da parte dei Rams grazie ad una difesa che, reduce dalla pessima prestazione della scorsa settimana contro i Giants, è ornata a spadroneggiare alla grande, mettendo una feroce pressione a Wilson e limitando in maniera egregia le sfuriate di Marshawn Lynch, peraltro utilizzato part time per lasciare un po’ di spazio anche Turbin.

Greg ZuerleinPer tutto il primo quarto l’attacco dei Seahawks si è trovato di fronte una linea difensiva difficilmente contenibile, con Aaron Donald inarrestabile anche quando raddoppiato.
Come al solito, a fronte di una difesa stelare, i Rams non hanno saputo sfruttare adeguatamente le opportunità concesse con un attacco ai limiti del disastroso. Bisogna dare sicuramente credito alla difesa dei Seahawks, una delle migliori della lega, ma se nel secondo tempo il merito di aver preso in mano la partita va tutto alla difesa dei padroni di casa, nel primo tempo le colpe dell’attacco ospite sono decisamente grandi.

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Con una linea offensiva incapace di concedere più di un paio di secondi a Shanu Hill e praticamente inefficace sulle corse, l’attacco dei Rams si è dovuto accontentare di mettere a segno due field goal con Zuerlein, raccogliendo così solo sei miseri punto nonostante la difesa avesse recuperato due palloni con l’intercetto di Roberson su Wilson ed il fumble causato da Ogletree su Lynch e recuperato da McDonald.
Per superare questa difesa iper aggressiva, i Seahawks si affidavano agli screen ed ai lanci veloci, ma la secondaria di St.Louis impediva ogni grosso guadagno, facendo buona guardia.
Nel secondo tempo, però, le cose cambiavano.

La difesa dei Rams iniziava a dare segni di stanchezza, dopo un primo tempo giocato ai cento all’ora, ed i Seahawks approfittavano delle poche pause concesse per portarsi sotto, sviluppare un buon gioco di passaggio e pareggiare i conti con un doppio field goal di Hauschka.
Nell’ultimo quarto il disastro dei Rams si completava con un triplo turnover che decideva la partita.
Il quarto quarto iniziava con un intercetto che definire bizzarro è dir poco. Shaun Hil, sotto pressione, con i ricevitori tutti marcati, decideva di lanciare un incompleto tirando la palla a terra verso la linea di scrimmage, ma il suo omonimo Jordan Hill, da terra, si tuffa a mo’ di portiere di calcio e recupera l pallone prima che questo tocchi terra e produca un incompleto.

Bruce Irvin SeahawksLa solita amnesia difensiva di un altrimenti perfetto Janoris Jenkins permetteva a Norwood di ricevere un passaggio da 31 yard da Wilson e posizionare la palla sulle nove yard, da dove Marshawn Lynch segnava il prmo touhdown della serata per il vantaggio 13-6 per i Seahawks.
I Rams sembravano poter reagire bene alla segnatura, e guadagnavano campo abbastanza agevolmente, fin quando un pallone non trattenuto da Lance Kendricks si trasformava nel secondo intercetto per i Seahawks.
Irvin si impossessava del pallone e percorreva indisturbato le 49 yard che lo separavano dalla end zone avversaria e dal 20-6 per Seattle.

I Rams ripartivano alla ricerca di una improbabile rimonta, e riuscivano ad arrivare fin sulle sei avversarie. A quel punto si assisteva ad una delle migliori azioni difensive della stagione. Benny Cunningham riceveva uno screen laterale e si fiondava verso il touchdown, inseguito da due difensori avversari. Cunningham si lanciava verso la meta, mettendo avanti il pallone con le mani. Il suo errore, probabilmente, stava nel lasciare il pallone con una mano, facilitando l’intervento di Thomas, che schiaffeggiava l’ovale sulla linea della una yard facendolo poi rotolare fuori dalla end zone, provocando così un touchback che non solo impediva la segnatura ai Rams, ma restituiva addiritura la palla ai Seahawks, che potevano così congelare partita e vittoria.

earl thoms seahawks

Con la prestazione difensiva di ieri sera, i Seahawks hanno zittito tutti i critici che li davano già per spacciati a metà campionato quando, effettivamente, non sembravano essere così concreti ed incisivi come hanno invece dimostrato di essere in questo finale di stagione regolare.
Con il vantaggio del campo i falchi di mare saranno una brutta gatta da pelare per chiunque, in questa postseason e, oggi come oggi, forse solo i Green Bay Packers, con Rodgers al 100%, possono avere qualche concreta possibilità di espugnare il Centurylink Field.

I Rams, invece, chiudono mestamente una stagione che, francamente, era segnata già dall’inizio. Aspettarsi molto di più da un quarterback di riserva, sia esso Shaun Hill o Austin Davis, era concesso solamente al più ottimista dei tifosi. Oltretutto gli infortuni non hanno risparmiato la squadra nemmeno durante la stagione regolare, e sarebe ingeneroso prendersela con chi ha sputato anima e sangue in campo. Le ragioni dell’ennesimo fallimento vano ricercate un o’ più in alto nella gerarchia della squadra, iniziando dal coaching staff e prosegundo con il General Manager Les Snead che ne ha avallato le decisioni strategiche.

C’è bisogno di fare un po’ di pulizia, a St.Louis, ma la domanda è: è interessato Stan Kroenke a farla?

https://www.youtube.com/watch?v=glz3d2f5UMU

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Massimo Foglio

Segue il football dal 1980 e non pensa nemmeno lontanamente a smettere di farlo. Che sia giocato, guardato, parlato o raccontato poco importa: non c'è mai abbastanza football per soddisfare la sua sete. Se poi parliamo di storia e statistiche, possiamo fare nottata. Siete avvertiti.

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